| inviato il 03 Maggio 2018 ore 22:57
Non credo stiamo dicendo cose tanto differenti. In Genesi, Salgado fotografa le persone con certe focali e i paesaggi con altri. Certo che è scuola di pensiero. In sostanza: le persone nelle foto si dovrebbero "percepire", quindi una focale più corta e uno scatto in faccia e non da dietro contribuisce alla percezione della persona e dell'ambiente che la circonda (=focale sotto i 50) il movimento va rappresentato, non va mostrato. C'è differenza. Una foto dinamica non ha bisogno di essere mossa, anzi. Il "mosso" non serve a rappresentare il movimento, salvo casi particolarii, serve piuttosto a certificare una mancanza di controllo nello scatto (=tempi precisi). Non è un caso che il mosso non sia ben visto dalle giurie dei concorsi di reportage internazionali. per fermare il movimento di qualcuno serve almeno 1/125. Lo stabilizzatore serve a evitare il micromosso se scendi sotto il tempo di sicurezza (= non ti serve a un piffero. Toglilo) Scuola di pensiero. Ma sono tecniche precise. Poi, sono il primo a giocarci contro, quando è il caso. |
| inviato il 03 Maggio 2018 ore 22:58
“ Ma street non è cogliere l'attimo di una scena non costruita? „ No. Troppo generico. |
| inviato il 03 Maggio 2018 ore 23:01
'No troppo generico': specificamelo;-) |
user104642 | inviato il 03 Maggio 2018 ore 23:02
Cit: il movimento va rappresentato, non va mostrato. C'è differenza. Una foto dinamica non ha bisogno di essere mossa, anzi. Il "mosso" non serve a rappresentare il movimento, salvo casi particolarii, serve piuttosto a certificare una mancanza di controllo nello scatto (=tempi precisi) @Pierfranco..... Non è molto chiaro Mi stai dicendo che un panning pedonale non è un buon lavoro? |
| inviato il 03 Maggio 2018 ore 23:06
Ti è sfuggita l'espressione "salvo casi particolari" , credo. |
| inviato il 03 Maggio 2018 ore 23:08
“ " Ma street non è cogliere l'attimo di una scena non costruita? " „ “ 'No troppo generico': specificamelo;-) „ Se fosse come dici tu il ritratto di una bambina ad una festa di compleanno, mentre soffia sulle candeline senza essersi messa in posa, sarebbe Street Photography |
user104642 | inviato il 03 Maggio 2018 ore 23:10
Intendevo nella fase "il movimento va rappresentato non va mostrato" |
| inviato il 03 Maggio 2018 ore 23:12
“ Scuola di pensiero. Ma sono tecniche precise. „ Perdona: non credo siamo in "contrasto di idee", ma che forse stiamo parlando di cose differenti... E, tra l'altro, il mio ragionamento non basava sulla trasgressione di qualche regola. Vediamo se ho capito (e se riesco a spiegarmi): dire "se faccio A ottengo X" mi trova assolutamente d'accordo. Regola, detto in questo senso, è concetto, mi pare, ineccepibile. Dire che una focale corta permette certe cose (e una lunga no) credo lo sia altrettanto. Se vuoi fotografare uccelli in volo a 100 metri, mi pare lo abbia detto proprio tu, sarebbe bizzarro usare un 24. Per scuola di pensiero intendo il passo prima: il definire che quello da ottenere è X, e quindi, in quest'ottica, "fare A" diventa conseguenza logica, giusta, inevitabile. Su questo non ci piove. In sostanza: se e quando si dice, per esempio, che la situazione deve essere spontanea, non si sta stabilendo una regola generale, ma una regola relativa a un certo risultato atteso. Essendo la fotografia in strada (in senso ampio) piuttosto eterogenea per espressione, trovo normale che le scuole di pensiero siano differenti. E legittime. E comprendo perfettamente che, a seconda del periodo, ce ne sia qualcuna che diventa preponderante al punto di essere percepita come "il modo ufficiale". Ma il principio non cambia a mio avviso. Poi, per calare le cose nella realtà, non ho difficoltà a convenire, che per la fotografia street prevalentemente accettata oggi, siano le focali relativamente corte a essere le più appropriate. Per il poco che vale, una mia foto ha vinto il piccolo contest dedicato alla street qui nel forum, e credo che la foto in questione fosse stata fatta con 20mm. Spero che il punto di vista, condiviso o meno, non sia troppo confuso... |
