| inviato il 26 Ottobre 2016 ore 20:25
Se parlare e' fatto di provocazioni e ... veleno a che serve? Il 3d riguarda il comportamento dei fotografi. Cerchiamo di costruire un mondo civile se non migliore. |
| inviato il 27 Ottobre 2016 ore 2:11
Provo ad andare oltre l'etica naturalistica (uccido-non uccido per fame o per che cosa). Parlando di etica fotografica: lo scatto costruito, il set con sfondo e flash, il soggetto posizionato ad arte, per me non sono "wildlife photografy", sono immagini ingannevoli, perché fanno credere che la scena immortalata sia ciò che non é. Se poi l'animale é morto o addirittura ucciso, il termine wild LIFE perde ogni senso. Sarebbe legittimo esigere una sincera descrizione da parte degli autori. Nel dubbio, preferisco scatti semplici, magari ambientati, piuttosto che primissimi piani in odore di messa in scena. Ciao |
| inviato il 27 Ottobre 2016 ore 7:50
@silo , @cadl... mi ritrovo nelle vostre considerazioni, vorrei pero sottolineare che quando si vede qualcosa che non và si può sempre educatamente scriverlo. E se poi, come spesso succede a me, l'autore maleducatamente ti risponde piccato, pazienza. Però si ha fatto qualcosa per invertire la tendenza. Ps.. sul fatto che alcuni mettano tanti mi piace su certe foto fatte su set appositi, a volte questi manco sanno quello che c'è dietro, per questo ritengo giusto farlo notare se non lo ha già fatto l'autore (quasi mai, purtroppo) |
| inviato il 27 Ottobre 2016 ore 10:21
“ ...@silo , @cadl... mi ritrovo nelle vostre considerazioni, vorrei pero sottolineare che quando si vede qualcosa che non và si può sempre educatamente scriverlo... „ Giusto, anche perché l'autore, nella fattispecie io, potrebbe facilmente spiegare e controbattere. “ ...Parlando di etica fotografica: lo scatto costruito, il set con sfondo e flash, il soggetto posizionato ad arte, per me non sono "wildlife photografy", sono immagini ingannevoli, perché fanno credere che la scena immortalata sia ciò che non é. Se poi l'animale é morto o addirittura ucciso, il termine wild LIFE perde ogni senso... „ Escludiamo l'animale ucciso; ha senso parlarne? Ha senso tirare in ballo un'etica manifestamente calpestata e offesa? Escludiamo anche il flash, quanto meno personalmente. Non lo uso che in circostanze rarissime; mai in campo fotonaturalistico dove però spero di poterlo fare per un certo progetto. L' immagine cosiddetta costruita non vuole ingannare nessuno; è oggetto di buona parte della mia produzione e come per tanti altri (basta guardar le pagine di questo forum per capire che è la modalità di scatto preferita) va ascritta ad un campo più che legittimo, la ritrattistica animale, dove non si vuole affatto far intendere ciò che non è. Accade, e non con maggiore dignità, che si colgano momenti diversi. Nella mia gallery c'è una foto di accoppiamento di puffins; non ne vista alcun' altra. L'ho ottenuta comodamente appoggiato su un muretto ad un km dall'aeroporto di Sumburgh, non distante da diversi altri fotografi che l'ahho persa; per quale motivo dovrebbe avere un valore intrinseco superiore al cardellino della mangiatoia in giardino, assolutamente libero e protagonista di quella che non vedo per quale motivo non sarebbe wildlife? Se poi passiamo ai miei picchi, certo che ho organizzato tutto con cura ma a termine di un percorso ben preciso, che, partito dall'ipotesi che il sito era idoneo per la presenza dell'animale, è passato all'osservazione, alla progettazione di un appostamento ed è finito con la sua realizzazione. Ed il soggetto non è che si conceda con facilità; la coppia attuale poi disdegna la mangiatoia lasciandola alla ghiandaia. Il rosso maggiore riesce anche a percepire la mia presenza per i cambiamenti minimi che coglie guardando la facciata del capanno. Ho posizionato un accessorio che simula la presenza del tele (che comunque non sporge mai); bene, non lo inganno. Comincia allora una trattativa silenziosa; io lo lascio mangiare e solo ad un certo punto posso ritrarlo. Questo è modo autentico, non fittizio di confrontarsi in natura. Sono invece d'accordo sul fatto che recarsi in strutture a pagamento dove il soggetto è in pratica è assicurato, dove prima sono passate centinaia di persone e dove altre centinaia ne passeranno dà o dovrebbe dare una minore soddisfazione; ma è comunque wildlife*. Mi concedo eccezioni, come quella recente per il falco della regina; la scena che ho immortalato era assolutamente quello che era. Si possono avere, ci mancherebbe altro, visioni diverse ma arrivare implicitamente a sminuire quello che ad esempio hanno realizzato fotografi storici come Fioratti e Gandolfi mi sembra eccessivo. Per l'animale morto non posso che citare il secondo p.s. di Silo. Questo signore è un grande fotografo, non un criminale : www.johnhallmen.se/2016/10/7/gymnosoma Come vedete animali il più delle volte vivi, altre no. Aggiungo che per me il nostro Guz è al suo livello. *: wildlife vista come stato assolutamente libero del soggetto. |
