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Set fotografici e fotografia naturalistica


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avatarsenior
inviato il 12 Dicembre 2022 ore 11:38

La discussione è molto interessante comunque e, fino ad ora, noto con piacere che si discute tranquillamente anche avendo punti di vista differenti (cosa non comune ultimamente)

avatarsenior
inviato il 12 Dicembre 2022 ore 12:02

Per discutere serenamente basta accettare che l'altro , non solo la pensa diversamente , ma potrebbe essere nel giusto così come lo siamo noi ?.
A proposito di gipeti e capanni sui Pirenei
mauriziocatti.wordpress.com/
Questo articolo è stato realizzato con immagini riprese lì, almeno dal punto di vista divulgativo può avere una qualche valenza

avatarsenior
inviato il 12 Dicembre 2022 ore 12:08

Intendevo che generalmente in queste discussioni iniziano ad entrarci anche beghe e antipatie personali con frecciatine e mezzi insulti.
Per ora non è successo.

Indubbiamente utile Maurizio, e dev'essere comunque un gran piacere vederli così vicini e osservarne vari comportamenti e interazioni

avatarsenior
inviato il 12 Dicembre 2022 ore 12:09

Io credo che come in tutte le discussioni ci sia lo spazio per la soggettività, ma che questo spazio sia delimitato dall'oggettivitá...già concetto espresso in altro post....
Qui l'oggettivitá ce la danno etologi, biologi, naturalisti....attraverso i loro studi....
Esempio? È oggettivo che i carnai hanno aiutato gli avvoltoi a ricolonizzare l'Europa...
È oggettivo che un richiamo al pettazzurro in periodo riproduzione può causare mancato successo della stessa...
Chiarito questo punto, avanti con le nostre considerazioni

avatarsenior
inviato il 12 Dicembre 2022 ore 12:21

Ripresa in condizioni del tutto naturali (senza influenzare il soggetto).

La questione è estremamente aleatoria.
Anche quando crediamo di essere oggettivamente distanti ( ovviamente per i nostri limitati sensi ) , in realtà siamo spesso a portata dei sensi dell'animale che intendiamo documentare.
A quel punto, attuiamo un processo di abituazione nell'animale che , a seconda dei casi, "farà la bocca" alla nostra presenza.
Difficile, se non impossibile quindi, non influenzare il soggetto.
La differenza pertanto è il "come".

avatarjunior
inviato il 12 Dicembre 2022 ore 12:24

Se il capanno opera in conformità con le.norme e se chi lo frequenta si attiene a.norme basilari di rispetto dei soggetti e dell'ambiente e se i soggetti sono liberi, allora il tema su riduce esclusivamente a scelte estetiche sulle foto. Non c'è etica di mezzo. Preferisco un carnaio sui Pirenei alle migliaia di persone che durante il bramito disturbano ogni buco libero di zone con presenza di cervi. O chi si apposta sotto i nidi dei gruccioni senza rispetto. Chi decide quando il disturbo è ok e quando no? E se facendomi strada in un cannetto per sdraiarmi e fare i limicoli distruggessi o distrubassi usignoli e cannaiole? Siamo sicuri che "faccio da me, faccio meglio, senza danni" sia sempre vero?

Se rincorro un gufo di palude o un barbagianni per mezza.pianura padana sgasando con un 3000 diesel per gli argini.....non sto usando capanni ne carnai ma sto rozzamente disturbando l'universo. Meglio le poche decine all'anno che vanno a fare le stesse foto dello stesso gipeto. Affari loro se le foto si somigliano.

avatarsenior
inviato il 12 Dicembre 2022 ore 12:26

Sgombriamo dall'equivoco....
Carnai autorizzati...è ok....appunto oggettivamente....
Fai da te? Dipende
Credo si possa proseguire

avatarsenior
inviato il 12 Dicembre 2022 ore 13:23

Ciò che segue è solo una mia opinione personale per come vivo io la fotografia naturalistica.

