| inviato il 21 Novembre 2021 ore 23:17
Storytelling ormai riguarda molti genere, compreso il concettuale. Non è prerogativa del reportage. Che poi ormai il reportage non racconta, ma interpreta |
| inviato il 22 Novembre 2021 ore 0:05
La "Street" è da sempre il mio genere preferito, per quanto sia difficilissimo da praticare con buoni risultati. Condivido le idee di Paolo, l'autore del post. Aggiungerei solo una mia opinione: la fotografia di strada è la documentazione, filtrata attraverso la visione personale del fotografo, di quel teatro che è la vita: poesia, dramma, grottesco, amore, passione, ironia, tutto ciò che rende la vita piena e degna di essere raccontata da una fotografia. Ovviamente ogni fotografo street affina nel tempo la sua visione e la sua poetica, avvicinandosi all'autorialità, tuttavia una ricerca esclusivamente estetica (foto di gente che fa cose banali per strada, color ricercata, sfocato a go-go), come spesso si vede sui social, non la inquadrerei come street. Sempre a mio modesto parere, e rispettando i gusti degli altri utenti. |
| inviato il 22 Novembre 2021 ore 0:12
“ Tutto ciò che invece vediamo solitamente pubblicato sui social o roba simile con il solito omino che cammina o porcherie simili rientrano nella "shitphotography". „ “ quelli pompati dal popolo del web ma niente di che e tanta, tanta fotografia inutile e non lo si può negare. „ “ Ci sono molti fotoamatori bravi, molto bravi, altri che si cimentano senza pretese (fanno bene ci mancherebbe) e altri ancora che le loro parole non corrispondono alle foto che propongono. Quelli sono peggiori (parlo sempre per me). „ Io noto un tono un po sprezzante, un costante giudizio di inferiorità presunta fondato non so su cosa, di un qualcosa nemmeno definito rispetto a qualcos'altro, egualmente indefinito. Una cosa è esprimere la visione personale della propria fotografia, altro è il costante tentativo di ritenere nemmeno meritevole di attenzione, inutile, mer.da, quello che altri propongono, il c.d popolo del web. Non sono sicuro di aver ben compreso l'ultima parte che ho quotato, ma non importa poi molto. In generale, mi piacerebbe invece che la discussione e gli interventi andassero più sul concreto che sulle chiacchere, come altre volte ho già sottolineato in altri topic. In fin dei conti cosa c'è di meglio di una foto per esplicitare un concetto negativo o positivo? Chi vuol proseguire, entrata libera, qualsiasi cane (di fotografo) può entrare. www.flickr.com/photos/paulrussell/50332798991/in/faves-107055202@N02/ |
| inviato il 22 Novembre 2021 ore 0:33
“ Io noto un tono un po sprezzante, un costante giudizio di inferiorità presunta fondato non so su cosa, di un qualcosa nemmeno definito rispetto a qualcos'altro, egualmente indefinito. „ Purtroppo la competizione, il giudizio e la ricerca della performance da sempre inquinano la fotografia, o meglio, i discorsi sulla fotografia... |
| inviato il 22 Novembre 2021 ore 2:13
facendo un discorso piu' ampio direi che , a differenza di anni fa ( pellicola ) dove la fotografia apparteneva solo a una determinata categoria di persone ( li chiamavano fotografi ) che si portavano dietro un supporto non flessibile per immortalare vacanze, foto alle fidanzate , foto di matrimoni , foto professionali still Life ecct ecct ora è indubbio che cambiando i supporti sono cambiate drasticamente le regole. ora siamo e sono tutti fotografi. per cui trovo riduttivo parlare di street da un po' di tempo. penso che i fotografi di mezza eta' come me , quelli che hanno iniziato col supporto analogico hanno ben chiaro cosa fotografare e cosa non fotografare : per questa tipologia di fotografi penso che la street abbia un preciso significato . Ma per quelli nati col digitale , per quelli dei duemila scatti al giorno (tanto non costa nulla) , dei