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Etica nella fotografia Naturalistica. Lo mettiamo un Freno???


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avatarsenior
inviato il 06 Maggio 2019 ore 12:37

Ben fatto Fabrizio, quelli dedicati alla cultura sono sempre gli investimenti più proficui ;-)

avatarsupporter
inviato il 06 Maggio 2019 ore 21:28

Sorriso

avatarsenior
inviato il 06 Maggio 2019 ore 22:35

lecito o non lecito ci sono cose che non andrebbero fatte. mettono i serpenti in un frigo portatile per raffreddarli e quindi stordirli ? visto che la vipera, in liguria ad esempio, non è protetta , e di conseguenza " teoricamente " lecita una cosa del genere. non credo assolutamente però che sia una cosa da fare. se vedo un × che fa una cosa del genere a qualunque animale, gli pianto una picca da cascata sulla fronte.

avatarsupporter
inviato il 07 Maggio 2019 ore 9:29

Oramai sul web si può dire di tutto e di più,ci si può scandalizzare per certi atteggiamenti...ma come vanno le azioni dell' uomo in questo mondo malato?in tutti i campi e in tutti i paesi vedo degenerazione,non faccio filosofia solo che da vecchio sono pessimistaConfusomi sono guardato le mie ultime pagine di foto postate sul sito,sulle ultime 120 foto forse una decina sono in capanni e tra altro una metà fatta nel mio,quindi deduco che con etica ,coscienza e conoscenza si può fare senza disturbare più di tanto,siamo su un arca che viaggia nel cielo e che ormai gli occupanti sono troppi e si comportano in modo poco lungimirante...ma questo è un altro discorso....forseTriste

user117231
avatar
inviato il 08 Maggio 2019 ore 6:53

...senza forse...

avatarsenior
inviato il 08 Maggio 2019 ore 8:24

Suvvia ragazzi ... cercate di guardate il lato positivo della cosa!

avatarjunior
inviato il 09 Maggio 2019 ore 16:10

Lecito sarebbe non creare danno al motivo stesso per cui esiste la fotografia naturalistica

avatarjunior
inviato il 11 Maggio 2019 ore 10:12

Le cose peggiori le ho viste e anche sentite in macrofotografia: fiori con gocce di colla dove gli insetti poi morivano, colla spray sulle libellule o quando andava bene acqua, le stesse ibernate in freezer e poi sistemate ad hoc, farfalle catturate e poi anestetizzate con l'etere o lo spray, il tutto condito da scenario costruito con fiori tagliati e pinzati al bastoncino e sfondi da fotostudio piazzati a debita distanza....per non parlare degli insetti catturati, anestetizzati ed annacquati spostati sui tavoli da still life. Tutto ciò per ricevere wow nei circoli fotografici o sui social. Secondo me certe persone hanno seri problemi mentali ed invece di spendere in ottiche e corpi dovrebbero investire i loro capitali in cure psichiatriche. Certi comportamenti, quando se ne hanno le prove, andrebbero comunque segnalati.

user12181
avatar
inviato il 11 Maggio 2019 ore 15:37

Ah, allora i miei sospetti erano fondati. Come ho scritto già più di una volta su queste pagine, qualche tempo fa ho visto vicino agli scavi archeologici dei Piani di Barra, Monte Barro, un nutrito gruppo di macrofotografi con ogni sorta di atttezzatura, praticamente una produzione cinematografica, ma erano locali, al massimo della bassa Brianza, tutti rigorosamente in piedi con plamp su treppiedi tutti alzati, messi davanti alla macchina. Quello che mi aveva colpito, era stato che se ne andavano tranquillamente in giro con in mano steli e su di essi insetti perfettamente immobili. Una farfalla su un posatoio fissato con il plamp sul treppiedi davanti alla macchina era anch'essa perfettamente immobile. Mi ero avvicinato a un paio di loro per chiedere informazioni su dove potevo trovare un fiore. Atmosfera sinistra, scontrosi, poca voglia di parlare: "Ma, boh". Poi, poiché insistevo, hanno chiamato uno del gruppo, per altro gentile, che mi ha dato indicazioni. In ogni caso non ho trovato quel fiore, però sul sentiero delle creste, dove ero finito seguendo le indicazioni, ho fotografato la Primula glaucescens.

user87191
avatar
inviato il 12 Maggio 2019 ore 18:35

"Se tu tendi a nasconderti loro, che hanno comunque sensi infinitamente più sviluppati dei tuoi, interpreteranno quel tuo atteggiamente come potenzialmente offensivo nei loro confronti ma se tu, al contrario, ti avvicinerai a loro con fare addirittura fracassone loro la prima volta scapperanno, perché sei pur sempre l'animale al vertice della catena alimentare;-), la seconda volta scapperanno ugualmente perché sei comunque invasivo, la terza pure ... solo che stavolta ci metteranno dieci secondi in più prima di decidersi e così facendo alla decima volta ti considereranno per quello che sei ... uno che se ne va a passeggio con la macchina fotografica"

