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Appena passato uno stormo di circa 100 esemplari, zona San Donà di Piave. Direzione sud ( Delta del PO )
user226917
inviato il 12 Dicembre 2022 ore 21:56
Oggi 200 sopra Vicenza e circa 400 sopra Venezia.
user236140
inviato il 12 Dicembre 2022 ore 23:26
Interessante...
user236140
inviato il 16 Dicembre 2022 ore 11:55
i birder svizzeri hanno risposto... ma non hanno risposto alla mia domanda sui numeri di gru passate da loro e mi hanno anche consigliato di cercare i dati su ornito-rinco.it come se servisse! su ornito-rinco.it si trovano i dati italiani NON svizzeri decisamente spiacevole l'esperienza con i birder coi buchi
Rimanendo in Italia, sono andato a fare una ricerca in ornitho.it con date 01/10 e 16/12. Si ha nel 2021 un numero di individui pari a 65971, mentre nel 2022 (stesse date) gli individui segnalati sono 58797. Quindi sí, quest'anno si ha avuto un decremento (apparente, andrebbe studiato piú scientificamente andando ad eliminare le altre variabili) di un 7000 individui circa. Vediamo nelle prossime settimane!
user236140
inviato il 16 Dicembre 2022 ore 22:22
grazie Daniele
riesci anche a vedere quante sono passate in Nord Italia?
@Daniele Panarietti, perché l'ibis sarebbe una piaga costante?
user226917
inviato il 17 Dicembre 2022 ore 9:06
Comunque,se il calo è di 7000 in due mesi, numericamente non ci si accorge a vista che sono di meno. Se passano più la notte che il giorno sopra un determinato territorio è altamente probabile che non vengano rilevate, infatti leggevo decine di segnalazioni sul Piemonte ma in Veneto manca la corrispondenza altrettanto numerosa, dunque qua da me sono forse passate più la notte e di giorno sono arrivate in Piemonte,dove hanno potuto vederle.
Non è escluso che siano anche passate più in alto del solito causa anno molto caldo e quindi termiche più forti che facilitano il volo elevato, a riprova di ciò il censimento quest'estate del Falco pecchiaiolo ci ha visto contare metà individui rispetto all'anno prima, ma non risulta un particolare problema riproduttivo nell'est Europa tale da giustificare un reale decremento dei numeri.
Altre invece scendono probabilmente dall'Austria, dunque saltando quasi in toto il Veneto. Dalla Svizzera probabilmente non vogliono condividere con noi le informazioni.
L'Ibis sacro purtroppo è una specie alloctona e si sta diffondendo. Questi individui vanno a competere per lo sfruttamento delle medesime risorse comuni delle specie autoctone (aironi, etc...). Questo ovviamente causa un grave danno per la biodiversità locale...
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