cento punti autofocus e di mille altre diavolerie penso che non abbiano ben in mente cosa sia la street. tanto uno scatto buono piu' o meno viene fuori. questa non è una critica della serie "una volta era meglio ", ma è una constatazione naturale , come è naturale che l'idea di un 20enne di street , di velocità' di pubblicazione nei social , della fame di diffondere la sua foto sia decisamente differente dalla mia per esempio. tutto sta' nella consapevolezza. La consapevolezza è la cosa piu' difficile che un fotografo deve cercare e cercare dentro se stesso per rendere credibili le sue foto , qualsiasi sua foto. Le enormi possibilità' del digitale temo che possano confondere i giovani fotografi anche sul genere di fotografia alla quale si affacciano. in poche parole , uno dovrebbe fare solo un certo tipo di foto per essere credibile. senno' risulteranno solo foto senza anima. come molte street attuali, che devono sempre partire da un progetto per poter essere capite. |
| inviato il 22 Novembre 2021 ore 5:20
“ come molte street attuali, che devono sempre partire da un progetto per poter essere capite. „ questa non l'ho capita |
| inviato il 22 Novembre 2021 ore 7:42
Credo che sia stato detto molto e forse quello che qui sinteticamente dico lo avranno già detto altri. Io non la definirei street ma parlerei di fotografare il sociale ed il nostro tempo, i grandi fotografi alla fine hanno semplicemente lasciato una testimonianza del loro tempo mostrando come la gente si vestiva, muoveva e passava il proprio tempo in quel contesto socio culturale. Puoi fotografare all'aperto ma anche al chiuso non fa la minima differenza. Leggi tutto il leggibile, tutte le opere che vuoi ma poi dimentica tutto e annulla qualsiasi preconcetto. Il progetto può essere a priori ma anche a posteriori. Massima libertà e soprattutto divertiti. |
| inviato il 22 Novembre 2021 ore 8:06
Internet sono i nuovi giornali e riviste, che si voglia capirlo o meno, da qui usciranno i fotografi che saranno ricordati un domani. Se qualcuno ha molto seguito, e a voi non piace, sicuramente starà comunicando qualcosa di importante, comunque, a molte persone. Il criticare sempre gli "effetti wow" , come se fossero la fotografia non fosse importante, significa che, probabilmente, si ha una mente limitata. Mai come oggi abbiamo la qualità che quasi supera i fotografi. Ieri, fino a poco tempo fa, la "fama" di un fotografo passava attraverso i mezzi di diffusione di massa, giornali, libri e riviste ( gestiti da pochi ). Oggi, invece, grazie ad Internet è possibile non prostituirsi e in tanti non ne hanno bisogno grazie ai propri seguiti , vedi Instagram e i propri account social. Un po come avviene nel mondo dello spettacolo, Youtube, FB e Instagram hanno reso famose persone che ieri la Tv e la carta stampata avrebbero snobbato, perchè non in linea con il loro pensiero. |
| inviato il 22 Novembre 2021 ore 11:03
Vado per un momento fuori tema: ma perchè le foto di tanti ( anche partecipanti a questo topic ) che sto osservando sono buone e nessuno le c*ga? So già la risposta... |
| inviato il 22 Novembre 2021 ore 11:27
Io invece continuo in tema. A me la fotografia di strada ha rubato il cuore (vedi foto al termine sotto), per il resto mi interessa poco... “ Ma per quelli nati col digitale , per quelli dei duemila scatti al giorno (tanto non costa nulla) , „ Gli ennemila scatti ci sono sempre stati. Abbiamo una visione un po falsata dal momento abbiamo sempre visto solo alcune fotografie, in modo ridotto, degli archivi dei fotografi del passato. Sappiamo bene che alcuni hanno archivi impressionanti con centinaia di migliaia di foto. Winogrand, solo per citare uno dei casi più eclatanti con il "dito pesante". (simpatica espressione non mia, quindi cit. ) E' noto l'aforisma di Bresson dei primi diecimila