| inviato il 20 Gennaio 2016 ore 21:30
Ragazzi...troppa teoria.Le mie due foto spiegano più di mille parole. A me piace fotografare e non calcolare. Con un tele avrò sempre più sfocato che non con un normale o un grandangolo. Il mio esempio spiega . |
| inviato il 20 Gennaio 2016 ore 21:37
ora aumentiamo T, cioè la distanza tra soggetto a fuoco soggetto che generea di D. T = 20.000 ; f4 ; D? 20.000:(4x5)= 1000 (invece di 500 come riportato nell'ultima operazione). non so se è giusto ma è coerente, a maggiore distanza D è aumentato. |
| inviato il 20 Gennaio 2016 ore 21:39
Giuliano, si ta facendo giusto della teoria e si cerca di capire qualcosa non sui cerchi di confusione ma i Dischi di confusione. Sappiamo benissimo che un 500 f2,8 produrrà uno sfondo sfocato maggiore di un 50 f2,8. Non ci serve saperlo ancora. Quel che vorremmo capire è se i dischi, e non i cerchi di confusione, variano. |
| inviato il 20 Gennaio 2016 ore 22:48
“ Si cerca una formula matematica che lo comprovi. „ Ehm... secondo me è già stata trovata |
| inviato il 20 Gennaio 2016 ore 22:54
Baronerosso, leggimi qui dal 20 Gennaio 2016 ore 21:24 in poi. |
| inviato il 20 Gennaio 2016 ore 22:59
Scusa Ooo, non riesco a seguirti... la formula è semplicissima, basta applicarla. Perché devi introdurre dei "fattori presi a caso"? Giuliano, sono perfettamente d'accordo sul fatto che tutto questo non serve a fotografare, l'ho anche scritto qualche post fa (aggiungendo che a me frega poco anche della veneranda iperfocale, che per le foto che faccio io è un concetto inutile e dannoso). Però oltre che fotografare, i nerd come me trovano divertente anche cazzeggiare un po' con la matematica |
| inviato il 20 Gennaio 2016 ore 23:07
la formula che riporti è certamente errata per i motivi che ti ho segnalato, a cominciare dal disco troppo piccolo. i numeri presi a caso (il fattore 5) sono lì per essere modificati non appena avremo i numeri giusti ma il principio della formula spero sia corretto. Se la focale non conta, non deve comparire nella formula. Se la distanza dal soggetto a fuoco non conta non deve comparire anch'essa. |
| inviato il 20 Gennaio 2016 ore 23:35
La focale nella formula originaria non c'è, la vera determinante è l'apertura fisica del diaframma. La distanza del soggetto a fuoco conta eccome, chi ha dimostrato il contrario? Che il disco calcolato sia troppo piccolo lo dici tu, dove l'avresti dimostrato? |
| inviato il 21 Gennaio 2016 ore 11:30
“ Che il disco calcolato sia troppo piccolo lo dici tu, dove l'avresti dimostrato? „ te le dico per esperienza, lo so, non può essere così piccolo. io non ho mai dimostrato che la distanza non conta, lo sto solo ipotizzando, la mia è un'intuizione che attende smentide o convalide dalle misurazioni. (che appena posso farò). se dici che la vera determinante è l'apertura fisica del diaframma, non potrebbe essere che considerando il diaframma relativo la distanza dal soggetto è ininfluente? noi solitamente facciamo partire tutto dalla fotocamera nelle nostre considerazioni, ma considerando la distanza di MaF che varia sempre al variare della focale, per ottenere la stessa inquadratura del soggetto a fuoco, credo che si dovrebbe far parire tutto da ques'ultimo.
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| inviato il 21 Gennaio 2016 ore 12:45
Cerco di riassumere la questione applicando un'ottica (non un obiettivo) diversa. Nel cambio da grandangolo a tele lo sfondo viene compresso (o dilatato). Se il disco di confusione è sullo sfondo, possiamo asserire che la domanda diventa "il disco muta o no le proprie dimesioni al passaggio da wide a tele?" La riformulazione è corretta? Fermo restando che il piano a fuoco (area inquadrata) deve essere il medesimo sia con tele che con wide (il fotografo deve indietreggiare). Raffaele |
| inviato il 21 Gennaio 2016 ore 12:59
perfetto, domanda giusta. intuisco che il disco non cambia guardando le foto, ma è da dimostrare matematicamente. e siccome la distanza dal soggetto in maf (identica inquadratura), è già determinata nelle sue variazioni dalla focale, intuirei che la distanza dal soggetto in maf non è necessaria nel calcolo. Ipotizzando che la focale è indifferente sulla dimensione dei Ddc, anche l'inserimento della misura in mm della focale, non va inserito nella formula. Come variabili d'interesse quindi restano: f = diaframma relativo T = distanza tra MaF e oggetto posto dietro (abbreviazione di tra ) D = dimensione del disco di confusione (abbreviazione di disco ) sappiamo che D parte da dimensione Zero, lì dove c'è la maf, a dimensione infinita a distanza infinita. quello che non sappiamo invece è che dimensione ha a 5cm dalla maf, o a 5, o 50 metri dalla maf. ovvero quello che non sappiamo è, al variare del f (diaframma relativo), come si apre questo angolo (se fosse un angolo) che determina i dischi di confusione alle varie distanze dal soggetto in maf. guarando il confronto tra un 200mm e un 400mm immaginando che per avere la stessa area inquadrata del soggetto in maf nel primo caso siamo a 2metri e nel secondo a 4metri, possiamo notare che la pdc è ugualmente 2,16cm
 se le distanze di maf dal soggetto fossero corrette, questo ci fa pensare che in effetti il valore di D è costante anche al variare della focale. |
| inviato il 21 Gennaio 2016 ore 13:48
Allora, lo ripeto un'ultima volta: IL DISCO DI CONFUSIONE DIPENDE DAL DIAMETRO DEL DIAFRAMMA, DALLA DISTANZA DI MESSA A FUOCO E DALLA DISTANZA DELL'OGGETTO SFUOCATO DAL CENTRO OTTICO DELL'OBIETTIVO. Non lo dico io, lo dice chi ha studiato seriamente il problema, ed è confermato, per es., da prove fatte da autori e siti seri (Luminous Landscape, per es.). Il lavoro di queste persone, messo gratuitamente a disposizione di tutti, andrebbe approcciato con un minimo di umiltà intellettuale. |
| inviato il 21 Gennaio 2016 ore 13:53
non ti incavolare Baronerosso, sarà anche tutto giusto. Mi sto chiedendo se da soli 2 dati: f e T, si può ricavare D. Sarebbe una bella semplificazione. Semplificazione forse possibile, poichè non è inclusa la distanza di maf (variabile pratica ottenibile sul campo quando si fa il taglio sul soggetto). come si sa, differenti espressioni matematiche posso dare lo stesso risultato. ad occhio direi che le misure che escono da quei calcoli che hai fatto sono errate, ma magari mi sbaglio. mi sembra strano che un 100mm che focheggia a 5m con f4, a 10m crei un D di soli 5cm, ma potrei essere in errore. |
| inviato il 21 Gennaio 2016 ore 14:06
Ooo, guarda che 5 cm, a partire da un punto, sono una sfuocatura enorme: qualsiasi dettaglio viene totalmente piallato. |
| inviato il 21 Gennaio 2016 ore 14:07
comunque se fosse giusto, a f2 che dimensioni avrebbe? avendo i 2 dati, supponendo che sia giusto, proverò a trovare la formula semplificata. |
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