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avatarjunior
inviato il 18 Maggio 2016 ore 18:54

quello che "stupidamente" stai tentando di mettere in discussione

Di nuovo, rispondi picche a cuori, e offendi, chi ti dà il diritto di farlo, il fatto che sei dietro la tastiera? Ti rivolgi così alle persone quando non ti danno ragione? Vuoi che ti risponda a tono? Ma so contenermi, è solo che mi hai stufato, devo ignorarti.

avatarsenior
inviato il 18 Maggio 2016 ore 18:58

A quanto pare tu appartieni a quella di quelli che danno patenti.

Per aver scritto che fai confusione fra due termini linguistici? Beh, se non accetti nemmeno questo allora ... forse la citazione dell'altezzosità del Marchese del Grillo non era fuori luogo.
Un "messaggio" è qualcosa che devi "trasmettere", e "trasmetterlo" significa che deve giungere al ricevente così come è stato elaborato dal trasmittente; tutto qui. Nell'opera di Pollock l'unica cosa che viene trasmessa tale e quale è l'aspetto formale (o informale, se preferisci) dei suoi quadri; il pensiero di Pollock non c'è, rimane inintelligibile, le sue sensazioni non le conosciamo, non ci ha trasmesso le sue emozioni; solo l'aspetto visivo delle sue opere. Citavo la corteccia di larice come una battuta, ma tu non hai idea delle sensazioni, emozioni e immagini che riesco a percepire osservando un pezzo di corteccia o un intonaco screpolato. Ma sono sensazioni unicamente mie; se anche davanti ad un quadro devo provare sensazioni solo ed esclusivamente mie, non la considero arte. Questo non significa che visivamente quei quadri non mi piacciano, ma anche le piastrelle del bagno non le ho scelte perché mi facevano c.... (però ... sarebbe un'idea! Piastrelle lassative in bagnoMrGreen)

avatarjunior
inviato il 18 Maggio 2016 ore 19:03

...ritengo che si stia parlando tutti della stessa roba, uguale-uguale! È solo una questione di orgoglio personale e prese di posizione.

Gentilissimo, niente da ridire sull'orgoglio ci mancherebbe, la presa di posizione è pure sacrosanta, ma come ignorare i modi.

avatarjunior
inviato il 18 Maggio 2016 ore 19:05

Un "messaggio" è qualcosa che devi "trasmettere", e "trasmetterlo" significa che deve giungere al ricevente così come è stato elaborato dal trasmittente;

Emittente non trasmittente, Marconi non c'entra niente con l'arte.
il pensiero di Pollock non c'è, rimane inintelligibile, le sue sensazioni non le conosciamo, non ci ha trasmesso le sue emozioni; solo l'aspetto visivo delle sue opere
Leonardo ha trasmesso le sue emozioni?
se anche davanti ad un quadro devo provare sensazioni solo ed esclusivamente mie, non la considero arte.
E' sempre così, ognuno prova sensazioni diverse. Hai presente stendhal?
Questo non significa che visivamente quei quadri non mi piacciano, ma anche le piastrelle del bagno non le ho scelte perché mi facevano c.... (però ... sarebbe un'idea! Piastrelle lassative in bagnoMrGreen)
Magari a te fanno quell'effetto, a un altro fanno vomitare.

user46920
avatar
inviato il 18 Maggio 2016 ore 19:16

Di nuovo, rispondi picche a cuori, e offendi, chi ti dà il diritto di farlo, il fatto che sei dietro la tastiera?

