| inviato il 14 Novembre 2015 ore 18:00
Alex, neanche io mi riferivo a te, ma generalizzavo perché mi è capitato più di una volta di leggere di fotografi passati dall'analogico al digitale e lamentarsi. Per quel che riguarda la bravura di allora concordo con te, anche perché l'analogico era più difficile e laborioso da postprodurre quindi dovevi essere bravo in ripresa e ancor più dopo, ma se riuscivi ad ottenere un buon risultato già in ripresa avevi finito il lavoro. |
user80653 | inviato il 14 Novembre 2015 ore 18:21
Non mi sono mica sentito criticato! Parlavo solo del fatto che, una volta scattata la diapositiva, il lavoro era finito lì ed era più facile valutare la bravura del fotografo. Su questo mi pare che siamo tutti d'accordo, o no? |
| inviato il 14 Novembre 2015 ore 19:36
Giobol, se si era bravi si postproduceva il bn, il colore no, non era alla portata del fotoamatore, per cui tutto era concentrato in fase di ripresa. |
| inviato il 14 Novembre 2015 ore 20:08
“ Parlavo solo del fatto che, una volta scattata la diapositiva, il lavoro era finito lì ed era più facile valutare la bravura del fotografo. Su questo mi pare che siamo tutti d'accordo, o no? „ Nel settembre 2004, in era già digitale, un club fotografico organizzò una gara fotografica alla Mandria di Venaria. La regola numero uno è che era proibito usare qualunque macchina digitale e la pellicola negativa a colori, si doveva fotografare solo ed esclusivamente con la pellicola diapositiva e sceglierne poi cinque da consegnare alla giuria entro un data. Motivo: per via della natura stessa della diapositiva, era l'unica verità sulla bravura di un fotografo. Giorgio B. |
| inviato il 14 Novembre 2015 ore 21:13
Volendo rimanere in argomento, ricordo un topic di qualche settimana fa in cui l'autore lamentava di trovarsi a dover elaborare dalle 2000 alle 6000 foto di fotografi matrimonialisti che gli venivano consegnate per ogni servizio. Al tempo dell'analogico scattare una simile quantità di foto sarebbe stato semplicemente impensabile. Tuttavia è certo che quegli stessi fotografi siano nati (professionalmente) al tempo della pellicola. Quindi, sono i mezzi o gli utilizzatori i responsabili di questa pseudo degenerazione della fotografia? |
user80653 | inviato il 14 Novembre 2015 ore 21:19
Quello che racconta Giobol mi sembra una conferma che il fotografo che vinse quel concorso debba essere considerato migliore di chi oggi vince un concorso con un file digitale. |
| inviato il 14 Novembre 2015 ore 21:52
“ Quello che racconta Giobol mi sembra una conferma che il fotografo che vinse quel concorso debba essere considerato migliore di chi oggi vince un concorso con un file digitale. „ In realtà, furono 9 le foto premiate più una quarantina di menzioni, ma il primo vincitore fu uno dei soci del fotoclub che organizzò la gara, quindi questo la dice lunga.... Tuttavia, è anche vero che fu una vera battaglia, in quanto eravamo una cinquantina di fotoamatori provenienti da tutta la provincia di Torino, tutti appassionati con corredo di reflex e obiettivi, quindi non certo dei novizi. In quelle gare emergevi solo se eri stato veramente bravo a fare qualcosa di convincente. Il mio amico vinse il 9° premio, mentre io ebbi una menzione. Oggi esistono le photomaraton, dove partecipano centinaia di appassionati con reflex e compatte, anche appassionati dell'ultima ora. Molti hanno il portatile con sé per postprodurre al volo le foto da consegnare a fine gara. Non è più la stessa cosa.... Giorgio B. |
user46920 | inviato il 14 Novembre 2015 ore 23:07
“ Quindi, sono i mezzi o gli utilizzatori i responsabili di questa pseudo degenerazione della fotografia? „ obbiettivamente, si può dire entrambi !!! se un pilota ha usato sempre un'aspirato con puntine e spinterogeno e poi gli danno in mano un'auto moderna con tutta l'elettronica, ecc .. sono sicuro che spinge al massimo ugualmente ed è il mezzo gli da la possibilità di farlo. infatti, anche in F1 hanno abbassato i limiti, i consumi, le potenze e le velocità ... e non per niente arriverà il momento che si auto-regolerà la situazione anche in fotografia: 6000 scatti ad un matrimonio, cominciano ad essere quasi un filmato (è una foto ogni 5 secondi )  |
| inviato il 15 Novembre 2015 ore 21:12
