| inviato il 28 Ottobre 2015 ore 20:17
il tamron ci sono 2 versioni come anche il tokina del seccondo la versione AT-x riportata poi anche al digitale era ottima. come tamron bbar e adpatall-2 |
| inviato il 28 Ottobre 2015 ore 20:20
Diciamo che gli preferisco il 20mm nikon. |
| inviato il 28 Ottobre 2015 ore 20:24
il tokina 17 3.5 lo ebbi su canon e lo trovai molto buono, molto nitido e colori saturi, ma totalmente inutilizzabile con fonti luminose nel frame, lo dato via principalmente per quel motivo e perchè pesava un accidente |
| inviato il 28 Ottobre 2015 ore 20:44
Il Tokina su pellicola me lo ricordo discreto al centro. Il 20 AFD Nikkor era un vero gioiello, su pellicola, a qualsiasi apertura fino ai bordi estremi. Lo rimpiango ancora.... |
| inviato il 28 Ottobre 2015 ore 21:32
Il mio è l'AI-S 2.8. |
| inviato il 29 Ottobre 2015 ore 3:09
“ Il 20 AFD Nikkor era un vero gioiello, su pellicola, a qualsiasi apertura fino ai bordi estremi. Lo rimpiango ancora.... „ “ Il mio è l'AI-S 2.8. „ Lo schema dei 20/2.8 AI.S, AF e AF-D è il medesimo, introdotto nei primi anni '80 con il dispositivo CRC (close-range correction con lenti flottanti). Tuttavia, stando al solito Rorslett, ci sarebbero alcune differenze anche a livello ottico: www.naturfotograf.com/lens_wide.html Comunque lo schema del 20mm f/2.8 deriva dal 20mm f/3.5 AI (sono entrambi progetti di Ikuo Mori, uno dei grandi lens-deisgners dell'epoca d'oro della Nikon tra anni '60 e '80). Ciò è evidente in questo articolo di Marco Cavina, a pp. 9 e 10: www.marcocavina.com/articoli_fotografici/articolo-Nikkor-20mm-prototip Praticamente hanno diviso una lente in due più piccole, flottanti tra di loro (sistema CRC). Le altre lenti sono naturalmente più grandi, infatti necessita di filtri di diametro maggiore. Grazie al CRC hanno ridotto la notevolissima curvatura di campo che caratterizzava l'f/3.5 e migliorato la resa agli angoli. Anche la distanza minima di Maf è diminuita da 30 a 25 cm. Il compenso l'f/2.8 ha perso parte della proverbiale resistenza a ghosting e flare del modello precedente, probabilmente per via della lente frontale più grande e per i due passaggi vetro-aria in più. Comunque il 20/3.5 AI mi ha dato delle soddisfazioni per più di vent'anni. Ai tempi era considerato un wide piuttosto spinto. In galleria ho queste quattro foto (non fate caso alla definizione, dovuta al sistema barbarico con cui ho digitalizzato le diapositive): www.juzaphoto.com/galleria.php?l=it&t=1105058 www.juzaphoto.com/galleria.php?l=it&t=1105063 www.juzaphoto.com/galleria.php?l=it&t=1238209 www.juzaphoto.com/galleria.php?l=it&t=1247642 Queste le schede di Mir.com: www.mir.com.my/rb/photography/companies/nikon/nikkoresources/late70nik www.mir.com.my/rb/photography/companies/nikon/nikkoresources/ultrawide |
| inviato il 29 Ottobre 2015 ore 21:51
Ti ringrazio per l'ampia disamina. In realtà quando l'ho preso era disponibile anche un "D", ma ho preferito il manuale perchè mi dava l'idea di essere più robusto (e ho avuto ragione visto che l'altro ha poi dovuto farsi un giro in assistenza per un problema di funzionamento). L'AI-S non l'ho ancora provato in condizioni critiche ma il venditore mi diceva di apprezzarlo proprio per la resistenza ai flare... Se posso approfittare della tua disponibilità, che mi dici del 24/2.8 AI-S? Non ne ho letto molto bene. |
| inviato il 30 Ottobre 2015 ore 19:04
Stando al buon vecchio Rorslett, che è considerato una delle massime autorità in fatto di Nikkor Vintage perché li ha o li ha avuti quasi tutti (e ho constatato che nelle sue schede sinteticamente mette in evidenza peculiarità che coincidono con le mie impressioni d'uso dei miei sette Ai e AI-S); secondo lui, dicevo, sarebbe uno dei migliori grandangoli manuali prodotti dalla Nikon. www.naturfotograf.com/lens_wide.html Gli assegna 4,5 punti su 5 con la D3x, FF da 24 Mpx. Dal momento che il suo schema ottico è stato ripreso nelle versioni AF e AF-D, tanto che i profili di correzione per gli uni vanno bene anche sugli altri, la resa ai vari diaframmi penso che sia simile a quella rilevata in questo grafico MTF: www.photozone.de/nikon_ff/551-nikkorafd2428ff?start=1 Tipica dei Nikkor vintage: per avere risolvenza su tutto il frame si deve chiudere di quei due o tre stop, ai diaframmi che comunque sono quelli abituali per architettura e paesaggio. Rorslett mette in guardia dal ghosting che questo obiettivo può produrre con il sole nell'inquadratura. Del resto il trattamento antiriflesso è uno dei settori in cui l'ottica è più progredita negli ultimi decenni. Ecco un esempio di questo: www.dropbox.com/s/lp1dupfcissvl2l/DSC06396%20RC.jpg?dl=0 C'è anche da dire che con questa foto me la sono cercata: Sole in pieno nell'inquadratura e la zone restanti in ombra. Non ho tentato di correggerla in PP (di solito in questi casi uso il pennello correttivo di Photoshop) perché comunque non mi soddisfaceva come composizione e l'ho tenuta solo come documentazione di questo punto debole. Questa l'ho scattata un paio di minuti dopo: www.juzaphoto.com/galleria.php?l=it&t=1241213 La testa della signora si interpone al sole, risolvendo il problema. |
| inviato il 30 Ottobre 2015 ore 20:32
Grazie di nuovo. |
| inviato il 01 Novembre 2015 ore 19:18
Avevo promesso che avrei postato un esempio della resa del 90 mm Leitz R Elmarit su XE2. Jpg OOC a 1600 ISO, mi pare a TA.
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| inviato il 01 Novembre 2015 ore 20:32
Splendido vetro! |
| inviato il 01 Novembre 2015 ore 22:20
confermo |
| inviato il 02 Novembre 2015 ore 9:19
Un esempio a colori, sempre Leitz R 90 mm
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user46920 | inviato il 02 Novembre 2015 ore 12:21
colori davvero belli |
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