user39791 | inviato il 03 Aprile 2016 ore 19:49
E' difficile trovare una forma equa di riconoscimenti: se sceglie l'Editor c'è il rischio che il premio sia troppo soggettivo, se si contano like e visualizzazioni c'è quello che vengano quasi sempre premiati gli utenti più social. Tra i due rischi preferisco il primo. |
| inviato il 03 Aprile 2016 ore 20:17
Caterina se ti riferisci a qualche proposta banale, ok condivido 100%! Io più che una proposta ho avanzato delle idee per garantire maggiore oggettività e per calmare chi ha sempre da dire sugli EP. Fermo restando che deve essere sempre Juza a coordinare tutto ed a emettere il suo EP giornaliero, la mia idea è quella di lanciare un EP settimanale o mensile su criteri proposti dagli stessi componenti del Forum, un EPF. Se Juza è d'accordo bisogna raccogliere le migliori idee e creare un sistema automatico che non vada ad aggiungere altro lavoro per Juza, a parte la fase iniziale organizzativa. |
| inviato il 03 Aprile 2016 ore 20:30
Mario chi s'impegna per cercare di migliorare le cose fa sempre bene ma per me voti popolari, automatismi e selezione foto di qualità sono cose che non possono andare d'accordo, ci sono già gallerie di foto più popolari per giorno, settimana, mese e anno, questo l'aspetto di voto popolare mi sembra che siamo già coperti, magari studiate qualche modifica per farle funzionare meglio anche se la vedo dura, gli Ep lasciamoli integralmente al Capo per i motivi detti da Filiberto |
| inviato il 03 Aprile 2016 ore 20:51
Condivido pienamente quanto dici Caterina. Tutti abbiamo ben presenti i limiti attuali, ma non si arriverebbe a una selezione di qualità usando i like come metro e nemmeno con una giuria selezionata. Probabilmente il sistema attuale è l'unico possibile e attuabile con semplicità. L'Ep di Juza rappresenta la marcia in più, snella, potente ed efficace, tale da sovvertire le logiche della popolarità cristallizzate e premiare la Fotografia in modo indipendente. Ciao e buona serata. Patrizio |
| inviato il 03 Aprile 2016 ore 22:03
Anch'io condivido le idee di Filiberto e di Caterina sul mantenere separate le forme di riconoscimento "popolare" e gli EP, anche perché qualunque altra idea finirebbe comunque per ricadere nel novero delle scelte su base collettiva (e quindi nulla di realmente diverso dal meccanismo dei "like") o ristretta (e quindi sul tipo degli attuali EP). Indubbiamente il dualismo attuale può innescare qualche conflittualità nel forum, ma quantomeno gli EP costituiscono un termine di paragone con cui ciascuno può confrontare i propri parametri di scelta ogni volta che partecipa al meccanismo dei "mi piace" delle categorie popolari. P.S. se non altro, gli EP non dovrebbero essere affetti dal meccanismo del "voto di scambio" che spesso viene contestato per quanto riguarda il famigerato tasto |
| inviato il 03 Aprile 2016 ore 22:14
"non è che a volte la grande competenza diventa un ostacolo al godimento della comunione intellettuale con un artista?" Mai frase ho trovato più giusta ... |
| inviato il 04 Aprile 2016 ore 11:29
La mostra in questione al 99% dovrebbe essere "Lumen" di Nino Migliori in programma a Modena dal 5 marzo al 5 giugno alla Galleria Civica. Tra l'altro Smargiassi ha curato un'intervista a Migliori proiettata all'interno della mostra. Smargiassi ha da anni una posizione abbastanza netta e discretamente polemica verso la cosiddetta "Fotografia d'arte" (termine che non mi piace e a mio parere neanche dovrebbe esistere, proprio perché non esiste al mondo una cosa più relativa e soggettiva della parola arte) e tutto il bailamme di critici e galleristi che la circonda. Così come è decisamente refrattario all'autorialità nella fotografia (tranne che per gli autori storici), mentre è decisamente attratto dalla funzione sociale del mezzo, il suo inconscio tecnologico e gli aspetti legati alla condivisione. Sulla questione critica esperta vs apprezzamento "mainstream" la questione è ormai una specie di Canon vs Nikon. Da Duchamp a Benjamin, da Adorno, Morin, Debord, Baudrillard fino al nostro Eco si è dibattuto per anni su industria culturale nella società di massa, società dello spettacolo e gusto "high, mid and low". Alla fine ogni intellettuale porta un po' d'acqua al proprio mulino ed è di fatto impossibile tracciare un confine ben preciso sulla questione perché tra il bianco e il nero ci stanno centinaia di sfumature di grigio (ahi che pessima metafora decisamente mainstream !). Se posso dire la mia, non mi trovo granché d'accordo con Smargiassi perché credo che ogni cecità culturale, tecnica ed ogni difetto d'esperienza non giovi al bagaglio delle capacità di comprensione dell'uomo. Casomai è solo il cattivo uso (consapevole o inconsapevole) o l'errata interpretazione che fanno andare fuori strada anche a chi viene riconosciuto lo status di "esperto". (Ma anche sulla parola esperto potremmo aprire un dibattito infinito come quello sulla parola arte). Mi trovo invece d'accordo con Smargiassi se parliamo di apertura mentale a 360° e critica multi disciplinare. Se infatti ci perdiamo in troppi approfondimenti monodisciplinari (sia tecnici che storici che concettuali) magari ci sfuggono tutti quelli che sono i collegamenti con le altre discipline che nel cosiddetto postmodernismo sono fondamentali. Mi spiego meglio con un esempio. Se studiamo troppa fotografia può darsi ci concentriamo anche su concetti poco utili o marginali e magari ignoriamo nel nostro studio aspetti filosofici, sociali, politici, tecnologici del nostro tempo che esulano apparentemente dalla fotografia, ma che spesso rappresentano chiavi di accesso che il super esperto del fotografico non riesce a decifrare. Quindi penso che sia auspicabile una cultura più orizzontale e meno verticale. Sacrificare qualche conoscenza della disciplina cardine in favore di qualche altra complementare. Abbiamo un tempo finito e dobbiamo operare delle scelte. Il difficile sta proprio nel sapere cosa scartare e cosa imparare per crearsi il bagaglio culturale capace della migliore analisi ed interpretazione possibile. |
user20639 | inviato il 04 Aprile 2016 ore 13:12
Bauman: trovo abbastanza condivisibili le tue riflessioni. Comunque, qualche domanda bisogna porsela: prima di tutto la fotografia rientra pienamente nelle tecno-arti? Cosa intendiamo per tecno-arte? Quali vuoti va a riempire la tecnologia? La tecnologia aiuta a identificare meglio la realtà o aiuta l'espressione? La tecnologia può essere consapevolmente una forma di fantasia-creatività? La più importante delle domande, è necessaria? Perchè diviene sostanza come l'estetica o il senso? L'uso etico della tecnologia anche nell'espressività è un limite che ci dobbiamo porre? Questa domanda del tutto istintiva: è un difetto l'immagine perfetta, quando può esserlo una immagine che parla, ma con molte pecche? Il difetto è legato all'epoca, alla cultura, alla intima sensibilità di chiunque? Quindi anche l'idea di perfezione? Per finire, l'assaggio del brodo che ne esce dell'immagine, è del tutto istintivo o altro? |
user46920 | inviato il 04 Aprile 2016 ore 13:52
“ Tra l'altro Smargiassi ha curato un'intervista a Migliori proiettata all'interno della mostra. „ ah ... ecco spiegato l'arcano (la mia perplessità) “ Alla fine ogni intellettuale porta un po' d'acqua al proprio mulino ed è di fatto impossibile tracciare un confine ben preciso sulla questione... „ c'è sempre un movente... |
| inviato il 04 Aprile 2016 ore 15:43
Se la cultura fosse il problema, il tizio ascolterebbe David Guetta sul tubo e non i Pink Floyd da un buon impianto. Se non si é capaci di andare oltre i piccoli difetti allora manca empatia... |
| inviato il 04 Aprile 2016 ore 15:46
