“ La domanda era questa, no ? „
Yep.
Vivaiddio che qualcuno si sia posto il quesito.
“ A)
Che sia l'approccio di una foto autentica o farlocca nulla importa; occorre invece guardare quello che si ha davanti e chiederci cosa diavolo avesse in mente chi ha fatto quell'immagine e, soprattutto, cosa intendeva arrivasse a NOI.
Se poi centra il suo obiettivo con gli eventuali osservatori a parer mio puo' essere addirittura irrilevante: se fotografo solo per esprimere me stesso ovviamente non tengo in alcun riguardo l'osservatore, che e' altro da me; se invece fotografo per comunicare al prossimo, allora occorre tenere in massima considerazione l'efficacia nella trasmissione della mia immagine, applicando strategie adeguate (ruffianaggini varie). „
Concordo in buona parte, anche se a mio parere si può comunicare in maniera adeguata anche senza ruffianaggine.
Se la platea è composta in larga parte da oranghi e primati ovviamente il discorso cambia.
“ B)
Se invece voglio capire dalla foto il pensiero e le intenzioni dell'autore e come lui si relazionasse con il soggetto e se ha fatto bene il suo lavoro ("convincente"), allora non possiedo alcuno strumento utile allo scopo, dato che io NON sono l'autore dell'immagine e ho, per la variabilita' della natura umana, strumenti diversi per l'osservazione che mi porterebbero ad una interpretazione differente rispetto a quella del fotografo, alterando cosi' il significato del risultato davanti a me, stampato o a video, dell'intima unione tra momento, soggetto, fotografo e mezzo di cattura.
„
Così mi ammazzi del tutto il pensiero critico.