| inviato il 16 Agosto 2016 ore 22:54
“ Grazie a Matteo Fiorelli perchè non conoscevo Amiel. Uno scritto attualissimo e Vero. „ Neanche io conoscevo Amiel (l'aver letto migliaia di libri per espandere la mia ignoranza ha lasciato evidenti lacune); quindi un grazie anche da parte mia. Con poca fantasia sono andato a cercare su wikipedia (che come sappiamo va presa mooolto "cum grano salis"). La pagina in italiano è inconsistente, un pochino meglio quella in francese, almeno quattro cosette si trovano: fr.wikipedia.org/wiki/Henri-Fr%C3%A9d%C3%A9ric_Amiel La Treccani è senz'altro più autorevole (anche lì non c'è moltissimo): www.treccani.it/enciclopedia/henri-frederic-amiel/ Mi piacerebbe sapere da che opera Matteo ha preso questa citazione. La grafica e il formato mi danno l'idea di un Adelphi della "Piccola Biblioteca" (ma non ci giurerei, poterbbe essere anche un Guanda oppure...). |
| inviato il 16 Agosto 2016 ore 23:07
mi fa piacere che apprezziate il testo in foto, cercavo proprio di far riflettere su determinati messaggi riguardo a Ghirri (ma sulla fotografia, e sulla società in generale). Scusate l'ot. Ho anche pubblicato qualche estratto che ho trovato sul web. |
| inviato il 16 Agosto 2016 ore 23:48
pur avendo letto attentamente l'estratto di Matteo Fiorelli e gli altri post da voi pubblicati che sicuramente aiutano come chiesto dal creatore della discussione a fare apprezzare e comprendere Ghirri a me continua a non dire niente ,per esempio invece F.Fontana mi piace molto. |
| inviato il 17 Agosto 2016 ore 0:50
@Nazzurri Ci mancherebbe, figurati, anche a me alcuni autori famosi non trasmettono nulla. L'importante è non tacciare l'autore di creare schifezze e che non vale nulla, senza conoscerlo, senza addentrarsi nel suo lavoro, unicamente al proprio gusto. Ad esempio Haas ha realizzato alcuni lavori che mi danno poco, anche se fondati su solide basi, ma non per questo dico che Haas fa schifo, anzi. Un conto è piacere, un conto è un giudizio oggettivo assolutistico, in un vuoto totale. E Fontana è una bomba |
| inviato il 17 Agosto 2016 ore 1:42
Concordo pienamente . Buonanote |
| inviato il 17 Agosto 2016 ore 7:30
Comunque complimenti, mi piace partecipare e leggere queste discussioni! |
user66165 | inviato il 17 Agosto 2016 ore 8:06
“ pur avendo letto attentamente l'estratto di Matteo Fiorelli e gli altri post da voi pubblicati che sicuramente aiutano come chiesto dal creatore della discussione a fare apprezzare e comprendere Ghirri a me continua a non dire niente ,per esempio invece F.Fontana mi piace molto. „ Prova con il libro di Ghirri "lezioni di fotografia" che non è assolutamente un manuale di fotografia. Lo trovai alla Feltrinelli mi pare e scorre bene |
| inviato il 17 Agosto 2016 ore 9:45
Ma quanto astio e polemica, non penso che il mio giudizio abbia poi molta valenza, sembra abbia insultato le madri di qualcuno... Poi io non ho tacciato nessuno, ho detto che le foto che ho visto mi fanno cagare, magari ne ha fatte altre meravigliose che non ho visto. Se una mia foto la usate per accendere la stufa ha avuto anche lei la sua utilità. |
| inviato il 17 Agosto 2016 ore 10:24
Per chi volesse consiglio di leggere, dal sito internet ufficiale anche la "breve" biografia di Ghirri. Citando la pagina: questo testo intende percorrere per tappe salienti la vita e l'opera di Luigi Ghirri. Biografia, bibliografia e apparati vari si ritrovano così all'interno di un unico racconto scandito dal tempo. Qualche breve citazione tratta dagli scritti dell'autore e riportata in corsivo serve poi a richiamare alcuni passaggi nodali del suo pensiero, che ha sempre costituito per lui un presupposto irrinunciabile. www.archivioluigighirri.it/biografia-fotografia-paesaggio/ |
| inviato il 17 Agosto 2016 ore 11:35
