| inviato il 19 Ottobre 2022 ore 14:17
Sono d'accordo.. flash pilotato da fotocamera digitale. E prove, fino a che non si riesce a risolvere il quiz. Per quanto riguarda il tempo per lo sfondo, e' chiaro che stiamo parlando di uno sfondo in penombra illuminato pero' dalle luci di un bar/locale. L'ideale per realizzare un tappeto di luce molto coreografico alle spalle del soggetto. Se pero' dosi male il flash o, peggio, regoli la terna in modo approssimativo, e' facile che la differenza tra sfondo e primo piano sia troppo marcata. |
| inviato il 19 Ottobre 2022 ore 15:56
(*) Forse me lo sono sognato ma penso di aver letto da qualche parte di una ricerca di un look "anni 80" delle foto... Magari qualcuno ha editato? Anche a me pare di ricordare una cosa del genere Lorenzo, ma non ho alcuna voglia di tornare indietro a controllare! E comunque, visto che qui nessuno cerca un servizio fotografico serio ma solo una "serie" di fotografie a pellicola e, sia chiaro, solo perché fa tanto "vintage"/moda, le fotografie io le farei alla meno peggio... tanto alla fine mica le devono presentare a Salgado, o a Berengo Gardin giusto per citare due che usano ancora la pellicola  |
| inviato il 19 Ottobre 2022 ore 16:13
“ penso di aver letto da qualche parte di una ricerca di un look "anni 80" delle foto... „ L'ha scritto l'autore del post, però ha detto "anni '90" “ gli occhi rossi (che comunque posso rimuovere in post) non sono un grosso problema. Diciamo che arricchiscono l'effetto "anni 90" MrGreen „ |
| inviato il 19 Ottobre 2022 ore 17:52
Una domanda all'autore del post: le foto a pellicola devono essere necessariamente a colori o puoi usare anche il BW. Te lo chiedo perché fotografare con pellicola a colori, con luci ambiente artificiali e flash, penso sia la situazione più complessa nella quale tu possa ritrovarti. Almeno con il BW eviti il non banale problema della gestione del colore, non è poco. |
| inviato il 20 Ottobre 2022 ore 8:55
ri-ri-ringrazio tutti per le risposte e i contributi.... anche i più "feroci" come ho già detto il servizio "professionale", "preciso", "di qualità", "retribuito" sarà quello in digitale, dal quale ovviamente cercherò di trarre il massimo in termini di correttezza tecnica e stilistica.... La componente in analogico è un "di più", di conseguenza mi va bene che abbia un po' di imperfezione, specie se questa imperfezione ha un sapore anni 90, sia perchè tutto sommato mi piace così, sia perchè da solo in quel frangente non sarei in grado di gestire al meglio entrambi gli ambiti... |
| inviato il 20 Ottobre 2022 ore 9:14
La componente in analogico è un "di più", di conseguenza mi va bene che abbia un po' di imperfezione, specie se questa imperfezione ha un sapore anni 90, Si Alex, io capisco il tuo punto di vista e capisco quello che vuoi ottenere e perché lo vuoi ottenere... ma non commettere l'errore di abbinare una non meglio definita "imperfezione" alla fotogragia degli anni '90, e quindi alla pellicola tout-court. Perché la pellicola, volendo, può essere molto più precisa e chirurgica del digitale, senza contare che in certi ambiti: la ricerca di una estesa gamma tonale per esempio, e questo vale sia nel B&W che ancor più nel colore, il chimico è e sarà sempre superiore al digitale. Attenzione quindi a non confondere la grande approssimazione della fotografia amatoriale a pellicola che ok, sarà anche la deriva dei più, ma che tuttavia con va per questo confusa con quelle che invece sono le reali possibilità espressive della pellicola stessa |
| inviato il 20 Ottobre 2022 ore 9:29
Concordo con Paolo! Leggo spesso l'equazione "pellicola=imperfezione=look anni '90"; direi che quello che molti ritengono sia il look imperfetto anni '90 appartenga soltanto alle più scarse foto ricordo degli anni '90, perché anche negli anni '90 (e '80, '70, ...) c'erano ottime fotografie tecnicamente ineccepibili. |
| inviato il 20 Ottobre 2022 ore 12:14