Questa secondo me è una foto “wild” (come il resto delle mie immagini)
www.juzaphoto.com/galleria.php?t=3756048&l=it

Semplicemente perché sono foto ottenute senza l'uso di attrattivi, carnai ecc (non parlo di pozze d'acqua) ma ottenute grazie a “fortuna” conoscenza, presenza sul territorio, perseveranza, facendomi il cu*o ecc

Questa è una foto fatta in un carnaio spagnolo sicuramente più bella delle mie ma ce ne sono migliaia di uguali/simili, le scene riprese in natura sono uniche e spesso irripetibili.
(Senza entrare nei discorsi di conservazione di gipeti e altri avvoltoi che conosco molto bene e condivido, limitiamoci all'aspetto fotografico in questo caso)

www.juzaphoto.com/galleria.php?t=689352&l=it

Non condanno chi frequenta capanni di questo genere, tutt'altro, capisco che non tutti possono trascorrere abbastanza tempo in montagna a cercare certi soggetti e capisco che chi fa un viaggio non può dedicare tutto il tempo a cercare senza portare a casa niente.
A mio avviso, per come sono fatto io, certe immagini sarebbero solo un “piacere personale” per me avrebbero “valore naturalistico pari a zero”.
Piacerebbe anche a me fotografare gli orsi in Slovenia o in Finlandia, mi piacerebbe moltissimo vederli da vicino, ma quale valore naturalistico si può attribuire a quelle immagini? Forse solo valore estetico?
Un'ottima fotografia di natura per me dovrebbe avere entrambi, valore estetico e valore naturalistico, se l'ago della bilancia pende troppo da una parte o dall'altra il risultato non sarà una buona immagine, ma soltanto una bella immagine o un buon documento.


Concordo su tutto. Anche a me non dispiacerebbe di tanto in tanto andare in qualche posto diverso dal solito e fare che so, la gallina prataiola o il gipeto. Ma alla fine vado sempre nei miei posti, anche se sono tutt'altro che vicini.

Capisco che non tutti hanno la possibilità, o anche solo la voglia di andare in giro alla cieca, per quanto può essere problematico.

Ma quello che sconsiglio, soprattutto ai giovani, è di intraprendere unicamente la strada dei capanni a pagamento.
Molti lo fanno, precludendosi altri tipi di esperienze, a mio avviso più pregnanti e formative.
Quando ci si abitua poi è dura mettersi a cercare sul serio i soggetti, cosa sempre più difficile ovunque, ma soprattutto nel nostro paese.


avatarsupporter
inviato il 12 Dicembre 2022 ore 16:22

Ma quello che sconsiglio, soprattutto ai giovani, è di intraprendere unicamente la strada dei capanni a pagamento.
Molti lo fanno, precludendosi altri tipi di esperienze, a mio avviso più pregnanti e formative.
Quando ci si abitua poi è dura mettersi a cercare sul serio i soggetti, cosa sempre più difficile ovunque, ma soprattutto nel nostro paese.


In realtà possiamo credere che viaggiando è più possibile fotografare specie diverse, ma la rarefazione delle popolazioni selvatiche è generalizzata e riguarda la gran parte degli ambienti naturali. In Italia, grazie al wwf e alla sua influenza nei parchi nazionali sono stati reintrodotti ungulati e salvaguardati mammiferi come il lupo appenninico. Ma le popolazioni di uccelli sono mediamente ridotte tra il 10 e l'1% facendo riferimento a 50 anni fa. Nelle saline di Margherita di Savoia sono aumentati solo i fenicotteri, e all'oasi di lago salso solo le cicogne. Tutte le altre specie avicole sono collassate. Le anatre che frequentano attualmente i laghi costieri del Circeo sono in inverno decine o poco più per ogni specie e le pavoncelle fino a dieci anni fa presenti a migliaia sono poco più di 100 oggi. La situazione non è migliore dove i migratori nidificano. La rarefazione di pittime e combattenti, mignattini e sterne colpisce tutti i luoghi di nidificazione, perciò anche viaggiare all'estero è una soluzione sempre meno gratificante. Ciò spiega la grande e progressiva diffusione dei capanni a pagamento. Ci vuol sempre più manico per portare a casa foto wild, a parte pochi grandi parchi nazionali.

avatarsenior
inviato il 12 Dicembre 2022 ore 18:46

In realtà, la ricerca personale e la scoperta di un proprio territorio da conoscere, insieme agli animali presenti, oltre ad essere molto gratificante, mano a mano che ci si addentra, è un fattore di crescita molto notevole.

Prendere un aereo e andare in capo al mondo, scendere, entrare in un capanno e fotografare specie rare e pregiate a due metri, è molto illusorio. Di quella esperienza rimane poco, nemmeno le foto, perchè non sono veramente genuine, e alla fine tutti quelli che vanno lì fanno e hanno le stesse identiche foto. Praticamente è come comprarle, le foto.
In pratica l'esperienza è nel viaggio, non nella fotografia in sè. Può anche piacere, per carità, ma l'esperienza, per me, è monca.

