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Cerchio di copertura e quantità di luce...


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avatarsenior
inviato il 16 Aprile 2025 ore 17:47

Sei sicuro?


Sì.

D'altra parte è intuitivo: chiudendo il diaframma cala la differenza fra illuminazione in centro e negli angoli, quindi la chiusura del diaframma o aumenta l'illuminazione negli angoli o cala quella in centro.
E' verosimile che una chiusura del diaframma porti ad una maggiore illuminazione negli angoli?
Direi di no.

avatarsenior
inviato il 16 Aprile 2025 ore 17:56

"Angolo di campo e cerchio di copertura possono considerarsi sinonimi?"
Sì se intendi che il cerchio di copertura rappresenta un limite per l'angolo di campo possibile, altrimenti, in termini generali non sono sinonimi.

avatarsenior
inviato il 16 Aprile 2025 ore 18:12

Andrea e Tatiana....

"Se hai due obiettivi con focale uguale ed apertura anche uguale (quindi foro uguale), quello con copertura maggiore prende luce da un campo maggiore (infatti con la stessa focale un sensore MF restituisce un'immagine più ampia di un FF) e quindi può illuminare tutto il cerchio di copertura con la stessa intensità (data dal numero f).
Non è che la stessa luce in entrata viene distribuita su una superficie maggiore, c'è semplicemente più luce in entrata (perchè proviene da un campo più largo)".

Mi sembra che questo spieghi tutto e la discussione avrebbe potuto considerarsi conclusa lì.


Ma invece di star li a menar i pollici perché non me lo hai scritto prima.....che evitavo di rompervi le ampolle...con le mie fisime ...MrGreen
Magari qualcuno lo aveva scritto ma non l'ho capito....
Perché sta luce in più doveva pur arrivare da qualche parte....
E va beh.......vado dietro la lavagna in penitenza.......MrGreen

avatarsenior
inviato il 16 Aprile 2025 ore 18:19

Circa quanto sopra tra Giovanni e Rolubich chiudendo il diaframma è vero che cala la differenza di illuminazione tra centro e angoli, ma in realtà la chiusura del diaframma riduce l'illuminazione complessiva (sia centro che angoli) e il calo della differenza tra angolo e centro è dovuta al fatto che la luce che raggiunge il sensore proviene da una porzione più centrale dell'obiettivo, generalmente più uniforme e con meno caduta di luce (parliamo sempre di un sistema di lenti).

Ad ogni modo credo di aver anche capito cosa intende Rolubich, tu parli di quantità assoluta di luce bloccata ed essendo il centro non affetto da vignettatura di rimando è di più, sì ci può stare

@Speedking quel testo citato da Andrea è di Rolubich ;)

avatarsenior
inviato il 16 Aprile 2025 ore 18:21

Sì.

D'altra parte è intuitivo: chiudendo il diaframma cala la differenza fra illuminazione in centro e negli angoli, quindi la chiusura del diaframma o aumenta l'illuminazione negli angoli o cala quella in centro.
E' verosimile che una chiusura del diaframma porti ad una maggiore illuminazione negli angoli?
Direi di no.


Direi che ti sbagli. Chiudere il diaframma vuol dire diminuire il flusso di luce che va su tutto il sensore/pellicola.
Mano a mano che si chiude, questa illuminazione viene ridotta ma uniformata perchè si usa la parte centrale dell'obiettivo, eliminando i raggi periferici che sono quelli che sono responsabili di una disuniformità tra centro e angoli.
Poi indipendentemente dall'uniformità dell'illuminazione, c'è anche un altro aspetto, quello che i raggi periferici possono essere bloccati dai barilotti interni, cosa che genera le vignettature nette.

Ma poi guarda l'aspetto qualità dell'immagine: perchè quando chiudi il diaframma migliora la qualità dei bordi? Proprio perchè vengono esclusi i raggi periferici che sono quelli più maltrattati dalle lenti che, verso i bordi, lavorano male (o meno bene).
Per quale motivo un obiettivo luminoso (a parità di qualità costruttiva e livello tecnologico) fornisce prestazioni peggiori di un obiettivo buietto?

avatarsenior
inviato il 16 Aprile 2025 ore 18:26

@Giovanni guarda però che dire che vengono bloccati i raggi periferici e al contempo dire che nel centro la quantità assoluta di luce bloccata è maggiore rispetto agli angoli non è in contrasto. Infatti proprio a causa della vignettatura a diaframma aperto l'illuminazione era difforme tra centro e angoli e dal centro passava più luce in termini assoluti

avatarsenior
inviato il 16 Aprile 2025 ore 18:27

Direi che ti sbagli.


Valuta tu con questo:

www.photonstophotos.net/GeneralTopics/Lenses/OpticalBench/OpticalBench

Il cursore "Aperture Stopdown" in alto a sinistra ti fa capire quali sono i raggi che vengono bloccati dal diaframma.

L'obiettivo è il vecchio Nikon 50mm f/1.8 AI ma le cose non cambiano di molto per qualsiasi obiettivo.

