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Il paesaggio confezionato


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avatarsupporter
inviato il 13 Gennaio 2015 ore 9:02

No, non dovrebbe essere così, però credo che in molti casi lo sia..e a volte sia anche peggio;-)

avatarsenior
inviato il 13 Gennaio 2015 ore 9:08

Una cosa è certa però.. In ambito paesaggistico a creare arte per prima è madre natura. Sta a noi poi comporre il puzzle accuratamente e completare il quadro

user20639
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inviato il 13 Gennaio 2015 ore 9:29

Prova a immaginare...se l'artista si fa convincere dalle ragioni economiche del gallerista, cosa diviene l'artista?
Il regista o lo scrittore non si fa cambiare il film o il libro, cerca un venditore che crede in lui.Eeeek!!!

avatarsupporter
inviato il 13 Gennaio 2015 ore 9:32

Beh forse ci vorrebbe qualcosa di più che l'approvazione popolare per rendere qualcosa arte, però in effetti già il giudizio del gallerista, il "se lo ritengo interessante" che a prima vista sembra superficiale, in effetti probabilmente indica un'analisi seria delle opere proposte..

user20639
avatar
inviato il 13 Gennaio 2015 ore 9:42

Il senso comune, non è detto che sia il buon senso. Vorrei dire, che la moda dell'onda non è detto che sia bella o artistica. Spesso si rivelano dei filoncini scarsi e dal momento che inizi a scavare sono già esauriti.
Fidati solo di te e della tua ricerca.

avatarsupporter
inviato il 13 Gennaio 2015 ore 9:48

@Caterina: bisogna vedere se il gallerista sta esercitando il suo gusto personale, corredato dalla grande esperienza, o sta semplicemente cercando di indovinare cosa piacerà ai suoi clienti per l'acquisto...
E la macchina, se ben oliata, gira sempre meglio...

avatarsupporter
inviato il 13 Gennaio 2015 ore 9:50

Penso entrambe le cose Lorenzo;-)

avatarsenior
inviato il 13 Gennaio 2015 ore 9:57

Ma quante pippe sull'arte. Il 99,9% di chi ha e usa una reflex non è artista, molti sono buoni imitatori, qualcuno comunica anche, usando linguaggi visti e rivisti. Veramente pochi sono Artisti. L'Artista si vede nell'insieme della sua produzione, dal suo essere, non su uno scatto singolo. Molti professionisti sono mestieranti, anche bravi, ma sempre mestieranti. Mentre molti artisti sono stati definiti tali a posteriori, vuoi perché troppo avanti per l'epoca in cui vivevano, vuoi per un cambiamento di valori nella società.

L'artista è quello che rischia tutto per la sua arte, è quello che assorbe il mondo, e riversa il suo vissuto a costo di vomitarlo in faccia al suo pubblico, l'artista è quello che ha una solida giustificazione di quanto sta facendo, perché il prodotto della sua arte è la sua anima, è impossibile dividere l'artista dalla sua arte. L'artista è quel pazzo che viene assorbito dalla sua arte, è quello che se ne frega dei like, è quello che non ti lascia indifferente, a costo di schifarti.

L'artista è quello che impicca manichini ai semafori, è quello che filma un menage a 3 lo propone accelerato con il Guglielmo Tell di Rossini in sottofondo (pure lui accelerato), è quello che inscatola le sue feci e le propone come m. d'artista, è quello che crea un opera in grado di far parlare, discutere per anni, decenni, secoli.

Con ciò non voglio dire che tutto il resto è inutile, anzi, la maggior parte della gente nemmeno ci prova a comprendere le opere, e Siddartha di esse diventa il romanzo che racconta di uno che sceglie di vivere in riva al fiume, un Pollock "un pasticcio di colori che anche mio nipote sarebbe in grado di fare (cit.)" etc.. quindi c'è richiesta anche di altro.
Non possiamo pensare che se alcune foto sono nei musei e le nostre al massimo decorano la parete del salotto o al massimo di un bar sia perché la nostra arte non è capita.

Non giustifichiamo le peggio porxate che facciamo quotidianamente in nome dell'arte, perché ripeto il 99,9% di chi si cimenta con hobby (o professioni) creative non solo non fa arte, ma non è nemmeno in grado di capire cosa sia arte o meno.

