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Esposizione spot si! Ma quando?!


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avatarjunior
inviato il 28 Febbraio 2025 ore 16:46


mhh, non direi.
Cioè, sostanzialmente dipende da cosa ti serve e cosa vuoi fare.
Perché misuri spot?
- per misurare varie parti di una scena e capire come esporre mettendo le varie cose al posto giusto (tipo le mille possibili interpretazioni del sistema zonale, se parliamo a pellicola. Oppure per capire se andiamo troppo sotto/sopra la gamma dinamica del sensore, col dgitale)
- perché hai una scena con un soggetto fondamentale e te ne freghi del resto (tipo sfilata: te ne freghi se lo sfondo viene nero o se una luce spara, l'importante è che la modella sia esposta correttamente)

Il secondo caso è facile: spot sul soggetto, eventuale correzione se lo preferisci più o meno luminoso, finito.
Il primo caso è complesso, e prevede che tu scelga che foto vuoi ottenere da quella scena e quindi quale deve essere il tono medio (vuoi una foto molto scura? vuoi un high-key? devi saperlo prima), misuri le ombre e le luci, capisci se ci stanno nella tua gamma e scegli l'esposizione per starci dentro e decidere cosa eventualmente perdere. A pellicola è probabilmente più facile a meno di non avere una digitale con sensore iper fico.
In questo primo caso se il tuo spot è la macchina fotografica certo, devi ricomporre (o pastrocchiare con il selettore del punto, che ci vuole mezz'ora).


Tycos grazie per la tua dettagliata spiegazione!

Premetto che mi riferisco al digitale.
Pensavo all'utilizzo spot in entrambe le situazioni, comunque posso collegare la misurazione spot al punto AF.



Quello che non mi sembra interessante è esporre sempre e comunque al limite, perché vuol dire che tu scatti una roba purché sia e decidi a casa cosa deve saltar fuori. È un po' un modo barbaro di procedere, vuol dire non avere le idee chiare e potrebbe portare problemi sui toni (potrebbe perché non sono esperto: la risposta del sensore è proprio linearissima? in questo caso non porta problemi), oltre a richiedere il triplo di lavoro a casa.
È molto buona se si vogliono quelle foto tutto aperto e smarmellato.


Scattare ETTR per avere più informazioni ed evitare di alzare le ombre con rischio di introdurre rumore, pratica suggerita, forse meno utile con le macchine d'ultima generazione. L'ho usata poco perché, come tu hai evidenziato, ho riscontrato problemi con i toni.

avatarjunior
inviato il 28 Febbraio 2025 ore 16:50

avere 14 EV di dinamica disponibile ha certo i suoi vantaggi ma bisogna saperli sfruttare con buon gusto, recuperare tutto a volte é contro-produttivo.

Leo45
concordo, non mi piace l'effetto HDR

avatarjunior
inviato il 28 Febbraio 2025 ore 16:55

il miglior modo per farlo per me resta sempre farlo in manuale in modo da non farsi comandare dalle funzioni auto e quindi osservando i movimenti dell'esposimetro sulle varie zone e cosa ne esce, una volta capita l'interpretazione le funzioni auto tramite compensazioni e zone di lettura saranno infallibili.


SaroGrey
è un ottimo percorso, uso quasi sempre priorità d'apertura con compensazione

avatarsenior
inviato il 28 Febbraio 2025 ore 17:33

In una scena a contrasto medio la sovraesposizione in qualche caso migliora i colori in altri rischia di introdurre inutilmente degli slittamenti cromatici.

Lo slittamento accade quando con la sovraesposizione uno dei tre canali RGB si satura. Questo sballa il rapporto numerico fra R, G e B. Quindi cambia il colore.
Non è sempre immediato accorgersi della saturazione di un solo canale.

avatarjunior
inviato il 28 Febbraio 2025 ore 18:19

Concerti di musica classica solo spot

avatarsenior
inviato il 28 Febbraio 2025 ore 19:23

Il discorso ETTR e' molto complesso.
La parte destra dell'istogramma contiene piu' segnale che la parte sinistra, per ovvi motivi.
Da qui il logico pensiero "scatto spostando a sx l'istogramma cosi' recupero meglio".

Purtroppo, come scritto da Simone Rota e da Ale Z, quel pensiero e' una semplificazione della realta'.
La fisica dei sensori (che sono strumenti di misura, come la bilancia da cucina) non garantisce nulla riguardo la qualita' dell'informazione quando si va verso gli estremi del campo di validita'.
In altre parole quando un fotosito si sta per riempie o quando e' quasi completamente vuoto il comportamento esce dalla linearita', per cui, per farla breve, non sai quello che stai leggendo.
A valle del sensore, poi, c'e' il firmware della macchina, col processore di immagine, che ci mette la sua.

Risultato: se sovraesponi molto e poi abbassi in post NON ottieni mai quello che avresti ottenuto esponendo correttamente: cambiano i colori e i valori di luminosita', sempre.
Questo, Ale, anche se non saturi un canale, basta che ci si vada vicino.

La controprova logica e' semplice: se fosse vero, perche' nessun produttore fa direttamente quell'operazione con l'elettronica direttamente nel controllo del sensore?
Sono tutti poco furbi?MrGreen

Aggiungo che anche il concetto di WB invariance, per lo stesso motivo (quasi saturazione di un canale) non e' che una pallida approssimazione della realta'.

