| inviato il 06 Ottobre 2021 ore 11:50
In bn non serve il graduato per il cielo (in realtà nemmeno nel colore negativo). Puoi usare l'arancione, il giallo ed il rosso a seconda del contrasto generale della scena; è tutta questione di "complementarità". |
| inviato il 06 Ottobre 2021 ore 11:53
“ col negativo si espone per le ombre... col positivo per le luci „ con tutti gli annessi e connessi ... e le infinite variabili. |
| inviato il 06 Ottobre 2021 ore 12:00
@Nessunnego Dove si possono vedere un po' di scansioni tue de 135mm optic ? Grazie |
| inviato il 06 Ottobre 2021 ore 12:01
In effetti... Il problema è cercare di capire se sono più gli annessi o i connessi... o le variabili |
| inviato il 06 Ottobre 2021 ore 13:00
Il fondamento e' quello, nel senso che luci (diapositiva) e ombre (negativo) hanno un peso maggiore nello stabilire l'esposizione. Preso "alla lettera" esporre sulle luci o sulle ombre vorrebbe dire usare l'esposimetro spot su delle zone estreme e scattare senza guardare tutto il resto... |
| inviato il 06 Ottobre 2021 ore 14:24
Preso alla lettera si, sul campo è lo stesso ma senza dimenticare che la luce di cui si parla, o l'ombra presa in esame, devono essere quelle del soggetto o, se prese da altre parti, a esse equivalenti. |
user33434 | inviato il 06 Ottobre 2021 ore 15:22
“ Com'era quella cosa che si scatta per le ombre e si sviluppa per le luci? È questo il caso di "sottosviluppo"? Cioè scattare con un rullino ipoteticamente da 400 iso, come se fosse uno da 200 esponendo sempre per le ombre e svilupparlo "a 200"? È così o sto sbagliando? Oppure sviluppare a 1 stop sopra o sotto serve solo per variare gli iso "nominali" e basta? „ Chi ti ha risposto ti ha dato delle indicazioni corrette, provo solo ad approfondire un pochino per quel che mi riesce nella speranza che riesca a chiarirti le idee e non confondertele di più . Quello di cui parliamo può essere rilevante se scatti da formati come il 6x6 in su, non per la superficie in sé ma per via del numero di scatti che si produrranno in situazioni di luce simili, comunque anche in formati maggiori conoscere l'esatta sensibilità non è fondamentale e si possono fare foto fantastiche usando il rullino al suo rating e senza alterare gli sviluppi in alcun modo. Fatta questa indispensabile premessa, visto tutto ciò che si legge in rete, possiamo andare avanti. La sensibilità di una pellicola dipende dalla combinazione tra la stessa e lo sviluppo ed è definita da un rapporto specifico tra due grandezze misurabili (intensità della luce/densità del negativo), quando questi valori standardizzati sono rispettati possiamo definire quello sviluppo come "normale" e procedere a misurare la sensibilità di un'emulsione, non possiamo quindi definire la sensibilità di una pellicola in condizioni diverse. Nello specifico il negativo dovrà avere per le sue densità un contrasto di 2 stop e due terzi tra il punto in cui si trova la base+velo e il punto che si trova a 4 stop e un terzo oltre l'esposizione del punto citato prima . Questi numeri non sono però scolpiti nella pietra e alcune variazioni come quelle suggerite dagli autori del "Way beyond monochrome" (per me miglior testo in circolazione) che è stato citato prima, le ho trovate personalmente corrette. Qualunque tiraggio io faccia alla pellicola sarà quindi fatto su questo specifico valore. Se ad esempio la giusta sensibilità per un'Hp5+ in HC110 in sviluppo normale è 200 nel momento in cui la espongo a 400 ci sarà uno stop di sottoesposizione. Il famoso push and pull delle pellicole ha invece una duplice funzione, può essere una necessità dettata dalla situazione (per esempio situazione