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La fotografia digitale non può essere autentica


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avatarsenior
inviato il 02 Gennaio 2016 ore 18:36

La fotografia digitale non può essere autentica

autentica rispetto a cosa? il contrario di autentico è fasullo.

si può dire di una banconota che non è autentica.
in quale maniera lo si può dire di una fotografia?

user46920
avatar
inviato il 02 Gennaio 2016 ore 22:56

Falso il raw non è modificabile


sei sicuro che il raw non sia modificabile?

se così fosse sarebbe un buon risultato e sarebbe una discreta sicurezza riguardo all'autenticità dei documenti originali fotografici anche in ambito digitale ... ma ho qualche dubbio

avatarsenior
inviato il 03 Gennaio 2016 ore 0:23

Infatti raw è ammesso in sede legale

user15476
avatar
inviato il 03 Gennaio 2016 ore 0:37

Modificabile cosa poi un un raw? Dei tags? Facile modificarli con un hexeditor.

avatarsenior
inviato il 03 Gennaio 2016 ore 9:22

una volta fissati i grani d'argento, ovvero ottenuta la fotografia, questa non è più modificabile, se non duplicandola, copiandola e taroccandola in qualche altro modo, ma appunto perdendo l'originalità del documento.

Dimentichi che la fotografia analogica consisteva SEMPRE di due passaggi; la fase di stampa era replicabile, con modifiche anche pesanti, in qualunque momento, esattamente come la postproduzione attuale.
Sono cambiati (parzialmente) gli strumenti, non le regole del gioco.
A mio parere il problema rimane sempre e comunque a livello deontologico, perché per un concorso o un editore che ti chiedono il RAW così come anni fa avrebbero potuto chiederti il negativo, ci sono e ci sono sempre state migliaia di situazioni in cui l'osservatore finale non aveva alcun modo di sapere cosa stava osservando.
Paradossalmente il problema sembra essere sorto solo di recente non perché prima non esistesse, ma per il fatto che oggi è più facile accorgersi dei tarocchi, quindi sembrano essere un problema solamente attuale; questo dipende dal fatto che fino a 20 anni fa la fotografia non era un fenomeno di massa, almeno non in tutte le sue fasi, e i taroccatori erano tutti professionisti che sapevano lavorare di fino.

avatarsenior
inviato il 03 Gennaio 2016 ore 9:40

Credo che l'equivoco riguardante la presunta differenza "naturale" tra fotografia analogica e digitale nasca dal fatto che molti si accorgono solo ora che la fotografia non termina con il "clic" sul pulsante di scatto e pensano che questo sia tipico del processo digitale, senza rendersi conto che invece è tipico della fotografia in quanto tale; persino le vecchie Dias erano taroccabili, con opportuni passaggi intermedi su pellicola negativa e rifotografando il risultato finale (negli anni '70 ci fu una certa moda per le Dias ottenute con doppie esposizioni sul medesimo fotogramma, ma guarda caso c'era anche chi le simulava con un lungo lavoro di camera oscura partendo da due fotogrammi differenti; della serie: nulla di nuovo sotto il sole!)

user46920
avatar
inviato il 03 Gennaio 2016 ore 12:51

Infatti raw è ammesso in sede legale

Modificabile cosa poi un un raw? Dei tags? Facile modificarli con un hexeditor.

mi era sembrato di capire che alcuni software possono elaborare un'immagine, con anche dei fotomontaggi, clonazioni, ecc, per poi salvare il nuovo file in un RAW con dei nuovi dati ... facendolo risultare una "nuova" fotografia Eeeek!!!

ma spero non sia vero, né lontanamente possibile !!! ... altrimenti, davvero la fotodigitale non avrebbe più nulla a che fare con la fotografia Triste

user46920
avatar
inviato il 03 Gennaio 2016 ore 13:26

Daniele, alla fine si sbatte la capoccia sempre contro lo stesso muro !!! Cool
A parte che la deontologia ha scuole diverse, che arrivano addirittura a concetti opposti, quindi bisognerebbe almeno specificare a quale si fa riferimento ... la fisica non è opinabile e le cose stanno in un solo modo: 2+2 = 4

Non vedo quale appiglio si possa usare per contenstare questa affermazione:
una volta fissati i grani d'argento, ovvero ottenuta la fotografia, questa non è più modificabile, se non duplicandola, copiandola e/o taroccandola in qualche altro modo, ma appunto perdendo l'originalità del documento.

