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Bianco e nero digitale: sì/no -grazie-


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  4. » Bianco e nero digitale: sì/no -grazie-





avatarjunior
inviato il 22 Novembre 2025 ore 8:14

la differenza sostanziale fra la pellicola e il sensore è che con la prima i passaggi tonali, fra un punto e l'altro, seguono una curva nella quale ogni punto è adiacente all'altro in un insieme senza fine, mentre nel digitale questi passaggi avvengono per il tramite di una scala, di una gradinata più che una scala, che è si continua e infinita anch'essa ma, a differenza della curva, in essa i singoli punti non procedono fluidamente ma si strozzano in corrispondenza del piede, basso o alto, di ogni singolo gradino della scalinata stessa.

È il motivo per cui il cd (le analogie fotografia/Hi-Fi sono tante), soprattutto nei suoi primi anni di vita, suonava così poco naturale e così tanto artificiale.
Poi si è evoluto e oggi, con i formati Hi-Res, si è arrivati a livelli di fedeltà incredibili. Gli “scalini” ci sono sempre, fanno parte della natura digitale, ma sono talmente sottili da sembrare una linea continua.

avatarsenior
inviato il 22 Novembre 2025 ore 9:08

Il fatto reale e che la differenza fra analogico e digitale in BN e che se non ti metti davanti agli occhi 2 stampe uscite dalle rispettive filiere.......NON LA VEDI...

Consideriamo anche che la foto digitale la "sputi" sul foglio, quella analogica la estrai dal foglio.....
Con questo voglio dire che sono 2 metodi di creare un'immagine totalmente diversi. .i paragoni teorici reggono poco.
I materiali delle carte stessi ci mettono del loro per dare impronte diverse

avatarsenior
inviato il 22 Novembre 2025 ore 10:34

Ho sentito dire che esistono anche pellicole a colori.
********************************************

È vero... e c'è anche qualcuno che le usa.
Molto male... in genere.

avatarsenior
inviato il 22 Novembre 2025 ore 10:44

Gli “scalini” ci sono sempre, fanno parte della natura digitale, ma sono talmente sottili da sembrare una linea continua.
********************************************

Hai detto bene: "da sembrare"... che è cosa ben diversa da "essere".
Oltretutto l'evoluzione della pellicola, e con essa quindi anche l'affinamento della sua tecnologia, è rimasta ferma alla fine degli anni '70, allorquando Kodak introdusse i T-Grains, per cui un paragone/confronto fra i due mondi è talmente sbilanciato da questo vizio di fondo da essere sostanzialmente inutile.

avatarjunior
inviato il 22 Novembre 2025 ore 11:12

Comunque credo che analogico e digitale rimarranno sempre due cose distinte, inutile cercare l'una con l'altra secondo me. Vanno apprezzate per quello che sono e, nel caso del digitale, cercando il più possibile di evitare la sindrome da cursore facile. Per il resto, come si può anche solo immaginare che ingrandimento e interpolazione producano lo stesso effetto?

By the way, qualcuno ha provato la stampa fotografica con ingranditore da file? Sarei curioso.

avatarsenior
inviato il 22 Novembre 2025 ore 11:31

By the way, qualcuno ha provato la stampa fotografica con ingranditore da file?


ma... esiste?

avatarsenior
inviato il 22 Novembre 2025 ore 11:39

Per cui, la discussione si potrebbe articolare almeno in due ambiti:

uno tecnico
e cioè quanto e come il digitale può 'scimmiottare' o imitare la pellicola/stampa e se sia giusto/opportuno, o meno, che il fotografo si impegni ad avvicinarsi quanto possibile all'analogico, piuttosto che seguire una propria e nuova strada interpretativa

uno espressivo
cioè, quanto il BN -indipendentemente dal supporto che lo genera- grazie ai contrasti ed alla grana, si presti a generi anche meno consueti come la citata fotografia di strada/reportage

Naturalmente... se consideriamo che c'è chi impazzisce per la liquirizia e chi la detesta, senza che per questo si vada verso il terzo conflitto mondiale, cerchiamo di fare in modo che, anche in questo caso, i gusti personali non diventino terreno di contrasto.