va bè, basta, ho già capito che non c'è verso! ;-)

avatarsenior
inviato il 18 Maggio 2016 ore 19:43

Ad ogni modo, per uscire dal circolo vizioso degli OT, non credo che la prospettiva possa cambiare, nemmeno variando il pdr, perché in realtà ci saremmo semplicemente posti in un diverso rapporto spaziale con gli oggetti del campo inquadrato, ma il punto di fuga all'infinito rimarrebbe, rispetto ai nostri occhi, sempre nella medesima posizione relativa. Le regole prospettiche legate alla fisica ottica (cioè la vera "prospettiva") rimarrebbero quindi invariate.
La lente frontale può, in effetti, introdurre delle variazioni nella resa prospettica rispetto all'osservazione diretta, ma sono sempre aberrazioni che seguono le Leggi fisiche, in particolare per quanto riguarda la conformazione delle lenti che sfruttano il fatto che la luce subisce diffrazione al passaggio tra sostanze diverse ecc.
Ogni intervento successivo, in postproduzione, risulta perciò una "deformazione" arbitraria. Ovviamente non è detto che debba essere necessariamente evitata, soprattutto se risulta verosimile; ad esempio, la tradizione del raddrizzamento delle linee cadenti è lunga e consolidata, in particolare quando siano inquadrati edifici, alberi o pali della luce. L'accettazione psicologica di questi trattamenti dipende anche dal fatto che noi percepiamo la "realtà" come un insieme conflittuale: da un lato accettiamo l'idea di possedere una visione prospettica che ci fa vedere gli angoli deformati se posti di scorcio, dall'altra siamo perfettamente consci che gli edifici sono stati costruiti perfettamente verticali, quindi accetteremo come "verosimile" che in una foto di architettura tutti gli edifici siano stati raddrizzati in post; anzi, magari troveremo quella soluzione più gradevole rispetto all'originale.
Credo però che nella domanda iniziale ci fosse piuttosto un riferimento inespresso (forse inconscio) all'idea di poter far variare il punto di vista, non tanto la prospettiva in sé; anche nel proseguo degli interventi era uscito questo elemento. Mi pare evidente che questo tipo di elaborazione possa essere realizzata, in modo quantomeno verosimile, solamente con metodi che vanno ben al di là della semplice deformazione dell'immagine di partenza, quindi applicando pesantemente tecniche non strettamente fotografiche (fotomontaggio) o vere e proprie ricostruzioni pittoriche. Sono lecite oppure no? Al solito, sono lecite se l'intento è "dichiaratamente" artistico, diventano addirittura esecrabili in particolari campi documentaristici.
La fotografia è uno strumento; ciascuno può farne l'uso che vuole, ma quando mi fa vedere un'immagine abbia almeno la decenza di farmi sapere qual'era il suo intento e quali sono i suoi metodi (o almeno non mi spacci un montaggio per una foto naturalistica)

avatarsenior
inviato il 18 Maggio 2016 ore 19:49

Leonardo ha trasmesso le sue emozioni?

Chi ha avuto il bene di osservare la "Battaglia di Anghiari" e confrontarla con altri dipinti simili sosteneva che si capisse parecchio del carattere e delle passioni di Leonardo. Anche certi suoi studi di figure umane lasciano trapelare il suo modo di rapportarsi alla gente ... e si potrebbe discuterne ancora

avatarsenior
inviato il 18 Maggio 2016 ore 19:59

diventano addirittura esecrabili in particolari campi documentaristici.

non quando si tratta di restituire una figura piana che è stata ripresa non frontalmente.
ho riportato un esempio fotografico a pag. 3.

avatarsenior
inviato il 18 Maggio 2016 ore 20:11

non quando si tratta di restituire una figura piana che è stata ripresa non frontalmente.
ho riportato un esempio fotografico a pag. 3.

L'esecrabile era riferito alle vere e proprie ricostruzioni pittoriche per alterare la percezione del punto di ripresa, magari con l'aggiunta di particolari non visibili da quell'angolazione, e comunque in contesti particolari quali il reportage

avatarsenior
inviato il 18 Maggio 2016 ore 20:20

Emittente non trasmittente

Come vedi ci vuole poco per commettere errori lessicali.
E' sempre così, ognuno prova sensazioni diverse. Hai presente stendhal?