Qui si discute tra l'autenticità della fotografia digitale, rispetto a quella chimica: per cui si parte da un assunto che la fotografia è autentica nella sua forma, in quanto è in grado di registrare direttamente la luce riflessa e diretta alla camera ... e non pitturata su una tela, dalla mano di un artista.

Dai, cerchiamo di disintegrare certi cavilli ormai assurdi , che continuamente riemergono per dire qualsiasi strombolata riguardante la fotografia e la post produzione:
falsificazione era in passato, tanto come oggi. punto.

... direi di procedere invece col tema, che è ancora una volta formalmente tecnico.

avatarsenior
inviato il 03 Gennaio 2016 ore 13:27

molti si accorgono solo ora che la fotografia non termina con il "clic" sul pulsante di scatto e pensano che questo sia tipico del processo digitale, senza rendersi conto che invece è tipico della fotografia in quanto tale

quoto.

avatarsenior
inviato il 03 Gennaio 2016 ore 17:27

Non vedo quale appiglio si possa usare per contenstare questa affermazione:
una volta fissati i grani d'argento, ovvero ottenuta la fotografia, questa non è più modificabile, se non duplicandola, copiandola e/o taroccandola in qualche altro modo, ma appunto perdendo l'originalità del documento.

Non mi sogno minimamente di contestare le leggi della fisica, a patto però che ci si fermi a guardare un negativo 35 mm così com'è, senza pretendere di vedere la stampa finale, perché sai bene che nel passaggio tra le due cose poteva accadere di tutto, compresa la ricostruzione da più fotogrammi, rifotografata e presentata come se si trattasse del negativo originale (chi aveva parecchio manico faceva anche queste cose); è innegabile però il fatto che per ottenere una stampa lo stampatore ci doveva mettere del suo (maschere e quant'altro). ma questo discorso vale, tale e quale, anche per i RAW. Da questo punto di vista non cambia nulla tra una stampa analogica e una digitale, se non le attrezzature utilizzate per ottenere la stampa finale. In cosa il digitale non sarebbe, "per sua natura", autentico come l'analogico?
E non si può tirare in ballo il fatto che anche l'ingranditore usava la luce, quindi ... Sarebbe un discorso forzoso, anche perché finirebbe per giustificare persino i fotomontaggi, purché realizzati sotto l'ingranditore. Le tre o quattro versioni che Adams stampava, da un unico negativo, prima di scegliere la definitiva, erano tutte autentiche, tutte false o cosa?
Se nell'era analogica tutto fosse stato guidato unicamente da leggi fisiche ti darei pienamente ragione, ma la fotografia è sempre stata un mix tra leggi fisiche e scelte dello sviluppatore-stampatore-postproduttore di turno. Personalmente preferisco mettere l'accento su queste ultime proprio per il fatto che sono sempre e comunque soggettive (e per questo opinabili); e sai benissimo che reputo allo stesso modo una maschera applicata sotto l'ingranditore ed una, invece, applicata con lo strumento "pennello" di Photoshop, tanto più che anche la prima dovevi muoverla avanti e indietro a mò di "pennellate" se non volevi ottenere una transizione innaturale; la differenza è solo tecnologica, non operativa, non farti ingannare da quel nome: "pennello", la sua funzione primaria non è quella di dipingere (anche se c'è chi lo usa in tal senso), ma di applicare con la giusta gradazione e transizione gli aggiustamenti "omologhi" di quelli che si applicavano sotto l'ingranditore. Ripeto: tecnologie diverse per realizzare le stesse operazioni.
Ma proprio perché si continua ad avere un supporto di registrazione (pellicola o sensore) e una serie di operazioni "omologhe" per giungere alla stampa finale, non vedo perché una tecnologia sia più autentica dell'altra.

