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Fotografare gli zoo umani


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avatarjunior
inviato il 27 Agosto 2016 ore 13:14

Adolfo, la tua è un'opinione, non un dato di fatto. Sono recentemente stato in Etiopia. Non credo che l'Occidente abbia grandi responsabilità nella povertà di quel Paese meraviglioso.


No, mi spiace, ma non è solo una mia opinione personale, ci sono dati e fior di studiosi italiani e internazionali che ormai sostengono questo, e ciò che affermi sulla responsabilità occidentale mi sembra quantomeno "irresponsabile".
So che è dura da digerire però. Ma non durerà ancora per molto....purtroppo per noi...

Fotografare bambini in una discarica di rifiuti, come citava l'articolo che ho linkato, non è dignitoso. Lo può fare il reporter che denuncia (nel contesto corretto, non come fanno i giornali con i terremotati). Non lo può fare il turista.


Appunto gli embedded come dicevo. Comunque non essendo un assolutista non mi permetto di dire che il turista non lo può fare (tanto lo fa), dico solo che dovrebbe avere coscienza di evitarlo.

avatarjunior
inviato il 27 Agosto 2016 ore 13:46

Vampy, se la fotografia è arte deve per forza occuparsi del bello. Chiaro poi che il discorso sull'estetica è immensamente complesso, che il bello non è sempre oggettivo, che i confini tra bello/insipido/brutto non sono affatto chiari, e tutto quello che vogliamo. Ma ridurre la fotografia ad utilitarismo è toglierle la sua parte migliore.

Salvo il fatto che il bello è anche utile, a prescindere dai like. I like possono gratificare, come gli applausi gratificano il musicista dopo il concerto. Ma nessun musicista serio suona per gli applausi.

avatarsenior
inviato il 27 Agosto 2016 ore 13:51

no David fermo, c'è fotografia intesa come arte e fotografia intesa come verità e informazione, non tutta la fotografia è arte, questa è una distinzione base base per chi si approccia alla fotografia.

Non si può prendere e mettere tutto in un calderone usando la parola arte, una fotografia di reportage non deve essere bella, deve essere vera, deve trasmettere informazioni deve raccontare e far riflettere.

avatarsenior
inviato il 29 Agosto 2016 ore 7:14

Ho preso l'ultimo modello relex ML CanikonONJ d96145, sono un photographer!!! Yeaaaa
E adesso cosa fotografo?
mmm, ci sarebbe quel barbone cencioso che tutte le mattine rompe le palle sotto il portone...
...
Ho fatto una foto di steet al barbone mentre dorme, denunciando così' la sua povertà con lo stato che non sussiste chi ne ha bisogno.. yeaaaa
Adesso la pubblico su fb, twitter, forum, 500, 1x2.... con tutti gli amici che ho, sai quanti LIKE! Yeaaaaaaa
Sono un photographer...... yeaaaaaaaaaaa

user26730
avatar
inviato il 29 Agosto 2016 ore 8:14

MaxLucotti,
ce l'hai con qualcuno in particolare?Eeeek!!!
Max

avatarsenior
inviato il 29 Agosto 2016 ore 8:18

Il fatto è che povertà e miseria + cenci colorati tipici del terzo mondo + carnagioni ambra o ebano, sono sempre stati un mix terribilmente fotogenico e anche io istintivamente ne sono attratto. Mi ricordo ancora il mio primo viaggio in India del Nord 25 anni fa quando ero ragazzino, bastava che lanciassi per aria la macchina fotografica non autoscatto e venivano dei quadri, tra muri scrostati , vestiti colorati e occhioni che brillano su pelli scure erano entusiasmanti.
Crescendo però mi è cresciuto una sorta di pudore nel fotografare le persone sia del primo che del quarto mondo, il che non vuol dire che se sono in u mercato in Laos non fotografo la gente ma che ogni scatto comunque mi mette un pò a disagio, mi sembra come di rubare ed in qualche modo diminuisce il piacere di fotografare.
Di fatto poi viaggiando per lo più in luoghi di paesaggi più che di persone il 99% dei miei scatti è privo di esseri umani.
Altro discorso sono le foto di gente come Memy o Vannucci tanto per fare esempi sul forum dove (se non sbaglio) mi sembra che prima dello scatto avvenga un "contatto" con il soggetto e si stabilisca una sorta di empatia e consenso, non mi appaiono come scatti di rapina.
A me manca questa dote umana di avvicinare uno sconosciuto ed entrare delicatamente nel suo mondo, mi piacerebbe averla ma non posso sforzarmi , quindi per ora un alba nel deserto dell'Oregon centrale mi mette al riparo da incontri umani:)