user14286 | inviato il 27 Ottobre 2016 ore 12:53
“ Escludiamo l'animale ucciso; ha senso parlarne? Ha senso tirare in ballo un'etica manifestamente calpestata e offesa? „ No. anche perchè non si tratta di animali, ma di insetti. cerchiamo di tenere i due ambiti separati. applicare a queste creature criteri e concetti umanizzanti è quanto di più fuori luogo si possa fare. |
| inviato il 27 Ottobre 2016 ore 12:58
“ ...non si tratta di animali, ma di insetti. „ Beh, con questa "vista" passo e chiudo. Buona prosecuzione a quasi tutti. |
| inviato il 27 Ottobre 2016 ore 14:13
Veleno... Veleno! Ma chiunque sa che gli insetti in zoologia fanno parte del regno animale... puoi per favore smetterla di scrivere sciocchezze? |
| inviato il 27 Ottobre 2016 ore 14:15
Non e' che siccome ti piace di fare il troll puoi continuare a pubblicare falsita' come ti pare...e basta!! Editore per favore banna costui! |
user12181 | inviato il 27 Ottobre 2016 ore 16:16
Premetto che non fotografo insetti (a meno che il caso me li metta nella foto), da tre anni cerco di fotografare fiori alpini. Mi pare inaccettabile ammazzare insetti per fotografarli (è però vero che ho ammazzato diverse zanzare fra le centinaia che mi tormentavano mentre cercavo di fotografare il Vaccinium microcarpum...), lo stesso dicasi per i fiori (è però vero che qualche volta mi sono portato a casa una piantina- non protetta - per misurarla meglio e fotografarla con il centimetro vicino). D'altra parte, se è vero, come già faceva osservare Goethe al giovane Werther, che tutti noi, tutti i giorni, anche solo camminando, facciamo strage di esserini, è altrettanto vero che per sdraiarmi a terra e fotografare il summenzionato micromirtillo (assolutamente rarissimo in Italia e protetto) ne ho schiacciati inevitabilmente degli altri e altre piantine anch'esse molto rare (Carex pauciflora). Spero di non averli accoppati e che si siano ripresi, ma insomma così è. Aggiungo ancora che strappo senza alcuna pietà l'erba che si frappone fra l'obiettivo e il fiore e talvolta lo faccio in modo così maldestro da coinvolgere qualche foglia del fiore stesso... Fatte queste considerazioni, che credo siano tutto sommato pertinenti al tema della discussione, non capisco perché cavolo ci si accanisca a chiedere di bannare Veleno, provocatore o meno che sia. Come se non bastasse aver corretto in modo sprezzante un suo errore. Non ci si fida della forza della verità, chi dice il falso non deve essere semplicemente corretto, deve essere messo nell'impossibilità di parlare. Così faceva un tempo la chiesa agli eretici pertinaci. Addirittura non si accontentò di bruciare sul rogo un pertinace, e dunque "provocatore", diffusore di "falsità" come Giordano Bruno, ma lo spedì al supplizio con la "lingua in giova" per non farlo parlare durante il percorso. C'è una cosa infinitamente peggiore e pericolosa dell'uccisione di insetti, e cioè l'uso di sanzioni punitive nei confronti di chi esercita il fondamentalissimo diritto della libertà di pensiero. |
| inviato il 27 Ottobre 2016 ore 16:49
D'accordissimo.... censura = fascismo e dittatura , ognuno dovrebbe poter parlare liberamente . |
| inviato il 27 Ottobre 2016 ore 18:36
Parlare liberamente è un diritto sacrosanto, ma dovrebbe essere un dovere "metterci la faccia", cioè un nome e cognome e il proprio bagaglio fotografico. Se no si è più un troll da forum. |
| inviato il 27 Ottobre 2016 ore 18:49
Murmunto: dire che gli insetti non sono animali e' falso come se io ti chiamassi col nome di tuo fratello se ce l'hai. Lasciare all'interno di discussioni tra gente che ragiona persone che immettono menzogne fa scendere sotto i tacchi il livello del contenuto della discussione. Se questo lo consideri civilta'... fai pure. Per me e' barbarie. Usa il buon senso (sempre se ce l'hai.) |
| inviato il 27 Ottobre 2016 ore 18:54
Benvenuto nel mondo reale. Quoto in parte juza, nel senso che ha perfettamente ragione ma lui ragiona da persona intelligente e amante della natura. Purtroppo il mondo è farcito di × e quindi molte foto macro sono fatte ad animali morti. Poi un conto è trovare una mosca morta e fotografarla un altro è uccidere. Ma l'empatia che prova l'uomo verso gli animali purtroppo è pari a zero, date un occhio a cosa succede in Murcia ai cani da corsa spagnoli per dirne una. Se l'uomo fa questo pensate davvero che provi remore a uccidere un insetto? Poi ovviamente ci sono le eccezzioni e molti sacrificano le ore di sonno al posto degli insetti e le foto macro le fanno al mattino presto. |
| inviato il 27 Ottobre 2016 ore 18:58
Chiunque abbia detto che gli insetti non sono animali ovviamente è un defi.ciente. Si ritorna alla mia idea che il mondo è pieno di ignoranti. Manco di rispetto a chi si vuole esprimere? Si ed orgogliosamente se dice caz.zate. Basta perbenismo quando uno dice cavolate (in particolare sulla natura) è giusto che venga additato come lo scemo del villaggio. | |

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