Ciao a tutti
non ho letto tutti i commenti precedenti, immagino già la piega che la discussione ha preso....
Vorrei intervenire sui punti citati riportando parte della mia finora breve esperienza

Dopo 5 anni di utilizzo esclusivo di pellicola B&N e stampa da ingranditore in (quasi) tutti i formati mi sono reso conto che personalmente preferisco di gran lunga la resa ottenuta con la pellicola.
MA ciò vale prevalentemente per ritratti e con formati dal medio in su. Essendo questione di gusti mi viene difficile fare una confutazione razionale, ma come già da altri accennato è possibile che una delle chiavi sia nei passaggi tonali e nei contrasti resi in maniera più 'garbata' rispetto al digitale.
Altro fatto determinante è il tipo di fruizione: con la pellicola di solito si stampa, con il digitale si guarda a monitor. L'esperienza è ben diversa.

E' possibile ottenere la stessa cosa con i file digitali, quindi resa ed anche stampa? Molto probabilmente si, ma smanettare al PC non fa per me. Se uno vuole scimmiottare la pellicola secondo me si fatica molto meno ad usare direttamente quella!

Altri generi meno ortodossi? Il b&n da pellicola in base a come viene trattato può dare effetti molto diversi, a me -che sono incapace di farlo- piacciono molto gli still-life e macro con effetti grafici, magari con grana molto evidente

i.postimg.cc/xdb0jksj/106933179-06untitledfrom-daysatsea-1974-jpg.webp

avatarjunior
inviato il 22 Novembre 2025 ore 11:40

ma... esiste?



avatarjunior
inviato il 22 Novembre 2025 ore 11:48

Ciao a tutti
non ho letto tutti i commenti precedenti, immagino già la piega che la discussione ha preso....
Vorrei intervenire sui punti citati riportando parte della mia finora breve esperienza

Dopo 5 anni di utilizzo esclusivo di pellicola B&N e stampa da ingranditore in (quasi) tutti i formati mi sono reso conto che personalmente preferisco di gran lunga la resa ottenuta con la pellicola.
MA ciò vale prevalentemente per ritratti e con formati dal medio in su. Essendo questione di gusti mi viene difficile fare una confutazione razionale, ma come già da altri accennato è possibile che una delle chiavi sia nei passaggi tonali e nei contrasti resi in maniera più 'garbata' rispetto al digitale.
Altro fatto determinante è il tipo di fruizione: con la pellicola di solito si stampa, con il digitale si guarda a monitor. L'esperienza è ben diversa.

E' possibile ottenere la stessa cosa con i file digitali, quindi resa ed anche stampa? Molto probabilmente si, ma smanettare al PC non fa per me. Se uno vuole scimmiottare la pellicola secondo me si fatica molto meno ad usare direttamente quella!

Altri generi meno ortodossi? Il b&n da pellicola in base a come viene trattato può dare effetti molto diversi, a me -che sono incapace di farlo- piacciono molto gli still-life e macro con effetti grafici, magari con grana molto evidente


Mi trovo in gran parte d'accordo, soprattutto su due aspetti fondamentali che riportano alla mia esperienza di stampa. Innanzitutto, la tua preferenza per la resa 'garbata' del Medio Formato per i ritratti è l'esatta dimostrazione pratica di quanto discutevamo prima sull'ingrandimento: meno si deve 'tirare' il supporto per raggiungere il formato di stampa, più i passaggi tonali restano delicati e omogenei. Questo è il punto di forza storico della pellicola nei formati maggiori. In secondo luogo, hai centrato il bersaglio sulla fruizione: guardare un B&N su schermo non sarà mai l'esperienza tattile e visiva di una stampa Fine Art (ad esempio su carta cotone); la stampa è l'atto finale, che la fonte sia un negativo o un RAW.
Faccio un solo distinguo sul concetto di 'smanettare': non dobbiamo vedere la post-produzione digitale solo come lo sforzo per 'scimmiottare' la pellicola. Il lavoro di curva sul RAW a 14 bit è la nostra moderna camera oscura. È il mezzo che ci permette, oggi, di ottenere la resa 'garbata' che cerchi (modellando le curve con precisione) oppure, al contrario, gli effetti grafici estremi che apprezzi nel reportage. Scegliere la pellicola per evitare questo processo è una scelta di workflow legittima, ma per chi usa il digitale, quello 'smanettare' è semplicemente il passaggio necessario per esercitare il controllo totale e sfruttare appieno il potenziale espressivo del file. In sostanza, il segreto resta sempre il controllo consapevole del proprio linguaggio, indipendentemente dallo strumento usato per registrarlo. Un saluto.

