| inviato il 05 Marzo 2020 ore 10:01
ma è lesa maesta osare sollevare qualche dubbio sulla mitica sanità lombarda? |
| inviato il 05 Marzo 2020 ore 10:04
“ ma è lesa maesta osare sollevare qualche dubbio sulla mitica sanità lombarda? „ No. Ma c'è differenza fra sollevare dubbi fondati o riferiti da cugini. La tua affermazione su quali informazioni è basata? Non hai risposto alle mie domande. Sei a conoscenza che non erano previsti tamponi nemmeno per pazienti già ricoverati perchè non provenivano da zone rosse e non erano stati (presuntivamente) a contatto con persone infette? |
| inviato il 05 Marzo 2020 ore 10:09
si parla dell'inizio dell'epidemia, prima che venisse istituita alcuna zona rossa. |
| inviato il 05 Marzo 2020 ore 10:11
“ si parla dell'inizio dell'epidemia, prima che venisse istituita alcuna zona rossa. „ la zona rossa era la cina. L'epidemia c'era già. Ad ogni modo non proseguo oltre, mi pare che tu non abbia molte fonte interessanti. Cerco di non ricadere nell'errore già fatto. Buon proseguimento e se vorrai ci sono anche altri 19 post prima, ogni tanto qualcosa di utile si trova per capire. |
| inviato il 05 Marzo 2020 ore 10:13
comunque sembra che anche la valle d'aosta abbia i suoi contagi. |
user198779 | inviato il 05 Marzo 2020 ore 10:18
SergioFermi "oggi han chiuso il teatro a cagliari fino al 31 ,anche se c'è solo un caso all'ospedale ,gli spettacoli di pagliacci e sinfonie cancellateSegnala" Sei sicuro? |
user177356 | inviato il 05 Marzo 2020 ore 10:31
Il confronto tra i nostri dati e quelli della Corea del Sud continuano a lasciarmi perplesso. La quota degli ultrasessantacinquenni è del 15%, più bassa del nostro 21% ma non certo da paese "giovane". In questo articolo il basso numero di morti viene attribuito all'efficienza dei protocolli di test e alla disponibilità di kit molto affidabili, che ha consentito di individuare i contagiati prima rispetto ad altri paesi. Insomma, non si tratta solo di una maggiore coincidenza tra contagiati e conteggiati (con un denominatore più alto nei rapporti), ma di una migliore e più tempestiva risposta del sistema. www.bloomberg.com/news/articles/2020-03-04/south-korea-tests-hundreds- |
| inviato il 05 Marzo 2020 ore 10:40
Un'operatrice socio-sanitaria nella Rsa di Maleo, 56enne, di Codogno, ha raccontato al Corriere della Sera la sua esperienza durante il ricovero in terapia intensiva all'ospedale di Cremona. La donna, positiva al coronavirus, ha risposto alle domande tramite sms, poiché è attaccata all'ossigeno e non può parlare. “Sono ricoverata da dieci giorni – ha detto la paziente – le mie condizioni sono peggiorate: sono svenuta in due occasioni, sono a letto sotto ossigeno e assumo la terapia mattina e sera, oltre a quella endovenosa fissa. La febbre da due giorni non c'è più, ma i polmoni hanno bisogno di aiuto…”. La donna ha rievocato i sintomi dopo il contagio da coronavirus: “Mi è venuta la febbre dopo una notte al lavoro: mal di ossa, tosse leggera, curata come influenza, tachipirina e mucolitico”. “Ogni giorno peggioravo – ha aggiunto – ho chiamato il 112, ma non avevo avuto contatti con persone infette. Dopo 9 giorni di febbre alta i miei figli hanno richiamato un po' arrabbiati. È arrivata l'ambulanza, erano tutti con la tuta…”. Codogno è uno dei focolai del coronavirus in Lombardia. “Ho avuto un primo ricovero a Cremona – ha raccontato l'operatrice – in un poliambulatorio adibito ad ospedale da campo con brandine della Protezione civile. Ho fatto lì i primi esami. Quando ho avuto il risultato mi hanno spedita negli infettivi”. La paziente ha descritto le sensazioni provate quando ha scoperto di essere positiva al coronavirus: “Sembrava di stare in un girone dell'inferno. Te lo dicono ma non capisci cosa ti aspetta ed è meglio così. La cura ti ammazza. Piega il tuo corpo, il mal di stomaco con nausea e vomito è lancinante, la febbre ti fa bruciare”. Sulle sue attuali condizioni, la donna ha precisato: “Lunedì è stata la mia giornata peggiore. Impotente davanti al ricovero di mio marito, in terapia subintensiva a Lodi. Non vedevo via d'uscita. Mi sentivo soffocare. Avrei voluto urlare, perché a Lodi è già ricoverato anche mio papà…”. L'operatrice ha poi ipotizzato le situazioni in cui potrebbe aver contratto il coronavirus: “La bidella della scuola di mia nipote è risultata positiva. Le parlavo mattina e pomeriggio. Anche l'impiegata della Rsa dove lavoro è stata contagiata e ricoverata sempre qui a Cremona. Ma l'ho saputo dopo. Oppure l'ho preso altrove senza saperlo…”. Per superare la sua difficile situazione, la donna ha detto di pensare “ai miei due figli, a mio marito. Ha 58 anni, con i suoi splendidi occhi azzurri ha rallegrato le nostre vite da quando ci siamo sposati. A maggio saranno 33 anni… A mia nipotina di 8 anni che mi ha mandato via telefono un disegno. Ha riprodotto la stanza e le terapie, tutto con l'immaginazione”. Poi ha concluso: “Spero di essere stata chiara: questa non è una banale influenza“. FONTE |
