| inviato il 10 Novembre 2024 ore 12:56
“ Nel frattempo i superfotografi da tastiera spaccano spocchiosamente il capello in diciotto per dimostrare che i professionisti sono delle emerite teste di birillo, venduti, incapaci ma paraculati. E' un po' la stessa situazione di quando facevo sport da professionista. A l bar tutti pronti a tirarti lattine addosso... in gara invece, sistematicamente, tutti dietro „ @Salt quanto quel che scrivi è vero! quando hai i clienti apprensivi, i tecnici e gli assistenti sotto, i tempi stretti, e tutte le variabili del caso che determinano dell responsabilità enormi. cose che in questa discussione sono quasi assenti. “ Scusami, Michè... stavo masticando un morso di panino con saRciccia e ciccioli... Cos'è, che dicevi? Cool „ @Ayps non c'è bisogno di dare queste risposte, se hai opinioni sul merito si discute. il mio consiglio è di coltivare un portfolio vero dove mostri le pubblicazioni si riviste e libri che hanno le tue foto, i servizi che hai fatto con modelli e clienti e le foto che hai venduto. |
| inviato il 10 Novembre 2024 ore 19:48
mah.. Miopia... E' cosi' in tutti i campi. Se pensi che il volo di ritorno da Bruxelles del giovedi sera ha i posti all'asta, per i lobbisti che vanno su apposta per poter fare il volo di ritorno seduti di fianco al ministro di turno, ti rendi conto che l'Italia e' bruciata. A me sembra che tutti qui, indistintamente, abbiate una visione legata al vostro orizzonte. Il resto del mondo non e' cosi'. La competizione e' pure peggiore. Emergono solo i migliori. In Italia invece c'e' posto per tutti. Basta conoscere un colonnello. Alla fine, chi si lamenta dei paraculati.. dovrebbe chiedersi perche' non e' paraculato pure lui. E non e' questione di onesta' o di dignita'. Essere paraculati a volte e' una opportunita'.... |
| inviato il 10 Novembre 2024 ore 20:24
“ Il resto del mondo non e' cosi'. La competizione e' pure peggiore. Emergono solo i migliori. In Italia invece c'e' posto per tutti. Basta conoscere un colonnello. „ "Io non mi sento italiano ma per fortuna o purtroppo lo sono" Giorgio Gaber |
| inviato il 10 Novembre 2024 ore 22:23
Porto la mia esperienza. Eventi privati sud Italia. Pochissimi guadagnano bene, alcuni guadagnano il giusto, tanti altri si barcamenano e non arrivano allo stipendio di un un impiegato, con tutti i rischi e gli orari no limits della libera professione. La bravura conta, ma se si mette nel calderone tutto, non é la cosa più importante, sono d'accordo con chi dice che conta un 30%. Il resto é sapersi fare un nome, sapersi vendere, essere simpatici e piacere come persona, avere agganci, magari un negozio di proprietà ben posizionato, uno zio proprietario di una sala ricevimenti ed una cugina organizzatrice di eventi. Probabilmente oggi non ha senso provarci, anche perché fai che ci si sposa meno, fai che girano meno soldi, la concorrenza é troppo numerosa. Questo non toglie che qualcuno ogni tanto riesce. Se qualcuno oltre ad essere appassionato di fotografia lo é anche di teatro o comunque si trova a suo agio a parlare al microfono gli consiglierei di fare l'animatore. Si lavora meno e si guadagna di più. |
| inviato il 11 Novembre 2024 ore 8:06
“ Ormai con i cellulari tutti sono (o si sentono) fotografi. Conosco ad esempio un agente immobiliare che fa le foto degli appartamenti da solo col cellulare. „ Ovviamente qui si e' rimasti ancorati alla visione artigianale della fotografia. E' evidente dallo sconforto che traspare da ogni intervento. Si pensa che un fotografo sia ancora una sorta di alchimista in grado di miscelare bagni e rispettare tempi magici. Si pensa che basti per essere definiti FOTOGRAFI e ci si offende quando qualcuno ti da del dilettante. Invece la MACCHINA ha tradotto la formula alchemica in semplici cursori. Trasformando il mestiere in qualcosa di diverso. Un violinista oggi suona esattamente come un violinista di 50 anni fa. Un tastierista invece deve essere un ingegnere per comprendere il funzionamento di un sinth vettoriale ed usarlo al meglio. Allo stesso modo, per essere fotografi non e' sufficiente conoscere il mestiere della fotografia. Bisogna essere qualcosa di diverso. O pensiamo davvero che fotografi famosi siano "soltanto" in grado di produrre immagini fuori della norma e che, questo, sia sufficiente ad emergere? Un po' come dire, so cucire, quindi Dovrei essere come Armani o Dior. Ed invece ci si stupisce di essere finiti nel retrobottega a fare la sartina per le madamin chic del centro. |
user259808 | inviato il 11 Novembre 2024 ore 9:55
“ Allo stesso modo, per essere fotografi non e' sufficiente conoscere il mestiere della fotografia. Bisogna essere qualcosa di diverso. „ Per essere fotografi PROFESSIONISTI, cioè che vivono di fotografia. Beh, è ovvio: se fai l'imprenditore devi dedicarti a cose che nulla hanno a che fare con la fotografia, tipo cercare clienti, adempimenti amministrativi, tasse, ecc. Ma che c'entra tutto ciò con la fotografia? |
