user44306 | inviato il 24 Gennaio 2017 ore 14:22
Nikon 1 AW Mirrorless con obiettivo intercambiabile. Se abbinato a obiettivo AW: Certificazione IP 6X per la polvere, e water prof fino a 15 metri e 60 minuti. E gli anti-professoroni muti! |
| inviato il 24 Gennaio 2017 ore 14:27
Anche il mio Garmin ha lo sportellino per le stilo ma ovviamente se lo immergo in acqua senza sportellino tanti saluti al GPS alla faccia della certificazione IPX7 che Garmin dichiara: in questo senso sono d'accordo con quanto scritto da Mattz e Lethdhashyish, la possibilità di certificare IP-qualcosa una reflex esisterebbe anche. Ma costruire una reflex "rugged" è MOLTO difficile ed è proprio il fatto che nessun produttore sbandieri certificazioni chiare, ma solo generiche "resistenze alle intemperie" (o frasi simili) che dovrebbe far capire che magari sotto la doccia è il caso di portarsi solo il bagnoschiuma e non la propria attrezzatura. Altra considerazione: il mondo delle attrezzature resistenti ad agenti atmosferici ovviamente non si limita alle reflex, ad esempio anche chi utilizza dei portatili può avere esigenze simili. Se andate qui ruggednotebooks.com/ trovate un po' di portatili con differenti gradi di resistenza. Se osservate quelli definiti come "fully rugged" trovate sempre , nella descrizione, la certificazione IP (questo ruggednotebooks.com/fully-rugged/fully-rugged-toughbook/fully-rugged/f ad esempio è IP65). Se andate nella sezione "semi rugged" trovate invece portatili nella cui descrizione non compare più alcun riferimento preciso agli standard IP (come ad esempio per questo notebook ruggednotebooks.com/semi-rugged/toughbook/semi-rugged/toughbook/CF-532 ) per quanto la descrizione della categoria semi rugged sia sempre molto rassicurante: "Toughbooks are designed and built for rugged, tough, wet and harsh fields to withstand drops, shocks and rain where ordinary laptopsfail to operate.". La tropicalizzazione sbandierata da Canon, Nikon e via discorrendo, a livello di protezione, corrisponde ai portatili "semi-rugged", non ai rugged, altrimenti - e torniamo, come ricordava anche Nicola, alla domanda che avevo fatto nell'altro thread, a cui chiaramente nessuno dei vari sostenitori del "costa-tanto-quindi-usala-per-piantare-i-chiodi" mi ha mai dato risposta - il reparto marketing non perderebbe occasione di sbandierare le certificazioni. E, se esiste una categoria "rugged" migliore di una "semi-rugged" qualcosa vorrà pur dire, ad esempio che forse non è esattamente segno di furbizia andarse in giro belli tronfi sotto la pioggia all'insegna del "guardate che attrezzatura strafiga ho comprato", sfottendo chi dallo zaino tira fuori una banale cover in plastica per coprire la propria reflex. |
user3834 | inviato il 24 Gennaio 2017 ore 14:28
“ The world's first waterproof, shockproof, interchangeable lens camera. „ Lo vedi... Nikon è avanti a tutti nessun'altro è in grado (con solo due lenti da quello che ho capito) |
| inviato il 24 Gennaio 2017 ore 14:33
“ Nikon 1 AW „ Figata! Non la conoscevo, IP68 |
user44306 | inviato il 24 Gennaio 2017 ore 14:40
Non la conoscevi perché è stato un successone come tutte le nikon 1!!!   |
| inviato il 24 Gennaio 2017 ore 16:40
Riporto l'impressione che quando si ha a che fare con le Canon, molti disquisenti si sentano in dovere di difendere i diritti del serissimo produttore e non dei malcapitati colpiti dalla sventura. Ma perché non prendere la difesa dei nostri colleghi che, le case produttrici in ogni caso fanno i loro interessi e non cè bisogno che siano giustificati da consumatori responsabili che spiegano, ai consumatori irresponsabili cosa potevano, dovevano, non dovevano fare e quanto siano stati imprudenti e sciocchi nell'agire. Poi in questo caso si è andati a scavare in profondità sino alle certificazioni civili e militari che, siccome non sono state messe nero su bianco, non è da parte delle case produttrici imputabile alcunché. Neanche nel caso la sabbia entri nell'apparecchiatura, seppur anche dotata di guarnizioni e chiamata tropicalizzata perché, il termine non significa niente, ma è solo un nomignolo per giustificare un maggior esborso di denaro Al malcapitato fotografo che ha acquistato un'apparecchiatura idonea a fare fotografie, di rango professionale e anche se non ha buttato il macchinario nella lava bollente, ma ha fatto solo due foto mentre si avvicinava una tempesta di sabbia, non resta altro che auto flagellarsi per aver osato tanto. Se andate al mare o nel deserto dovete usare la macchina scafandrata se nò siete imprudenti e incompetenti e vi conviene ritirarvi a fotografare farfalle nel giardino di casa. |
| inviato il 24 Gennaio 2017 ore 16:43
“ molti disquisenti si sentano in dovere di difendere i diritti del serissimo produttore e non dei malcapitati colpiti dalla sventura. Ma perché non prendere la difesa dei nostri colleghi „ Perche' un essere ragionevole si esprime sulla base dei fatti, non dell'empatia, del senso di appartenenza, del tifo. |
| inviato il 24 Gennaio 2017 ore 16:52