Con il tasto "Hub", sempre in alto a sinistra, hai accesso ad una lista ben fornita di obiettivi.

ma in realtà la chiusura del diaframma riduce l'illuminazione complessiva (sia centro che angoli)


Per i primissimi diaframmi e per gli angoli estremi il diaframma non blocca alcun raggio, i raggi vengono bloccati dalla limitatezza delle lenti. Vedi link.

avatarsenior
inviato il 16 Aprile 2025 ore 18:28

Mmc .....si ho visto ...mi era sfuggito....
Come del resto sto argomento...MrGreen

Ok....grazie a tutti per la pazienza....

avatarsenior
inviato il 16 Aprile 2025 ore 18:31

eh eh Rolubich è sempre molto preparato, comunque in un modo o nell'altro il punto è stato risolto e ora abbiamo un'altra appassionante saga come puoi vedere :-PMrGreen

avatarsenior
inviato il 16 Aprile 2025 ore 18:37

Ok....grazie a tutti per la pazienza....


Da parte mia ho avuto pazienza solo grazie al tuo avatar. MrGreen


avatarsenior
inviato il 16 Aprile 2025 ore 18:37

Basta basta.. . mi ritiro ...MrGreen

avatarsenior
inviato il 16 Aprile 2025 ore 19:21



Hai ragione, in effetti mi pare che per la maggior parte degli schemi ottici i raggi inclinati vengano intercettati "tardi" dal diaframma. L'intervento del diaframma si uniforma sui lunghi fuochi e su alcuni zoom, almeno per quelli che ho guardato, ma in generale è come dici tu.
Comunque grazie per il chiarimento. Penso che farò tesoro di quello strumentino che hai linkato.

Quindi in sostanza, è corretto dire che i limiti del cerchio di copertura dipendono dalla struttura dell'obiettivo (dall limitazione dei diametri di lenti e barilotti interni)?

avatarsenior
inviato il 16 Aprile 2025 ore 19:41

Quindi in sostanza, è corretto dire che i limiti del cerchio di copertura dipendono dalla struttura dell'obiettivo (dall limitazione dei diametri di lenti e barilotti interni)?


Direi che dipende tutto dallo schema ottico (che comprende anche le dimensioni delle lenti).

Comunque preciso che lo schema del link riguarda la vista radiale.
Se si considerasse una sezione tangenziale penso che i raggi periferici risulterebbero bloccati un po' prima; questo perchè in prossimità degli angoli, a diaframmi aperti, il cono ha una base non circolare ma a forma di "occhio di gatto" allungato in senso tangenziale.

Ma in sostanza le cose non cambiano qualitativamente: i raggi periferici vengono bloccati un po' dopo nel corso della chiusura del diaframma.

avatarsenior
inviato il 16 Aprile 2025 ore 22:41

Però vale per l'esempio che faceva Speedking all'inizio: due obiettivi 100mm f/2.8 per due formati diversi che però presentano ad f/2.8 un foro di diametro ed area uguale.

Sopponiamo che fra i due formati ci sia un fattore crop pari a 2 (FF 24x36mm ed un ipotetico MF da 48x72mm, ed anche obiettivi con cerchio di copertura uno il doppio dell'altro); la superficie del campo inquadrato dal MF sarà il quadruplo di quello inquadrato dal FF, ma dal momento che anche la superficie del cerchio di copertura del MF è quattro volte la superficie del cerchio di copertura del FF, le cose si compensano (le dimensioni del foro del diaframma non entra in gioco perchè è uguale nei due casi).

Vediamo le cose da un altro punto di vista.
Sempre gli stessi formati ma con un 100mm per il MF ed un 50mm per il FF (entrambi ad f/2.8), quindi campi inquadrati uguali e di conseguenza campo illuminane uguale; però il diametro del diaframma del 100mm sarà il doppio di quello del 50 e la superficie del foro quattro volte maggiore.

Quindi abbiamo campo illuminante uguale (non cambia niente dal punto di vista della luce in ingresso), superficie del foro del MF quadrupla rispetto a quella del FF ma anche cerchio di copertura con superficie quattro volte maggiore: le cose si compensano.

Quindi che allo stesso diaframma si abbia la stessa illuminazione (esposizione) per qualsiasi formato è normale.


@Rolubich poiché a spiegare sei bravo e soprattutto chiaro, a scopo di riassunto finale ti andrebbe di fare anche la sintesi dell'ultima casistica, ossia perché la lunghezza focale a parità di diaframma e scena inquadrata non influenza l'esposizione?

A formule ci siamo, la densità di luce sul sensore è inversamente proporzionale al quadrato dell'f-numero e non dipende direttamente dalla lunghezza focale. Es. pratico, si è davanti alla stessa scena e luce uniforme, abbiamo una FF e si scatta prima con un 24mm/2.8 che avrà un diaframma di circa 8.5mm e poi con un 200mm f/2.8. Un f/2.8 su un 200mm significa un'apertura di circa 71.4mm. L'apertura più grande del 200mm raccoglie molta più luce, ma questo aumento di luce è è bilanciato dalla distribuzione di questa luce su un'immagine ingrandita.

Ecco io da sempre riesco ad immaginarmi meglio la formula, che questo discorso del bilanciamento nel pratico.
Grazie!

avatarsenior
inviato il 17 Aprile 2025 ore 0:31

Ma invece di star li a menar i pollici perché non me lo hai scritto prima.....che evitavo di rompervi le ampolle...con le mie fisime ...

Lo ha scritto Rolubich che ne sa più di me, non io e neanche Tatiana che non so chi sia.

Che cosa ne pensi di questo argomento?


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