Ma non cambia il succo della cosa...una buona foto rimane una buona foto. Come una bella foto. Neanche chi sfrutta la sua posizione per avere riconoscimenti non meritati. Capiterà sempre. Per i matrimoni c'è sempre un motivo semplice....vengono pagati per fare un buon reportage dell'evento. Quindi gli scatti forse ti mettono al riparo da foto sballate. La spesa non cambia. |
| inviato il 15 Novembre 2015 ore 21:47
mai detto che una foto mia sia UTILE anzi reputo le mie foto il 90% delle volte INUTILI che producano reddito o meno,non è certo il mio parametro di giudizio.Però bisogna cercare di capire che una distinzione tra i milioni di foto dozzinali presenti sul web e quelle che fanno il giro del mondo viste milioni di volte.Quando l'immagine viene esposta in un grande museo newyorkese di arte contemporanea o alla galleria dei fotografi a londra su una retrospettiva dell'architettura degli ultimi 100 anni insieme alle foto di becher bernd e hilla,coburn,feiniger,haas e qualche altro.Per fortuna il mondo non è pieno di maestri che si fermano a giudicare una foto solo dalla distorsione dell'ottica,o se il soggetto sia a fuoco o meno.Se mi serve qualche altro consiglio x il portfolio chiederò ai so tutto io presenti qui sul forum. |
| inviato il 15 Novembre 2015 ore 21:53
@Prcollins, ora ti sei spiegato meglio. |
user46920 | inviato il 16 Novembre 2015 ore 6:55
“ ...una buona foto rimane una buona foto. ... Per i matrimoni c'è sempre un motivo semplice....vengono pagati per fare un buon reportage dell'evento. Quindi gli scatti forse ti mettono al riparo da foto sballate. „ ma non è con 6000 scatti che salta fuori la buona foto, per cui non credo che sia il settore matrimonialista quello che ha privilegiato di più dal digitale. Se parliamo di taroccamenti grafici , per quello anche la moda, lo still e le stampe fantasiose da appendere ai muri delle abitazioni (che riprendono magari una NY del futuro, con macchine volanti, ambientate nel 2999 ). Ecco, quello dei taroccamenti e delle facili falsificazioni, è certamente un settore che ha sfruttato e sta sfruttando l'avvento del digitale (ma come è noto, non ritengo sia corretto includerlo nel settore fotografia). |
| inviato il 16 Novembre 2015 ore 12:08
Prcollins se affermi con forza che vanno bene solo le foto “ esposte in un grande museo newyorkese di arte contemporanea o alla galleria dei fotografi a londra su una retrospettiva dell'architettura degli ultimi 100 anni insieme alle foto di becher bernd e hilla, coburn, feiniger, haas e qualche altro „ siamo al punto di partenza. Se il tuo parametro di riferimento è questo, nessuno dovrebbe più postare una foto. E comunque se ritieni il 10% delle tue foto utili, beato te, hai una gran bella media. Sicuramente superiore a “ becher bernd e hilla, coburn, feiniger, haas e qualche altro „ Poi, che una foto non volutamente mossa o sfocata debba essere a fuoco penso sia utile, soprattutto in tempi di digitale e af. |
| inviato il 16 Novembre 2015 ore 12:33
Penso che sia più che comprensibile il fastidio per l'alta percentuale di foto - diciamo - "superflue" (o scegliete il termine che preferite). Condivido il modo in cui l'ha riassunto Alessandro Pollastrini prima: “ Come sempre è stato, oggi si vedono anche belle, splendide fotografie, ma la percentuale delle immagini belle, sulla massa delle immagini in circolazione oggi, è infima... „ .... “ Le immagini buone oggi sono migliori che a pellicola, tecnicamente sono migliori, e mi riferisco sia al colore che al B&N, solo che le immagini buone oggi sono divenute una rarità, un tempo non lo erano... „ Non è solo il fatto che prima ci pensavi di più prima di sparare una delle cartucce, mentre oggi hai le raffiche quasi gratis. E' anche la facilità di accesso: senza il web, non era così facile vedere le foto degli altri. E se le vedevi, erano scattate da qualcuno in grado di pubblicare su libri e riviste, o esporre nelle mostre. Ma se voglio sapere se il genere (per es.) avifauna ci ha particolarmente guadagnato col digitale, devo confrontare le foto buone di prima con quelle buone di adesso, possibilmente degli stessi autori. Senza farmi influenzare dal fatto che oggi vedo intere gallerie di appassionati che sono solo alle prime armi (e forse resteranno così pure dopo). |
| inviato il 20 Novembre 2015 ore 7:52
Non ho letto tutto, non dimentichiamo la fotografia flash, e in generale quella con illuminazione artificiale, enormemente facilitate |
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