avatarsenior
inviato il 03 Gennaio 2016 ore 17:39

Occhio prendi negativo e lo risviluppi e hai fatto stessa cosa non era vera prima e non lo è adesso

avatarjunior
inviato il 03 Gennaio 2016 ore 17:45

Ma non vi siete resi conto di essere andati del tutto fuori topic? Si è postato inizialmente un articolo su un fotografo che ha espresso una posizione molto circostanziata. Non ne fate minimamente menzione, mah.

avatarsenior
inviato il 03 Gennaio 2016 ore 18:25

Ma non vi siete resi conto di essere andati del tutto fuori topic? Si è postato inizialmente un articolo su un fotografo che ha espresso una posizione molto circostanziata. Non ne fate minimamente menzione, mah.

In realtà è un fuori tema per modo di dire, perché nell'articolo citato in partenza non c'è una sconfessione della tecnologia digitale in quanto tale, ma una presa di posizione rispetto al fatto che la facilità con cui ora si può "uscire dal seminato" e realizzare un falso è una tentazione da cui è difficile non farsi prendere (sono due cose un tantino diverse, ma è una diversità che bisogna saper cogliere). Ma se il problema non risiede nella tecnologia in sé, quanto piuttosto nella sua disponibilità di massa e facilità d'uso a basso costo, allora il titolo della discussione "La fotografia digitale non può essere autentica" è sbagliato; bisognerebbe chiedersi: cosa vuole ottenere chi fotografa al giorno d'oggi? E qui si finisce, come nell'articolo citato, per cadere nella trappola del ritenere che sia stata l'arte ad uccidere la fotografia; ma è un equivoco che fa il paio con quello secondo cui la fotografia sia sempre e solo un documento (cosa che i Sumeri dicevano della scrittura, e ora sappiamo che non è vero). L'unico modo per uscire da questi equivoci è rendersi conto che la fotografia è semplicemente COMUNICAZIONE. A questo punto sarà ciascun settore della comunicazione che dovrà dettare le proprie regole, ma che varranno solamente all'interno di quel settore. Esattamente come accade per la scrittura: vuoi un documento notarile? Devi stare a determinate regole. Vuoi una poesia? Le regole cambieranno e potrai anche volare con la fantasia, ma sempre di scrittura si tratterà. Finché daremo la colpa alla tecnologia e non a chi la usa non usciremo mai da questo cortocircuito.

avatarjunior
inviato il 03 Gennaio 2016 ore 19:01

Non è che per essere un puro della fotografia dobbiamo andare tutti a fare foto di guerra....MrGreenSe rapporto i ventanni di analogico con il digitale da almeno 15 anni, onestamente devo dire che ora mi diverto di più. In PP do corso alla mia fantasia del momento senza pormi nessun limite. Certo in giro ci vedono tantissime foto pesantemente elaborate. Beh..alcune sono piacevoli da guardare, altre no. E che dobbiamo fare? Impiccare il fotografo all'albero più vicino? Anche io ho ormai una certa età e vedo l'impazienza dei giovani nel voler arrivare in fretta alla meta. Al masssimo si possono bruciare e poi cambiano hobby...Cool Paragono queste discussioni a quelle sul b&n. Ognuno lo interpreta come vuole. Se non piace........ciccia...MrGreenMrGreen Ognuno di noi utilizza la propria cultura ed il proprio modo di vedere quando inquadra e scatta. Se qualcuno intende interferire con quello che faccio..beh...lo mando a....

Che cosa ne pensi di questo argomento?


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