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Atmosfere magiche e colori pastello


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avatarsenior
inviato il 22 Gennaio 2018 ore 15:59

Mi dispiace Pode, il fatto è che ti sei addentrato in un campo, la fotografia, che nelle intenzioni dei suoi inventori (o di chi li citava all'epoca) doveva essere lo strumento per eccellenza per realizzare documenti e che invece, fin dai primi scatti, ha mostrato di possedere tutti i difetti di qualunque strumento, e quindi di saper mentire anche solo con l'inquadratura.
Per quanto riguarda le tecniche in fondo hai già avuto risposte; l'unica è cercare i tutorial relativi, perché sarebbe praticamente impossibile esplicitarle in una discussione da forum, a meno di inserirvi proprio quei tutorial

avatarjunior
inviato il 22 Gennaio 2018 ore 16:29

Ciao Daniele! No la mia era solo una battuta per sdrammatizzare e dare un taglio ad una discussione che pericolosamente si avvicinava alla rissa ...ASSURDAMrGreenMrGreen

avatarsenior
inviato il 22 Gennaio 2018 ore 16:37

Mi assumo le mie colpe iniziali MrGreen

avatarsenior
inviato il 22 Gennaio 2018 ore 16:42

Ciao Daniele! No la mia era solo una battuta per sdrammatizzare e dare un taglio ad una discussione che pericolosamente si avvicinava alla rissa ...ASSURDAMrGreenMrGreen

Qui molte discussioni si avvicinano alla rissa, purtroppo...
Ti assicuro che in questo caso i toni sono stati decisamente più civili del solito...

avatarjunior
inviato il 22 Gennaio 2018 ore 17:07

Allora approfitto della discussione per portarla in tema e parlare del Dode and Burn effettuato su foto di paesaggio.
In giro vi sono moltissime tecniche, molti × (troppi) e pochi bravi.
Si parte dall' effettuare filtri radiali con esposizione positiva e negativa messi li ad minchiam per enfatizzare alcune zone.. All'utilizzo sapiente del blending option "merge if".
Quindi chiedo a voi..quale metodo ritenete più efficace e migliore?

Ammetto che in questo campo (come del resto su tutta la fotografia MrGreen) sono ignorante, ma con grande voglia di imparare Cool


Pfu sfiorata la rissa..vieni a trovarci in un topic della 6dII e poi ne riparliamo MrGreen

avatarsenior
inviato il 22 Gennaio 2018 ore 17:32

Luxor la tecnica più corretta è spiegata da Sean Bagshaw e Tony kuyper nei loro tutorials sulle luminosity...
La versione "vecchia" ma ottima della tecnica prevede di spennellare su un layer grigio 50% con vari metodi di fusione alternativamente con pennello nero (burn) o bianco (dodge)...

avatarsenior
inviato il 22 Gennaio 2018 ore 20:22

Torniamo a bomba Pode:
io su suggerimento di Angus mi sono guardato questo tutorial su Dodge&Burn di Sean Bagshaw (le Luminosity mask già le conoscevo):

poi sempre sulla scorta di Angus mi son guardato questo approfondimento sulle Luminosity mask:

Invece sulla postproduzione delle due foto milanesi che avevo postato non mi è arrivata nessuna indicazione.
Io avrei trovato questo tutorial veloce ed elementare sui metodi di fusione dei livelli in Photoshop:

forse al minuto 6'45" può esserci una spiegazione di come quel look potrebbe essere stato ottenuto, ovvero aggiungendo un livello di regolazione bianco/nero con metodo di fusione luminosità ed agendo sui cursori delle varie bande di colore. Non so se questo metodo conduca a risultati diversi da quelli ottenibili semplicemente agendo sulle regolazioni colori su Lightroom con i vari cursori attinenti Hue saturazione luminosità. Qualcuno mi può dare indicazioni in merito?

avatarsenior
inviato il 23 Gennaio 2018 ore 12:58

Quando si parla, nella fotografia di paesaggio, di magiche atmosfere e colori pastello si và sempre a finire su photoshop.
Ricordiamo però che se non si parte da una ottima fotografia, otterremo soltanto una pessima fotografia ben postprodotta. E per fare una ottima fotografia bisogna documentarsi sul luogo, studiare la composizione,trovare la giusta atmosfera, metterci del sudore e alla fine emozionarsi. Buon lavoro e buon divertimento.;-)

user4758
avatar
inviato il 23 Gennaio 2018 ore 13:07

Quando si parla, nella fotografia di paesaggio, di magiche atmosfere e colori pastello si và sempre a finire su photoshop.