avatarjunior
inviato il 29 Agosto 2016 ore 9:06

Un bellissimo spunto, e mi permetto di inserire la mia opinione.
Nel mio modo di vedere le cose, utilizzare uno scatto di una persona in difficoltà, povera o malata, mi da l'impressione di vivere sulle disgrazie degli altri, senza diritto alcuno.
Penso che il ruolo di documentare determinate cose spetti a chi di quel mondo ne fa parte, e cerca di urlare al mondo il dramma che ogni giorno affronta. Prendo il classico esempio di Salgado, lui ha vissuto in prima persona la vita in un paese sottosviluppato e ha deciso (quando ha incontrato la fotografia) di utilizzare questo strumento espressivo per denunciarlo e urlarlo. Se invece io decidessi di affrontare gli stessi argomenti (nato e cresciuto in Brianza, in una famiglia tutto sommato benestante) perderebbe quasi totalmente di senso, rimarrebbero solo belle foto e nulla di più.
Poi, come ripeto, questo è il mio punto di vista. Pensate che faccio addirittura fatica a fotografare una predazione, mi sembra di prendere ancora di più da qualcosa (o qualcuno) a cui è già stato tolto tutto.
Ecco perché ho deciso di operare (se mai ne avrò occasione, sono aspirante fotogiornalista ambientale) nel mio paese, dove i miei scatti possono essere veri e carichi di significato.
Bom finita la filippica, ciao a tutti!




avatarjunior
inviato il 29 Agosto 2016 ore 9:32

Prendo il classico esempio di Salgado, lui ha vissuto in prima persona la vita in un paese sottosviluppato e ha deciso (quando ha incontrato la fotografia) di utilizzare questo strumento espressivo per denunciarlo e urlarlo.

????
Exodus è un lavoro di 6 anni, se vuoi denunciare una situazione non aspetti così tanto.......mi piacciono i lavori di Salgado, non mi piace la demagogia, la strumentalizzazione.

avatarjunior
inviato il 29 Agosto 2016 ore 9:51

Ciao Silbre,
Exodus è un lavoro basato sull'immigrazione, esperienza vissuta in prima persona dal Sebastione, questo intendevo dire.
Se ci vogliono 6 anni o 5 minuti, non penso cambi di molto.

avatarjunior
inviato il 29 Agosto 2016 ore 10:08

Ma se vuoi denunciace una situazioni di disagio 6 anni o 5 minuti sono un'eternità. Exodus è una denuncia delle condizione umana di certe realtà che inducono gli individui che le vivono ad immigrare. (almeno così dicono coloro che lo recensiscono, sinceramente non ho letto l'intento che aveva l'autore).
Salgado ha avuto la possibilità di lavorare a contatto dei suoi autori anche x' proviene da una famiglia più che benestante, ma ciò non inficia la qualità della sua fotografia

