| inviato il 11 Febbraio 2023 ore 14:44
Ok cerco il video. Sono comunque d'accordo con chi fa notare che postprodurre non sia poi così semplice. Sentirsi “fenomeni” poi non vedo che problemi possa creare. Damiano comunque sempre piacevole, aldilà si condivida o meno. |
| inviato il 11 Febbraio 2023 ore 14:52
“ la capacità di post produrre comporta anch'essa una miriade di difficoltà „ Non dirlo a me, io sono uno che le sue foto le postproduce; il problema infatti non è Photoshop, ma la massima visibilità accordata a chiunque, anche se utilizza ciò che non ha nessuna voglia di imparare a conoscere. Ai tempi della pellicola non mancavano certo gli scalzacani, ma rimanevano in ombra almeno finché non avessero raggiunto un livello accettabile; questo faceva parte integrante del percorso formativo di tutti quelli che intendevano cimentarsi con la fotografia, ma anche con qualunque altra forma espressiva. Prendi ad esempio le forme del linguaggio scritto: oggi persino certi giornalisti scrivono cose che le "parole in libertà" di Marinetti, al confronto, sembrano uscite dall'Accademia della Crusca; e il fatto peggiore è che queste cose vengono pubblicate e fanno scuola (o squola? ) e, ovviamente, ciò che esce da questa scuola lo si ritrova direttamente sui social, altro che nell'ombra!?! |
| inviato il 11 Febbraio 2023 ore 15:02
“ la fotografia, per me, NON è la realtà 1:1, mai lo è stata e mai lo sarà. Si parla di convertire uno spazio EMOTIVO in 3 dimensioni in una immagine statica in 2D. E, SECONDO ME, c'è più fotografia in una foto ritoccata che mi trasmette l'emozione di essere lì dove è stata scattata (o qualsiasi altra emozione il fotografo voleva esprimere) che non in uno scatto non ritoccato per partito preso che riporta solo quello che il sensore/pellicola ha visto in quel momento, totalmente diverso da quello che il fotografo ha visto con “gli occhi del cuore”, per citare una famosa serie. „ Il tuo discorso non farebbe una grinza se la fotografia fosse solo rappresentazione in qualche modo "pittorica" e non esistesse un ENORME ambito fotografico che una volta si chiamava "di cronaca" o "di reportage" e che oggi si è preferito infighettare con la vezzosa definizione di "street". Certo, anche in questo settore ci sono immagini costruite ed enfatizzate ad arte, ma se lo scopo è la documentazione di ciò che accade, il cielo contrastato sullo sfondo o i colori ipersaturi (per fare un esempio delle più banali manipolazioni) hanno poco senso. Credo che, come me, tutti voi abbiate visto e siate rimasti sconvolti dalla foto del padre che stringeva la mano inerte della figlia che spuntava dalle macerie del terremoto in Turchia: ebbene, quella è un'immagine che passerà alla storia senza necessità di orpelli e "lavorazioni", perché, nella sua semplicità, porta con sé una testimonianza di dolore e sofferenza indicibili. Ok, non è un'immagine che (per fortuna!) capita di scattare ogni giorno, ma è un chiaro esempio di come in una fotografia possa essere più importante il contenuto del contenitore. Tra un fotoritocco e l'altro, ogni tanto ricordiamocelo. |
| inviato il 11 Febbraio 2023 ore 15:34
“Ai tempi della pellicola non mancavano certo gli scalzacani, ma rimanevano in ombra almeno finché non avessero raggiunto un livello accettabile“ Beh oggi però non è così facile emergere, anzi, credo non sia stato mai così difficile. Che poi quello che vende e quello che arriva in alto faccia schifo magari è vero. Però tanta gente che fa cose fantastiche non esisterebbe senza massificazione. “ma è un chiaro esempio di come in una fotografia possa essere più importante il contenuto del contenitore.” Assolutamente. Assolutamente. Però questa foto funziona perché nella sua semplicità ha una storia/messaggio fortissimo. La avrebbe se fatta su pellicola, con smartphone o una compatta, senza sapere nulla di fotografia se non mirare e premere. Immaginiamo però la stessa foto fatta da una auto in corsa o rovinata da qualche dettaglio (magari fatta con un 14mm, con elementi totalmente distraenti attorno al soggetto; magari sottoesposta; magari fatta svogliatamente senza guardare nel mirino e venuta completamente storta; magari fatta senza pensare perché non era notato subito il dettaglio della mano; ecc.). Cosa avreste fatto? Buttato la foto o photoshoppato il possibile? Mi spingo oltre: se nella stessa foto ci fossero state persone attorno ecc, e, rimuovendole, si fosse potuto enfatizzare il senso di solitudine del padre (per esempio, se quello era il messaggio voluto), perché non si sarebbe dovuto fare? |
| inviato il 11 Febbraio 2023 ore 15:47
