| inviato il 07 Marzo 2023 ore 22:46
Forse qualche miglioramento sulla gestione di orsi definiti "problematici" c'e' stato. M47, orso protagonista di uno degli ultimi casi di aggressione, che aveva pensato bene di prendersela con un carabiniere, e' stato catturato; tenuto per qualche tempo nel recinto di Casteller e' stato poi trasferito in Ungheria (dove evidentemente gli spazi erano tali da ridurre la probabilita' di incontro uomo-orso). In altri casi precedenti gli orsi trentini (re-inseriti "artificialmente" o arrivati "naturalmente" dalla Slovenia, perche' ci sono anche questi) erano stati abbattuti. |
| inviato il 07 Marzo 2023 ore 23:49
“ l'ottusità e i paraocchi non portano lontani „ Lo so e spero che tu possa risolvere questi tuoi problemi, confido che ce la farai e amplierai i tuoi orizzonti. |
| inviato il 08 Marzo 2023 ore 8:39
“ A me che qualche maniaco inciti ad andare sui sentieri armato di fucile per caccia grossa, scusami ma mi fa un pochino incazzare. „ Quella di tutte l soluzioni immaginarie sarebbe la più scellerata, già cattura e spostamento la vedo maggiormente logica, lasciare la proliferazione incontrollata la metto tra gli errori. |
| inviato il 08 Marzo 2023 ore 10:07
“ già cattura e spostamento la vedo maggiormente logica „ Questa la condivido anche io |
| inviato il 08 Marzo 2023 ore 10:47
“ già cattura e spostamento la vedo maggiormente logica „ Ma infatti. Ben venga il ritorno di selvatici come l'orso, ma cento orsi distribuiti in una manciata di valli alpine di un territorio alquanto ristretto sono una follia. In Italia sembra ci siano circa 200 orsi e 100 di questi sono ammassati in un territorio di meno di 14.000 metri quadrati Quello che è abbastanza strano è che non si verifichi un'espansione paragonabile nelle aree contigue. La provincia di Belluno, ad esempio, ha un territorio assimilabile a quello Trentino, ma si monitorano solo esemplari di passaggio, che non diventano stanziali. Eppure ci sarebbero svariate aree del bellunese ben isolate dai centri urbani adatte ad accogliere l'orso. |
| inviato il 08 Marzo 2023 ore 12:34
Però ragazzi non è cosa nuova che certe associazioni ( divaniste) protestano e presentano esposti quando vengono posizionate le casse di cattura, se poi questi si offrono volontari pensando di sventolare una bella braciola e accompagnare a piedi qualche esemplare in altri luoghi lo facciano pure e buon viaggio. Quelli venuti dalla slovenia e pagati fior di quattrini mica son venuti con il camper, son stati presi con le solite casse trappola, però li andava bene. |
| inviato il 08 Marzo 2023 ore 18:50
“ In Italia sembra ci siano circa 200 orsi e 100 di questi sono ammassati in un territorio di meno di 14.000 metri quadrat „ 14.000mq sono poco più di due campi da calcio, mi sembra evidente che ci sia un errore in questa affermazione... “ ma cento orsi distribuiti in una manciata di valli alpine di un territorio alquanto ristretto sono una follia. „ “ Sul numero sostenibile dal territorio non sono stati fatti i giusti conteggi, è innegabile che in questo momento l'orso non ha nessun elemento che possa contenere la sua proliferazione che se in certi luoghi per motivi ambientali non si è tanto sviluppata al contrario in altri la densità è sicuramente fuori range „ “ credo che ben presto la saturazione sarà problematica, „ La densità di orsi che possono convivere in una determinata area dipende solo da fatto che ci sia sufficiente spazio perché conducano una vita solitaria (è nella loro indole) e che trovino sufficienti risorse per nutrirsi. In Italia non vengono certamente nutriti artificialmente e quindi ritengo sia corretto affermare che il territorio dove vivono non possa risultare "sovraffollato". “ Quello che è abbastanza strano è che non si verifichi un'espansione paragonabile nelle aree contigue. „ Ragionevolmente, per quanto sopra detto, gli orsi non sentono il bisogno di cercare nuovi spazi se trovano le risorse per sopravvivere dove sono. Ovvero questo processo di ampliamento dell'areale sta avvenendo ma con i tempi che la natura consente. “ in parole povere il progetto Life Ursus è stato il più grande autogol della storia „ Penso che al contrario si tratti di una storia di successo che, con qualche margine di miglioramento, ha permesso di conservare sulle nostre Alpi il più grande e carismatico "onnivoro opportunista" europeo e del Nord-America. Mi sembra peraltro che il centinaio di esemplari (per una popolazione di orsi isolata) sia considerato il numero minimo per non avere un imminente rischio di estinzione. Se non ricordo male l'ambizione del progetto è quella che, nel tempo, la naturale espansione di questo piccolo nucleo ursino possa arrivare al ricongiungimento con la popolazione slovena. |
| inviato il 08 Marzo 2023 ore 19:23
