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Inclusione con grandi costi culturali.


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avatarsenior
inviato il 11 Ottobre 2024 ore 22:24

magari invece di fargli fare ginnastica o farli annoiare durante le ore di religione che non frequentano li si mette a imparare a leggere e scrivere.


Forse qualcuno dovrebbe spiegarti che sono decenni che oltre all'insegnamento della religione cattolica c'è la possibilità di avvalersi della attività alternative all'insegnamento della religione cattolica.

EDIT
PS in classe mia, come ti ho già detto, i bambini del Bangladesh, tolto uno che ha problemi perché alla scuola materna è stato isolato e trascurato, sono i migliori, ammesso che esistano i migliori.

avatarsenior
inviato il 11 Ottobre 2024 ore 22:28

Questo bambino appena l'insegnante si gira scappa ed esce dalla classe, oppure durante la mensa se la maestra sta aiutando un altro a tagliare la bistecca prende e fugge.


Temo che la tua morosa non sappia gestire la classe e il bambino ci sono tecniche e modi per evitare le fughe, non te la prendere ma è così.
Ma a scuola da voi danno la bistecca? Da me mai.
La maestra taglia la bistecca ai bambini? Non insegna loro a tagliarla? (Lo so dovrebbero farlo i genitori ma...)

avatarsenior
inviato il 11 Ottobre 2024 ore 22:29

beh certo che urla...quello è il suo modo di gestire l'ansia...
anche qui insegnanti preparati possono fare molto.


Condivido in pieno!

avatarsenior
inviato il 11 Ottobre 2024 ore 22:31

Questo bambino appena l'insegnante si gira scappa ed esce dalla classe, oppure durante la mensa se la maestra sta aiutando un altro a tagliare la bistecca prende e fugge.


Temo che la tua morosa non sappia gestire la classe e il bambino ci sono tecniche e modi per evitare le fughe, non te la prendere ma è così.
Ma a scuola da voi danno la bistecca? Da me mai.
La maestra taglia la bistecca ai bambini? Non insegna loro a tagliarla? (Lo so dovrebbero farlo i genitori ma...)

avatarsenior
inviato il 11 Ottobre 2024 ore 22:35

considerato anche che gli stipendi degli insegnanti italiani sono i più bassi d'europa.


Dopo 45 anni di insegnamento, con obbligo della laurea, prendo 1930€ al mese con gli scatti di anzianità che si fermano al 35°anno, e ogni anno da 45 anni mi sento dire dal politico di turno che noi insegnanti dovremmo essere pagati di più e rispettati di più...

avatarsenior
inviato il 11 Ottobre 2024 ore 22:36

Cosa potrei fare del resto?

Amarlo prima di tutto poi, se non si è capre, il resto viene da sé

EDIT DOPO IL BLOCCO

Ric1978 se la tua risposta alle mie considerazioni è il blocco comprendo perché vuoi escludere dalla scuola la diversità di salute, di etnia, di religione e, temo, anche di idee.

Sinceramente mi aspettavo da come hai aperto il thread apertura mentale anche verso chi la pensa diversamente da te ma con questo blocco hai deluso le mie aspettative, illusioni.

Di fronte all'argomentare di chi conosce la materia di cui tu parli senza conoscerla hai preferito la chiusura al confronto.

Fai leggere quello che ti ho scritto alla tua morosa e, forse, ti dirà che il bloccarmi è un tuo grosso errore che lei sia o meno d'accordo con me ma se è una maestra vera come io credo, non una mestierante, sceglierà sempre il confronto sulle idee alla chiusura. Ma già so che non lo farai perché hai paura dia vere torto, hai timore che lei possa concordare con me. Comunque buonanotte.

avatarsenior
inviato il 11 Ottobre 2024 ore 22:40

uno dei precedenti governi ha stabilito che la scuola privata debba essere finanziata col denaro pubblico


Governo D'Alema, un atto anticostituzionale e nessuno ha protestato se non qualche povero illuso tipo me

avatarsenior
inviato il 11 Ottobre 2024 ore 22:40

Beh, Signor Mario, non saprei aggiungere niente di più. È quello che sento da anni in casa: padre preside, moglie, sorelle cognate, gran parte degli zii, diversi cugini, tutti insegnanti di ogni ordine e grado. Io la pecora nera della famiglia, mi occupo comunque di bambini, anche extracomunitari, ovviamente. E, purtroppo, anche di molti soggetti con le più svariate patologie.

avatarsenior
inviato il 11 Ottobre 2024 ore 23:01

“Per essere o diventare cittadino italiano non basta nascere in Italia, e nemmeno fare le scuole elementari in Italia. Se un bambino frequenta le nostre scuole elementari ma vive in una famiglia islamica resterà islamico”.

Ferdinando Camon


E ovviamente l'essere islamico è una colpa che impedisce l'ottenimento della cittadinanza italiana o più in generale di un Paese occidentale! Neanche la destra estrema arriva a questo concetto. Pensa che Sadiq Khan è sindaco non di un paesino.
Domanda: ma un buddista che nasce in Italia, frequenta le scuole italiane potrà diventare cittadino italiano o resterà buddista?

