| inviato il 31 Maggio 2025 ore 18:48
Dalle testimonianze nel periodo di questi ultimi incontri pare che i primissimi segnali del parkinson fossero comparsi, anche se ovviamente non ancora diagnosticata la malattia ******************************************** Beh Simone come ho detto più volte Ferdie Pacheco si era accorto che qualcosa non andava già all'epoca dell'incontro che disputò contro Ron Lyle. E in ogni caso i suoi problemi di ordine neurologico erano più che manifesti già all'epoca del terzo incontro che sostenne contro Frazier. A questo punto bisognerebbe chiedere conto di questa catastrofe umana ai figli di Elijah Muhammad, perchè furono loro, con l'ovvia complicità dei vertici della Nation of Islam chiaramente, a condannarlo alla demenza pugilistica. Perché diciamocela tutta: Ali era suonato ben prima dei quarant'anni, e nonostante ciò nessuno si interessò alla sua salute... a parte Ferdie Pacheco ovviamente il quale però finiva regolarmente per essere messo in minoranza. Però, a ben vedere, il destino lo ripagò con la sua stessa moneta... quindi alla fine, in un modo o nell'altro, i conti tornarono. | 
| inviato il 31 Maggio 2025 ore 19:17
Questo farà imbestialire Paolo e gli farà dire che Benvenuti non si intendeva di pugilato. ******************************************** No Valerio, Benvenuti di Pugilato capiva, e il fatto di aver sconfitto due volte il grande Emile Griffith ne è la migliore garanzia Oltretutto era un ottimo pugile e il fatto di rssere stato votato, da una giuria internazionale come miglior pugile a Roma 1960 ne è la conferma. E anche se a te piace credere alla sua "sincerità" quando affermò che a Roma c'era stato un pugile migliore di lui, ossia Cassius Clay, la realtà era che tecnicamente parlando Benvenuti era di molto superiore a Clay. Perché allora affermò il contrario? Semplice: perché quando lo fece Ali era un mito immortale... e neppure lui poteva mettersi contro un mito. | 
| inviato il 31 Maggio 2025 ore 19:39
@Paolo il grande Nino ha vivacchiato per anni senza tirare il diretto dx. Non puoi saperlo perché quando ha tirato con Griffith andavi alle elementari. Griffith non era neanche un medio naturale, Benvenuti sì. L'ultimo incontro decente Benvenuti l'ha vinto per KO con Rodriguez che aveva all'angolo Angelo Dundee. Benvenuti era un prodotto della palestra, un fuoriclasse "sintetico" della migliore scuola pugilistica italiana. Clay invece ha imparato a boxare da un poliziotto, non da un istruttore pro. Nino non ha mai detto che Clay era stato meglio di lui a Roma (troppo narcisista per ammetterlo). Una postura tipicamente "anglo" (chiamata understatement) è lodare uno che in qualche modo ti è finito dietro. | 
| inviato il 31 Maggio 2025 ore 19:42
In privato però la pensava diversamente. Quando inviai l'abstract del mio libro a diverse case editrici per essere infine contattato da Giraldi, dovetti di seguito recarmi a Bologna per portar loro una copia del mio libro in modo da sottoporlo alle loro opportune verifiche e/o eventuali correzioni. Lo lessero, lo esaminarono, per inciso non introdussero alcuna correzione se non una leggera sforbiciata alle "Conclusioni" e alla fine, per avere una opinione autorevole su quanto avevo scritto, sottoposero le mie tesi a un esperto che, guarda caso, era proprio Nino Benvenuti che era amico di lunga data del padre del mio editore. Questi gli chiese cosa c'era di vero nelle mie affermazioni circa la "combine"... al che Nino rispose con quattro semplici parole: "è una storia risaputa!" | 
| inviato il 31 Maggio 2025 ore 19:47
@Paolo guarda che qui sono forse l'unico che il tuo libro l'ha comprato e ho fatto di tutto per spingerlo... | 
| inviato il 31 Maggio 2025 ore 19:50
