user46920 | inviato il 05 Gennaio 2018 ore 2:28
Lori:“ semplicemente va in un oasi con dei capanni,paga, e fa quello che gli piace fare ossia fotografare e OSSERVARE animali selvatici nel loro ambiente naturale. „ ma certo, ora che mi ci fai riflettere meglio, è proprio come andare ad Amsterdam convinti di trovare l'Amore osservando ed approcciando donne "normali" in vetrina, ovvero nel loro ambiente naturale  “ che colpe ha? „ di dar da mangiare ad animali selvatici che non dovrebbero essere imboccati? “ Sta di fatto che l animale che hanno fotografato dopo giorni di appostamenti è selvatico tanto quanto quello che ho fotografato io. „ eeeh, lallero! ... è proprio questo il fatto che NON coincide con la realtà. Poi tu puoi credere a qualsiasi cosa, ma se ogni giorno dai da mangiare ad un animale selvatico, questo non sarà più selvatico. Mi pare anche logico ... o no? Lo so che è più facile pasturare per ottenere lo scatto bello e impressionante, ma non chiamarla fotografia naturalistica perché non lo è !!! Il tema è questo: " Questa è ancora fotografia naturalistica? " La risposta è no ... ma tu puoi anche non crederci |
| inviato il 05 Gennaio 2018 ore 7:30
preparato cappuccino e pasta |
| inviato il 05 Gennaio 2018 ore 8:41
Roberto....Tempo fa scrissi un post in cui cercavo di intavolare una discussione simile... Credo che su questa argomento, e del legame tra fotografia naturalistica e social, ci sia davvero tanto da discutere, e ci sarebbe da farlo costruttivamente.... Il problema è vasto e culturale, e di certo il fotografo naturalista ha enormi responsabilità in merito.... resto fermamente convinto che ci siano due modi per affrontare la naturalistica...Il primo è appunto da "naturalista", il secondo da "fotografo"....E questo non significa che uno sia buono e l'altro cattivo.... Solo dico che bisognerebbe essere molto più trasparenti. Juza, e ancor più i vari 500px, viewbug, flickr sono pieni di bellissime immagini di animali....Primi piani di volpi e rapaci, aquile che si azzuffano e alle quali puoi contare le piume, ecc ecc.... Tutto ok, nulla di male....Forse...Ogni scatto dovrebbe a mio avviso, in questo genere, pesato per ciò che sta dietro,...E ciò che sta dietro dovrebbe essere messo in risalto per "educare" chi non è esperto e per "non illudere e frustrare" chi si approccia al genere.... |
| inviato il 05 Gennaio 2018 ore 8:44
Ho letto e partecipato a discussioni sullo stesso argomento e ben più recenti. In generale mi sembra che si senta la necessità di marcare una differenza morale tra uno stile di fotografia alla natura e l'altro. Di evidenziare come la pratica di un approccio o di un altro rendano meschino il fotografo e ingannatori la foto. Io penso che etica e rispetto siano gli unici due parametri che contano alla fine. Etica nel trattare cn dignità animali e ambiente, etica nel rispetto di altri fotografi, etica verso chi guarda la foto. Di foto e di immagini stiamo discutendo, delle loro qualità compositive, del momento, della capacità di raccontare e emozionare. Per fare questo ci sono migliaia di tecniche e strumenti. Finché c'è rispetto e si dichiara come-dove (sia mai...tutti gelosi dei loro capanni in fil di ferro)-quando....allora non vedo parti lese e viva, viva, le belle foto di natura. Va da sé che io non mi definisco naturalista, ne ho conosciuti e mi inchino, questo però non toglie la qualità naturale alla mia foto. |
| inviato il 05 Gennaio 2018 ore 8:47
“ Certo che è fotografia naturalistica. Gli animali sono liberi di venire o meno,non si tratta di zoo. Nessuno li obbliga,sono selvatici. Se una persona non ha tempo per costruirsi un capanno tutto suo o di perdere giornate girovagando per i boschi che colpe ha? Si tratta di due modi differenti di fare fotografia naturalistica ma pur sempre di fotografia naturalistica si tratta. „ Io su questo aspetto non sono molto d'accordo.... Considerando l'etimologia della parola forse hai ragione tu....ragionando in modo più profondo trovo però che ci siano enormi differenze ed importanti implicazioni.... Il tempo è tutto, in naturalistica....Avere tempo e idee permette di raggiungere grandi risultati... Peraltro ci sarebbe molto da disquisire sul livello di selvaticità di rapaci nutriti ormai da anni con carnai....Lo sappiamo benissimo che quando il business si insinua in un settore, possiamo dire addio a etica e buon senso.... |
| inviato il 05 Gennaio 2018 ore 9:02
“ Peraltro ci sarebbe molto da disquisire sul livello di selvaticità di rapaci nutriti ormai da anni con carnai....Lo sappiamo benissimo che quando il business si insinua in un settore, possiamo dire addio a etica e buon senso.... „ e anche alla funzione "naturale" di quei rapaci, che trovando più conveniente il carnaio preparato ad hoc, smetteranno di predare (anche questo comporta tempo e fatica) le loro prede naturali. La differenza tra "naturalistica" e foto altrettanto bella e lecita, ma non naturalistica, secondo me sta proprio nell'incidenza che la pratica delle due tipologie (e di tutto il relativo contorno di attività, attrezzature e "sistemazioni") ha sui modi di vita, o meglio sulle "nicchie ecologiche" dei soggetti fotografati: se queste nicchie ecologiche rimangono intatte è naturalistica, se cambiano per assecondare la fotografia no. |
