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avatarsenior
inviato il 26 Febbraio 2020 ore 8:32

Ricordatevi che la fotografia è finta per definizione. Può aiutare lo storico a comporre un puzzle ma è una tessera.

user177356
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inviato il 26 Febbraio 2020 ore 9:47

Stefano, il problema è proprio il fatto che l'uomo (l'uomo premoderno mi verrebbe da dire, o la parte premoderna che sopravvive in noi) procede nella conoscenza attraverso narrazioni che non necessariamente rappresentano la realtà (e non lo fanno mai fedelmente).

Le narrazioni sono potenti, e infatti servono ad orientare l'opinione pubblica. La foto della migranti mother ha avuto una funzione essenziale nel convincere gli americani, refrattari all'intervento pubblico nell'economia, della necessità delle politiche di F.D. Roosevelt.

Io però, per formazione e convinzione, credo che l'empatia sia uno straordinario collante sociale ma un pessimo strumento di conoscenza.

avatarsenior
inviato il 26 Febbraio 2020 ore 11:32

Ricordatevi che la fotografia è finta per definizione. Può aiutare lo storico a comporre un puzzle ma è una tessera.

Certo, pensare di ricostruire il puzzle partendo da una sola tessera (la foto della Lange o il romanzo di Steinbeck) non è corretto. Però se abbiamo molte tessere, se le confrontiamo, se valutiamo la loro coerenza, forse il puzzle si può ricostruire. E' per questo che sostengo la necessità di preservare il più possibile la memoria.
Le narrazioni sono potenti, e infatti servono ad orientare l'opinione pubblica. La foto della migranti mother ha avuto una funzione essenziale nel convincere gli americani, refrattari all'intervento pubblico nell'economia, della necessità delle politiche di F.D. Roosevelt.

Per tornare ai trenta minuti di emozione (forse anche qualcuno di più) segnalo questo libro, espressamente dedicato al tema in questione:
https://www.amazon.it/New-Deal-Photography-USA-1935-1943/dp/3836537117
Un tempo i fotografi venivano pagati per documentare la situazione, ora, forse, sarebbe il contrario.

user177356
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inviato il 26 Febbraio 2020 ore 12:45

Più che documentazione , parlerei di propaganda .

Nulla di male, anzi. L'amministrazione di FDR è stata innovativa ed efficace nell'uso delle immagini per supportare le proprie scelte di politica economica presso il pubblico americano, in un'epoca nella quale per l'east coast il midwest era una terra quasi sconosciuta.

La politica ha sempre bisogno di veicolare al pubblico le proprie scelte e posizioni in modo emotivo e per narrazioni.

avatarsenior
inviato il 26 Febbraio 2020 ore 13:37

Più che documentazione , parlerei di propaganda .

Come spunto di riflessione posto queste considerazioni prese da wikipedia:
La propaganda può presentare i fatti in modo selettivo (così possibilmente mentendo per omissione) onde incoraggiare una sintesi (una conclusione) particolare, oppure usa messaggi caricati onde produrre risposte emozionali piuttosto che razionali alle informazioni presentate. L'uso della propaganda è dannoso per la libera e naturale formazione dell'opinione personale e pubblica e il danno poi si riflette sulla persona stessa e sulla società.

Il successo della propaganda necessita di una efficace censura sui fatti esposti, altrimenti essa sarebbe facilmente smantellata. La presenza di una situazione di censura è un pesante indizio di una propaganda in corso. La propaganda ha la capacità di esaltare e rendere più importanti i sogni, i pensieri, i desideri rispetto alla realtà dei fatti, facendo spesso uso di simboli in modo da indurre le persone a far coincidere l'obiettivo della propaganda con i simboli utilizzati, anche quando talvolta in realtà fra loro non c'è nessun nesso. Sul fronte contrapposto, la contropropaganda si identifica come attività volta a rilevare e contrastare le azioni di propaganda svolte da attori ostili e include le iniziative finalizzate a neutralizzare o mitigare gli effetti della propaganda avversaria ovvero a sfruttarla a proprio vantaggio.[8]