Non credo che si sta biasimando Raul per il suo comportamento, almeno io no, fa quello che vuole e le sue considerazioni sono rispettabili come quelle di tutti. Il punto, Emmegiu, non è andare a fotografare farfalle scafandrati, è che se te usi una macchina tropicalizzata in condizioni molto difficili (ripeto - molto - difficili - per presenza importante di umido/piggia/sabbia/polvere) e ti fidi solo del fatto che sia appunto "tropicalizzata", stai rischiando punto. Poi ognuno di noi valuta questo rischio come: non esistente, risibile, accettabile, importante, assoluto.. Perché i soldi sono suoi |
| inviato il 24 Gennaio 2017 ore 17:11
“ Neanche nel caso la sabbia entri nell'apparecchiatura, seppur anche dotata di guarnizioni e chiamata tropicalizzata perché, il termine non significa niente, ma è solo un nomignolo per giustificare un maggior esborso di denaro [...] Se andate al mare o nel deserto dovete usare la macchina scafandrata se nò siete imprudenti e incompetenti e vi conviene ritirarvi a fotografare farfalle nel giardino di casa. „ Continuo a non capire perché bisogna sempre parlare per assoluti. Nessuno dice che il termine "tropicalizzato" vuol dire "niente", io ad esempio mi sono "spinto" a dire che "può significare tutto come niente", il che è un concetto molto differente (a maggior ragione per il contesto in cui lo avevo utilizzato). E nessuno ha scritto che se fotografi nel deserto o al mare devi avere necessariamente la macchina scafandrata. Al limite c'è chi ha scritto che - dato che la macchina è "tropicalizzata" - allora DEVE poter resistere a qualsiasi (altro "assoluto") condizione avversa, che sia il getto di una doccia o una tempesta di sabbia. A questo punto chi vuole continuare a ragionare così faccia pure... il mondo è bello perché è vario. Io rimango dell'idea che se una casa mi certifica e garantisce un grado di resistenza chiaro e inequivocabile (IPxy) vado tranquillo, negli altri casi qualche precauzione in più preferisco prenderla, evitando possibilmente di prendere in giro (come qualcuno fa) chi usa una cover (che per inciso non sono un sacchetti della spazzatura riadattati al meglio e non sono poi così scomode, quantomeno nella maggior parte delle situazioni). Ovvio che se mi ritrovo a scattare con una D5 e con una D3000 sarò più in apprensione con la seconda, proprio perché non è vero che la parola "tropicalizzazione" non vuol dire niente. E altrettanto ovvio che in caso di meteo particolarmente inclemente con la prima userò una cover e continuerò a scattare mentre la seconda la riporrò nello zaino. Come ha scritto Nicola non si tratta di usare scafandri per scattare ad una farfalla in un prato quanto, molto più banalmente, di dare il giusto peso ai termini, prendere consapevolezza che nessun produttore afferma di vendere macchine indistruttibili e, in ultimo, mettere sempre sulla bilancia i possibili rischi (zero se scatto in giardino, molto elevati se arriva una tempesta di sabbia), la robustezza del materiale di cui si dispone (nei limiti di quanto dichiarato ufficialmente dalla casa e non della mie elucubrazioni mentali) e l'importanza di portare a casa uno scatto "a prescindere da tutto". I vari termini "sempre", "mai", "tutto", "niente", "impossibile", "indistruttibile" ecc. ecc. preferisco lasciarli agli altri. |
| inviato il 24 Gennaio 2017 ore 17:16
Se come riferito in cs il problema é un accoppiamento, come posso fare la foto se neppure io so di preciso dove si trova questa discrepanza? Se sapevo o vedevo ad occhio nudo senza strumenti una differenza di certo me ne sarei accorto prima della partenza. Anche se scattavo una immagine al corpo macchina come si fá a riconoscere 2/3 centesimi?Ora per scattare foto é tardi, la reflex si trova a Milano in attesa di sostituzione. A parte questo problema sono rimasto contento dell'assistenza a prescindere dalla tempistica ma purtroppo non é colpa di Peschiera Borromeo ma loro devono seguire una procedura dettata dalla casa madre. |
| inviato il 24 Gennaio 2017 ore 17:29
Raoul lo sai che i primi giorni che ho usato la 5DIV sentivo la baionetta molto dura bisogna che controllo ma cosa controllo? |
| inviato il 24 Gennaio 2017 ore 17:40
Per la cronaca ho un amico che il mese scorso è stato nel parco Dovrefjell in Norvegia per fotografare i buoi muschiati e anche a lui si è piantata una 5DmkIV nuova di pacca, a testimonianza che gli utenti sono sempre più l'anello finale della catena del processo produttivo, anello che una volta era costituito dal dipartimento "test e controlli". So che è tornato dal viaggio imprecando (per fortuna aveva un corpo di scorta) e promettendo di passare a Nikon (anche se sono dell'idea che da questo punto di vista il passaggio non cambierebbe molto le cose) ma non ho più seguito il resto, non so se e cosa gli hanno detto in Canon. |
| inviato il 24 Gennaio 2017 ore 17:46
sta 5d4 peggio della 6d. li mortacc.... !! |
| inviato il 24 Gennaio 2017 ore 17:54
zen, non ci sono più le canon di una volta p.s. la tropicalizzazione solitamente regge un po' di polvere, ma anche ben altro, anche se qualche granello finisce dentro la macchina si tratterebbe comunque di poca roba, ma per bloccare la macchina c'è finito dentro il deserto... |
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