Il mito della ETTR e' nato quando c'era un brand che generava dei files nei quali aprire le ombre equivaleva istantaneamente ad avere uno smaemellamento galattico: di contro non era male il recupero dalle alte luci.

Per cercare di salvare la capra si diceva: esponete a dx cosi' poi potete abbassare l'esposizione e avere delle ombre aperte decenti.

avatarsenior
inviato il 28 Febbraio 2025 ore 21:12

La misurazione spot va bene quando sai dove puntarla, e cioè sul punto della foto (normalmente il soggetto principale) che interessa sia ben leggibile. Dopo di che occorre valutare se quel punto dovrà essere reso con una luminosità media o piuttosto se lo si vuole più chiaro o più scuro, e si agisce sulla correzione dell'esposizione.
Oppure misurare la luce su una zona della foto che vuoi che abbia una luminosità media, e bloccare lì i valori di scatto.
Ovviamente questo comporta muovere il punto di misurazione per metterlo dove vuoi tu oppure (come faccio io da vecchio ex pellicolaro) usare solo il punto centrale, misurare lì, bloccare esposizione e messa a fuoco e ricomporre. Questo sempre ammesso che la zona dove misuri la luce e quella dove vuoi la messa a fuoco coincidano.

Se puoi fare qualche scatto di prova la faccenda è semplicissima: quardi quel che hai fatto e correggi. Se invece deve essere tutto a posto al primo colpo perchè hai una sola possibilità per scattare allora mica tanto.

avatarsenior
inviato il 01 Marzo 2025 ore 0:24

uso solo la spot. punto sul soggetto per valutare la corretta esposizione e poi vado a vedere quanti stop sono lontane le alte luci e le ombre. per evitare bruciature o eccessive chiusure di alcune zone sposto l'esposizione per salvare la dinamica e rimando allo sviluppo del file la correzione della luminosità del soggetto.

avatarsenior
inviato il 01 Marzo 2025 ore 4:27

Ma si parla di reflex immagino, almeno nel 2013. Adesso con le mirrorless usate sempre lo spot?

avatarsenior
inviato il 01 Marzo 2025 ore 8:13

Che cosa potrebbe cambiare da reflex a ML, area di lettura, luce e foto che ne esce rientrano sempre nelle solite regole, poi che il mirino elettronico ci faccia vedere in modo diverso da quello riflesso non interferisce sulla luce che interessa il soggetto.

avatarsenior
inviato il 01 Marzo 2025 ore 8:56

Perché dovrebbe cambiare la fisica della luce tra reflex e mirrorless?

Se hai una persona con dietro una finestra a sud a mezzogiorno, dovrai esporre spot sulla persona (o compensare l'esposizione) per poterla vedere nello scatto, altrimenti sarà una macchia scura.

Sia con reflex che con mirrorless.

avatarsenior
inviato il 01 Marzo 2025 ore 9:12

Boh...io semplicemente uso la lettura normale e poi compenso fino a quando non mi appare a mirino quello che voglio. Sbaglierò ma faccio parecchio più veloce

avatarsenior
inviato il 01 Marzo 2025 ore 9:18

Boh...io semplicemente uso la lettura normale e poi compenso fino a quando non mi appare a mirino quello che voglio. Sbaglierò ma faccio parecchio più veloce


Ma non è sbagliata la tua tecnica solo che non esiste una misurazione giusta e tutte le altre sbagliate, dove serviva una spot in reflex serve uguale con ML, poi è ovvio che usare una spot per poi andare a correggere pesantemente le altre zone tentando di portarle in lettura è una cavolata, spot si usa quando serve e dove la foto deve uscire in quel modo e questo vale anche per tutte le altre aree di lettura usate, per fortuna che nelle fotocamere esiste la possibilità di scelta e usarle tutte a modo porta solo vantaggi.Cool

avatarsenior
inviato il 01 Marzo 2025 ore 9:29

Concordo ci mancherebbe. Ed è vero che come faccio io dipende molto da quanto ci si fida del mirino e delle segnalazioni di sovra/sotto esposizione, ma con un po' di abitudine trovo risultati soddisfacenti, poi almeno su OM e Panasonic che uso io, le letture spot tendono a scegliere una esposizione un po' troppo scura delle luci che comunque va compensata, a qual punto faccio prima a compensare a vista, soprattutto se l'area di messa a fuoco sta da un'altra parte. Credo sia essenzialmente questione di abitudine.

avatarsenior
inviato il 01 Marzo 2025 ore 9:41

Esatto, la cosa più corretta è conoscere l'esposimetro della macchina e sapere quando e come intervenire.
Anche sullo spot è la stessa cosa.

L'esposimetro calcola e poi sei tu che devi compensare secondo quello che vuoi.
In ogni caso l'esposimetro cercherà di riportare la sua area di interesse alla luminosità del grigio 18%.
Sta a te poi compensare, ma che tu parta dalla Matrix o dalla Spot cambia poco.

Non sono un ex pellicolaro, ma pure io spesso blocco l'esposizione (e il focus) dove so che mi va bene e ricompongo.

Che cosa ne pensi di questo argomento?


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