Poi se volessi spiegarmi perché e in base a cosa un islamico, o credente di altre religioni, non può essere italiano mi faresti un grande favore.

avatarsenior
inviato il 11 Ottobre 2024 ore 23:25

Claudio ma se tutti i tuoi parenti insegnanti lo dicono non ti viene il dubbio che qualcosa di vero ci sia?

avatarsenior
inviato il 11 Ottobre 2024 ore 23:28

Don Milanio.Montessori.
E capisci perché la scuola ha fallito.

DON LORENZO MILANI, UN CATTIVO MAESTRO
Il parroco della Barbiana ha contribuito alla devastazione della scuola italiana (che non premia i meriti, toglie autorevolezza al docente, non prepara alla vita, non educa, anzi devasta i ragazzi)
di Marcello Veneziani

È cominciato in anticipo e in modo imbarazzante il ricordo di don Lorenzo Milani, il mistico parroco della Barbiana, a cinquant'anni dalla sua morte. È cominciato sull'onda di un libro assai controverso di Walter Siti, Bruciare tutto, dedicato a don Milani. È un libro che racconta la storia di un prete pedofilo. [...]
Non è di questo però che vorrei parlarvi, perché non amo i processi alle intenzioni, sortiti da mezze frasi; preferisco giudicare un uomo dall'intera sua personalità, vita e attività e non per un suo pur inquietante risvolto, che peraltro stride troppo con la testimonianza di chi lo ha conosciuto e amato.

UNA NOCIVA UTOPIA
Di don Milani ho il rispetto che si deve agli idealisti in buona fede; ma insieme nutro la diffidenza che si deve al loro devastante idealismo, alla loro generosa e nociva utopia. Si, perché furono negativi gli effetti delle sue buone intenzioni in termini di educazione, scuola e morale.
Altri idealisti in buona fede contribuirono in quegli anni a gettare le basi del nostro presente (gettare le basi qui sta per gettarle davvero, sostituendole col nulla); ad esempio l'anti-psichiatra Basaglia che animato dal benevolo furore di liberare i pazzi dai manicomi e dalla follìa che riteneva frutto dei muri ospedalieri, mise i pazzi in mezzo alla strada, gettando nella disperazione loro e i loro famigliari.


O Pannella, che ingaggiò con la sua pattuglia radicale tante battaglie animate da fervore ideale, che produssero una società più bastarda ed egoista, permissiva e mortifera, in forma di aborto, droga e suicidi, più contorno di trans e omo.
Tutti idealisti, persone di qualità, in buona fede, convinte di liberare l'umanità e migliorarla. Tra loro spicca don Milani. Che per giunta era prete, praticava la carità, si dedicava ai ragazzi con tutto il cuore, agiva nella Firenze dei La Pira, don Balducci e don Turoldo, ed è morto pure giovane. Lasciando a noi posteri i danni effettivi della sua amorosa utopia.

IL CONTRIBUITO ALLA DEVASTAZIONE DELLA SCUOLA ITALIANA
Don Milani sognava una scuola non dei ricchi ma di tutti, con il professore uguale ai suoi alunni, dialogante, senza bocciature e senza autorità, perché "l'obbedienza non è una virtù". Nobili intenzioni, ma spostiamoci sugli effetti.
La scuola di oggi che onora don Milani e non certo il modello della scuola di Gentile, fa assai più schifo della scuola di allora; la scuola che non premia i meriti e le capacità, che non seleziona e non è fondata sull'autorevolezza del docente, prepara sempre meno alla vita, non educa, non migliora i ragazzi e non suscita spirito di missione nei docenti; non produce alunni più liberi ed uguali ma più bulli e prepotenti.
È una scuola che non ha ridotto le distanze tra ricchi e poveri ma le ha ingigantite; perché allora gran parte dei benestanti mandavano i loro figli nelle scuole pubbliche; ora invece li mandano alle private. La selezione non era classista ma il contrario, perché faceva risaltare le capacità personali, il valore, rispetto alla provenienza e all'appartenenza.
Se togli i meriti resta il censo, resta quel che ti dà la famiglia. Al mio liceo il preside era figlio di contadini e da ragazzo faceva il contadino pure lui; e il professore di lettere era figlio di trovatelli. Grazie alla loro tenacia e alla loro capacità, si erano fatti strada; il latino per loro non era una forma di oppressione di classe, come sostenevano gli allievi di don Milani, ma un mezzo per emanciparsi, persino un mezzo di rivalsa rispetto ai ricchi, pigri, incolti e viziati, i signorini insoddisfatti o i leopardiani annoiati - le due definizioni sono di Ortega y Gasset e Antonio Labriola - che non erano abituati alla fatica perché avevano una rendita di posizione.
La selezione dei più bravi aveva permesso il loro riscatto, la loro affermazione. I seguaci di don Milani chiesero di abolire i grembiuli, ritenuti strumenti di oppressione e di irreggimentazione; e così sono risaltate le differenze di classe tra i figli griffati della classe agiata e i poveracci di borgata.