“ La rassegna modenese è il risultato dell’ultimo progetto di ricerca sulla visione condotto da Migliori, che consiste nel fotografare sculture romaniche utilizzando come unica fonte luminosa la luce di una candela, che rende viva l’immagine e vibrante la pietra corrosa dal tempo. „ Quindi stiamo parlando di difetti minimi in foto fatte alla luce di una candela veramente imperdonabili suppongo!!! “ c'è sempre un movente... „ Non sempre, ma a volte si...anche nei forum...solo che i killer solitamente preferiscono muoversi nell'oscurità, non sotto i riflettori |
| inviato il 04 Aprile 2016 ore 16:27
“ Non sempre, ma a volte si...anche nei forum...solo che i killer solitamente preferiscono muoversi nell'oscurità, non sotto i riflettori „ Ovviamente questa frase è riferita a me è al mio essere anonimo. Ormai per Caterina ogni mio post dove partecipa anche lei è un incubo e non perde mai occasione per sottolinearlo. Vedo che in altri thread a cui partecipo nessuno si pone il problema e conversa senza porsi chi io sia. Non credo sia vietato postare in un forum difendendo la propria privacy. Ovviamente senza mai offendere nessuno ed esprimendo la propria opinione giusta o sbagliata che sia. Una volta scrivevo con nome e cognome e link al mio sito. Poi mi è stata rubata tutta l'attrezzatura in casa (della quale parlavo sul forum e attraverso nome e cognome rintracciabile) ed ho perso un paio di contratti importanti con gallerie: una volta per aver criticato le loro percentuali di guadagno ed una volta per aver pubblicato mie foto in siti "non all'altezza del rango della galleria". Perciò ho deciso di rendermi anonimo. Giusto o sbagliato che sia. E di non pubblicare più foto fuori dai siti ufficiali. Non ho problemi in nessun altro forum e con nessun utente. Tranne qui nei post legati ad arte e fotografia (che poi è la mia attività professionale). Scusate lo sfogo ma essere additato come killer, come uno che agisce nell'oscurità (per chissà quale scopo poi ...) il tutto condito dagli occhiolini per il solo fatto di essere anonimo in una società dove la privacy è fatta a pezzi mi sembra assurdo. Poi magari sbaglio io. Magari la prossima volta mi faccio più furbo, mi iscrivo come Francesco Lorenzi, carico una decina di foto a caso e vengo accettato da tutti. Non so voi, ma per me su forum di internet è più importante ciò che si scrive (nel rispetto di tutte le norme di educazione e della netiquette) piuttosto di chi si è. Buona serata e scusate se il mio intervento ha disturbato qualcun'altro. |
| inviato il 04 Aprile 2016 ore 16:39
Non vorrei deluderti ma nel momento stesso in cui entri in rete la privacy va a farsi benedire, con buona pace di chi usa nomi veri, verosimili o falsi. |
| inviato il 04 Aprile 2016 ore 16:53
Certo, ma quel minimo di diritto alla privacy consentito penso sia legittimo. Io mi iscrivo con una mail autentica e ho un IP che il gestore del sito vede e che ha il dovere di custodire. Perdonate l'OT |
| inviato il 04 Aprile 2016 ore 17:25
La mia era una considerazione generale, sono qui da parecchio tempo ed ho avuto modo d'assistere a parecchi inconvenienti spiacevoli determinati da una certa tipologia d'utenti, se poi qualche coda di paglia prende fuoco non ci posso fare nulla. Io guardo sempre a ciò che viene scritto, quando mi preoccupo di dare un'occhiata al profilo utente è perchè ho bisogno di sapere che tipo di fotografia fa per calibrare la risposta in modo in cui sia il più utile possibile, o perchè nei contenuti condivisi qualcosa proprio non mi torna... sono l'unica a pensarla così? non direi, questa tua risposta in un'altro Topic non era diretta a me... “ so che non vuoi parlare con me in quanto anonimo, „ Comunque trovo piuttosto inutile e fastidioso ai fini della discussione portare avanti dispute personali pubblicamente, se Bauman vuole realmente chiarirsi disposta a farlo in Mp dove magari potrà anche fornirmi un link al suo lavoro (giuro di mantenere il segereto sempre e comunque) in modo che lo possa comprendere al meglio |
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