Valerio: tanto Benvenuti quanto Griffith avevano iniziato nei Super Welter per poi passare ai medi. Sl contrario di Minzon che per altezza, stazza e allungo era un Mediomassimo naturale... infatti "faceva il peso" quattro o cinque giorni PRIMA di ogni match. Ah, a proposito, vuoi vedere il reale valore di Griffith. Guardati i due match che disputò proprio contro Monzon. | 
| inviato il 31 Maggio 2025 ore 20:00
L'autobiografia del Nino l'ho letta in un hotel-accampamento in Arabia Saudita, non avevo di meglio da fare. Ha faticato a fare il peso a Roma. Ha scritto che l'ultima settimana succhiava bistecche, ingoiava i succhi e sputava la parte solida... Per molto tempo non era stato sensato tirare nei medi visto che imperava l'ungherese Lazlo Papp, finto dilettante come si accettava allora. | 
| inviato il 11 Giugno 2025 ore 9:45
Sono a metà di "Going the Distance" di Ken Norton (Kindle). Alla fine addebiterò tutte le spese che mi ha causato all'amico Paolo! www.eurosport.fr/boxe/les-grands-recits/2018/les-grands-recits-ken-nor Per la storia di quando ci fu la frattura alla mascella a San Diego COMPUBOX è decisivo. Chiaramente Ali non tirava il solito numero di colpi, la quarta ripresa quasi niente addirittura. Era la mascella sx, deve essere stato un dx di Norton probabilmente, quindi non la solita debolezza difensiva di Ali contro i ganci sx. | 
| inviato il 13 Giugno 2025 ore 11:08
Riporterò in seguito quello che ha scritto Mercante, l'arbitro di Ali-Norton III sul terzo incontro. Già la Oates aveva scritto in "On Boxing" che le riprese a circuito chiuso TV non rispecchiavano quello che vedeva un arbitro sul ring. Mercante afferma che la velocità dei colpi viene distorta già per gli spettatori oltre la decima fila. Ho tradotto professionalmente per cataloghi di prodotti chimici, non me la sento di tradurre le considerazioni di un arbitro come Mercante. Non so neanche se i criteri che enumerava nel 1976 siano pari a quelli degli arbitri italiani oggi. Sotto Amazon Prime di può scaricare il documentario "Facing Ali" con dieci avversari di Ali, fra cui Ken Norton. Non c'entra con "Facing Ali" cartaceo (anche Kindle) con quindici avversari intervistati da Brunt, giornalista sportivo canadese. Provate a controllare se capite quello che dicono i vecchi massimi, solo Chuvalo è bianco. Se non capite al volo siete nella stessa condizione dei pennivendoli italiani che hanno scritto sul Clay degli inizi. Lo stesso Tommasi (laureato in Economia e Commercio) aveva un inglese scolastico anche se dice che ha traversato l'Atlantico più di trecento volte... Col passare degli anni sto diventando sempre più sordo. Stimo che attualmente taglio a ~ 6 kHz. Le parole contenenti sibilanti tipo "s", "z", "f" ormai le indovino più che udirle. Per esempio non distinguo "sessanta" da "settanta". Quando arrivavo a 10 kHz afferravo le parole di Bruce Spingsteen, adesso con molta fatica a volume alto. I due film "Mandingo" e "Drum" contengono dialoghi che imitano l'accento del Sud degli USA, ho perso parecchie battute (non ho ancora trovato i file srt per i sottotitoli in inglese), le ho afferrate solo in parte. Il grande Michael Mann ha diretto "Ali" ed è ammirevole come Will Smith riproduca il parlato di Clay/Ali, cosa possibile solo per un nero, non un bianco. Lo stesso film doppiato è un pallido surrogato, meglio in inglese con sottotitoli. | 
| inviato il 13 Giugno 2025 ore 23:52