L'esercizio della democrazia, in qualunque campo, comporta prima di tutto la conoscenza e la fatica di imparare a distinguere le scale di valori, ma vaglielo a dire a quelli del tutto subito!?! Ed è questo che io critico della Rivoluzione Digitale... di aver sdoganato una massa di scalzacani che nei circoli fotografici, all'epoca della pellicola, avrebbero cambiato hobby al terzo rullino di diapositive |
| inviato il 11 Febbraio 2023 ore 15:51
“ perché non si sarebbe dovuto fare? „ Perché fotografia di cronaca significa rappresentare la realtà, non imbellettarla per renderla più efficace o espressiva. Ti prego, non scherziamo, altrimenti tanto vale aspettare l'AI in fotografia e chiedergli di creare l'immagine perfetta per ogni situazione. |
| inviato il 11 Febbraio 2023 ore 15:58
Ma è il digitale ad averlo fatto o è la società dei social media (o entrambe)? Se i rullini costassero poco e si vendessero le macchine analogiche su Amazon, non saremmo comunque, più o meno, allo stesso punto? Forse prima c'erano gli editori (e le vendite) a limitare l'espansione. Oggi un account è gratis ovunque… |
| inviato il 11 Febbraio 2023 ore 16:04
Ma cosa significa “rappresentare la realtà”? Solo quello di cui si fa esperienza coi sensi? Per me la realtà è percezione, è gestalt. Quando la AI arriverà in fotografia si creerà un nuovo tipo di artista, il “controllore di AI” e sara un'arte nuova, con nuove regole e nuove tecniche per creare nuove opere. Niente di diverso da quanto successo con la fotografia in cui il “nuovo pittore” regola una reazione chimica per ottenere quello che vuole. Almeno così la vedo io |
| inviato il 11 Febbraio 2023 ore 16:12
“ Ma cosa significa “rappresentare la realtà”? Solo quello di cui si fa esperienza coi sensi? Per me la realtà è percezione, è gestalt. „ Ti ripeto, se parliamo di fotografia come arte in qualche modo "pittorica", ci sto dentro a quello che dici e va bene tutto. Se parliamo di cronaca/reportage allora assolutamente no, perché questo genere fotografico deve testimoniare la realtà, ovvero ciò che accade, non ricreare un'opera di fiction. La foto del padre turco non poteva in alcun modo essere manipolata per renderla più efficace, anzi sarebbe stato profondamente immorale e avrebbe inficiato completamente il lavoro dell'autore. |
| inviato il 11 Febbraio 2023 ore 16:26
Ah, ovviamente quando parlo di manipolazioni non mi riferisco al ritaglio, quello per me va sempre bene. |
| inviato il 11 Febbraio 2023 ore 16:26
“ Se parliamo di cronaca/reportage allora assolutamente no, perché questo genere fotografico deve testimoniare la realtà, ovvero ciò che accade, non ricreare un'opera di fiction.” Su questo non siamo d'accordo allora. Più che altro perché TUTTO modifica o può modificare la realtà. Usare un 20mm non è reale perché gli occhi non vedono così. Gli occhi nemmeno mettono a fuoco come una macchina fotografica. Usare un flash non è reale perché la luce non è quella vera della scena (cosa cambia, oggettivamente, tra lo scattare con un flash e usare a regola d'arte un pennello di Photoshop? O usare una torcia in una esposizione lunga) Anche sull'immoralità mi trovi in disaccordo. Ci può essere una discussione se sia morale o meno fotografare certe scene, sul farne una caricatura, ecc. ma non sulla moralità del photoshoppare via un cartello rosso, un cane che passava o una gru dallo sfondo. Questo sempre secondo me, ovviamente. Rispetto la tua idea ed è giusto che tu la segua come io seguo la mia |
| inviato il 11 Febbraio 2023 ore 16:42
altrimenti tanto vale aspettare l'AI in fotografia e chiedergli di creare l'immagine perfetta per ogni situazione. Oddio... chiamala che è già arrivata! |
| inviato il 11 Febbraio 2023 ore 16:49
Ma è il digitale ad averlo fatto o è la società dei social media (o entrambe)? Se i rullini costassero poco e si vendessero le macchine analogiche su Amazon, non saremmo comunque, più o meno, allo stesso punto? Ma assolutamente NO. La questione non è l'account facile, ma il fatto che una stampa fotografica non la puoi condividere in rete! E se anche ne fai una scansione quella stampa che hai fra le mani sarà sempre e comunque un metro di paragone col quale dovrai misurare la veridicità (o meno) del risultato della eventuale "fotoscioppatura" cui avrai sottoposto quella scansione! Sarà una sorta di testimone, certamente silente... ma ugualmente scomodo |
| inviato il 11 Febbraio 2023 ore 16:55
Ah, ovviamente quando parlo di manipolazioni non mi riferisco al ritaglio, quello per me va sempre bene. Uhm... non so... personalmente avrei dei dubbi anche su questo! |
| inviato il 11 Febbraio 2023 ore 17:08
“ Questo sempre secondo me, ovviamente. Rispetto la tua idea ed è giusto che tu la segua come io seguo la mia „ Per carità, certo, non insisto. |
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