“ ancor più nel colore, il chimico è e sarà sempre superiore al digitale. „ Vabbè, qui c'è la solita nostalgia e negazione del progresso, ai miei tempi si stava meglio, i treni arrivavano in orario e cose così, anche Theodore Kaczynski aveva idee simili. “ Attenzione quindi a non confondere la grande approssimazione della fotografia amatoriale a pellicola che ok, sarà anche la deriva dei più, ma che tuttavia con va per questo confusa con quelle che invece sono le reali possibilità espressive della pellicola stessa ;-) „ Sì, lo sappiamo. Ma siamo anche pragmatici, e non masochisti. Il digitale tende tutto troppo ad omologarsi alle foto ideali, la pellicola aveva delle pastelle caratteristica e molto differenti tra loro, e molto differente dal digitale, ed è molto divertente e soddisfacente usarla abbandonando le aspettative di perfezionismo qualitativo e anzi, accettare l'imperfezione. È molto difficile rincorrere la QUALITÀ cercando di tenere sotto controllo qualcosa di estremamente complesso che non ha feedback istantanei. Se miliardi di persone preferiscono usare il digitale per questo, forse un motivo ci sarà. |
| inviato il 20 Ottobre 2022 ore 12:54
È molto difficile rincorrere la QUALITÀ cercando di tenere sotto controllo qualcosa di estremamente complesso che non ha feedback istantanei. Se miliardi di persone preferiscono usare il digitale per questo, forse un motivo ci sarà. Certo che c'è! Si chiama: nessuna voglia di impegnarsi... |
| inviato il 20 Ottobre 2022 ore 13:00
Non ho letto tutto. Cerca un flash che ti consenta di impostare il diaframma per la potenza come facevano i metz una vita e mezza fa. Poi imposta quel diaframma (in base agli iso della pellicola, se è diaframma 4 a 100 iso diventerà 5.6 a 200 e così via) e scatta senza farti troppi problemi, se sei al chiuso ti consiglio di tenere 1/60 e 400iso come pellicola. Il diaframma lo comanda il flash. Secondo me ci porti a casa 36 foto buone |
| inviato il 20 Ottobre 2022 ore 14:07
“ Poi imposta quel diaframma (in base agli iso della pellicola, se è diaframma 4 a 100 iso diventerà 5.6 a 200 e così via) „ È sufficiente leggere le impostazioni stampate sul flash e ovviamente selezionare il valore del diaframma suggerito dal flash stesso. Detto questo volevo precisare che anche i flash da studio funzionano allo stesso modo. |
| inviato il 20 Ottobre 2022 ore 14:31
Diciamo che la tabellina incollata sul flash da' una indicazione piuttosto precisa della regolazione standard da adottare. Attenendosi pedissequamente alle indicazioni si ottiene una esposizione corretta e precisa sul soggetto, che viene illuminato dal flash. Questo pero' di solito non e' sufficiente per ottenere un lavoro decoroso. In genere dal fotografo si richiede qualcosa di piu'. |
| inviato il 20 Ottobre 2022 ore 14:39
per ottenere qualcosa "di più" considerato che chi chiede il lavoro vuole "anche" delle foto a pellicola, direi che può andare bene così, altrimenti prende appositamente una seconda persona. giocando col tempo di esposizione è possibile anche includere la luce ambiente (scattando che ne so a 1/30) ma bisogna star attenti a non sfruttarla troppo, perché anche escludendo il fattore "mosso" potrebbero venir incise due foto e il risultato è sgradevole. Altra cosa positiva tu hai con te anche un esposimetro che in linea di massima ti da una cosa corretta per la pellicola, che è la tua digitale. imposti gli stessi parametri e più o meno dovresti esserci :) |
| inviato il 20 Ottobre 2022 ore 15:10
Per ridurre il rischio di sovra o sotto esposizione io suggerirei il vecchio metodo del rullino di prova con il flash. In pratica si sceglie un soggetto preferibilmente statico quale potrebbe essere un cestino della frutta sul tavolo e un foglietto con i dati di scatto: ISO e diaframma. In questo modo avremo degli appunti sicuramente indicativi sulle impostazioni che aveva la fotocamera in ogni singola foto. Ricordo che un mio amico fotografo faceva queste prove anche con la Hasselblad prima di smontare il set fotografico. Con l'unica differenza che lui caricava il magazzino dell'Hasselblad con carta Polaroid a sviluppo immediato della stessa sensibilità della pellicola |
| inviato il 20 Ottobre 2022 ore 17:24
“ Ricordo che un mio amico fotografo faceva queste prove anche con la Hasselblad prima di smontare il set fotografico. Con l'unica differenza che lui caricava il magazzino dell'Hasselblad con carta Polaroid a sviluppo immediato della stessa sensibilità della pellicola „ La realtà è che tutti dicevano che il digitale ci impigrisce. Magari è vero, ma era pieno di dorsi polaroid, perché quasi tutti in studio facevano le prove con quelle |
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