| inviato il 28 Novembre 2017 ore 16:37
azz, la bencini comet, la mia prima macchina con cui ho scattato! Ne ho ben due esemplari! |
user46920 | inviato il 28 Novembre 2017 ore 17:06
“ la bencini comet, la mia prima macchina con cui ho scattato! „ è stata anche per me la prima macchina. A 7 o 8 anni bruciavo già i rulli 127, che però costavano molto di più rispetto ai 135 ... quindi mi nascosero la Bencini e comparve una Voigtlander Vito
 ... ma era meglio la Bencini |
| inviato il 28 Novembre 2017 ore 17:24
A me Giancarlo e Giuliano sono simpatici tutti e due, sono un alieno? Ho apprezzato la discussione sul telemetro perché ho una M3 che non uso da anni, si dice che abbia uno dei mirini Leica migliori, sarà vero? Questa opinione ve la riporto verbatim: “ My personal opinion is that the accuracy of focus (both automatic and manual) is the strongest single argument in favour of full frame over APSC. I.e., the required engineering precision of a 36 MP full frame AF is not more than that of an equivalent 7 MP APSC camera. To cope with that, APSC cameras must simply be stopped down more (in equivalent terms). „ Sono un vile, non riporto mai opinioni personali, l'affermazione soprariportata non l'ho trovata confutata in rete, cosa ne pensate? |
| inviato il 28 Novembre 2017 ore 17:25
A proposito dell'argomento principale, come ho già scritto diversi giorni fa in un altro topic In questo articolo... www.fotografidigitali.it/news/leica-cl-ecco-dal-vivo-la-nuova-piccola- Sotto l'immagine che mostra i due pattern bianco e nero usati per i test MTF, si scrive questo... " Nella presentazione Leica ha sottolineato molto che si tratta di un sistema che nasce per ospitare le ottiche con la recente baionetta L, tutte progettate risolvere oltre 60 linee per millimetro e regalare anche sul formato APS-C il potere risolvente e il profilo del bokeh tipici dei sistemi full frame (che generalmente sono progettare per risolvere 30/40 linee/mm, come in casa Leica accade per Leica M) " Questa cosa qui secondo me è fumo negli occhi. Perché chiunque progetti lenti per un formato APS-C lo fa in modo tale che queste riescano a risolvere in maniera più elevata e a lavorare bene ad alto numero di cicli. Perché a parità di inquadratura, per risolvere gli stessi dettagli su APS-C, una lente deve lavorare (bene) a frequenze spaziali elevate (60 linee/mm) quando sul FF ne basterebbero 40. Lo fa sicuramente Canon, Nikon e lo ha fatto di sicuro Zeiss con la serie Touit, lo fa Fuji...lo fa chiunque progetti lenti in maniera seria e dedicata a quel formato. Ora, Leica questa cosa la farà senz'altro bene. Ma presentata in questo modo, con tanto di immagini esplicative, sembra che se la siano inventata loro... E' fumo negli occhi. Marketing. Sono d'accordo con Pollastrini quando dice “ Altra sagra dell'ovvio, riscoprono l'acqua calda. „ |
| inviato il 28 Novembre 2017 ore 17:32
Per quanto riguarda la cosiddetta "staratura" meccanica del telemetro, a mio parere si tratta di un problema più mitizzato che reale. Il 99% delle volte in cui si stara (e lo fa di rado, ma succede) si stara "all'infinito". Questo significa che la taratura all'interno del range di messa a fuoco rimane perfetta, ma si sposta il riferimento dell'infinito (quindi di conseguenza tutto è un po' sballato). Per farmi capire, è come se si spostasse un righello in modo che lo "0" di inizio scala non coincida più con il punto in cui era prima. La distanza fra i numeri scritti sul righello è sempre uguale (fra il numero 1 e il 2 c'è sempre un centimetro), ma la distanza di questi numeri dal punto originale da misurare, avendo spostato l'origine (lo 0) è cambiata. Quello che nessuno dice, ma lo sanno anche in pochi, è che in Leica non sono scemi e hanno previsto (già dai tempi della pellicola) che questo tipo di taratura si faccia con una vite o una piccola brugola, in maniera elementare, con spostamenti molto piccoli e in pochissimo tempo. Io stesso ho tarato l'allineamento dell'infinito della M9 due volte, in sette anni, in un paio di minuti con una chiave a brugola da 2. E' bastato documentarsi un po'. |
| inviato il 28 Novembre 2017 ore 17:33
"è stata anche per me la prima macchina" Anche per me ma era una Comet II.. di mia nonna e gliela portavo via tutte le volte che potevo.. ce l'ho ancora a perfettamente funzionante.. bei tempi |