avatarjunior
inviato il 22 Novembre 2025 ore 12:06

@MK clic, ottimo.

avatarsupporter
inviato il 22 Novembre 2025 ore 18:27

Io uso anche la pellicola, ma quando vado in digitale (la stragrande maggioranza delle volte) non scimmiotto niente...
Può darsi che ci sia qualcuno che non è capace a scattare in BN in pellicola che lo scimmiotta, o qualcuno che non è capace a scattare in digitale che pensa di avere gli stessi risultati di una pellicola, altrimenti nessuno scimmiotta nessuna; altrimenti qua tutti scimmiottiamo i dinosauri perchè hanno iniziato a respirare prima di noi! MrGreen

Il digitale NON è fatto per guardare a monitor, vorrei vedere se in pellicola ci fosse stato il modo di vederle prima se si sarebbero guardate o se si fosse detto "no che tra 40/50 poi sui forum passiamo per chissà che cosa", su!
In alternativa, si può sempre mandare a stampare una schedina SD senza neanche guardarla!

Sono due cose diverse: scacco matto! Cool

avatarsenior
inviato il 22 Novembre 2025 ore 18:46

Max Montella, la questione dello scimmiottare il b&n non è una provocazione, se leggi il primo intervento c'è una richiesta circostanziata dell' OP in merito. Io mi riferivo a quella, per il resto sono perfettamente d'accordo con te: pellicola e sensore sono due sport diversi, due mondi simili ma per molto aspetti divergenti

Non capisco invece il senso della frase 'Il digitale non è fatto , etc....'

Arrocco!

avatarsenior
inviato il 22 Novembre 2025 ore 19:10

Gli “scalini” ci sono sempre, fanno parte della natura digitale, ma sono talmente sottili da sembrare una linea continua.
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Hai detto bene: "da sembrare"... che è cosa ben diversa da "essere".

non so, mi pare un po' il sesso degli angeli...
sfido chiunque a distinguere questi famigerati "scalini" dal corrispondente "continuum" analogico.
Ma avete idea di quanti siano?!? Un file musicale a 24bit ha 16.777.216 livelli di quantizzazione a 96k campionamenti al secondo
Sono certo che l'orecchio non abbia la capacità di discriminarli (come l'occhio!).
Poi, come in musica, i presunti "scalini" dei file digitali a 24/96 in alta risoluzione di oggi risultano comunque superiori all'analogico, che avrà anche continuità, ma affoga in un mare di rumore (il famoso soffio del vinile, che è la prima cosa di cui ho apprezzato l'assenza dal 1982 e che non ho MAI PIU' rimpianto), così come in fotografia le sfumature dell'analogico in perfetto continuum affogano nella grana
io questa nostalgia per i bei tempi andati non ce l'ho proprio
viva il digitale

avatarsenior
inviato il 22 Novembre 2025 ore 19:22

Poi, come in musica, i presunti "scalini"


i presunti scalini ci sono anche nella pellicola e sono i grani della chimica, che io vedo chiaramente quando riprendo il negartivo anche il 6x4.5 con una lente macro e un sensore 24x36 da 45Mpixel.
Non oso pensare come si possano vedere i "granelli" della pellicola in una ripresa digitale fatta con un macro su sensore FF+ da 100M pixel.
In stampa anche fine art, tutta questa definizione/dettaglio si "ammorbidisce un bel pò

P.S. in un fiie musicale digitale i piccolissimi gradini vengono "smussati" pesantemente dai circuiti di conversione che a volte sono anche valvolari, il nostro orecchio non può che gradire

avatarjunior
inviato il 22 Novembre 2025 ore 19:44

Tempo fa si andava a cavallo e adesso si va in moto, si fotografava a pellicola e adesso in digitale.
Oggi si ha la possibilità di scegliere, uno preferisce la moto al cavallo, ma non è che se va in moto lo fa per scimiottare il cavallo, la stessa cosa vale per la fotografia. C'è chi preferisce lo smanettare ai bagni chimici, fissaggi e lavaggi e chi viceversa ma in ogni caso nessuno scimiotta nessuno.

Che cosa ne pensi di questo argomento?


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