user198779 | inviato il 12 Gennaio 2023 ore 17:33
Ricapitolando le reti neurali Faggin ne è stato un pioniere ci lavora da prima del 1990 e sono oramai 20 anni che sta cercando altre risposte che IA non può dargli. Se domani non esce qualcuno con una scoperta rivoluzionaria come può essere stata la teoria della relatività dove ha aggiunto il tempo come quarta dimensione per capire certi comportamenti della natura prima incomprensibili , oggi non è possibile riuscire a costruire una " macchina " fisica che riesca a pensare, non basterebbero tutte le particelle dell'universo è un po' come pensare di esplorare l'universo con navicelle spaziali non si può. |
user198779 | inviato il 12 Gennaio 2023 ore 17:37
Pensavo che con i computer quantistici ci si potesse avvicinare invece sono "solo" enormemente più veloci. |
user198779 | inviato il 12 Gennaio 2023 ore 17:56
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| inviato il 12 Gennaio 2023 ore 18:05
ok, va bene...potrei ribattere per la 50esima volta che la logica, con le reti neurali, non c'entra...ma va bene lo stesso. |
| inviato il 12 Gennaio 2023 ore 18:21
L'importante è che un giorno le macchine super evolute non ci facciano le scarpe . . sono umano e creativo . . non voglio ritrovarmi in futuro mezzo androide. Ecco la creatività è un tipo di intelligenza fuori dalla portata delle cosi dette macchine intelligenti. |
| inviato il 12 Gennaio 2023 ore 18:24
E' un argomento molto delicato e molto ampio che va a toccare tanti aspetti, scientifici oltre che tecnologici, etici, religiosi. E' palese a mio avviso che ogni parte del corpo in futuro sarà replicabile o sostituibile da una parte meccanica, tranne il cervello. Almeno questo da credente è quello che spero anche se ormai da tanti anni si parla di Transumanesimo, ossia lo scaricare il database del cervello di una persona morta in un nuovo cervello. Se mai riuscissero a fare questo di fatto ci sarebbe una sorta di immortalità dato che la nostra coscienza risiede proprio nel cervello e se mai riuscissero a fare questo a quel punto sarebbe ovvio pensare che il passo per poter programmare e creare un nuovo cervello da zero sarebbe breve. E' un argomento che mi fa molta paura anche se a pensar bene, se mai tutto questo avverrà (spero di no) sarà in un futuro lontano dove sicuramente io non ci sarò più. |
user198779 | inviato il 12 Gennaio 2023 ore 18:26
Angor "ok, va bene...potrei ribattere per la 50esima volta che la logica, con le reti neurali, non c'entra...ma va bene lo stesso." Ognuno di noi è libero di esporre le proprie convinzioni Angor se la si pensasse tutti in modo uguale probabilmente non ci sarebbe il " progresso" . |
| inviato il 12 Gennaio 2023 ore 18:39
interessante l'ultimo articolo psotato, non sapevo che stessero facendo proprio dei processori che funzionano (dovrebbero funzionare) col sistema delle reti neurali....non vorrei essere però nei panni di chi dovrebbe "programmarli" |
| inviato il 12 Gennaio 2023 ore 18:44
“ Se mai riuscissero a fare questo di fatto ci sarebbe una sorta di immortalità dato che la nostra coscienza risiede proprio nel cervello „ E' OT nel topic, ma questo è un aspetto che mi ha incuriosito fin da quando, molti molti anni fa, avevo letto un fumetto dove appunto replicavano tutto un cervello in uno nuovo. Quello che mi ha colpito è stata la domanda fatta dal personaggio: ok, il nuovo io avrà i miei stessi ricordi ecc ecc e sarà convinto di essere me..si sentirà come me...ma IO, che fine faccio? E a quel punto il cattivo spiega che è per quello che l'ha legato al tavolo...perchè lui morirà e, quando se ne renderà conto, non vorrà farlo. E' la ragione per cui ho iniziato a ragionare anche sul famoso teletrasporto: ti trasporta, oppure ti uccide e ricrea dall'altra parte un'altra persona, in tutto simile e in tutto convinta di essere me, ormai morto? |
| inviato il 12 Gennaio 2023 ore 18:57
Seguendo questo 3d e, paradossalmente, i miei stessi interventi, mi sto rendendo conto che forse quello che manca alle reti neurali artificiali è qualcosa di molto più semplice di quanto non si creda e che potrebbe forse instaurarsi anche in reti altrettanto semplici. Servirebbe trovare il modo di costringerle a "doversi procurare autonomamente" la propria alimentazione, pena la perenne inattività, morte, o come vogliamo chiamarla (ovviamente, però, non ho la più pallida idea di come si potrebbe fare); forse anche mettendole in competizione tra loro per l'alimentazione. Queste sono le caratteristiche fondamentali che dovevano possedere i precursori della vita per rimanere attivi nel loro ambiente e da queste, probabilmente, le forme rudimentali di autocoscienza sono scaturite mettendo insieme le esperienze, che anche le reti neurali sono in grado di fare, con le necessità primarie che invece le reti neurali non hanno. Ma, ribadisco, non ho la minima idea di come questo si possa fare, né di come la cosa possa essersi verificata quasi 4 miliardi di anni fa. Forse l'errore consiste proprio nel partire volendo replicare il più complesso dei sistemi, il cervello umano, quando quest'ultimo non è altro che il prodotto più evoluto di un processo che, fin dalle origini, aveva sviluppato qualcosa che alle macchine ancora manca. |
| inviato il 12 Gennaio 2023 ore 19:02
infatti...una grossa differenza tra un cervello, non dico umano ma anche solo animale, e una AI è che le AI "crescono" in un ambito ben definito, ristretto, orientate ad uno specifico compito...che poi svolgono con modalità che a volte sono molto simili a come farebbe un cervello...ma da li non escono. Un cervello di un organismo vivente, invece, è immerso nel mondo, deve occuparsi di molte più cose ed ha molti più stimoli, stimoli che peraltro non sono predefiniti, ma potenzialmente illimitati. |
| inviato il 12 Gennaio 2023 ore 19:04
Rimane l'inquietudine per il fatto che se si riuscisse a riprodurre un cervello artificiale dotato anche di autocoscienza, questo non potrebbe comunque riconoscersi come appartenente alla nostra specie; produrre individui artificiali di questo tipo finirebbe per aprire due strade entrambe eticamente sbagliate: li dovremmo tenere in una qualche forma di schiavitù oppure si finirebbe per entrare in competizione con loro, e sarebbe una competizione tra predatori. |
| inviato il 12 Gennaio 2023 ore 19:20
Intanto che disquisite, questi hanno già iniziato ad offrire sul mercato l'avvocato IA. donotpay.com/ Verrà usato per la prima volta al mondo per difendere un imputato in tribunale |
| inviato il 12 Gennaio 2023 ore 20:14
“ li dovremmo tenere in una qualche forma di schiavitù oppure si finirebbe per entrare in competizione con loro, e sarebbe una competizione tra predatori. „ . . . . . . . questo è il rischio a cui accennavo prima, la remota possibilità di arrivare a macchine evolute: a una forma di androidi/replicanti che un giorno entreranno in competizione con gli umani e poi ci faranno le scarpe . . come nel film cult Blade Runner del 1982. |
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