Io , per esperienza, non sono d'accordo...ho cominciato a fotografare animali ed uccelli camminando lungo il fiume ed in montagna, che passava passava, senza capanno, come un semplice passeggiatore.
I danni che ho fatto fortunatamente sono stati limitati grazie al cambio di approccio repentino, dovuto soprattutto al fatto che non fotografavo nulla o quasi.
Il fotografo-camminatore già solo puntando il teleobiettivo verso il soggetto crea forti stress e sensazioni di pericolo.
Ci sono poi specie che mal sopportano la presenza dell'uomo, soprattutto se in zona ci sono nidi.
Prova ad esempio a fare una passeggiata ed a puntare il teleobiettivo verso un rapace, vedrai come cambierà aria .... Prova a camminare lungo la sponda di un fiume e vedrai volar via tutto il "volabile".
Magari la situazione cambia in posti dove l'animale é abituato alla presenza dell'uomo e a seconda dell'animale che si incontra: un giorno un mio cugino di Roma mi disse, sapendo della mia passione, che passeggiava ad Ostia e garzette ed aironi si facevano fotografare col cellulare !

Partendo dal fatto che anche un fotografo è elemento di disturbo, va detto che un fotografo di natura ha delle regole che deve assolutamemte rispettare,soprattutto se si frequentano luoghi selvatici ...io da capanno ho avuto davanti le cicogna nere per ore (non quelle di Racconigi), i gatti selvatici e i lupi ( non quelli di Bayerische Wald), la lontra ... Tutti animali che dove c'è l'uomo non gradiscono di stare...beh, capito il meccanismo (piazzare il capanno prima che il sole sorga, evitare rumori di ogni tipo, studiare prima dell'appostamento il percorso migliore per raggiungere il posto dove piazzare il capanno, un solo appostamento settimanale per ridurre al minimo il disturbo etc etc) mi sono tolto grandi soddisfazioni: le specie fotografate si sono sempre ripresentate (eccezion fatta per il lupo, ma é già tanto averlo visto una volta).
Mi é capitato che a volte io ero nel capanno e si sono presentati escursionisti, ciclisti, fungaioli, cacciatori etc etc...beh appostamento finito e rientro a casa anticipato !


avatarsenior
inviato il 12 Maggio 2019 ore 20:56

Ovviamente daccordo con Antonio.
Un animale non lo si deve abituare al fracasso o sperare in una fuga più lenta del normale.
Bisogna integrarsi con l'ambiente e la natura e con le abitudini dei loro abitanti.
Io quando voglio fare foto, mi integro quanto più possibile con l'ambiente se utilizzo il capanno mobile, o addirittura creo un piccolo appostamento fisso (senza rovinare niente nè inquinare) se ne ho la possibilità.
Una volta integratisi col territorio, non c'è bisogno di andare a rincorrere ed impaurire gli animali, ma saranno loro che, continuando a vivere la propria vita normale, verranno verso di te che li stai aspettando.
Quando mi trovo in queste situazioni con animali molto sensibili, bisogna essere invisibili, silenziosi e senza odore, o quanto meno con odore familiare.
Devono capire che nulla è cambiato e che la situazione non è pericolosa. Anche per questo disattivo qualsiasi forma di raffica ed utilizzo esclusivamente lo scatto silenzioso. Si arriva nel punto prescelto prima dell'alba e se ne va facendo meno fracasso possibile, quando non ci sono animali in giro.
Noi siamo loro ospiti e dobbiamo essere graditi.
Prenderli a tradimento non è fotografia naturalistica, ma rubare scatti. Non fotografi un atteggiamento naturale, ma fai una figurina di un animale in allerta.

avatarsenior
inviato il 12 Maggio 2019 ore 21:01

Il problema principale ahimè è l'odore.... È per questo che per mammiferi prediligo le giornate di forte vento....

user87191
avatar
inviato il 12 Maggio 2019 ore 22:59

Esatto Lufranco...e molte volte l'animale in figurina viene di spalle, perché é più veloce lui a scappare che il fotografo a scattare ;-)

avatarsenior
inviato il 13 Maggio 2019 ore 10:00

@Angus
Io sto imparando a non lavare troppo la mimetica, non mi metto deodoranti nè profumi o robaccia varia, ed ultimamente mi circondo di sterco di cavallo fresco raccolto intorno. Spesso funziona!
Il problema è quando torno a casa MrGreenMrGreen

avatarjunior
inviato il 13 Maggio 2019 ore 23:06

lecito o non lecito ci sono cose che non andrebbero fatte. mettono i serpenti in un frigo portatile per raffreddarli e quindi stordirli ? visto che la vipera, in liguria ad esempio, non è protetta , e di conseguenza " teoricamente " lecita una cosa del genere. non credo assolutamente però che sia una cosa da fare. se vedo un × che fa una cosa del genere a qualunque animale, gli pianto una picca da cascata sulla fronte.


primo la vipera è protetta anche in Liguria secondo sta storia dei frighi portatili secondo me è una leggenda metropolitana tanto quella che le lanciano dal elicottero ... MrGreen

Che cosa ne pensi di questo argomento?


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