| inviato il 17 Dicembre 2021 ore 12:00
Mah. Ho visto esplodere, letteralmente, otturatori verticali in Titanio e Alluminio indurito dopo si e no 20.000 cicli di funzionamento, ma otturatori orizzontali in tela gommata, adoperati regolarmente e con anche più di 200.000 cicli di funzionamento alle spalle, ormai inusabili, non li ho mai visti. È vero che sto parlando di macchine usate regolarmente per anni, e non reflex lasciate abbandonate in qualche cantina umida o in qualche sottotetto assolato, ma cose del genere da te descritto, e lo dico francamente, non le ho mai viste! |
| inviato il 17 Dicembre 2021 ore 12:52
Eterne = di facile manutenzione e sostituzione, resilienti rispetto a stimoli inattesi (disallineamenti, piccoli colpi, vibrazioni). Ovviamente di eterno non esiste nulla. |
| inviato il 17 Dicembre 2021 ore 17:08
@paolo Ovviamente parlavo di oggetti inutilizzati, per questo cerco di far girare ogni tanto tutte le fotocamere, ci sono parti che hanno bisogno di muoversi, le gomme per esempio sono più soggette a cristallizzare se ferme... ovviamente usate troppo si consumano... Ma almeno hanno dato il loro. Ho degli amici che collezionavano swatch ai tempi che ora non possono aprire le confezioni per paura dello sbriciolamento dei cinturini, i miei sono tutti già andati, ma almeno li ho strausati ai tempi |
| inviato il 17 Dicembre 2021 ore 21:19
Eh Daunio allora devi perdonarmi, non mi sono spiegato bene. Io in effetti mi riferivo alla presunta minor aspettativa di vita, di un otturatore con le tendine in tela gommata rispetto a un omologo dotato di tendine metalliche, ma parlando dell'uso sul campo, nel senso che allora si dava per scontato che i secondi reggessero meglio nel caso di un intenso uso professionale, cosa che invece non era affatto certa, anzi! Di certo, negli anni '70/'80 un otturatore in tela gommata, a scorrimento ovviamente orizzontale, era di gran lunga più longevo di un qualsivoglia otturatore metallico a scorrimento verticale con tempo più breve a 1/1000, rispetto a quelli che arrivavano a 1/4000 poi non c'era proprio storia... per questi ultimi arrivare a 30/35.000 scatti, in modo particolare coi motori, era impresa quasi impossibile. Certo i migliori otturatori metallici a corsa orizzontale, in particolare quelli in Titanio che garantivano una bassa inerzia iniziale, avevano una durata molto maggiore di quelli a scorrimento verticale, ma anche in questo caso era tutt'altro che scontato che fossero anche più longevi degli omologhi in tela gommata. |
| inviato il 17 Dicembre 2021 ore 21:38
avessero studiato un otturatore in tendina gommata a scorrimento verticale... Se l'avessero fatto, avrebbero potuto ottenere grossi vantaggi; verticalmente, il telaio è più corto di una volta e mezza, il che significa che con la stessa velocità dell'otturatore, la tendina si sarebbe mossa ad una velocità decisamente inferiore !! Il carico sulla struttura sarebbe stato ulteriormente ridotto risultando maggiore affidabile e duraturo. Ma ci sarebbe voluto più che un tecnico, un autentico genio per ribaltare di 90° tutto il gruppo otturatore e probabilmente sarebbero serviti spazi decisamente più grandi. |
| inviato il 17 Dicembre 2021 ore 21:41
Paolo Gentili: il Durst M370 è un ottimo ingranditore, limitato al formato 135. Ma è un ingranditore di buon livello. Dovrai vedere per l'ottica |
user198397 | inviato il 18 Dicembre 2021 ore 8:29
Ottimo, contattato. Grazie! |
user198397 | inviato il 24 Dicembre 2021 ore 16:37
Ho provato a contattare l'utente ma non ho ricevuto risposta. Sono ancora alla ricerca di un ingranditore. Avrei un'altra domanda in merito: Quali sono, tra i modelli durst, quelli che permettono di regolare le linee prospettiche? Se non ne sono provvisti, come si fa? Immagino che ingegnandosi creando un "piano mobile" e stabile, per appoggiare la carta ed effettuare una sorta di correzione, la messa a fuoco poi non sia omogenea?! |
| inviato il 24 Dicembre 2021 ore 17:43
Paolo, la testa dell'ingranditore può essere leggermente inclinata secondo due angoli. Io poi avevo una asse che inclinatvo con degli spessori sulla tavoletta del piano ingranditore. Ovviamente diaframma molto chiuso per avere la massima profondità di campo. Ovviamente si poteva intervenire fino ad un certo punto |
| inviato il 24 Dicembre 2021 ore 17:45
Altrimenti si inclina la testa lasciando fissa la piastra porta ottiche. Io avevo due modelli semplici il Durst F30 e l'F60 per formati fino al 6×6 |
user198397 | inviato il 24 Dicembre 2021 ore 18:26
Ah ecco ecco. Quindi come immaginavo anche il diaframma conta...per avere più "pdc" con l'inclinazione del piano. I modello da te citati ne ho trovati diversi a buon prezzo. Potrei prenderne anche uno di questi? |
| inviato il 24 Dicembre 2021 ore 19:18
Sono, come dire, modelli basici, ma l'importante è l'obbiettivo . L'F60 copre fino al 6×6 e può risultare comodo, ma, ripeto, non lesinare per un obbiettivo |
| inviato il 24 Dicembre 2021 ore 22:37
Paolo, qui pare esserci una buona offerta per un Durst m370 www.ebay.it/itm/Ingranditore-fotografico-Durst-M370-BW-perfetto-/26506 Mi pare che stessi considerando anche questo modello. Come ti dice Claudio Santoro è importante usare una buona lente, rodagon, componon o neonon 50mm vanno tutti bene. Non so se con questo modello si può basculare la lente per correggere le linee cadenti, in caso fosse così (l'ho appena letto sul manuale del mio ingranditore che lo fa) è consigliabile chiudere i diaframma di altri 2 stop per aumentare la pdc. |
| inviato il 24 Dicembre 2021 ore 23:35
In alcuni ingranditori per correggere le linee cadenti si bascula il porta negativi mi sembra; questo non comporta la necessità di chiudere il diaframma. Ricordo bene? |
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