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Dove si producono le fotocamere?


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user209843
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inviato il 13 Giugno 2021 ore 9:11

Domenico oltre che raccontarci un pezzo della sua vita, ha sottolineato (ammesso che ce ne fosse ancora bisogno) cito:
“E siccome io sono dell'idea che se la foto è potente come impatto in chi la guarda, chissenefrega se è made in Germany, Japan.... alla fine, scattate sereni e preoccupatevi di "cosa" fotografare non "con cosa". Aspetto fondamentale e sul quale sono pienamente d'accordo!
Circa l'attrezzatura mi permetto di fornire il mio pensiero, che in realtà riguarda ogni genere di manufatto umano: premetto che uso ancora una reflex analogica totalmente meccanica di soli 40 anni fa, in quanto agli ultimi modelli si tratta di progresso, il che porta innegabili vantaggi in termini di usabilità e prestazioni, che si tratti di macchine fotografiche, autovetture, strumenti chirurgici, elettrodomestici, diversamente se non ci fosse questa evoluzione vivremmo ancora nelle caverne, ci scalderemmo e illumineremmo con il fuoco, ci sposteremmo a piedi e ci cureremmo con gli stregoni!

avatarsenior
inviato il 13 Giugno 2021 ore 9:42

"..chissenefrega se è made in Germany, Japan..."

Se ne frega lui, ma non io.

Perché io ho rispetto del denaro e dunque cerco roba di qualità quando spendo, per me è importante.

Quando delocalizzano in Paesi da ombrellai non è che calano i prezzi, per niente, ed a me questo non va bene.

Io non comprerei mai un Rolex fatto in un Paese da ombrellai, e la roba fotografica, un corredo serio, costa ben di più.

avatarsenior
inviato il 13 Giugno 2021 ore 10:03

Kodak era decisamente padrona dl mercato dei prodotti fotografici (pellicole, chimici etc.) Non aveva concorrenti in tutto il mondo, fino a quando i giapponesi della Fuji non decisero di entrare nel mercato mondiale stanziando parecchi soldini per ricerca e sviluppo, al contrario di Kodak, la quale tentò in tutti i modi di fare muro contro l'avversaria, forte del suo primato di clienti in tutto il mondo...Quando i fotografi si accorsero che i prodotti Fuji erano altrettant buoni se non superiori a quelli Kodak, le azioni iniziarono a scendere (quelle Kodak)...indovinate quale fu la reazione? Quella più comoda...Licenziare, licenziare, licenziare, in modo che le azioni (dato il risparmio ottenuto) risalissero e quindi gli investitori potessero avere sempre i loro soldini (interessi)...Certo non fu solo questo il problema di Kodak, miopia sul mondo che stava rapidamente cambiando, ferma convizione che il loro "dominio" del mercato non sarebbe mai stato messo in dubbio..., ma il licenziare di brutto portò ad un depauperamento della qualità della mano d'opera non solo di quella "esecutiva" ma anche di quella "tenica"...La fine del discorso è inutile raccontarla... penso la sappiano tutti....
Prima o poi, il delocalizzaare a tutto vapore, anche conservando il controllo della qualità, porta psicologicamente i compratori a dare meno fiducia al Brand, quando poi si arriva a risparmiare anche sul CQ...la frittata e fatta!

avatarjunior
inviato il 13 Giugno 2021 ore 10:09

Appoggio Skylab59.

Ho visto strumenti prodotti dalla azienda per cui lavoro riprodotti fedelmente da case cinesi un paio d'anni da che li avevamo registrati lì. Nemmeno i loghi da SW avevano tolto!

Delocalizzare significa guadagnare parecchio subito e perdere tecnologia e know how nel medio periodo. Nel lungo significa diventare dipendenti.

Il villaggio globale sarebbe un'idea meravigliosa, ma purtroppo si applica solo in un mondo di santi, cavalieri ed eroi....

avatarsenior
inviato il 13 Giugno 2021 ore 10:13

Ormai, la tecnologia ed il know-how, ai cinesi lo abbiamo già dato oltre due decenni fa, pensando che sarebbero rimasti solo degli operai a basso costo.

È stato il caso più lampante, di miopia imprenditoriale.

Ed ora è inutile lamentarci. Sono i più forti e decideranno loro (a meno di una caduta del Partito Comunista Cinese) tutte le strategie economico-produttive mondiali.

avatarsenior
inviato il 13 Giugno 2021 ore 10:18

Skylab59 la penso come te, ma sono più pessimista sulla previsione dei 100 anni...
La dimezzerei a 50.
Forse ancora meno, visto come corre il mondo e l'economia.

avatarsenior
inviato il 13 Giugno 2021 ore 10:24

È la globalizzazione, bellezza!

Le aziende trasferiscono le produzioni dove il lavoro costa meno. Costa meno perché i lavoratori hanno meno diritti.
Creando disoccupazione in Giappone (in questo caso) e sfruttamento altrove, ed un livellamento verso il basso delle condizioni dei lavoratori di tutto il mondo (ai giapponesi, come agli italiani in altri casi, verrà spiegato: se volete lavorare dovete farlo alle condizioni dei "dannati della terra")
Da quando Dio e Marx sono morti, funziona così.
E la forbice tra ricchi e poveri si divarica sempre più.