| inviato il 28 Novembre 2017 ore 17:35
@Pierfranco Fornasieri, infatti..... da che mondo è mondo la risolvenza delle ottiche è inversamente proporzionale al formato che devono coprire. Una compatta da quattro soldi ha ottiche più risolventi di una Hasselblad. Concordo anche con Pollastrini... |
| inviato il 28 Novembre 2017 ore 17:37
E' così (ovviamente a parità di qualità finale) |
| inviato il 28 Novembre 2017 ore 17:49
@Pierfranco 60 lp/mm sono alla portata di molti obiettivi di classe, per esempio i miei tre Carl Zeiss T* Contax G. Questa risoluzione è agevolmente supportata (leggi: senza aliasing) da un sensore standard da 24 Mpx. Poi bisognerà vedere i 50,000 ISO di questa Leica che qualità esibiranno, se c'è una cosa che un APS-C non potrà mai fare è raccogliere gli stessi fotoni di un FF, naturalmente in regime di equivalenza. Per fare confronti si deve guardare a lw/ph dove i 60 lp/mm della Leica CL corrispondono a 40 lp/mm su FF. E se uno monta Zeiss-Cosinon su una FF? |
| inviato il 28 Novembre 2017 ore 18:01
Pienamente d'accordo |
| inviato il 28 Novembre 2017 ore 20:10
Comunque, secondo me il discorso fatto da Leica alla presentazione della CL, quando ha tirato fuori il discorso degli MTF (inventato tempo fa e poi sepolto per anni, per interesse di marketing delle case) tradotto in sostanza era: "visto che le nostre ottiche sono in grado di rispondere molto bene quando lavorano su frequenze spaziali elevate, tanto da dare a 60 linee/mm su APS-C risultati MTF equivalenti a 40 linee/mm su Full Frame, questo significa che siamo bravi a fare le ottiche e non dimenticatevi che, con l'uniformarsi di tutto il resto, sono anche le ottiche a fare la differenza" Son abbastanza sicuro che sia così. Del resto, come dargli torto? Ma sono altrettanto sicuro che l'ottimizzazione delle lenti per APS-C per fare in modo che rendano (bene) a frequenze spaziali elevate (60 linee/mm) la fanno anche le altre case. E' che questo era forse uno dei pochi modi con cui il marketing Leica poteva innescare nell'utente l'associazione "Leica"=lenti superiori che è una delle poche carte sulla quale nel caso della Leica CL, oltre alla indiscutibile fascino della fotocamera, può giocare la sua partita. |
| inviato il 28 Novembre 2017 ore 22:05
La mia prima esperienza con il digitale fu con una D90 (12mp) e il "modesto" 18-105mm Nikkor da kit (con baionetta in plastica!!). Ebbene quando montai i miei amati AI (tutti fissi!) e vidi a monitor i risultai restai deluso, il "modesto" li superava! Poi, presa la D700, tutto tornò normale, queste ottiche recuperarono la loro giusta dignità. Questo stava a significare che quel modesto zoom (DX) aveva più linee/mm e microcontrasto dei miei fissi (FX). |
user46920 | inviato il 28 Novembre 2017 ore 23:36
Pierfranco, ma cosa è successo? Mi sembra che ti sei incagliato in questa storia degli MTF, senza prendere in considerazione il fatto che le info le stai prelevando da dei giornalisti più o meno del settore, i quali secondo me (soprattutto per incompetenza) ne hanno fatto una gigantografia assurda e distorta. Secondo me, eh ... come dicevo dall'inizio. Più che fumo negli occhi da parte di Leica, a me sembra grande incompetenza esagitata da parte dei giornalisti Anche perché, oltre al "fascino della fotocamera" credo che Leica possa giocare la partita della CL con tante altre carte. |
| inviato il 29 Novembre 2017 ore 9:09
Cigno, non ho capito bene la domanda... Di questa storia degli MTF e della risoluzione che deve avere una lente su un formato ridotto ho parlato centinaia di volte negli ultimi anni, soprattutto per ricordare che lenti concepite per Full Frame andranno SICURAMENTE peggio (da un punto di vista della resa MTF) quando montate su APS-C. Indipendentemente dal tipo di sensore o pellicola che hanno dietro. Poi, sono d'accordo con te. I giornalisti avrebbero dovuto affrontare la cosa in maniera più critica. Ma oggi il 99% dei giornalisti prende le notizie dai comunicati stampa e quindi di fatto scrive quello che gli ha scritto l'ufficio stampa del produttore. Quando vanno alle presentazioni, caxxeggiano sullo smartphone in attesa dei pasticcini finali, perché tanto quello che scriveranno ce l'hanno già sul comunicato stampa e faranno copia/incolla. |
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