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Oltre i 60Mpix: diffrazione e micromosso


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avatarsenior
inviato il 03 Febbraio 2025 ore 17:46

In soldoni:

devo fare un paesaggio luce e ottica al meglio ma per la natura della dislocazione del soggetto più vicino e quello più lontano mi serve f16/22.

Quale margine di miglioramento ho tra mettere un 35mm f16 - 3mt dal soggetto ( fuoco sul soggetto senza iperfocale) e quindi pdc a infinito e mettere stessa ottica f5.6 - uno scatto con fuoco sul soggetto - secondo scatto con fuoco a 5mt/f5,6 - terzo scatto con fuoco a 8mt/f5,6, poi impilamento.

Forse macchinoso ma non andrei a forzare una Pdc risicata e abbasserei di molto la diffrazione perché sarei vicino/pieno alla massima resa dell'ottica.

avatarsenior
inviato il 03 Febbraio 2025 ore 18:00

devo fare un paesaggio luce e ottica al meglio ma per la natura della dislocazione del soggetto più vicino e quello più lontano mi serve f16/22.

Quale margine di miglioramento ho tra mettere un 35mm f16 - 3mt dal soggetto ( fuoco sul soggetto senza iperfocale) e quindi pdc a infinito e mettere stessa ottica f5.6 - uno scatto con fuoco sul soggetto - secondo scatto con fuoco a 5mt/f5,6 - terzo scatto con fuoco a 8mt/f5,6, poi impilamento.

Forse macchinoso ma non andrei a forzare una Pdc risicata e abbasserei di molto la diffrazione perché sarei vicino/pieno alla massima resa dell'ottica.


Ma su questo mi sembra abbia risposto prima Valerio:

Già che ci siamo chiariamo l'equivalenza in senso lato fra sensori e focali diverse (interessa a chi ritaglia spesso).
Una equivalenza formalmente corretta esiste esclusivamente a queste condizioni:
- SOLO con fuoco all'infinito;
- SOLO con la stessa apertura fisica dell'ottica, ossia il diametro dell'apertura dell'obiettivo in senso lato deve essere lo stesso. Il diametro è F/(f/). Per un 50/1.8 sarà quindi 50/1.8 = 27.8 mm. Con questa apertura (fuoco all'infinito) avvicinandosi alla macchina c'è sfocatura sempre maggiore.

Allora perché la J5 postata qui ha tutto relativamente a fuoco con fuoco all'infinito e f/16?
Perché 10/16 fa 0.625 mm, un diametro piccolo dell'apertura. È chiaro che uno che fotografa da anni e non conosce l'ottica geometrica continuerà a fare paesaggi a f/8 con un grandangolo focheggiando a qualsiasi distanza.
Invariabilmente l'infinito gli uscirà meno nitido di quello che permetterebbe il sistema.
Per avere l'infinito perfettamente a fuoco basta focheggiare proprio sull'infinito con un diametro di aperura almeno ~2-3 mm, ovviamente 1 mm è meglio.
Uno con un 16 mm FF focheggia in un paesaggio all'infinito con f/8 e avrà l'infinito perfettamente a fuoco e tutto il resto RAGIONEVOLMENTE a fuoco fino ai suoi piedi. Perché 16/8=2 mm. Tutto quello che nella scena è più grande di 2 mm verrà ragionevolmente a fuoco.

Per divertimento monto in città un Nikkor AF 20/2.8 sulla Sony A7R e lascio fissi f/16 e fuoco all'infinito.
Provare per credere...MrGreen

avatarsenior
inviato il 03 Febbraio 2025 ore 18:10

In pratica noi non sappiamo se i software correggono in camera anche la diffrazione, i raw non sono più raw da un bel po', scattate e vedete se i risultati sono soddisfacenti, questa è la regola.

avatarsenior
inviato il 03 Febbraio 2025 ore 18:33

In pratica noi non sappiamo se i software correggono in camera anche la diffrazione, i raw non sono più raw da un bel po', scattate e vedete se i risultati sono soddisfacenti, questa è la regola.


Questo non penso perchè i test che trovi in rete riportano sempre cali di prestazioni piuttosto evidenti a diaframmi chiusi; ma per esempio Capture One ha una funzione di correzione diffrazione che funziona bene, anche se non è altro che un incremento di sharpening con parametri mirati per il diaframma usato.


avatarsenior
inviato il 03 Febbraio 2025 ore 19:02

Se non ricordo male, Sony da qualche anno applica già la correzione, ma sono dati che non forniscono, insieme a efficienza quantica ecc ecc