| inviato il 03 Maggio 2018 ore 23:16
“ Intendevo nella fase "il movimento va rappresentato non va mostrato" „ Che era seguita da "salvo casi particolari". Esempio: il gesto di un braccio ben definito fermato nel momento cruciale è efficace e funzionale a rappresentarne il movimento, l'ombra indefinita di un braccio mosso molto meno. Questo intendevo. |
| inviato il 03 Maggio 2018 ore 23:19
Pier Franco però così non mi rispondi mica... |
| inviato il 03 Maggio 2018 ore 23:40
Francesco Merenda, il tuo punto di vista è chiaro e in buona parte mi trovi d'accordo. La Street Photography (se proprio la vogliamo definire) non è un semplice scatto fatto in strada. Anzi, la strada può tranquillamente non esserci. Dovrebbe essere il risultato del reportage (il genere deriva da lì) quando lo spazio per raccontare si riduce a un singolo fotogramma. Con una sola immagine che racconta un'intera storia, con un inizio e una fine. Anche ironica e leggera. Più l'attimo è difficile da ripetere e da trovare, più la foto acquisisce forza. Ogni singolo scatto contiene un racconto che cattura l'attenzione di chi guarda il quale, stimolato dall'immagine, si costruisce una storia attraverso gli elementi che il fotografo gli mostra. Questa foto qui (per fare un esempio) ha dentro una storia intera fatta e finita e l'attimo è difficilmente ripetibile.
 Non so se sono riuscito a spiegarmi. Un controesempio: l'artista di strada di turno nel gesto dell'esibizione, ripreso da una distanza di cinque metri, lo vede e lo ha visto chiunque e in qualunque momento, basta passeggiare per strada. "E' un gioco tra il fotografo e mondo…il mondo scorre ed il bravo street photographer lo blocca in un rettangolo" Una frazione di secondo, uno schiaffo, per raccontare un piccolo stralcio di quel mondo, una stranezza, una visione improbabile, una piccola faccenda interessante, una storia. Alcuni esempi: Daniele Zarri
 Francesco Sembolini (col tele)
 Valeria Tofanelli

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| inviato il 03 Maggio 2018 ore 23:44
“ Non credo stiamo dicendo cose tanto differenti. „ “ le persone nelle foto si dovrebbero "percepire", quindi una focale più corta e uno scatto in faccia e non da dietro contribuisce nella percezione della persona e dell'ambiente che la circonda (=focale sotto i 50) „ Concordo al 100%. Come ho scritto, a mio parere in ogni determinato contesto c'è un range di scelte limitato, che è più funzionale a quel contesto stesso (es. focale 24/28/35 per street/reportage). All'interno di questo range penso che la scelta sia una cosa del tutto personale, guidata da molteplici fattori. Quello che hanno fanno alcuni "maestri" è certamente interessante, ma più per studiarne la composizione, la gestione della luce e dell'esposizione, quali sono gli elementi in&out, piuttosto che la fotocamera o la focale impiegata. Poi scendendo in profondità nella discussione, ce ne sarebbe da parlare per ore, ma la vedo dura su un forum |
| inviato il 03 Maggio 2018 ore 23:48
Ti sei spiegato perfettamente Pierfranco. Ovviamente tutto il mio ragionamento era basato proprio sulla premessa opposta (come approccio personale alla fotografia intendo). Ovvero non "fare street, dove la strada può non esserci", come giustamente dici, ma "non fare street, ma assolutamente in strada". Grazie per la chiacchierata e buona serata F |
| inviato il 03 Maggio 2018 ore 23:52
“ Ovvero non "fare street, dove la strada può non esserci", come giustamente dici, ma "non fare street, ma assolutamente in strada". „ Chiarissimo, grazie a te e buonanotte |
| inviato il 04 Maggio 2018 ore 0:35
La mia umile opinione: Io che non sono bravo a fare street uso il 24-105L su FF per avere la focale più comoda a portata di mano sempre .. Dal grandangolare per architettura al 100 per dettagli e volti senza avvicinarsi troppo (non tanto per timidezza mia ma per non intimidire chi ritraggo). |
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