| inviato il 11 Novembre 2024 ore 11:55
“ Ma che c'entra tutto ciò con la fotografia? „ C'entra perché se non lo sai fare non vendi le tue fotografie. |
user259808 | inviato il 11 Novembre 2024 ore 12:16
“ C'entra perché se non lo sai fare non vendi le tue fotografie. „ Ed è il motivo per cui dedicarsi alla fotografia per hobby è certamente più divertente che farlo per lavoro. Oltre a tutta la burocrazia, farlo per lavoro fa nascere stress da ansia da prestazione che secondo me fa perdere passione per l'attività in sè (come per tutti i lavori del resto). |
| inviato il 11 Novembre 2024 ore 12:47
Non necessariamente. Basta focalizzarsi sul fatto che è un mestiere come altri e lo stress passa. Anche perchè solitamente si è fotografi autonomi, senza padrone, quindi lo stress ce lo si gestisce da sè. E comunque sia, non ho mai tollerato il termine "hobby". Mi ha sempre saputo di bricolage da fare di domenica, tra il pranzo e la cena con famiglia parenti, indossando magari una camicia di flanella a scacchi rossi e neri abbinata al pantalone di velluto a coste color ocra |
| inviato il 11 Novembre 2024 ore 12:52
ogni cosa è meglio farla per divertimento ed in libertà piuttosto che per lavoro… non solo, ma spesso poter fare una qualunque cosa in totale libertà (di tempo, di direttive, di denaro ecc) rende anche più creativi (Al netto della pigrizia di non doversi per forza adoperarsi per migliorare) |
| inviato il 11 Novembre 2024 ore 13:03
Ma chi l'ha detto che, fare il fotografo di professione, debba necessariamente includere della creatività? Tipo, fare i book alle ragazzine aspiranti modelle o soubrette televisive, fare i matrimoni, fare le foto per il passaporto, i reportage delle feste di compleanno dei figli di famiglie borghesi, oppure documentare le feste di laurea o quelle ci@ltronerìe delle nottate discotecarie... perchèmmai ci sarebbe da sbattersi ad essere creativi? Credo che si parta dal presupposto (fallace) che la fotografia, in quanto forma d'arte, debba necessariamente essere alimentata da un atteggiamento creativo ed anche un pelìno sprezzante (non passivo, non di stampo operaio, ecco), e quindi non ci si ricordi momentaneamente che tanti fotografi fanno proprio quello: fotografie e basta, dietro compenso economico. Ma ci sta. altrimenti, qualsiasi ristorante sul territorio, dovrebbe sentirsi smagrito fantasiosamente, in quanto non eccelle in una cucina stellare alla Cannavacciuolo o alla 'Staceppa di qualche altro cheff |
user259808 | inviato il 11 Novembre 2024 ore 13:34
Ogni attività può essere fatta con più o meno perizia e creatività. È ciò che distingue un bravo fotografo da uno mediocre. |
| inviato il 11 Novembre 2024 ore 14:46
Avete ragione entrambi… un fotografo professionista non per forza è creativo e può semplicemente esser un “manovale” e trovar il modo di portar a casa la pagnotta (ovviamente non in tutti i settori è possibile) Ma è pur vero come dice Travel che ogni attività se fatta con passione e creatività puo far distinguere uno qualunque da un bravo. |
| inviato il 11 Novembre 2024 ore 20:28
Benissimo per i concertini all'oratorio, ma se riempi un palasport ci sono domande da farsi circa: 1) come siamo messi a cultura musicale? qua si va fuori topic...ma potrei ben bene contestare questa affermazione...quindi la "vera" musica è giusto per 50-100 spettatori? Un po' come dire allora che un bravo fotografo è tale se espone per 10 persone o vende 5 libri... |
| inviato il 11 Novembre 2024 ore 21:19
“ quindi la "vera" musica è giusto per 50-100 spettatori? „ Niente affatto. E' possibilissimo che un artista di grande spessore riempia un palasport. In questo momento se devo fare un esempio mi viene in mente Miriam Makeba, va a sapere perchè, la quale ha fatto ottima musica per un mucchio di gente. I concerti dei Mnozil Brass o di Giora Feidman fanno sempre il tutto esaurito, ed è gente che sa suonare molto bene, e lo stesso potrei dire per i concerti all'aperto dei Wiener Philharmoniker, che hanno spessissimo avuto direttori ospiti di una classe inarrivabile, ne dico solo uno: Lorin Maazel. Mina era un genio della voce (anche se a volte cantava canzoni un po' banalotte). Questo solo per fare qualche esempio di artisti che considero molto validi ma popolari, e diversissimi tra loro, e che hanno fatto anche concerti in grandi spazi. Come siamo messi quanto a cultura musicale mi viene invece da domandarmelo quando una proposta musicale inconsistente riempie un palasport. Non faccio esempi per carità di patria, ma ve li potete immaginare. Poi se vogliamo parlare del fatto che i grandi spazi e i grandi numeri creano problemi nella comunicazione tra artisti e pubblico di cose da dire ce ne sarebbero, ma è un altro discorso. |
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