| inviato il 27 Febbraio 2020 ore 11:12
“ Fuoco manuale LiveView. f/2.8 a sx, poi f/4, f/5.6, f/8 verso dx. Ovviamente un sensore 1" sfrutta solo la parte centrale di un obiettivo. Davanti all'estintore un vetro che non ha migliorato la "nitidezza". „ Secondo me passando da f/5.6 ad f/8 c'è un miglioramento troppo forte per essere dovuto solo all'aumento delle prestazioni dell'obiettivo, infatti con un sensore così denso a f/8 la diffrazione dovrebbe farsi già sentire. Scusa se te lo chiedo, hai rimesso a fuoco ad ogni diaframma oppure no? Ho verificato testando i miei obiettivi che evidentemente un po' di focus shift c'è quasi sempre, e con queste densità forse quel poco è sufficiente per perdere il fuoco. Normalmente per le prove di un obiettivo tipo questa faccio una sequenza da TA ad f/11con fuoco a TA, poi una sequenza sempre fino ad f/11 con fuoco chiuso di uno stop e così via fino all'ultima con fuoco a f/5.6. Quasi sempre l'immagine più nitida ad una data apertura è quella con il fuoco preso a quella apertura, anche per diaframmi chiusi. Quindi sembra che la maggior precisione di messa a fuoco che si ha con diaframmi aperti viene annullata dal focus shift. Ti risulta che sia un fattore che può influenzare una prova, per cui si può sottostimare la reale qualità di un obiettivo? |
| inviato il 27 Febbraio 2020 ore 11:30
forse mi sbaglio, ma mi pare di aver capito che il sensore denso non peggiora né migliora la nitidezza dell'obiettivo o la precisione della messa a fuoco, né evidenzia le magagne: al massimo esalta la risolvenza delle lenti più performanti e lascia uguali quelle meno. Nei test pubblicati da Valgrassi, per quello che si può vedere, immaginando che non ci possa essere un significativo focus shift tra f/5.6 e f/8, ipotizzo un lieve micromosso su f/5.6, che risulta quasi meno nitido di f/4 |
| inviato il 27 Febbraio 2020 ore 13:22
@Rolu, Marco montando un non-Nikkor-compatibile su una Nikon 1 con un adattatore qualsiasi, fai tutto in manuale, nel senso che non ti lascia neanche scegliere il modo A (fa però la misura esposimetrica, per cui basta trasferirla da A a M). Il "pompone" invece è un Nikkor AF. La Nikon 1 accetta solo f/22 bloccato (à la Nikon) in modo A (quindi in realtà TA), altrimenti non scatta, dà FEE. C'è il rischio che avete prefigurato, cioè focus shift fra 2.8 e 8. Tutti gli scatti sono avvenuti con autoscatto 2". f/5.6 con autoscatto è risultato peggio di quello pubblicato che è senza. Chiaramente prove così andrebbero ripetute tante volte, qui una volta sola. Poi c'è di mezzo Postimage e il server Juza che sicuramente smussano qualcosa, ma non saprei quanto. Sui TIFF la differenza si vede bene, sempre col f/5.6 un po' anomalo però. Il messaggio deve essere chiaro: con le formule teoriche (diffraction limited) tutto è in mano a f/ che determina la diffrazione e alla fine la MTF, senza nessuna aberrazione in gioco. Non realistico. Le MTF si misurano (non calcolano!) per mettere in luce il grado di correzione delle ottiche, alla fine. |
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