user12181
avatar
inviato il 29 Agosto 2016 ore 10:24

sono aspirante fotogiornalista ambientale
:
Cioè? Hai intenzione di fotografare e documentare l'aggressione all'ambiente o, come praticamente tutti noi, hai intenzione di guardare da un'altra parte e cercare la natura integra? Io più vado avanti e più mi sento i.pocrita, dovrei fotografare la distruzione del paesaggio invece del paesaggio apparentemente incontaminato. Nelle tue foto vedo un traliccio e una croce, sono entrambi pesanti attacchi all'ambiente, in particolare in montagna. Le croci di vetta, soprattutto quando sono grandi, ma non solo, sono l'archetipo simbolico dell'arroganza dell'uomo, la proclamazione solenne del proprio diritto al dominio sulla natura e alla sua distruzione in nome della propria pretesa trascendenza. Non è un caso che siano onnipresenti in Italia, che storicamente è pressoché priva di qualsiasi autentica coscienza della natura. Avevamo avuto S. Francesco d'Assisi e Giordano Bruno, ma il primo, dopo aver rischiato seriamente, fu relegato a un ruolo decorativo (un santino serafico, pace e bene ecc.) ma marginale nella tradizione dell'ordine francescano e del cattolicesimo italiano, il secondo fu prontamente arrostito come eretico pertinace e ostinato, nel nome (cinicamente abusato) della trascendenza e della croce. Da allora più nulla (NB. La coscienza ambientalistica di papa Francesco non viene dalla cultura italiana e nei fatti è imbarazzante per gran parte dei nostri cattolici).

avatarjunior
inviato il 29 Agosto 2016 ore 11:18

Le croci di vetta, soprattutto quando sono grandi, ma non solo, sono l'archetipo simbolico dell'arroganza dell'uomo, la proclamazione solenne del proprio diritto al dominio sulla natura e alla sua distruzione in nome della propria pretesa trascendenza.


Bum! Con l'ambiente devastato che ci ritroviamo intorno (se vogliamo restare in montagna si guardino i megaimpianti di risalita - che, si badi bene, non critico a priori, poiché permettono a tutti di fruire di quel bene, ma a volte sono decisamente esagerati), solo un ipo-crita potrebbe prendersela con le croci. Murmunto, se sei anticlericale dillo apertamente ed evita sparate di questo genere, veramente intollerabili.

Raffaele:
perderebbe quasi totalmente di senso, rimarrebbero solo belle foto e nulla di più.

Ma una bella foto, un bel ritratto, è qualcosa di privo di senso?

avatarjunior
inviato il 29 Agosto 2016 ore 12:54

No Murmunto, non ho intenzione di voltarmi dall'altra parte. Ma di fornire un'informazione adeguata, sul bello come sul brutto. Le foto che vedi sono state scattate il giorno seguente all'acquisto della prima macchina fotografica, tuttavia ho cercato da subito di prendere una precisa direzione: l'imponente traliccio, la ragazza fra costruzione e parete rocciosa...vuoi per incapacità probabilmente non sono riuscito a comunicare quel che volevo.
Per le croci...non vedo il male che fanno.

Davidthegray: assolutamente no! Tuttavia un bel ritratto lo posso fare qui, mentre una foto carica di senso (e significato) la posso fare solo se so esattamente cosa sto fotografando e perché.

avatarsenior
inviato il 29 Agosto 2016 ore 15:34

David cerco di risponderti, un bel ritratto una bella foto possono essere privi di senso? Sì certo che possono esserlo...avranno sicuramente un senso per l'autore ma sinceramente se vedo un ritratto ben fatto senza un contesto mi viene solo da pensare, ok bella tecnica e ora? A che serve sta foto?

avatarjunior
inviato il 29 Agosto 2016 ore 17:58

Vampy, il discorso si fa difficile. Se la foto è noiosa o priva di senso, semplicemente non è una bella foto. Almeno per me.
Non è il fatto che chi l'ha scattata sia un benestante occidentale a toglierle il senso [questo è il tema in questione, quello toccato da Raffaele] . E il legame con la bellezza secondo me è fondamentale: si possono fare foto piene di tecnica e di significato ma, se manca la bellezza, restano buone per le prove forensi. A me scattare per fare questo tipo di denuncia non interessa. Che poi definire il concetto di bellezza sia una delle imprese più ardue che si possano tentare, è un altro paio di maniche.

Che cosa ne pensi di questo argomento?


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