Ma non necessariamente slegate da quelle dell'autore, anzi, spesso guidate da queste, ma poi modulate sulla base delle percezioni ed esperienze personali.
Non è mai unicamente "personale" l'insieme di sensazioni che si prova di fronte alla Monna Lisa; che ci sia qualcosa di ironico o di inquieto in quel sorriso lo percepiamo tutti.
Confronta tutta l'opera di Leonardo con quella di Raffaello e poi dimmi se non ti accorgi (anche senza conoscerne la storia personale) che, dei due, quello sicuramente più "cortigiano" era il secondo!?!

avatarjunior
inviato il 18 Maggio 2016 ore 20:25

Chi ha avuto il bene di osservare la "Battaglia di Anghiari"

Michelangelo sosteneva che le figure umane di Leonardo somigliassero a sacchi di noci, disapprovando la resa delle masse muscolari. Un minimo di credito a Michelangelo io lo darei, anche se i quadri che ho visto io mi hanno emozionato. Ma l'emozione è mia e non pretendo che Michelangelo provasse ciò che provo io, può essere che abbiamo sensibilità diverse?
Ieri sera leggevo un passo del Pendolo di Foucault a mia moglie, per condividere il piacere di gustare l'oratoria rotonda di Aglié... più di una volta ho dovuto fermarmi perchè la voce tradiva l'emozione, ti assicuro intensa.

avatarsenior
inviato il 18 Maggio 2016 ore 21:18

Credo che di fondo ci sia un sospetto, un diffidare dalla bontà del fotoritocco come semplice, banale conseguimento di un risultato.
Si fa sempre riferimento all'inganno, alla frode, alla menzogna...quasi si avesse paura di essere raggirati, presi per i fondelli, illusi...
Se questi sono gli esempi (negativi) che fanno formulare i giudizi di qualcuno, il problema non è lo strumento scelto per elaborare il cosiddetto 'inganno', ma piuttosto la mente di colui che gli attribuisce un valore negativo smisurato, inopportuno, e anche ingiustamente infondato.
Le aberrazioni, in questo caso, non sono soltanto cromatiche, ma anche sinottiche.
Il porno, ad esempio, può essere visto come una piaga del malcostume sociale, del vizio, la causa di una emancipazione individuale mai compiuta del tutto... eppure fa anche del bene, rivolgendosi a tutti quegli individui che hanno difficoltà a rapportarsi con la propria sessualità e quella degli altri, o che vengono respinti dall'altro sesso, o dallo stesso medesimo.

avatarsenior
inviato il 18 Maggio 2016 ore 21:42

Ma l'emozione è mia e non pretendo che Michelangelo provasse ciò che provo io, può essere che abbiamo sensibilità diverse?

L'emozione, come effetto finale dell'approccio ad un'opera che ci viene presentata, è sempre personale, solo che nell'arte di personaggi come Michelangelo o Leonardo traspare sempre anche la personalità dell'autore, una nota del suo carattere, del suo modo di percepire la vita.
Comunque, da un punto di vista stilistico non c'è proprio da dare torto a Michelangelo: molti studi di figure umane fatti da Leonardo hanno una resa che, seppure realistica, risulta parecchio caricaturaleMrGreen

avatarsenior
inviato il 18 Maggio 2016 ore 21:45

fortuna vuole che abbia comunque dipinto.

avatarjunior
inviato il 18 Maggio 2016 ore 22:54

nell'arte di personaggi come Michelangelo o Leonardo traspare sempre anche la personalità dell'autore

Indubbiamente, con tutte le difficoltà che avevano per soddisfare il gusto dei committenti, conosciamo le vicissitudini.
Io preferisco il realismo di Caravaggio, pura vitalità come tutte le menti disturbate, per fortuna posso ammirarlo dal vero in varie opere sparse per Napoli, alcune importantissime e ingiustamente poco citate. Le mie preferite sono: Le sette opere della misericordia e Sant'Orsola, ultima opera realizzata probabilmente. Le donne di Caravaggio sono donne vere e gli uomini sono ritratti fin troppo realistici dei suoi contemporanei.
Probabilmente il realismo è la chiave per toccare la sensibilità generale, l'astrattismo richiede capacità empatica, stabilisce un rapporto esclusivo e simbiotico tra autore e osservatore.



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