Ho letto "Lezioni di fotografia" e lo consiglio, non è il classico manuale tecnico bensi' un estratto delle sue lezioni alla classe di allievi, molto scorrevole e ricco di spunti di riflessione .. a seguito di questo topic, ho sfogliato qualche pagina, ritrovando quel suo modo pacato nell'esprimere concetti non proprio assimilabili in due secondi ... ad esempio, l'utilizzo del termine "soglia", inteso (cito testualmente) come ""il punto di passaggio tra il mondo interno e il mondo esterno.. Questo punto di equilibrio tra mondo interno e mondo esterno in fotografia è l'inquadratura"""... tutto è sempre finalizzato alla rappresentazione della realtà attraverso ""il giusto equilibrio tra quello che c'è da vedere e quello che non deve essere visto""".. Insomma è davvero interessante e molti concetti ed un certo modo di pensare li trovo applicabili alla fotografia tutta, quella che scattiamo senza pensare alle categorie, al "settore" corretto di appartenenza, pratica che limita tremendamente l'espressione personale (la mia di sicuro) e tende a farci diventare tutti troppo simili, senza personalità ... ma questo è un altro discorso .. Un salutone, Max |
| inviato il 17 Agosto 2016 ore 14:14
Premetto che le foto di Ghirri le guardo con piacere, mi piacciono, così come quelle di tanti altri che hanno fatto la storia della fotografia, senza saper dire cosa di quelle foto mi piaccia. Spesso però mi chiedo cosa rappresenti una foto e mi ritrovo a non saper dare una risposta. Prendo questa ad esempio ma ce ne sono tante di tanti altri fotografi. Non vorrei risultare presuntuoso, ma cosa rappresenta questa foto? Che significato ha? A me sembra una di quelle banalissime foto che tutti facciamo... [https://specchioincerto.files.wordpress.com/2013/04/07_luigighirri_cittanova-modena_1985.jpgIMG] |
| inviato il 17 Agosto 2016 ore 14:32
Seeker, presa così e messa lì non vorrà dire niente ma quella foto fa parte di una serie che ha originato un libro e che aveva alla base una idea fondamentale: “ Erano i primi anni Ottanta. Un folto gruppo di fotografi - più uno scrittore - si aggirava per la penisola, mosso da un intento comune: scomporre il volto d'Italia attraverso una miriade di scatti che cogliessero il paese nella sua lirica essenzialità, senza niente concedere alla spettacolarizzazione e al sensazionalismo che guidava la fotografia in quegli anni (invischiata tra due dispotici fronti: asservimento alla cronaca, da una parte; sperimentazione tecnica a tutti i costi, dall'altra). Il progetto che li univa si chiamava Viaggio in Italia; il loro nume tutelare (nonché ideatore del tutto), Luigi Ghirri. La cosiddetta 'stagione del paesaggio' degli anni Ottanta passa anche attraverso questa fatica collettiva, grazie ai nomi di Gabriele Basilico, Mario Cresci, Guido Guidi, Olivo Barbieri, Mimmo Jodice, Giovanni Chiaramonte... Autori di una rivoluzione fotografica che recupera il contatto diretto e 'affettivo' con le cose e con il mondo che si ha intorno, non più mediato (e falsato) da estetismi esasperati, stereotipi cartolineschi, baccano mediatico „ Tratto da qui www.nadir.it/libri/PROFILONUVOLE/ProfiloNuvole.htm |
user12181 | inviato il 17 Agosto 2016 ore 15:09
?"Ho detto che le foto che ho visto mi fanno cagare, magari ne ha fatte altre meravigliose che non ho visto.?" Senza sapere quali hai visto, il livello della tua valutazione critica, del modo di ragionare e del gusto da essa rivelati, mi indurrebbe proprio a ritenere che quelle che hai visto siano quanto meno sufficientemente interessanti. Comincerei invece a dubitare fortemente del valore di Ghirri se ne avesse fatte alcune che dovessero incontrare i tuoi gusti. Lo dico senza nessun astio, ma sulla base di un ragionamento che ritengo oggettivo, pro veritate. P.S. Temo che il celebre grido di Fantozzi abbia finito per legittimare la rozzezza più becera. Bisogna sempre tenere in mente che quel grido non era affatto espressione di un giudizio critico sul film, ma un tentativo disperato di ribellione sociale. |
| inviato il 17 Agosto 2016 ore 15:13
Beh Maltsev essendoci, com'era ovvio, un'idea e un progetto dietro, l'immagine assume tutto un altro significao. Sono scatti che raccontano l'Italia nella sua essenza, semplicità, questo è vero, infatti rimango estasiato davanti ai suoi scatti...però, non so, sicuramente sbaglio, ma certi scatti li trovo così banali nella loro composizione, come se chiunque potessi farli e attribuirgli un significato a posteriori. |
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