| inviato il 05 Gennaio 2018 ore 9:08
Serve quindi un naturalista, un etologo, un biologo...per disquisire dell'impatto deleterio dei carnai. Con dati alla mano e statisticamente significativi. Perché del resto si potrebbero definire le poiane animali opportunisti che nel battere il loro territorio/spazio incontrano carcasse di origine a loro non nota e se ne cibano. Se passano e non trovano nulla procederanno oltre. Discorso differente per i rapaci notturni ed il baiting anche con prede vive o morenti? Non lo so. Basta non fare di tutta l'erba un fascio. Perché a buon senso acqua e olio si dovrebbero mescolare...eh bhe sono dei liquidi. Invece |
| inviato il 05 Gennaio 2018 ore 9:15
Luve non ho ben capito il discorso Poiane... Nel senso.... Passi se faccio un carnaio una settimana per attirarle e fare una foto...Non si potrebbe, ma passi... Però non si può affermare che un carnaio costantemente alimentato non alteri l'equilibrio ambientale e non sia dannoso per la specie.... |
| inviato il 05 Gennaio 2018 ore 9:19
A spanne posso pensarlo anche io, è intuitivo. Affermò solamente che varrebbe la pena/mi piacerebbe avere dati sul comportamento, sulla nicchia, sul danno. |
| inviato il 05 Gennaio 2018 ore 9:21
“ Passi se faccio un carnaio una settimana per attirarle e fare una foto...Non si potrebbe, ma passi... Però non si può affermare che un carnaio costantemente alimentato non alteri l'equilibrio ambientale e non sia dannoso per la specie.... „ Infatti il concetto è proprio questo: dove la pratica è costante va a modificare in modo permanente le abitudini della fauna di zona (tra l'altro: se un predatore trova per la prima volta una carcassa abbandonata, le si avvicina con una circospezione, e quindi con atteggiamenti, che non sono identici a quelli generati dall'abitudine). Ci sono ovviamente delle situazioni "arcaiche" che ora sono da considerare naturali: ad esempio, i passeri che da millenni si sono abituati a vivere quasi esclusivamente all'interno degli agglomerati urbani pur non facendosi avvicinare più che tanto dall'uomo, ma questo è un altro discorso |
| inviato il 05 Gennaio 2018 ore 9:22
“ Solo dico che bisognerebbe essere molto più trasparenti. Juza, e ancor più i vari 500px, viewbug, flickr sono pieni di bellissime immagini di animali....Primi piani di volpi e rapaci, aquile che si azzuffano e alle quali puoi contare le piume, ecc ecc.... Tutto ok, nulla di male....Forse...Ogni scatto dovrebbe a mio avviso, in questo genere, pesato per ciò che sta dietro,...E ciò che sta dietro dovrebbe essere messo in risalto per "educare" chi non è esperto e per "non illudere e frustrare" chi si approccia al genere.... „ da scolpire nel marmo! |
| inviato il 05 Gennaio 2018 ore 9:26
“ A spanne posso pensarlo anche io, è intuitivo. Affermò solamente che varrebbe la pena/mi piacerebbe avere dati sul comportamento, sulla nicchia, sul danno. „ Su questo argomento discussi con il biologo della mia provincia durante un convegno....Fu abbastanza chiaro in merito, evidenziando anche una serie di aspetti legati all'impatto su altre specie come arvicole e passeracei.... |
| inviato il 05 Gennaio 2018 ore 10:54
Avete dato nuova linfa al mio vecchio post La mia posizione è chiarissima: nessun problema se una persona va poche volte l' anno a fare foto e paga, ma neanche per chi va spesso e paga, penso solo che vada data la giusta dimensione agli scatti in questione. Va indicato che sono fatti in strutture a pagamento, questa é la chiave. Per la questione etica dei rapaci, proprio l'altro ieri seguivo uno scambio di opinioni su un gruppo whatsup di fotografi, parlavano della tecnica per attirare il gheppio...beh, si parlava di topolini vivi per i primi giorni, piuttosto che fare questo smetterei di fotografare animali... |
| inviato il 05 Gennaio 2018 ore 11:01
“ Per la questione etica dei rapaci, proprio l'altro ieri seguivo uno scambio di opinioni su un gruppo whatsup di fotografi, parlavano della tecnica per attirare il gheppio...beh, si parlava di topolini vivi per i primi giorni, piuttosto che che fare questo smetterei di fotografare animali... „ Che bellezza E' proprio qui che sta il vero problema...Non tanto nel capanno a pagamento ma nei comportamenti.... Per il mio modo di vedere, però, la foto da capanno a pagamento non dichiarata, è dannosa...Perché genera ffrustrazione nei fotografi meno esperti che approcciano questo mondo e non hanno la sensibilità di capire cosa c'è dietro ad uno scatto...E, fosse anche un aso su 1000, la frustrazione genera comportamenti errati... Da par mio, faccio naturalistica da poco, un paio di anni....Ma faccio ricerca e osservazione sin da quando ero bambino... Da quando frequento zone battute da fotografi ho visto alcuni comportamenti davvero pessimi.... Dai legni nei nidi dei gruccioni, alle sagome di cartone per fare le grandangolate alle sterne vicino ai nidi....Passando per carnai permanenti per rapaci e via via via via...... |
| inviato il 05 Gennaio 2018 ore 11:06
D'accordo al 100% con te Angus |
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