“ “Referee Arthur Mercante scored the bout 8-6-1. Judge Harold Lederman scored the bout 8-7-0, and Judge Barney Smith scored the bout 8-7-0 in favor of the world champion, Muhammad Ali.” Norton, Ken; Terrill, Marshall. Going the Distance . Pulp Hero Press. Kindle Edition. „ Quindi verdetto unanime. La serata era stata rovinata dallo sciopero della Polizia NYPD, più di 10,000 teppisti si erano infiltrati gratis nello stadio. Norton è scoppiato in lacrime, sicuro com'era di avere vinto l'incontro e il titolo. Nel libro non biasima Slayton che prima dell'ultima ripresa gli aveva raccomandato di non rischiare perché le riprese a suo favore erano sufficienti, Norton ha esagerato con la passività e l'ultima ripresa ha concluso poco o niente. Secondo Joe Frazier Norton aveva vinto 10-5, secondo Holmes di stretta misura, ma aveva vinto. Ma questi sono pugili, non arbitri. “ Once in the dressing room, Ali was examined by Dr. Ferdie Pacheco, who noticed that Ali was strangely quiet that night. Ali was the first to speak what was on his mind. “I think it's time for me to call it quits. If I can't even beat Norton...” Ferdie remained silent while Ali poured out his soul. “I don't have it anymore. I was not myself out there. I see the things to do, but I can't do them,” Ali lamented. “Norton will always be hard for me.” Norton, Ken; Terrill, Marshall. Going the Distance . Pulp Hero Press. Kindle Edition. „ Da leggere tra le righe. Impossibile che Ali abbia detto "If I can't even beat Norton...". Come ammettere che Norton l'aveva battuto, questo non è Ali, sono i due giornalisti che hanno aiutato Norton nella stesura del libro. Il resto è abbastanza credibile. Vediamo Harold Lederman, uno dei due giudici: “ In scoring a fight, you have to go back to the basics. The criteria for scoring each round is based on four points: clean punching, effective aggressiveness, ring generalship, and defense. Clean punching is obviously clean or hard shots. Effective aggressiveness is if the guy is coming forward and at the same time landing punches. Defense is when the boxer has his hands up high, he's picking off shots on his gloves, elbows, and forearms; he's ducking under and slipping the other guys punches. Ring generalship is the guy who's controlling the fight from the ring; keeping a guy where you want him, keeping him off balance, so on and so on. A good example of ring generalship is when Sugar Ray Leonard fought Marvin Hagler and kept him from fighting his fight. But that's the textbook answer. The true answer is the rounds are scored mainly on clean punching; clean, effective punching is about 90 percent, and the other 10 percent is attributed to the other three elements. What it all comes down to at the end of the round is, “Who did more damage?” If a round is very, very close, then you look at those other three elements. If Ali's jabs did more damage in a round than one of Norton's good overhand rights, then Ali wins that round. In essence, that's what it boils down to. In Ali's case, he really did control the fight and won a lot of rounds on ring generalship, no question. I think you had three relatively competent judges for that fight. I was relatively young—at that time I had been judging professionally for 10 years along with two years as an amateur. Then you had Bobby Smith and the legendary Arthur Mercante. If three guys saw it so close, 8-7, 8-7, 8-6-1, you have to believe that maybe Ali won the decision. The one thing that really sticks in my mind is when you have a corner like Norton's with Bill Slayton, Bossman Jones, and Pat O'Grady—three real boxing pros—and they tell Ken to coast during the last round. I've never seen such an experienced corner in all of my profession, and they're telling Ken that he had the fight was preposterous. I mean, I couldn't believe it; these three guys telling him that during a championship fight. After the sixth round, the tide started to turn. I believe I was the only guy who gave Kenny Norton rounds two through six. Five rounds in a row. I had him with a huge early lead, and then Ali started to