avatarsenior
inviato il 03 Febbraio 2025 ore 22:05

@Saro lo troveresti facilmente via Google ma ti metto il link al pdf di Merklinger che tengo su Google Drive.
drive.google.com/file/d/1aIcjrBPI-JkJ0VOZwCLFNcF53Ip6mZBp/view?usp=dri
Si intitola "The INs and OUTs of Focus". È lo sviluppo di articoli su Shutterbug degli anni 90, quando Merklinger usava una Leica M3 col Tri-Elmar.
Personalmente cito sempre fuoco a infinito e diaframmi chiusi coi grandangoli per avere tutto a fuoco.
Invece Merklinger nel suo libretto (92 pagine, purtroppo!) offre anche indicazioni su come tenere a fuoco piani diversi. È l'ottica geometrica classica, non parla di sensori digitali.
Merklinger (ebreo) è un fisico USA che ha sempre lavorato per agenzie federali in Canada, è ritenuto un'autorità nel campo delle tecniche di focheggiatura per macchine di grande formato.
f/16 con un 35 mm significa 35/16=2.2 mm. Osserva attentamente i dettagli a 3 m che ti interessano. Se sono ripetitivi con un passo inferiore ai 2.2 mm, allora fuoco all'infinito e f/16 non fa al tuo caso.
Se hai a 3 m sottili fili d'erba dell'ordine di 1 mm ti vengono impastati a diverse distanze.
Se pistilli e gambi di eventuali fiori sono grossi, f/16 con fuoco a infinito va bene.
Ciottoli e sassi vanno bene. La sabbia dipende dalla grana, se è sotto 1 mm non se ne parla.
Naturalmente puoi usare un 28 mm e hai 28/16=1.75 mm, è meglio ma non decisivo.
Fuoco a 3 m con f/16 è una buona soluzione se lo sfondo per te non è importante.
Constaterai a schermo che la diffrazione a f/16 non è un incubo.
Cavalletto, pazienza e PP...

avatarsenior
inviato il 04 Febbraio 2025 ore 0:08

seguo

avatarsenior
inviato il 04 Febbraio 2025 ore 9:38

Chi vuole verificare che la diffrazione è anche funzione della lunghezza d'onda λ non ha che esaminare i canali RGB di un Bayer che sono quasi-monocromatici.
Il canale dominante per i Foveon è il blu (B). Non lo si fa notare da parte dei Foveonisti (ho la Merrill dp2m) ma una Merrill o una Quattro fanno guadagnare pressappoco uno stop in diffrazione rispetto ad un Bayer.

avatarsenior
inviato il 08 Febbraio 2025 ore 5:51

@Vincenzo di sicuro le Case non massaggiano i raw direttamente per correggere la diffrazione.
C'è un modo per svelare senza ombra di dubbio chi interviene direttamente sui raw. Basta andare su p2p di Bill Claff sui grafici delle gamme dinamiche.
Quando ci sono triangoli col vertice verso il basso significa che la Casa fa una specie di doping del raw, abbassa il rumore direttamente. Il guadagno può essere sensibile in gamma dinamica, cfr. Canon 5D Mk IV con R5.



Emil Martinec lo aveva fatto notare per gli ARW delle Sony di allora (2008). Aveva usato le trasformate di Fourier bidimensionali (2D-FT). Bill Claff è un seguace di Martinec, viene da Stanford, non è un mezzobusto à la YT.

Se non ci fosse la diffrazione vorrebbe dire che non è valido il principio di indeterminazione di Heisenberg che è comunemente accettato in meccanica quantistica.

Non c'entra niente con Heisenberg, ma è sconvolgente (almeno per me...) che le FT siano affette dal principio di indeterminazione fra i domìni tempo e frequenze.

avatarsenior
inviato il 08 Febbraio 2025 ore 12:11

La trattazione della diffrazione è affrontata dalla "Fourier Optics", il passo successivo all'ottica geometrica che risale addirittura a Gauss (quasi due secoli, ma i fotografi non l'hanno ancora introiettata...).
È la luce considerata un'onda elettromagnetica.
La luce come onda non si vede come possa essere registrata da un sensore al silicio (Si).
I fotografi sfruttano il fatto che il fotone (quanto) può anche essere considerata una particella, non un'onda.
Il fotone interagisce con gli elettroni del silicio che è un semicon, gli elettroni che mobilizza NON sono quelli di valenza.
La quantistica è nata con l'osservazione che gli elettroni dai metalli venivano estratti a pacchetti discreti (Planck, Einstein, quanti, fotoni). Si chiama effetto fotoelettrico (esterno). Non c'è bisogno del silicio, basta un metallo.
Non c'entra niente col meccanismo per cui un fotone incide sul silicio e mobilizza gli elettroni di conduzione (NON di valenza, non postiamo fregnacce!). In effetti il silicio non è un metallo.
Ci sono fisici che chiamano tutto questo "effetto fotoelettrico interno", questa definizione non ha mai preso piede.
Va detto che la fisica dello stato solido non è banale da capire, come tutta la quantistica del resto.
Una volta riconosciuto il carattere di particella al fotone (altrimenti foto non ne registri), vale il principio di indeterminazione di Heisenberg. Che dice che o conosci bene (dopo misurazione) la posizione di una particella o conosci bene il suo momento, non entrambi bene CONTEMPORANEAMENTE.
A questo punto anche uno con la terza media capisce che a f/22 si sa bene dov'è inizialmente il fotone ma si sa male dove è andato a finire nella sua propagazione. È Airy, è la diffrazione, bellezza!Cool
Molti ing non hanno cognizioni di quantistica e non ci credono, ma non vuol dire che non sia vero...MrGreen