Non è detto... scatto praticamente così com'è uscito dalla macchina!



user4758
avatar
inviato il 23 Gennaio 2018 ore 13:10

anche questa... il polarizzatore fa moltissimo e permette di risparmiarsi il passaggio a Photoshop! ;-)



avatarsenior
inviato il 23 Gennaio 2018 ore 13:20

Marc Adamus su se stesso:
I believe the most important quality of a photograph, as in all of art, is to evoke an emotional response. While everything in nature does this for me, selecting just the right places and moments to make a photograph that conveys those emotions is far more difficult. My camera is one of the tools I use to achieve my final results, the images you see here. No one tool is perfect, however, and no one tool can make a great artist. My processes involve meticulous attention to detail in my field technique, along with work in today's digital darkroom to fine tune, optimize and adjust contrasts, colors, tonalities, luminosity, etc. in an attempt to better present to you the experience I felt in being there myself.
It is an exciting process, and above all, a way for me to do what I love most, exploring wilderness and capturing it for you to see. Without wilderness, I would never have begun taking pictures.
Wilderness photography is infinite. I don't need to go far, really. These images are all taken in the Western portions of North America, most often right here in Oregon. It's not about where you are, but how you see.
I want you to know just how undeniably precious these lands are in their preservation. We NEED wilderness; now more than ever. The wilderness experience becomes ever more important to balance our lives as we become more industrialized and therefore bound within our own creations

E su Photoshop e la postproduzione:
Today, the most frequent question I am asked as a photographer is not whether I use Photoshop (obvious), but how I use Photoshop. There is a great misconception among the public that photography like mine is somehow "created" in Photoshop, quite possibly because of exposure to too many Hollywood graphic effects, videogames, etc. I point out that throughout the entire history of the photographic medium one's technique in the field must be perfect. This has not changed today. The abilities that define great photographers are first and foremost how to seize the moment and make it theirs, reacting quickly and precisely to often rapidly changing situations. No amount of processing in today's digital darkroom can ever fix a bad composition, an out of focus image, create great light or change a mid-day sky into a sunset. No matter how much processing I apply post-capture, I have to be in the field 250 days per year on average doing everything possible, everything all generations of photographers have done, honing my skills and collecting days and weeks of failures before that rare moment shows itself and the successful initial capture is made.
An overwhelming number of photographers in the modern age use some amount of digital processing to enhance/optimize their images. A digital image, after all, is MADE to be "processed". In it's native (RAW) form, a digital image pales in comparison to, say, looking at a Velvia chrome on a light table. A digital JPEG file is not nearly as efficient as a RAW, where all information is saved and must be optimized by a RAW converter. I would say 90% or more of all professional digital photographers shoot in RAW. The advantages are simple. It's like having every type or combination of film and almost every filter from which to choose to apply to any image. My RAW images are optimized of course, in an effort to pull out the best possible colors, contrasts, details, etc., but if no such colors, light, subjects, etc. exist in the file, they are usually difficult or impossible to just make up. The image is then imported to Photoshop, where additional optimization takes place, including the digital blending of different versions of this exposure or maybe even completely separate exposures taken as close to simultaneously as possible.

avatarsenior
inviato il 23 Gennaio 2018 ore 13:23

@Max Lucotti:
se non si parte da una ottima fotografia, otterremo soltanto una pessima fotografia ben postprodotta

su questo non ci piove.
Comunque le tecniche tipo Dodge&Burn e Orton sono nate sulla e per la pellicola, non son state inventate con Photoshop. Certo ai giorni nostri Photoshop ne ha consentito un uso molto più facile, flessibile e veloce, quando i passaggi con maschere, contromaschere, retini, reprocamera duravano ore ed ore. Anche l'unsharp mask mica lo ha inventato il sig. Photoshop, ma per fare una maschera di contrasto si richiedeva un bel po' di passaggi e copie a contatto.

avatarsenior
inviato il 23 Gennaio 2018 ore 14:14

Ma infatti il tanto demonizzato Photoshop non è altro che l'applicazione digitale per ottenere dalla fotografia altrettanto digitale cose che si facevano anche con la pellicola, ma con applicazioni non utilizzabili col digitale.
Da un punto di vista "filosofico" non è cambiato nulla: la buona foto nasce sul campo.

avatarsenior
inviato il 23 Gennaio 2018 ore 14:22





















è un manuale del 1980, che ci ricorda (se vi è sfuggito il monito di Marc Adamus e di tutti i trascendentalisti che egli ha letto e che lo hanno ispirato) che per saper vedere occorre l'aiuto di Gesù e che con esso possiamo svolgere il lavoro che ci attende per compiere la volontà di Dio.
Amen

avatarsenior
inviato il 23 Gennaio 2018 ore 17:40

Capisco che la discussione è deragliata dai binari posizionati dall' autore....
Ma trovo che si sia incanalata in un'altra valida e costruttiva direzione....
Credo che studio del "come fare" e del "perché fare" debbano andare a braccetto....ed è quello che cerco di trasmettere quando mi capita di fare qualche lezione....
Gli ultimi interventi di questa discussione vanno in quella direzione e ne sono contento....

Che cosa ne pensi di questo argomento?


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