| inviato il 18 Giugno 2022 ore 14:17
Per farselo lavare bisogna anche averlo (il cervello). |
| inviato il 18 Giugno 2022 ore 15:25
Ragazzi, non mitizziamo certi anni. Anni '80? Avevo il mio primo mutuo; ho ancora le ricevute, interessi al 21,50%!!!! |
user198779 | inviato il 18 Giugno 2022 ore 15:50
Tutto è iniziato negli anni 80 |
| inviato il 18 Giugno 2022 ore 22:30
“ Tutto è iniziato negli anni 80 Cool „ tutto é iniziato negli 80 vero, ma nei decenni sucessivvi si é continuato a spendere piu di quanto di incassava, solo in misura meno plateale e comunque ricordo che oggi siete uguali, non siete migliorati e la lezzione non é servita, indebitati per la cifra ampiamete piu alta in tutta Europa, 120 miliardi di euro per il covid e tutti zitti e muti, pagheranno ancora le future generazioni la cosa drammatica e che sinistra destra e centro litigano su tutto, ma quando si tratta di indebitarsi vanno sempre d'accordo da almeno 40 anni |
| inviato il 19 Giugno 2022 ore 0:27
Certamente, quando si tratta di spendere i soldi pubblici, cioè indebitare lo stato, i nostri politici sono bravissimi e sono tutti d'accordo. Quando fanno quel genere di promesse sembrano lo zio d'America che ti regala i soldi. |
| inviato il 19 Giugno 2022 ore 0:41
Per me lo sfacelo è incominciato con il '68 e poi è proseguito in un crescendo indecente. Agli inizi degli anni '70 c'è stata la prima crisi energetica con il petrolio che saliva e noi che svalutavamo la liretta senza ritegno. Un mix esplosivo per i nostri portafogli. In quel frangente è partita l'inflazione con i tassi che Claudio ha citato. La storia è continuata fino agli inizi degli anni '90. Venti anni di inflazione galoppante e svalutazione. Mi sembra che i corsi della storia si ripetano nell'attuale frangente. Questa volta però la faccenda è più complessa perchè c'è l'effetto globalizzazione con il controllo delle materie prime (terre rare, litio, ecc.) oltre ai combustibili (petrolio, gas, ecc.). Nella partita ci sono anche i paesi dell'ex blocco comunista e alcuni del 3° mondo che a pieno titolo producono e hanno a disposizione molte di queste materie (Cina, India & Co.). Se poi aggiungiamo che c'è una guerra silente per il controllo dei prodotti alimentari (cereali per primi) lo scenario che si prospetta non è molto allegro. La differenza è che almeno i politici avevano il coraggio di farci fare le domeniche a targhe alterne (pari e dispari). |
| inviato il 19 Giugno 2022 ore 1:02
Signori, dite tante cose ma, torno a dire, il fenomeno è iniziato negli anni 80. E il fenomeno si chiama delocalizzazione. Fino a quegli anni, l'occidente investiva solo in occidente. Questo significava veder ritornare i propri investimenti, sempre. Poi è iniziata la delocalizzazione, portando capitali fuori dall'occidente, grossi capitali. Quei capitali, non sono mai tornati, come non è tornato il know how, acquisito direttamente da loro, a costo zero (vedere i cinesi). Non ci solleveremo mai, non torneranno mai quegli investimenti, è stato il profitto di pochi a scapito di tutti gli altri, presenti e futuri. |
| inviato il 19 Giugno 2022 ore 8:04
"Non ci solleveremo mai,...." Gli anni '80 sono stati il disastro del Paese, delocalizzazione, gestione scellerata dei soldi pubblici e poi la scelta più penalizzante, ossia puntare sulle piccole aziende, fecero venire di moda il "piccolo è bello", con ostracismo verso i grossi gruppi industriali, sicuramente perché più etici delle aziende piccoline. Ad inizio anni '90 scoppiò ovviamente il bubbone della corruzione galoppante che era lievitato tutti gli anni '80, venne Mani Pulite &C, con una sequela quasi infinita di uomini politici provenienti da quasi tutti i partiti di governo, inquisiti per reati quali concussione, corruzione, ricettazione, associazione a delinquere, violazione della legge sul finanziamento pubblico ai partiti, c'era una corruzione galoppante ovunque. Negli altri Paesi, più intelligenti e soprattutto più etici, puntarono invece sui grossi gruppi industriali, favorendo le aggregazioni, con il risultato che oggi noi non investiamo più nulla in Ricerca & Sviluppo, gli altri sì, il che signigìfica che noi abbiamo bruciato il futuro, immolato alla corruzione del presente, perché le piccole aziende soldi per investire in R&D non ce l'hanno, mentre i grossi gruppi industriali sì. Negli anni '80, per corruzione hanno mandato a put tane il Paese e da allora non ci siamo più ripresi. |