di scarsa luce che mi costringe ad alzare la sensibilità per avere tempi di scatto accettabili) oppure una scelta dovuta allo scarto di luminosità che ho nella scena che sto riprendendo. Nel secondo caso con scarto di luce ampio farò sovraesposizione e toglierò energia allo sviluppo, in tal modo potrò ottenere dettaglio nelle ombre visto che ho sovraesposto ma non darò modo alle luci di produrre una densità eccessiva sul negativo che mi creerà eventualmente problemi sotto ingranditore o in scansione. Con scarto di luce basso farò invece l'inverso e le ombre le riuscirò a tirare fuori grazie a un sovrasviluppo, questo comporterà un aumento della grana ma mi darà modo di poter fare una buona scansione senza dopo dover massacrare i valori tonali in post e non dovrò stampare con contrasti eccessivi sotto ingranditore. Detto ciò a chi approccia per la prima volta al mondo del negativo tutto questo serve solo a farsi venire il malditesta, quindi se posso darti un consiglio fai più foto che puoi e sviluppa più che puoi così che, aldilà di tutte le nozioni tecniche, tu possa sviluppare una tua sensibilità al materiale che stai usando e quella non la puoi trovare su nessun libro . Se invece vuoi provare in modo pratico quello di cui si sta parlando per adattarlo a quanto sopra, l'utente Shyter ha una volta suggerito una tecnica che non conoscevo ma molto utile a mio avviso che si chiama ringaround, siccome però ho già scritto troppo lascio a lui l'onore e l'onere di spiegarla. |
user198397 | inviato il 06 Ottobre 2021 ore 15:51
Oh, ora inizia ad essere un po' più chiara la situazione Grazie mille per la spiegazione! |
| inviato il 06 Ottobre 2021 ore 16:40
@Carlmon: non metto foto online, quindi purtroppo non c'è un link |
| inviato il 06 Ottobre 2021 ore 16:59
concordo con @Mauro Sansivero in toto ... aggiungo una considerazione (consiglio?) personale per chi approccia per la PRIMA volta l'analogico >> DIMENTICATEVI per un po' di tempo la trilogia di AA, il relativo SZ e sensitometria, Way Beyond Monochrome, Beyond the Zone System, etc etc ... o quanto meno... se volete leggerli per avere più cultura/informazioni sulla fotografia (esposizione/sviluppo/stampa), leggeteli pure, ma cercare di applicarli in questa fase di approccio all'analogico, molto spesso creerà più danni che vantaggi (per vari motivi che eventualmente si potranno approfondire). In soldoni ... Primo bivio fondamentale; SCANSIONE >>> Se si scansiona SOLAMENTE e si è bravi con la PP, <<quasi>> tutto quanto letto sull'esposizione e sviluppo, si potrebbe, se nn cestinare, ridurre all'osso. Si espone in luce riflessa per il GRIGIO MEDIO 18% impostando la sensibilità dichiarata dal produttore della pellicola, si sviluppa con tempi come da bugiardino (magari usando uno sviluppo che nn si mangia troppa sensibilità! per iniziare uno sviluppo un po' compensatore aiuta) ottenendo buoni negativi. La scansione e la seguente PP aiuteranno a regolare a piacimento e con facilità eventuali errori di esposizione (se non gravi). Questo perchè lo scanner digerisce un po' tutto e la PP (ben fatta) aggiusterà eventuali falle nel neg. Fate un po' di rullini tenendo presente che 1/2 o 1 stop di sovraesposizione non fa mai male (specialmente in scene ad alto contrasto) ... la latitudine della pellicola, lo scanner e la PP vi permetteranno di avere negativi decenti per belle stampe inkjet. Naturalmente tantissimi preferiscono stampe analogiche (mi ci metto pure io ... senza denigrare stampe inkjet) ed allora servirà essere un po' più meticolosi ... ma poi nemmeno tanto. Secondo bivio; STAMPA CON INGRANDITORE >> Se la destinazione del vs negativo sarà passare sotto