turn it on. Then Kenny won the eighth round, so that made him the 6-2 leader after eight rounds. Then Ali turned it on, and those three guys told him to coast in the last round and that just killed him. Had he come out and thrown punches like he did in the last 15 seconds of the fight, he probably would have won the round. He would have won it on my scorecard. For 2 minutes, 45 seconds, all he did was suck up Ali's jab. He stalked him, stalked him, stalked him, and that's a case of ineffective aggressiveness. Mercante, Smith, and I all gave the last round to Ali, and that was the deciding round. My God, Norton gave the 15th round away. I remember later, because of the controversy, CBS brought in 10 people to score the fight, and I don't think that's ever been done again. Those are the things that stayed with me all these years. One more thing: When you watch a fight on television, you lose the velocity of the punch, especially with a guy like Ali, who jabs a lot. The only way you can tell on TV is if the opponent's head snaps back or he's knocked down. When the replay was shown on television, the audience lost the velocity of the punch. People don't realize how hard Ali's jabs were; good, solid jabs without question. Even if you go back 10 rows, you lose the velocity of the punch, and that's why I think the public was in favor of Norton for that fight. Norton, Ken; Terrill, Marshall. Going the Distance . Pulp Hero Press. Kindle Edition. „ Altrimenti perché Frank Sinatra si fece accreditare come fotografo per Frazier-Ali? O Norman Mailer andava sempre a bordo ring per Ali? | 
| inviato il 18 Giugno 2025 ore 9:54
Marshall Terrill ha aiutato Ken Norton per il suo "Going the Distance". Avendo pubblicato altre biografie similari, afferma che di solito gli hanno preso sei-nove mesi di ricerche e interviste. Nel caso di Ken Norton ci sono voluti quattro anni di preparazione. La ragione è un incidente stradale di Ken del 1986 in cui fu salvato a stento, la testa la parte più colpita, addirittura con le corde vocali lesionate per cui quando riacquistò la voce era più bassa e raspante, irriconoscibile per chi l'aveva conosciuto prima. Notare che la sua attività a Hollywood ebbe termine solo agli inizi del '90, quindi era rimasto fisiognomicamente riconoscibile sul grande schermo. Personalmente ho avuto simpatia per Norton fin dalle prime pagine. Il padre biologico (un certo Florence) lasciò la madre che tre anni dopo si unì a Norton che gli diede il cognome. Cresciuto nell'Illinois figlio unico. Ken non ebbe l'infanzia travagliata di Liston e neanche quella povera di Clay. Alle superiore eccelleva in tutto quello che fosse sport e il suo IQ non era il misero 78 di Clay a vent'anni. Nell'anno che passò al College non studiò più che tanto, per cui ne uscì. Nel frattempo aveva avuto un figlio Kenneth Jr. che fu il primo a conseguire tre Super Bowls per tre anni consecutivi, un fortissimo pilone della difesa (attenzione che in Canada mi sono rifiutato di imparare le regole di football e baseball e ho assaggiato il primo hamburger dopo tre anni di permanenza a Vancouver, BC! Un caso di patriota? Non lo so, ma quando l'Armata Rossa sfidò il Canada parteggiavo per i russi, ero innamorato di Karlamov, cmq allora il miglior hockey (quello lo capivo) era quello della Cechia). Ken è stato un ragazzo-padre. Non è chiaro perché visse i primi sei mesi di Ken Jr. lontano dalla madre. Una cosa è sicura: era convinto non solo di avere un gran fisico ma anche di essere un bello. Insomma la moglie non gli è mancata, fior da fiore. Andò fra i Marines. Allora giocava a football ed era in lizza contro un capitano. Per anzianità il Corpo dava la precedenza al capitano. Un giorno lo bloccò disastrosamente. Per