“ 14.000mq sono poco più di due campi da calcio, mi sembra evidente che ci sia un errore in questa affermazione... „ Hai ragione ho sbagliato l'unità di misura, sono kmq e non mq. Per la precisione: 13 605,5 km², comunque si tratta di due province montuose e se togliamo le aree antropizzate, quelle industrializzate, le strade e le alte quote, non è che parliamo di un territorio molto grande. Però vorrei chiare meglio la mia opinione: “ In Italia non vengono certamente nutriti artificialmente e quindi ritengo sia corretto affermare che il territorio dove vivono non possa risultare "sovraffollato". „ Nel medesimo territorio vivono anche oltre un milione di persone, probabilmente è questa la variabile della quale si dovrebbe tenere conto. Credo che nessuno dubiti che l'orso sfrutti eccessivamente le risorse del territorio. Piuttosto che la densità di soggetti, in un ambiente ristretto, possa confliggere con quella umana. Solo per precisare, la popolazione non risulta del tutto isolata, ma in contatto con quella slovena per mezzo delle espansioni che si rilevano fino dagli anni '70 attraverso le catene montuose del Friuli Venezia Giulia. Lo si è verificato dai tracciati dei movimenti degli esemplari radiocollati, provenienti dalla Carnia e di origine Slovena. |
| inviato il 08 Marzo 2023 ore 19:58
“ Penso che al contrario si tratti di una storia di successo che, con qualche margine di miglioramento, ha permesso di conservare sulle nostre Alpi il più grande e carismatico "onnivoro opportunista" europeo e del Nord-America. Mi sembra peraltro che il centinaio di esemplari (per una popolazione di orsi isolata) sia considerato il numero minimo per non avere un imminente rischio di estinzione. Se non ricordo male l'ambizione del progetto è quella che, nel tempo, la naturale espansione di questo piccolo nucleo ursino possa arrivare al ricongiungimento con la popolazione slovena. „ Come già appurato il progetto è un successo per chi da fuori pretende un ambiente come piace a lui senza conviverci minimamente, riguardo alla Slovenia a parte dove ci sono i capanni acchiappa fotonaturalisti dal portafoglio gonfio che si accalcano per fotografare orsi pasturati come i piccioni in piazza duomo, dalle altre parti proprio in quello stato la caccia all'orso è aperta e gli stessi sono molto più attenti a non avvicinarsi troppo agli insediamenti umani, qua vai davanti al giudice anche se indossi la divisa e lo catturi con la cassetta. |
| inviato il 08 Marzo 2023 ore 21:05
Va comunque sottolineato che il progetto era comunque stato condiviso con le popolazioni locali e con le varie associazioni di categoria potenzialmente in conflitto con la presenza dell'orso. Inoltre preliminarmente erano già stati definiti gli indennizzi per i danni e nel PACOBACE (Piano d'Azione interregionale per la conservazione dell'Orso bruno sulle Alpi centro-orientali) erano stati definiti i criteri per la gestione degli orsi "problematici". Ovviamente non giova all'orso stesso (inteso come specie) una contestazione nei casi in cui le autorità decidano di rimuovere un esemplare "problematico". Infatti a mio avviso lo scontro tra opposte fazioni non aiuta mentre ciò che serve davvero è fare maggiori sforzi sul piano della formazione ed dell'informazione per convivere con il plantigrado, eventualmente spingendo su strumenti (come il bear-spray) che possano ridurre ulteriormente un rischio già comunque ben inferiore ad altri che devono essere messi in conto quando si frequenta la montagna. Ultimamente ad esempio, come frequentatore della val di Non, reputo molto più preoccupante il proliferare delle zecche piuttosto che il fatto di poter subire un danno da orso. |
| inviato il 08 Marzo 2023 ore 21:19
“ Va comunque sottolineato che il progetto era comunque stato condiviso con le popolazioni locali e con le varie associazioni di categoria potenzialmente in conflitto con la presenza dell'orso. „ Alle popolazioni non è certo stato offerto un referendum ma solo avvisati che si sarebbero liberati alcuni orsi e stop. Ora se pratichi la Val di Non avrai occasione di sentire notizie sulla densità in zona Paganella, Monte Gazza, Val D'Ambiez, Rendena, Brenta è ben al di sopra di qualsiasi altro territorio, Val di Sole e Rabbi stanno arrivando li, mentre come si diceva prima altri territori sono quasi ignorati, in Alto Adige la densità è molto bassa, chissà perché..... |
| inviato il 08 Marzo 2023 ore 22:21
“ spingendo su strumenti (come il bear-spray) „ E, secondo me, potrebbe essere uno strumento adatto per rassicurare chi corre il rischio di incontri con l'orso. Non mi riferisco solo agli escursionisti, ma sopratutto a chi in quelle zone ci vive e ci lavora. Credo che con un po' di buona volontà, eventualmente creando dei registri dei possessori, limitandone il porto, come per altri strumenti adatti ad offendere, lo spray anti orso possa essere già un discreto strumento per prevenire incidenti. Peraltro, chi volesse usare simili strumenti in modo improprio trova in libera vendita, in internet, tutto quello che desidera. |
| inviato il 09 Marzo 2023 ore 8:05
Tranquilli che se non ci pensano le istituzioni ci penseranno gli allevatori e probabilmente i cittadini e si troveranno misteriosamente orsi avvelenati. È sempre stato così, quando a un problema non ci pensano le istituzioni, i cittadini si arrangiano. |
| inviato il 09 Marzo 2023 ore 8:30
Se pensiamo che l'uomo potenzialmente è in grado di distruggere il proprio pianeta e tutte le forme di vita che vi abitano, senza dubbio la specie pericolosa siamo noi. |
| inviato il 09 Marzo 2023 ore 8:32
Finchè non incontri, magari passeggiando con tuo figlio, un orso bruno su un sentiero (non nell'angolo remoto della foresta oscura) e capisci in un attimo che tutto il filosofeggiare è fuffa e quello che conta è portare a casa la pelle, tua e della tua prole. |
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