| inviato il 19 Giugno 2022 ore 13:02
senza le piccole e medie imprese il paese sarebbe già morto, visto che sono loro che esportano maggiormente Poi le cose bisogna dirle per intero, molti non hanno mai voluto ampliare l'azienda perché sopra i 30 dipendenti si entrava in un regime di protezione del lavoratore con art.18 e sindacati, piuttosto chiudo era lo slogan comunque resto del parere che se un imprenditore può farlo deve andarsene dall'Italia, tra tasse al 60%, burocrazia folle, astio e invidia sociale, costi per energia e trasporti più alti in EU, art.18 di fatto ancora attivo, insomma c'è nè abbastanza per dire basta |
| inviato il 19 Giugno 2022 ore 13:14
Come no, il problema dell'imprenditoria italiana sono le tutele dei lavoratori, non basta essere ridotti al limite della schiavitù con stipendi da fame, con ferie che ormai in moltissimi settori sono diventati un miraggio, o permessi retribuiti difficilissimi da prendere perché devi convincere il datore di lavoro che ti servono realmente, per non parlare delle feste comandate che ormai per molti non esistono più visto che ci hanno inculcato che si deve fare la spesa la domenica, comprare il televisore a Natale, un libro a Pasqua e il martello a Capodanno e il cappello a Santo Stefano. |
| inviato il 19 Giugno 2022 ore 13:23
Piccole, medie o grandi aziende il problema è l'inefficienza del sistema Italia. La nostra inefficienza rispetto ad altri stati europei come Germania o Francia è pari p superiore al 15%. Questo genera costi produttivi e sociali che non ci permettono di essere efficienti. Finché avevamo la liretta la svalutavamo. La svalutazione compensava i maggiori costi dovuti all'inefficienza ma nel contempo ci impoverivamo rispetto agli altri stati e alle materie prime di cui abbiamo assolutamente bisogno perché siamo dei trasformatori. Però la svalutazione è un pessimo rimedio. La puoi applicare una o due volte: il tempo di sistemare le inefficienze. Ma noi non le abbiamo mai sistemate. Questo è colpa di tutti glii italiani, non ultimi i politici e l'apparato amministrativo. |
| inviato il 19 Giugno 2022 ore 13:35
“ non basta essere ridotti al limite della schiavitù con stipendi da fame, con ferie che ormai in moltissimi settori sono diventati un miraggio, o permessi retribuiti difficilissimi da prendere perché devi convincere il datore di lavoro che ti servono realmente, per non parlare delle feste comandate che ormai per molti non esistono più visto che ci hanno inculcato che si deve fare la spesa la domenica, „ Ma la soluzione c 'e' è il reddito di cittadinanza non ti preoccupi di schiavitù permessi feste sei superprotetto ... |
| inviato il 19 Giugno 2022 ore 13:42
“ Dopo 14 anni circa, mi è defunta la mia amatissima stampate Epson 3880: ho ordinato oltre un mese fa una Epson P900 ma non arriva, e qui in Toscana nessuno ne ha una disponibile o sa quando le consegneranno, nulla, non c'è una Epson nuova nemmeno grandi plotter, tutto fermo. Si è rotta la sbarra dell'accesso al giardino, di solito la riparano in un paio di giorni massimo, prevedono due settimane per avere il ricambio (motore e cambio). ……. E così qui a Lucca e dintorni, città piccoline, oppure avete anche voi riscontrato difficoltà a reperire la roba, di qualsiasi tipo essa sia, magari anche in città grandi? (Tralascio l'aumento dei prezzi, tragico, perché due piaghe si sopportano male!) „ Ringrazia che sono solo queste Rosette, i nostri nonni dovevano pure razionare quel poco pane che si produceva e a malapena avevano le bici per girare + qualche indumento. Auguriamoci tutti che l'Italia non entri personalmente in guerra coi suoi 60 miserabili (la Turchia ne ha 1500) carri armati insieme al resto d'Europa. Il motivo sarebbe la conversione di quasi tutte le industrie alla costruzione bellica |
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