Ma chi è causa del suo mal pianga sé stesso!


user120016
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inviato il 13 Giugno 2021 ore 10:31

Ottobrerosso, sarà che tra 100 anni non ci sarò più, e nemmeno tra 50 (metterei una firma per 30, in salute) ma sinceramente non mi pongo il problema. E questo perché pur essendo verissimo ciò che scrivete tu ed anche Roberto, ahimè non vedo cosa si possa fare per invertire la tendenza.


avatarsenior
inviato il 13 Giugno 2021 ore 10:32

Acquistare il più possibile locale, in tutti i campi e in tutte le forme.

user120016
avatar
inviato il 13 Giugno 2021 ore 10:44

Se ne frega lui, ma non io.

Perché io ho rispetto del denaro e dunque cerco roba di qualità quando spendo, per me è importante.


Invece io il denaro lo trovo sotto i sassi e dunque mi piace buttarlo via...

Il concetto che volevo esprimere, ben compreso da PhoBlog (non da te, evidentemente) è che si dà troppa importanza ad aspetti secondari e si perde di vista l'essenziale. Ora, fermo restando che a me frega meno di zero come saranno le future fotocamere perché tanto non devo acquistarne, ma se per ipotesi volessi acquistare una Nikon prodotta in Uzbekistan, assemblata in Burkina-faso e con il controllo di qualità nelle isole Samoa, aspetterei di vedere come vanno evitando il day-one, e poi deciderei se comprarne una, virare su altro brand o tenermi quel che ho. Anche se quest'ultima ipotesi che spesso sarebbe la più sensata, ovviamente è la prima ad essere scartata.
Se tutti facessero così, alla fine chi produce roba di scarto, vendendola a prezzo pieno per lucrare, finirebbe per perdere clienti e si sarebbe autocastrata. Se invece la qualità rimane, non vedo il problema.
Alla fine, per me la fotografia è un hobby. Costoso, impegnativo, ma pur sempre un hobby.
Se parliamo di lavoro ho ben altro atteggiamento. Tant'è che ho battuto i pugni sul tavolo per mesi con il mio direttore sanitario finché non mi hanno sostituito il vecchio ecografo con uno nuovo, moderno, performante, preciso e dal prezzo a cinque zeri... Perché se sbaglio una foto pazienza, se sbaglio una manovra interventistica ecoguidata, il paziente ci lascia le piume.
Ecco, a volte, quando leggo questa ansia da prestazione sulla fotocamera che "deve essere di qualità assoluta" mi viene da domandare se ci facciamo delle foto ludiche o delle angio-tac salva vita...
E prendila serenamente, ogni tanto! ;-)

avatarsenior
inviato il 13 Giugno 2021 ore 10:45

Domenico, anch'io non mi pongo il problema. La mia era una considerazione se vuoi amara, sul momento storico.
Non ho la forza, e la volontà, di una Greta Thunberg per provare a cambiare qualcosa.
Ma questo non vuol dire che sia una pecora, con rispetto per l'animale.
Faccio come suggerisce Skylab e nel mio piccolo boicotto le multinazionali.

avatarsenior
inviato il 13 Giugno 2021 ore 10:46

Skylab59: " Acquistare il più possibile locale, in tutti i campi e in tutte le forme. "


Infatti, da un po' di tempo in qua, le foto su pellicola le scatto solo con fotocamere ed ottiche europee: Rectaflex (made in Italy!), Contax-II (made in Germany), Kiev-4A (Made in URSS), Pentacon (DDR).

avatarsenior
inviato il 13 Giugno 2021 ore 10:46

Questa della delocalizzazione è una sonora sciocchezza che i padroni del vapore stentano a capire. Una volta che delocalizzi, lasci appropriare gli altri del tuo know-how.
I furbi teutonici hanno prodotto le ottiche in Giappone, e ora si producono solo in Giappone.
Lo stesso sta succedendo tra Europa, Giappone e Cina.
Hanno prodotto i cavalletti in carbonio in Cina, e ora vengono tutti da là, ma costruiti in proprio.
Lo stesso coi filtri. Ora i migliori sono cinesi.
Lo stesso coi cellulari.
In un modo o nell'altro la tecnologia viene assorbita, e il meccanismo di sfruttare per un po' con paghe da fame, si ritorce contro.

user120016
avatar
inviato il 13 Giugno 2021 ore 10:47

Acquistare il più possibile locale, in tutti i campi e in tutte le forme.


Per certe cose puoi farlo. Io addirittura mi coltivo verdure ed ortaggi da me ed ho qualche albero da frutto.
Ma su altri oggetti è difficile risalire a tutta la filiera. C'è da diventare scemi...

avatarsenior
inviato il 13 Giugno 2021 ore 10:51

Oppure ti fanno pagare per 4 volte quello che vendono alla multinazionale

Non dovevamo iniziare a spostare le conoscenze, stop

Ricordiamoci che la guerra alla Cocaina e ai colombiani iniziò perché dagli USA uscivano svariati milioni di dollari a settimana e non tornavano più nel mercato interno, impoverendoli, non perché facesse male (malissimo...)

Che cosa ne pensi di questo argomento?


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