l'ingranditore, mi sento di consigliare, SEMPRE PER IL PRIMO APPROCCIO ALL'ANALOGICO, innanzitutto l'utilizzo di UN SOLO tipo di pellicola, UN SOLO tipo di sviluppo, UN SOLO tipo di carta (lo sviluppo della carta non è fondamentale) per diverso tempo ed affidarvi ai vs bulbi oculari dopo aver stampato un bel ring-around ... Questo semplice test vi permetterà di conoscere meglio la vs triade "pellicola/sviluppo/carta" ... farete le vs considerazioni su cosa vi piace di più ed otterrete senza diventare matti INIZIALMENTE dei negativi """facili""" da stampare (sempre che le vs aspettative nn siano MUSEALI). I problemi delle pellicole in rullo è che, nel 99% dei casi, ci ritroveremo ad aver scattato 36 fotografie con scene molto probabilmente DAI CONTRASTI diversissimi ... ma dovremo svilupparli TUTTI insieme essendo sullo stesso rullino ... e la cosa va a cozzare sui sistemi e letture elencati precedentemente (SZ, WBM, BtZS, etc etc). Come fare all'inizio della ns avventura analogica ??? Ci viene in aiuto il vecchio "metodo" del ring-around ... troppo in fretta dimenticato. E' chiaramente un compromesso (la coperta è sempre corta) ma mediamente vi permetterà di avere un'alta percentuale di buoni negativi relativamente facili da stampare... Ora mi aspetta un impegno e mi accorgo di essere stato logorroico ... vi lascio un'immagine che credo spiega cosa dovete fare semplicemente ... poi, appena ho tempo aggiungo qualche considerazione. RIPETO SINO ALLA NOIA, CHE QUESTO E' UN BUON METODO PER APPROCCIARE, sviluppo e stampa analogico ... per chi ha più alte aspettative ... va beh ... leggetevi le varie trilogie e sistemi precedentemente elencati.
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user198397 | inviato il 06 Ottobre 2021 ore 17:06
Fantastico. Mi sento più leggero ora, stava diventando come nelle prime pagine della parte1 del 3d. Grazie anche a te per la spiegazione! |
| inviato il 06 Ottobre 2021 ore 17:35
Aggiungo una cosa, riguardo alla scansione, che purtroppo in alcuni casi potrebbe andare a cozzare con il consiglio di sovraesporre (giustissimo se si stampa con ingranditore o si scansiona con scanner professiobali): in sostanza se la destinazione dei vostri negativi è 100% scansione con scanner piani amatoriali (tipo Epson per capirci) andateci piano con la sovraesposizione poiché tali scanner hanno difficoltà a leggere nelle zone più dense (alte luci nel caso dei negativi, ombre nel caso delle diapositive); siate molto cauti nel farlo, poi potrete constatare voi stessi che i particolari presenti sul negativo nelle zone più dense vanno persi in scansione (ripeto: nel caso si utilizzino scanner amatoriali). |
user198397 | inviato il 06 Ottobre 2021 ore 17:43
Quello che succede a me in scansione utilizzando uno scanner economico. |
| inviato il 06 Ottobre 2021 ore 18:26
Paolo G.: Prendi il v850! Spendili sti soldi!!!! |
user33434 | inviato il 06 Ottobre 2021 ore 19:01
Diego la coperta purtroppo qua è corta per chi come me usa un Epson, è vero quello che dici tu e l'ho notato anche io ma non tanto nel dettaglio quanto in una compressione eccessiva dei toni sulle densità più elevate, anche in zone dove la curva non è arrivata alla spalla. L'altra faccia della medaglia però è altrettanto se non forse più sgradevole, gli scanner flatbed leggono malissimo la base più velo che invece di restituire un nero mostra il tutto come una poltiglia indefinita e correggere il tutto è un lavoraccio. Il modo per trovare un compromesso è proprio nella sovraesposizione e sottosviluppo così da avere poca base più velo e densità non troppo elevate. |
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