questo fu meglio per lui lasciare i Marines. Ken deve essere stato uno dei pochissimi campioni del mondo con un passato di operaio in catena alla Ford. Lui si sentiva più bello e prestante di Ali, questo lo sottolinea più volte. Non dice mai "ero meglio di Ali" bensì "ero più bello di Ali". Chi ha visto "Mandingo" e "Drum" lo conferma. Nel libro c'è costantemente il richiamo riconoscente ad Ali. Tirando le somme, Norton ha guadagnato $16M in carriera che valevano di più di oggi. Senza Ali e la prima vittoria conseguita su di lui (quella della mascella rotta) tutto ciò non sarebbe stato possibile. Fu in coma dopo l'incidente dell'86. Quando si svegliò il terzo che è andato a trovarlo fu Ali a cui avevano diagnosticato il Parkinson. Naturalmente Ali gli fece i suoi giochi di prestigio coi fazzolettini. Amaramente Ken osserva che l'avrebbe ucciso in quel momento! I due rimasero amici. Nel tempo Ken recuperava, Ali peggiorava, cmq lo riconosceva al volo. Ken aveva dimenticato i quattro anni prima e dopo il pauroso incidente. Terrill gli mostrava foto e articoli del passato e il più delle volte a Ken tornava la memoria. Come pugile Norton tendeva a sopravvalutarsi. Era una specie di brutta copia di Frazier con meno potenza. Eddie Futch il suo allenatore era un nero e i manager erano bianchi. Il contrario di Ali che all'angolo aveva Angelo Dundee e il principale gestore era il figlio (Herbert) del fondatore NOI, geniale nel suo campo di ragioniere. Norton aveva bisogno di Futch (che lo tradì passando a Frazier). Lo teleguidava. Slayton invece gli fece perdere il terzo incontro con Ali perché alla quattordicesima ripresa gli consigliò di temporeggiare nell'ultima. Grave sopravvalutazione del vantaggio che avrebbe accumulato nelle riprese precedenti. In realtà arbitro e giudici li valutavano in pari. La quindicesima sarebbe stata la ripresa decisiva. Norton tirò qualche colpo negli ultimi 15", troppo poco. Personalmente non riesco a capire come si possa assegnare la corona mondiale dei massimi in un incontro così equilibrato. La legge non scritta a quei tempi prescriveva un KO o una netta preponderanza ai punti per il passaggio delle consegne. In rete ci sono innumerevoli YT del terzo incontro. Vanno giudicati secondo i criteri riportati da Lederman precedentemente. È anche chiaro che uno che non ha mai visto dal vero un incontro di quel livello ha diritto di pensarla diversamente. La stessa reazione del pubblico fu essenzialmente inquinata dal gran numero di "portoghesi" infilatisi nello stadio. L'entourage di Ali riparò rapidamente negli spogliatoi perché senza la polizia non c'era la sicurezza necessaria intorno al ring. Quando il Nino incontrò Mazzinghi a S. Siro sapeva che difficilmente gli avrebbe sfilato il titolo mondiale ai punti. Per cui lo stese, scanso sorprese. Nella rivincita a Roma Mazzinghi forse non aveva perso, però non aveva fatto abbastanza per togliere il titolo mondiale a Benvenuti. |  
| inviato il 19 Giugno 2025 ore 12:31
Cresciuto nell'Illinois figlio unico. Ken non ebbe l'infanzia travagliata di Liston e neanche quella povera di Clay. ******************************************** Infanzia povera di Clay? Eddai Valerio, lo sai meglio di me che Clay tutto ebbe tranne che un'infanzia povera! Un'infanzia povera la ebbe gente come Jersey Joe Walcott, Joe Louis, Rocky Marciano, Floyd Patterson e tanti altri. Un'infanzia disagiata la ebbe uno come Joe Frazier, oppure gente come Cleveland Williams, o Rocky Graziano, insomma gente che viveva in famiglie dove giusto giusto si mangiava ma già coi vestiti si lesineva di brutto, e la scuola poi era un miraggio. L'infanzia di Liston è un discorso a parte, quindi lasciala perdere perché non ha pari, almeno nel mondo del