Mi sembra che descriva bene la situazione attuale, non so se si può adattare anche a quella di cui stiamo parlando noi. Secondo me è plausibile che quelle foto siano state usate per scopi propagandistici, ma la documentazione rimane. A memoria non ricordo bene il libro, ma mi pare che i fotografi abbiano avuto piena libertà di azione. Se così fosse verrebbe a mancare la censura.

avatarsenior
inviato il 26 Febbraio 2020 ore 13:47

Io invece credo che siano sostanzialmente inutili, fatta eccezione di quelle che consentono di ricostruire luoghi e architetture perdute.

aggiungerei anche quelle che aiutano a ricostruire non tanto le architetture quanto i paesaggi perduti per sempre a causa delle nuove "architetture" (ma forse è la stessa cosa che intendevi tu RealB con l'espressione luoghi).

avatarsenior
inviato il 26 Febbraio 2020 ore 13:58

Immaginiamo per un secondo di avere delle immagini o addirittura dei filmati scattati e girati all'epoca delle civiltà sumeriche o dell'antico Egitto oppure nella Grecia o Roma classica o, facendo un salto, provenienti dalle americhe dal periodo immediatamente pre-colombiano e immediatamente postcolombiano. Qualcuno può legittimamente ritenere che questi documenti non completerebbero o forse modificherebbero la nostra visione storica? Si può davvero credere che queste civiltà o la storia non ne uscirebbe anche solo con una vividezza completamente diversa fornendo una visione molto più a "tutto tondo"? E credo che la vividezza maggiore sarebbe il minimo, ma in realtà le informazioni che ne potrebbero derivare sarebbero infinitamente maggiori per uno storico. Credo che non ci sia nemmeno da discuterne.

avatarsenior
inviato il 26 Febbraio 2020 ore 14:03

E' un tema sul quale, dopo aver letto i post di ieri, mi interrogavo anche io. Per gli storici sarebbe un vantaggio enorme. Però la realtà è diversa, e dobbiamo fare tesoro delle fonti disponibili.

user177356
avatar
inviato il 26 Febbraio 2020 ore 14:45

La questione è, a mio avviso, leggermente diversa.

Il valore di una fonte storica non può prescindere da sistema di fonti nel quale si inserisce. Le immagini sopperiscono spesso l'assenza di informazioni più dettagliate e coerenti, così come la fotografia di un monumento antico sopperisce l'assenza di un progetto architettonico completo. Insomma, l'immagine è meglio di niente , ma non è certo il meglio che possiamo sperare di avere.

Una serie di foto di una chiesa crollata è sicuramente preziosa per la sua ricostruzione, ma molto meno del progetto dettagliato originario o di rilievi architettonici completi.

avatarsenior
inviato il 26 Febbraio 2020 ore 16:10

Una serie di foto di una chiesa crollata è sicuramente preziosa per la sua ricostruzione, ma molto meno del progetto dettagliato originario o di rilievi architettonici completi.

Una cosa non esclude l'altra. Prendiamo un fatto di cronaca recente, l'incendio di Notre Dame. Disporre dei progetti originali potrebbe essere di grande aiuto a chi dovrà ricostruire, ma anche le immagini avranno la loro importanza. Pare che dopo il tragico evento una nota casa di videogiochi, di cui non ricordo il nome, abbia messo a disposizione le migliaia di immagini dettagliate di cui era in possesso.

avatarsenior
inviato il 27 Febbraio 2020 ore 12:29

Che dite? Torniamo ai nostri amati fotografi?

Buona idea.

avatarsenior
inviato il 04 Marzo 2020 ore 21:30

Salgado era attuale in passato, lo è ora e lo sarà anche in futuro.

avatarsenior
inviato il 04 Marzo 2020 ore 23:48

segnalo questa, se la apriranno…
www.facebook.com/258257051185804/photos/a.258278911183618/111409346560

avatarsenior
inviato il 05 Marzo 2020 ore 9:46

visto che è saltato fuori Jim Marshall ecco un altro fotografo che di copertine di dischi jazz ne ha fatte parecchie , William Claxton:



e poi questa:



e questa




avatarsenior
inviato il 05 Marzo 2020 ore 9:50

Vi piace il BN? Beccatevi la pop-up art di David Lachapelle




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