avatarsenior
inviato il 09 Febbraio 2025 ore 17:09

@Andrea la diffrazione insieme a ETTR e ISO è indigesta a chi non ha le basi per capire la fotografia digitale a livello tecnico (astenersi gli arguti critici di estetica fotografica, questo non è un 3d per loro).
Il precedente grafico p2p mostra che uno con la 5DIV deve fare ETTR per pareggiare la R5.
La stragrande maggioranza dei fotografi FF non fa ETTR. Attualmente l'ETTR serve (a chi non ha FF, usa una m4/3 magari) a fare arrivare la stessa luce al sensore.
I grafici DR (GD, gamma dinamica) p2p sono ETTR a ogni ISO. Uno con la Canon R5 che non esponga ETTR è soggetto all'eventualità che uno con la 5DIV + ETTR lo eguagli in dinamica. Poco male, se la scena non è ad alto contrasto
Alla stessa stregua uno con la R5 può legittimamente pareggiare i conti con una MF (FF+) in termini di luce raccolta dal sensore FF.
L'ETTR per non fare danni al colore deve essere applicata a un raw (CR3) lineare. La via più breve è applicare un Cobalt Repro.
Uno che sottoespone 1/3 EV (il contrario di un'ETTR) una FF si mette il cuore in pace, pensa di avere salvato le alte luci. In effetti non si accorge a occhio di avere tagliato la dinamica e si ritorna a "occhio non vede, cuore non duole".

avatarsenior
inviato il 09 Febbraio 2025 ore 17:44

Uno che sottoespone 1/3 EV (il contrario di un'ETTR) una FF si mette il cuore in pace, pensa di avere salvato le alte luci. In effetti non si accorge a occhio di avere tagliato la dinamica e si ritorna a "occhio non vede, cuore non duole".


Valerio, a volte per salvare le alte luci (che non recuperi in nessun modo, e ne ho diversi di scatti irrimediabilmente persi così) altro che 1/3 di EV di sottoesposizione MrGreen

In quei casi per me le informazioni che perderei valgono molto di più del sacrificio della gamma dinamica, in alcune situazioni la fotografia è compromesso, e comunque non è mai solo formule matematiche come fai tu, io la trovo anatomia patologica! MrGreen

avatarsenior
inviato il 09 Febbraio 2025 ore 19:05

@NoPhoto ti riferisci probabilmente ad una esposizione con prevalenza centrale o valutativa (Matrix chez Nikon).
In ETTR si espone spot sul punto più luminoso della scena. Il sistema esposimetrico lasciato a se stesso tenterebbe di registrare le alte luci in mezzo all'istogramma raw con la perdita di dettagli nelle ombre ormai nere.
Allora provi un bracketing a +1, +2, +3 EV. Controlli cosa perdi per strada e tieni una sovraesposizione ragionevole che successivamente riprendi in PP.

Non perdere le altre luci è una leggenda metropolitana. Agendo in ETTR quello che rischi di perdere sono i mezzi toni fatti slittare a dx. Quelli non puoi perderli, pena scartare lo scatto. Ma le alte luci propriamente dette la maggior parte dei casi le puoi scartare. Fai il bracketing proprio per controllare QUANTO hai spostato i mezzi toni nelle alte luci.
Se hai una macchina che acquisisce a 14 bit, hai a disposizione 16384 passi. Gli ultimi 8192 passi possono mostrarti pochi punti sparsi vicino a 16383 e allora la tua sovraesposizione non ha eliminato i mezzi toni. Se invece vedi milioni di punti impilati a 16383 sei sicuro che hai danneggiato i mezzi toni e retrocedi la sovraesposizione.
Tutto questo lo vedi chiaramente usando RawDigger coi suoi RAW. Gli istogrammi JPEG che vedi a schermo o nel mirino ti ingannano, non sono diagnostici per un'ETTR corretta.
Parlare di esposizione senza fare ricorso a RawDigger è in pratica piuttosto difficile e si possono prendere granchi facilmente.
Attenzione che l'ultimo dei 14 bit contiene il rumore più alto! Gli ultimi 8192 punti possono essere ridotti a 30-100 punti senza che te ne accorgi perché non è importante descrivere bene il rumore!
Le mie Nikon 1 acquisiscono a 12 bit, formalmente sono un totale di 4096 punti. Nikon ne usa da 700 a 800 soltanto nei raw: sono NEF compressi lossy.
Dove sono le formule in tutto questo?MrGreen

avatarsenior
inviato il 09 Febbraio 2025 ore 19:41

Valerio, appena recupero uno scatto lo posto e capisci, a volte si scatta al volo e per forza di cose deve essere buona la prima non c'è modo di fare bracketing o ETTR, altre volte ci si concentra sul dito e non sulla luna! MrGreen


avatarsenior
inviato il 09 Febbraio 2025 ore 19:49

@NoPhoto sì, l'ETTR è tutto fuorché adatta a scatti in tempo reale. Troppo macchinosa.
Se uno è fortunato, misura spot e sovraespone sperando di non avere combinato disastri.

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