Pugilato. Norton era un bello? Probabilmente si, certamente era bello da vedere per via del fisico scultoreo, infatti Yaphet Kotto, che ha recitato con lui nel secondo Mandingo, se non ricordo male, era alto e robusto come lui ma non certo bello come lui, né nel volto e neppure nel fisico. Era un buon pugile? No, perché non aveva una grande varietà di colpi e per di più aveva una tecnica assai approssimativa. Inoltre non era neppure particolarmente coraggioso, e davanti a picchiatori solidi e riconosciuti come tali, come Foreman e Shavers per esempio, si squagliava... ne aveva letteralmente paura. In compenso appena capiva che il pugile che aveva di fronte non faceva male, come gli capitò nel primo match con Ali, ma pure in altre occasioni, come per esempio con Holmes, allora si ringallizzava e sembrava quasi quel picchiatore che si diceva fosse, ma che in realtà non era. Aveva un unico punto di forza, una boxe arruffona e disordinata che confondeva i pugili tecnici come Ali, non per nulla vinse tutti e tre i combattimenti che disputò contro di lui, ma nulla più di questo se non, questo onestamente si, una bella presenza scenica. | 
| inviato il 19 Giugno 2025 ore 17:08
@Paolo Clay Sr. ricorda un po' Hitler che si riteneva un buon pittore e anche un architetto. Poi faceva l'imbianchino. Quando dipingeva insegne non guadagnava male ma il lavoro era intermittente per cui faceva l'imbianchino. Non era abbastanza per i due figli maschi che grossi com'erano dovevano mangiare forte. La madre andava a servizio da uno degli sponsor di Clay Jr. Delle biografie di Clay le meno credibili sono quelle a firma Durham, cioè sponsorizzate da Ali. La balla più famosa era che avesse gettato la medaglia Olimpica di Roma nel fiume Ohio. L'aveva invece persa da qualche parte e anni dopo gliela ridarono. Resta da verificare se era vero che correva a fianco dell'autobus della scuola perché in famiglia non avevano soldi per tutti e due i figli. La prima casa che si permisero fu una catapecchia, prima non avevano abbastanza stanze per tutti. È stata la Oates a cominciare a scrivere che i Clay non erano poveri, anche lei non è stata figlia di papà. Se si traccia un parallelo con Sinner, i genitori hanno un albergo. Jannik ricorda Cassius adolescente. Andò a Bordighera da Riccardo Piatti, grandissimo istruttore di tennis. Imparò lì l'italiano che adesso migliora sempre di più. Ad Halle si è fatto intervistare in tedesco. Gli altoatesini parlano un tedesco tutto loro, non è neanche l'austriaco. Cos'hanno in comune i due? Che adolescenti dichiararono di voler diventare il numero 1. Sono cose che molti ragazzi dello sport sognano e che si avverano molto raramente. Il padre di Sinner fa il cuoco. Avevano già adottato un bimbo russo e quattro anni più tardi arrivò Jannik. Alla fine la famiglia Sinner non si può definire povera secondo qualsiasi criterio. Che i Clay fossero una famiglia piccolo borghese (nera?) è uno svarione. Il padre era un alcolizzato che tradiva in continuazione la moglie. Ha perfino accoltellato alla schiena il figlio. Difatti Ali venerava la madre e detestava il padre. Norton è stato a lungo fra i primi massimi del tempo. Certamente gli mancava qualcosa per diventare un campione del mondo indiscusso. Era forte di fisico ma non incassava come Ali. Foreman quasi l'ha buttato giù dal ring il Norton. Poi si è visto a Kinshasha il livello di Foreman. Ma si deve ammettere che gli stessi Mailer e Plimpton erano pessimisti prima dell'incontro. Probabilmente era truccato, come quelli con Liston e Frazier. Ali ha vinto una serie di incontri truccati, inevitabile la conclusione. E Norton (pugile mediocre) l'ha battuto tre volte. Tutto si tiene! |
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