Edit. Per molti artisti arrivati, la produzione artistica è solo una parte della produzione, poi rivalutata in quanto opera dell'autore. La libertà in arte è un concetto relativo, molte opere hanno un aspetto pefettamente commeciale, nascondendo poi ad una seconda lettura il vero messaggio autoriale. Molti hanno iniziato da duri e puri per poi aprirsi commercialmente, molti hanno avuto un esordio da mestieranti per poi guadagnare gradualmente la forza di esprimersi liberamente.

avatarsenior
inviato il 13 Gennaio 2015 ore 10:01

Soft, diciamo che il fotografo fa si che l'arte della natura venga apprezzata da tutti. Non so dirtk se il fotografo può chiamarsi artista o meno, ma fatto sta, che specialmente in ambito paesaggista, la definizione punta, metti a fuoco e scatta, non esiste. Esiste uno studio ed una contemplazione, oltre che un addattamento e quindi una risposta a ciò che si ha daventi in quel momento (possiamo ad esempio prevedere un temporale, ma non conosciamo la forma delle nuvole).

avatarsupporter
inviato il 13 Gennaio 2015 ore 10:12

Condivido ancora il pensiero di Fabio, quello che volevo far notare è che in realtà commercialmente oggi il concetto di arte è forse più ampio di quello "ideale"..e tutto sommato non penso sia un male;-)
Per il paesaggio è difficilissimo definire cosa in Fotografia è arte, per me lo sono ad esempio i lavori Giacomelli e Fontana..ma per moltissimi lo sono anche quelli di Peter Lik...

avatarsupporter
inviato il 13 Gennaio 2015 ore 10:12

Gentile Caterina, se l'arte è definita per te solo dalla vendita di un'opera in una galleria, dovresti spiegare perché i due terzi dei pittori e scrittori raggiungono il successo dopo che sono morti, talvolta molto tempo dopo. Secondo la tua definizione se Van Gogh non avesse venduto i suoi quadri in un'esposizione la sua non sarebbe arte. ... Allora chissà quanti autori come Vincent o Dante Alighieri non dovrebbero esistere. Per fortuna invece hanno tenuto duro e il tempo è stato con loro galantuomo. ;-)

avatarsupporter
inviato il 13 Gennaio 2015 ore 10:13

Non hai letto bene tutto Claudio;-)Sorriso

avatarsenior
inviato il 13 Gennaio 2015 ore 10:19

Prova a immaginare...se l'artista si fa convincere dalle ragioni economiche del gallerista, cosa diviene l'artista?
Il regista o lo scrittore non si fa cambiare il film o il libro, cerca un venditore che crede in lui.Eeeek!!!


Per quanto riguarda la fotografia, la pittura posso anche condividere, ma se vuoi vivere della tua arte, probabilmente qualche compromesso per rendere vendibile l'opera lo farai anche, soprattutto se sei agli esordi.

Per l'editoria e il cinema hai detto due Caxxate clamorose. Nell'editoria pochissimi sono liberi, tanto più che un editore serio ha editor che revisionano insieme all'autore e spesso riscrivono parti intere dei libri. Umberto Eco da quello che so è un autore che rifiuta contrattualmente che qualcuno possa mettere mano ai suoi libri, mentre ci sono autori anche quotati che pur avendo intuizioni geniali, hanno bisogno di un supporto esterno per metterle su carta.

Nel cinema non ne parliamo. Gli autori "liberi" sono quelli che riescono a portare i soldi per produrre le porprie opere. Ergo, cinema indipendente (ma anche in quel caso girare un film costa, e tanto, quindi se non arrivi almeno in pari, ti sei giocato la carriera) o grandi nomi, mi vengono in mente kubrick che una volta affermato aveva la forza economica di finanziare in parte le sue opere, o Hitchcok che ha avuto la forza di finanziare i film a partire da Vertigo (era già sulla sessantina) grazie ai proventi della "marchetta" televisiva "Hitchcok racconta".
Le stesso Scorsese nell'ultimo film, a 72 anni ha dovuto affrontare un lungo braccio di ferro con la produzione per la durata del Film (wolf of wall street) per quanto riguarda la durata del film. (infatti mi pare sia uscita anche una versione estesa.
Nella fuga di notizie dalla sony sono emerse email dove i produttori discutono sull'opportunità di certe scene per stare nel budget del prossimo 007, e il regista non è un mestierante qualsiasi, ma uno dei migliori cineasti in circolazione (sam mendes).



avatarsenior
inviato il 13 Gennaio 2015 ore 10:20

Fabio, quella è la tua concezione di arte, che non è detto che debba essere per forza reale. Forse lavorare d'arte è cosi, ma conosco persone che hanno arte nelle mani, che non sanno di avere. Quindi li bolliamo?

avatarsupporter
inviato il 13 Gennaio 2015 ore 10:22

Cara Caterina, vendere e comprare una foto o un quadro è solo uno degli indicatori possibili. L'urlo di E. Munch definisce e rappresenta bene il nichilismo dei nostri tempi, per questo piace e ha un alto valore economico, non viceversa. Sorriso
È arte ciò che rappresenta universalmente (in tutte o quasi le persone, anche di cultura e origine molto diversa) una situazione esistenziale comune, come l'amore o la morte. Eeeek!!!

Che cosa ne pensi di questo argomento?


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