LA FINE DELLA MERITOCRAZIA
La conoscenza della lingua italiana era un modo per uscire dalla loro origine umile e contadina e integrarsi. La valorizzazione del dialetto e del gergo quotidiano, che voleva don Milani, invece li restituisce alla loro condizione di partenza e al turpiloquio delle periferie degradate. Se ha prodotto un livellamento è stato verso il basso, nel senso che anche i figli di papà hanno cominciato a usare il turpiloquio sgangherato della tv e delle borgate.
La fine delle bocciature ha coinciso con la fine della meritocrazia, così si va avanti più di ieri per affiliazione, se si è figli o protetti dai potenti. La fine della leva obbligatoria, come sognava don Milani, ha prodotto la fine di uno dei pochi luoghi di socializzazione in cui i terroni convivevano coi polentoni, i ricchi con i poveri, ed ha eliminato pure gli obiettori di coscienza che servivano proprio ai preti per aiutare i malati, gli invalidi e gli anziani.
E il professore che un tempo godeva di prestigio e autorevolezza, è stato ridotto al rango di un poveraccio, a metà tra l'animatore di villaggio e la colf, o nel migliore dei casi l'istruttore di palestra e scuola guida. E' sceso nella scala sociale, fino a costituire un antimodello, ciò che i ragazzi non vogliono diventare. E tutto questo mentre il prof. per due terzi è femmina.
Insomma la brutta scuola d'oggi è figlia dei begli ideali di ieri. Lo dico anche all'amico Franco Cardini che elogia sempre don Milani. Franco, avevi ragione da ragazzo, quando a Firenze preferisti a don Lorenzo Attilio Mordini, cattolico della tradizione, morto anche lui a 43 anni, l'anno prima di don Milani. Mordini capì che la scuola senza educazione, tradizione e meritocrazia non ha più un ruolo e a farne le spese sono più i poveri che i benestanti.
Vorrei che don Milani fosse riconosciuto per la sua forte personalità e la sua grande idealità ma fosse riconosciuto come un cattivo maestro. A giudicare dai frutti, non dalle intenzioni.
Non un maestro cattivo, ma un cattivo maestro.
Marcello Veneziani.
L'altra,la Montessori,impregnata di teosofia.Una turboambientalista ,integralista e pacifista della prima ora.
Credo che l'inclusione delle diversità nella scuola e nella società sia l'unica strada per la pace, per insegnare la pace, per combattere, passami il termine, la guerra e questa sì è politica, quella bella, quella vera.

A ridaie.Lo hai detto a chi non si vuole includere?Ma in che mondo vivete?Quei programmi li avete sostenuti per decenni ed ora presentano il conto.No.Se la realtà non si adegua all'ideale.....tanto peggio per la realtà.
Sai quali sono i più svogliati, i più distratti, i più viziati? Gli italiani. Parlo della mia classe ma sono esperienze che ho da più di dieci anni.

A ridaie.E te pareva.L'altro,il diverso,è sempre meglio.E meno male che parla solo della sua classe.
ma credimi la colpa non è mai, mai, dei bambini.

Insomma,prima dai degli svogliati ai bambini italiani e,poi,li assolvi.Quindi?Di chi è la colpa?Tua?
Parli degli italiani suppongo.

Qui siamo alla solita inslusa generalizzazione.Un colpo alla botte ed una al cerchio.
No.Il problema,ed io lo affermo perentoriamente,non sono gli adulti.
Quis custodiet custodes?


Insomma,questi i maestri e....questi i frutti.Ma le responsabilità,ovviamente,sono altrove.



avatarsenior
inviato il 11 Ottobre 2024 ore 23:36

Con tutto il rispetto per Veneziani, mi sembra un condensato di banalità.

avatarsenior
inviato il 11 Ottobre 2024 ore 23:56

A me no perché vedo scuole dove effettivamente è andata così, soprattutto con la figura dell'insegnante "animatore del villaggio".
In 15 anni ho conosciuto tanti colleghi prima di mia sorella e poi della mia morosa svuotati da ogni speranza. Gente in gamba ridotta all'esaurimento.
Poi ci saranno pure le eccezioni per carità...

avatarsenior
inviato il 12 Ottobre 2024 ore 0:02

@Ric1978 non hai letto attentamente: tutti i parenti insegnanti parlano di ricchezza nella diversità. Ed io che razza di pediatra sarei se la pensassi diversamente?
Strano, la mia esperienza è basata su ben altri insegnanti pieni di voglia., di entusiasmo, di idee e di progetti. Forse le persone che conosci tu non erano al loro posto. Succede! Anche nel mio campo qualcuno perde lo slancio, l'entusiasmo, la voglia di fare e si fa guidare dagli eventi piuttosto che governarlo...

avatarsenior
inviato il 12 Ottobre 2024 ore 0:10

Ah scusami, avevo capito che loro non dicevano così e tu eri la pecora nera della famiglia che appunto parlava di ricchezza e diversità. Scusa di nuovo;-)



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