scatti da buttare, insomma di scatti tanto per è piena la storia della fotografia meno pubblicizzata. Magari sarei curiosi di vedere i primi diecimila di Bresson che ha buttato (peggio per noi) sono abbastanza sicuro che ve ne siano di interessanti. “ in poche parole , uno dovrebbe fare solo un certo tipo di foto per essere credibile. „ Anche qui insomma.. non direi, secondo me. Abbiamo sempre nel passato molti esempi di autori iconici che si sono occupati anche (e talvolta sopratutto) di altro per sbarcare il lunario. “ Internet sono i nuovi giornali e riviste, che si voglia capirlo o meno, da qui usciranno i fotografi che saranno ricordati un domani. Se qualcuno ha molto seguito, e a voi non piace, sicuramente starà comunicando qualcosa di importante, comunque, a molte persone. „ Non sono proprio sicuro di ciò, ma il tema di cosa resterà di tutto questo materiale mi desta curiosità. Chi vivrà vedrà. Per quanto se ne parli male della "street", vi sono molte foto contemporanee che nulla hanno da invidiare a fotografi iconici. www.flickr.com/photos/artyt/30631594173/in/faves-107055202@N02/ |
| inviato il 22 Novembre 2021 ore 11:31
“ tutto sta' nella consapevolezza. La consapevolezza è la cosa piu' difficile che un fotografo deve cercare e cercare dentro se stesso per rendere credibili le sue foto , qualsiasi sua foto. „ . Lastprice Ti ringrazio di aver introdotto questo argomento, lo volevo approfondire io qualche post sopra, è un passaggio fondamentale. Purtroppo la consapevolezza comporta il cambiamento, la cosa più difficile da accettare, guardarsi dentro per cercare di migliorare le proprie foto, comporta anche il vedere molto altro. Ciao Rob |
| inviato il 22 Novembre 2021 ore 11:47
La consapevolezza passa per un corridoio strettissimo e obbligato: da una parte cuore, slancio, passione autentici e non scimmiottati; dall'altra, autocritica che nasce dalla disciplina dello scarto sereno e igienico di tutti gli scatti superflui. ( secondo me ) |
| inviato il 22 Novembre 2021 ore 11:55
@Marco Palomar : sono stato negli ultimi sei mesi in molte manifestazioni e mostre fotografiche e il progetto è il minimo comune denominatore. Nella street del passato questo non esisteva : i vari Bresson ( il Bresson di Parigi ), Winogrand , Gilden ecct ecct , uscivano con la macchina in una zona da loro conosciuta ( quasi familiare ) e scattavano. Ora qualsiasi fotografo contemporaneo per essere credibile deve avere un progetto come sfondo della street : cittadini che vivono a -20 gradi in siberia , il disagio delle Banlieue , alcuni quartieri di Soweto , ma anche i ricchi di Palm Springs. Senza un progetto se vuoi essere pubblicato/credibile non vai da nessuna parte. il problema è che molto spesso queste foto acquisiscono potenza solo dopo aver spiegato la situazione , dopo aver spiegato il disagio della zona. |
| inviato il 22 Novembre 2021 ore 12:02
“ Evidenzio che siamo nel 2021 ed un po di foto di gente brava, nel variegato mondo della non esistente street secondo alcuni, c'è in giro. Può non essere in linea con la visione che ciascuno che pratica queste genera ha, ma dico io per fortuna. „ Il problema è che si citano sempre i soliti. Anche se veniamo più vicini a noi possiamo citare Webb, Gruyaert, Parr, ma restano sempre del secolo scorso. Di under 40 famosi chi c'è? Qualcuno che ha centinaia di migliaia di follower su instagram, ma siamo già in una fotografia diversa |
| inviato il 22 Novembre 2021 ore 12:05
“ Senza un progetto se vuoi essere pubblicato/credibile non vai da nessuna parte. „ Un progetto può essere anche una roba "semplice" ho visto vincere premi a progetti: riflessi nella metro di singapore. O relazioni tra l'arredo urbano e le foto dei cartelloni. Il problema è l'idea, non il luogo |
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