| inviato il 05 Marzo 2020 ore 10:57
Fra tutte le persone decedute dite che ci sarà qualcuno che ha subito anche forti effetti collaterali dalla cura? Qua è la di sentono persone che parlano di antivirali talmente forti da rischiare, in alcuni casi, di creare più danni della malattia. Bisognerebbe fare un confronto anche con paesi che dichiarano casi critici e decessi in misura inferiore alla nostra e vedere con che farmaci trattano la malattia. Credo che usino tutti più o meno gli stessi però sentire l'operatrice sanitaria dire che la cura ti ammazza mi fa pensare che magari non tutti la tollerano |
| inviato il 05 Marzo 2020 ore 11:04
Anche la chemioterapia ti ammazza, nel senso che ti fa stare veramente male. Dipende dall'organismo e dal sistema immunitario, sia per quanto riguarda la tollerabilità alla cura sia per quanto riguarda l'aggressività del virus. |
| inviato il 05 Marzo 2020 ore 11:14
“ No. Ma c'è differenza fra sollevare dubbi fondati o riferiti da cugini. La tua affermazione su quali informazioni è basata? „ Scusa Mirko Fambrini, ma qui ad essere poco informato sembri proprio tu. Che il paziente 1 sia stato rimandato a casa diversi giorni prima senza alcun tampone è cosa nota e documentata, come pure che il primo paziente deceduto, rilevato positivo praticamente il giorno prima della morte, fosse in ospedale con una grave polmonite virale già da due settimane. Se è stato un problema degli ospedali o dei (mancati) protocolli a livello centrale o regionale non si sa, ma resta il fatto che molti davano per scontato che le polmoniti virali fossero monitorate attentamente già da un mese almeno, sembrava il minimo sindacale, mentre è emerso che non c'erano misure di isolamento di pazienti con disturbi respiratori e tantomeno tamponi. E infatti, esattamente come a Wuahn, il virus si è diffuso subito in ambito ospedaliero, senza che nessuno se ne accorgesse. Non so se sei informato che la magistratura ha aperto un fascicolo per “epidemia colposa”, che non significa che le singole strutture siano indagate o colpevoli ma che quanto meno occorre capire il motivo per cui, improvvisamente, ci accorgiamo di veri e propri focolai e di malati gravi, e decessi, relativi a contagiati di settimane prima. Inoltre a parlare per primo di “problemi” dell'apparato sanitario interessato è stato il presidente del consiglio, non un cugino. Non mi sembra che manchino elementi per sostenere che qualcosa non ha funzionato nel sistema sanitario, anche probabilmente nel resto del mondo. Se non hai letto in merito, questi i primi articoli che saltano fuori da una semplice googolata: www.ilfattoquotidiano.it/2020/02/27/coronavirus-cosa-non-ha-funzionato www.ilgiornale.it/news/politica/coronavirus-conte-ora-attacca-lospedal www.corriere.it/cronache/20_febbraio_26/coronavirus-all-ospedale-codog |
user175879 | inviato il 05 Marzo 2020 ore 11:22
La sensazione è che siamo alla frutta già da alcuni anni. Senza nè dolce nè ammazzacaffè. A pagamento il caffè. |
| inviato il 05 Marzo 2020 ore 11:26
un aggiornamento locale(richiesto da Sierra almeno mi pare nei post precedenti), abbiamo dei casi qui in provincia di Firenze che però sono stati contagiati in veneto(dove si erano recati per lavoro 24/25(Feb) lunedì 02/03 erano già entrambi sintomatici(situazione in evoluzione nel senso che stanno valutando la catena epidemiologica per capire chi sottoporre a test e chi no). Il fatto grave è che la donna nonostante tutto ieri si è presentata a lavoro come se niente fosse......... |
| inviato il 05 Marzo 2020 ore 11:36
Domanda a ciascuno di voi : quanto ritenete stupido uscire in compagnia per svago (fotografie , viaggi di piacere , incontri tra altri ) in questo periodo ? |
| inviato il 05 Marzo 2020 ore 11:38
Grazie Indaco. Le autorità sono state chiare, in caso di sintomi infuenzali/respiratori occorre STARE A CASA! |
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