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“ Probabile, certo è che il tuo commento non le rende sapide. „
Intendevo l'assenza di Alessandro.Ho confuso i due. Ed era solo una battuta rivolta ai commenti pugnaci dell'assente. Non certo al tenore degli interventi.Né tantomeno un'appunto agli intervenuti.
Vedo solo ora il topic, quindi inizio... dall'inizio
“ noi siamo molto di più di una vincita alla lotteria, siamo mille lotterie vinte una dietro l'altra „
Io non credo sia così. Mi spiego: questo è quello che ci sentiamo dire da tempo, è molto sensazionalistico e attira l'attenzione, ma è fondamentalmente errato. Prendiamo ad esempio le cinque grandi estinzioni di massa: l'idea che viene fatta circolare comunemente è che i "sopravvissuti" alle estinzioni siano dei "miracolati". Se però facciamo un po' di ricerche serie sul materiale pubblicato da chi studia queste cose da anni, scopriamo che, in realtà, la maggior parte delle specie che hanno superato l'evento non ne hanno subito gran ché gli effetti mentre "flagellava" il pianeta, anzi, a volte si stavano già espandendo proprio durante l'estinzione stessa, sfruttando i territori lasciati liberi da chi li dominava in precedenza. La realtà di questo discorso è che in ogni epoca esistono organismi sempre più specializzati, quelli cioè che imparano a sfruttare al meglio le situazioni di stabilità ambientale ed ecologica, diventando "dominanti", ma che parallelamente perdono le caratteristiche di adattabilità ad eventuali cambiamenti drastici, durante i quali sono destinati a soccombere; poi però ci sono sempre anche specie più "generiche", quelle che solitamente si adattano a situazioni meno definite, all'interfaccia tra ambienti differenti (quindi più instabili anche senza che si manifestino grandi cambiamenti epocali). Questi organismi sono normalmente più reattivi ai cambiamenti proprio perché, date le caratteristiche delle loro nicchie ecologiche, li sperimentano anche durante i lunghi periodi di apparente stabilità climatica e ambientale; questi sono destinati a superare le grandi crisi ecologiche. Alla fine di ogni estinzione, tra questi organismi ve ne saranno alcuni che si adatteranno progressivamente a diventare i nuovi padroni, ovvero si specializzeranno fino a diventare i nuovi "dominanti", mentre altri continueranno a mantenere un profilo più "generico" e opportunista. Indovinate quali si estingueranno alla successiva estinzione? Qualcosa di simile è probabilmente legato anche alle prime fasi della vita, quando le condizioni del pianeta erano differenti e adatte a quei processi di aggregazione che hanno portato ai primi protozoi. Per quanto riguarda il "come potrebbero essere" organismi sviluppatisi su altri pianeti, credo che le forme potrebbero essere disparate e non necessariamente simili alle nostre. Però se vogliamo immaginare specie evolute nel senso di aver sviluppato un'intelligenza superiore, non possiamo scostarci dai processi che favoriscono questo sviluppo, ovvero: - devono essere organismi molto mobili perché devono sviluppare forme "attive" di pensiero decisionale; ad esempio devono imparare a crearsi strategie per "cercarsi" il cibo, non produrselo tramite la fotosintesi; - per essere molto mobili devono aver sviluppato una sorta di centralina di comando che coordini in modo più veloce ed efficiente i movimenti: l'equivalente del cervello degli animali, il cui vero scopo non è quello di elaborare i segnali ricevuti dai cinque sensi e attivare risposte adeguate, ma coordinare e velocizzare l'intero processo; - ovviamente dovranno perfezionare il proprio sistema sensoriale: ad esempio non gli basterà percepire gli oggetti in forma di luci e ombre (come avviene per le piante di fagiolo quando cercano un tutore a cui aggrapparsi), ma avranno bisogno di mettere a punto un buon sistema di messa a fuoco, come il nostro occhio; - avranno bisogno di organi prensili per manipolare oggetti e poi per imparare a costruirseli (la manualità è correlata allo sviluppo del pensiero); - infine è probabile che abbiano una simmetria bilaterale perché è fisicamente quella più adatta a supportare le precedenti caratteristiche.
In tal caso in quel pianeta il mezzo di locomozione non sarebbero le gambe .
Siamo troppo legati ad una visione antropocentrica ci vorrebbe un pò più di fantasia, un esempio di esseri viventi sulla superficie di un pianeta dove la pressione è centinaia di volte quella terrestre come nel fondo dell'oceano che il loro corpo è formato da altri elementi a noi sconosciuti e invisibili d'altronde i nostri sensi e strumenti riconoscono solo il 4% di tutta l'energia dell'universo.
Noi ora siamo messi un pò come gli abitanti di flatlandia prigionieri delle tre dimensioni spaziali il nostro cervello non è in grado di vedere la quarta dimensione spaziale quindi ci attacchiamo al tram.
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