Diverso se uno il capanno se lo costruisce e/o i soggetti se li trova pian piano da solo, o magari impara facendo esperienza con un amico, come si è sempre fatto.

Poi ci sono tante situazioni intermedie, ci sta, niente è assoluto

avatarsenior
inviato il 12 Dicembre 2022 ore 19:09

Alla foce dell Entella animali che in altri contesti sono estremamente diffidenti come gli aironi , e' incredibile quanto si possano avvicinare senza che diano segno di nervosismo, continuano a cacciare quasi indifferenti alla presenza umana , abituati come sono ad un passaggio bordo fiume pedonale e alla fortissima antropizzazione dell area con strade e ferrovia sopra il corso in prossimita' della foce , questo per dire che le stesse specie in differenti contesti posono essere molto difficili fino a diventare relativamente facili , un altro soggetto e' il merlo acquaiolo anch esso appena metti un piccolo capannino bordo torrente si mette in allarme e lo stesso puoi vederlo magari del tutto a suo agio nel torrentino in centro paese,alcune specie hanno dovuto adattarsi a noi piu' di quanto pensiamo , il continuo consumo di suolo non gioca a loro favore , la diminuzione dei soggetti e' lampante e sotto gli occhi di chi pratica il genere , larghissime zone adibite a vigneti e coltivazioni intensive diventano sterili distese faunistiche, la pratica ancora molto diffusa della caccia pur coi limiti territoriali sopra descritti superficialmente non aiuta nel contribuire a creare un legame fattivamente migliorativo con le specie che entravano una volta numerose,in questa ottica l inserimento di "avamposti "del ristoro e zone di pacificazione tra le parti penso siano non soltanto utili ma addirittura da inserire come esempio di fattiva collaborazione con la natura .

avatarsenior
inviato il 12 Dicembre 2022 ore 19:38

Mi chiedo, ma noi, possiamo fare qualcosa per invertire la rotta? Cioè, dico, concretamente cosa possiamo fare noi per dare una mano a tutelare la natura e i suoi abitanti? Fotografare e denunciare è sufficiente?

avatarsupporter
inviato il 12 Dicembre 2022 ore 19:55

Toni pacati e letture diverse che si confrontano.
Discussione davvero piacevole.
Non era scontato visto il tema.

Personalmente mi trovo in sintonia, come altre volte accade,
sia con l'approccio portato da André - cercare perseguire l'unicità del momento come criterio guida -
sia con quello suggerito da Lorenzo - cercare di evitare una alterazione sistematica/ripetuta dell'ambiente- .

Se si perseguono i due obiettivi insieme significa, di fatto, e rispetto al quesito posto da Claudio, evitare ogni forma di staging/set che non sia estemporanea / occasionale: credo sarebbe un buon principio da seguire.

L'idea di un capanno a pagamento invece mi fa venire i brividi, un po' come la pesca sportiva al circolo che vedevo in Emilia da bambino: personalmente la trovo l'antitesi a quella ricerca di wilderness e di libertà prima di tutto per me stesso, che mi spinge sul campo ogni volta che esco. Ma mi rendo conto che anche questo è soggettivo.

avatarsenior
inviato il 12 Dicembre 2022 ore 20:00

Fabrizio il mio modo di vedere la naturalistica è parecchio affine a quello di André ;-)

avatarsupporter
inviato il 12 Dicembre 2022 ore 20:02

Beh Vito, mille cose.

Ad esempio, cambiare i nostri comportamenti dove viviamo: l'esempio del roseto e dei caprioli che facevo prima era volutamente in tal senso.

Cercare destinazioni più vicine e dedicare più tempo all'esplorazione del territorio circostanze (quanto suggeriva Lorenzo poco fa). Personalmente ho scelto di rinunciare ai viaggi in aereo e di ridurre gli spostamenti fuori regione, ad esempio.

Provare a convertire qualche cacciatore in fotografo (succede, succede).

Anche solo questa discussione, magari ci legge anche chi ha partecipato a discussioni di taglio diverso come quelle citate in apertura, e anche solo parlarne stimola la riflessione e un approccio ancor più 'meditato'.

La via maestra, credo, sta in tanti piccoli cambiamenti da parte di tutti.

Che cosa ne pensi di questo argomento?


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