| inviato il 06 Febbraio 2020 ore 18:05
io scatto in p perche mi da la miglior resa dell'ottica a f intermedi e un tempo di sicurezza ( molto spesso 1/125) . e se in un secondo voglio cambiare questi valori ( aprire il diaframma per dire ) giro la ghiera e in un secondo è tutto pronto . |
| inviato il 06 Febbraio 2020 ore 18:28
Ma se guardate una buona foto stampata, appesa ad un muro e ben illuminata, cosa volete mi possa interessare se è stata scattata in manuale o in priorità di diaframma oppure in automatico. Orsù guardiamo la luna, non il dito. |
| inviato il 06 Febbraio 2020 ore 19:30
M, spot, iso fissi ed punto di mf sul punto centrale sono il salvagente dei pigri come me se cambio corpo o ne uso uno nuovo o prestato se non hanno bisogno di accesso ai vari menu è una salvezza, non scherzo, molti pensano che usare M sia chissà quale difficoltà, ma è molto piu' difficile far capire agli automatismi cosa si vuole. la misurazione dell'esposizione in spot è "semplice" identificarla, il cerchietto sul mirino è la zona di lettura, la matrix la digerisco male perchè ancora non ho capito come ragiona, mentre la media pesata al centro con un po' di movimenti a leggere la scena si intuisce come è calcolata. interpretare quello che lo strumento comunica, questo è il primo passo, per poter usare con cognizione le conoscenze di teoria fotografica, poi ognuno è libero di scegliere il tempo o la profondità cose possibili anche con la P che offre la scelta tra molteplici coppie di esposizione equivalenti. se si preferisce A,S o P l'importante e vedere sempre nel mirino i dati, inutile scegliere A se poi si sta scattando ad un secondo o due un balletto per esempio, se non è l'effetto mosso quello che si vuole. ovvio che ricordarsi che l'esposimetro sulla neve o davanti una scogliera lavica ci vede male è un must have :) |
| inviato il 06 Febbraio 2020 ore 19:34
“ cosa volete mi possa interessare se è stata scattata in manuale o in priorità di diaframma oppure in automatico. „ Se mi metto dalla parte dell'osservatore posso essere d'accordo. Ma se il fotografo sono io, voglio sapere se quel risultato l'ho raggiunto per le mie capacità (fino a dove l'attrezzo me lo permette) o è tutto merito della fotocamera |
| inviato il 06 Febbraio 2020 ore 19:46
@bergat “ Scattare in P non è un disonore, ma comporta a monte delle scelte di rinuncia: - non mi interessa se il tempo non è sufficiente per l'azione - non mi interessa se il diaframma scelto non possiede la profondità di campo che cercavo o sia quello che giudico ottimale „ non so le tue fotocamere ma le mie canon e nikon ma anche la rolleiflex con la P permettono di scegliere i valori tempo/diaframma accoppiati a quel valore di esposizione. perciò non è proprio vero che fai fare alla fotocamera, come si puo' anche in spot o semispot se possibile bloccare l'esposizione nel punto che vuoi per poter ricomporre... quindi si puo' scegliere. poi ovvio che, non aggiunge molto ad un A o S o M come rapidità dover girare una ghiera e leggere nel mirino... ma si puo' fare anche così P.S. la rolleiflex t in pratica lavora in P prima ancora si chiamasse così |
| inviato il 06 Febbraio 2020 ore 19:47
“ Ma se il fotografo sono io, voglio sapere se quel risultato l'ho raggiunto per le mie capacità (fino a dove l'attrezzo me lo permette) o è tutto merito della fotocamera „ Un ingegnere deve fare i calcoli a mente per costruire un ponte sennò il ponte l'ha progettato la calcolatrice? La foto la scatta sempre il fotografo, non la macchina. |
| inviato il 06 Febbraio 2020 ore 19:50
la grande innovazione per l'incoscienza esposimetrica l'haportata il touchscreen, tocchi il punto esponi e lo sposti fino a che non vedi quello che vuoi, poi tocchi un altro punto metti a fuoco ritocchi e scatti... |
| inviato il 06 Febbraio 2020 ore 19:53
@sopranostyle “ Se mi metto dalla parte dell'osservatore posso essere d'accordo. Ma se il fotografo sono io, voglio sapere se quel risultato l'ho raggiunto per le mie capacità (fino a dove l'attrezzo me lo permette) o è tutto merito della fotocamera „ fai una prova... metti in p, magari iso fissi, poi gira la ghiera per cambiare le coppie di esposizione, leggile.... capisci quello che stanno dicendo? |
| inviato il 06 Febbraio 2020 ore 19:54
@Sopranostyle saltando tutto quanto è stato detto, ma concentrandomi solo sulla tua domanda iniziale, io mi allaccio a quanto detto da Mirko. Inizia a scattare in M e capisci come funziona la terna. Come contribuisce ognuno dei tre parametri (ISO, tempi e diaframmi) all'esposizione ("luminosità" della foto) e i loro relativi effetti collaterali (rumore, mosso, profondità di campo). Una volta che avrai capito questo passa alle modalità semiautomatiche e cerca di capire in che modo la fotocamera, fissato uno o due dei suddetti parametri, determini quello mancante (quindi capire le varie modalità esposimetriche, spot matrice etc.). Una volta che avrai capito anche questo saprai come funziona, dal punto di vista tecnico, la tua fotocamera e allora la scelta della modalità la potrai fare e sarà una scelta consapevole. Come detto da Mirko, non parliamo di fantascienza. Ti basta leggere qualche articolo in merito e fare diverse prove con la tua fotocamera... in poco tempo sarà tutto chiaro. Da lì in poi ti potrai concentrare (se vorrai) sullo studio della fotografia (che è tutta un altra cosa rispetto a queste tre stupidaggini tecniche) e lì di tempo te ne potrebbe servire molto di più |
| inviato il 06 Febbraio 2020 ore 20:26
“ Se mi metto dalla parte dell'osservatore posso essere d'accordo. Ma se il fotografo sono io, voglio sapere se quel risultato l'ho raggiunto per le mie capacità (fino a dove l'attrezzo me lo permette) o è tutto merito della fotocamera „ Non sarà mai tutto merito della fotocamera. Dietro una fotografia sussiste un pensiero che la macchina non può avere. La fotocamera è un mezzo per dare forma a delle idee. Se tu pensi che scattando in manuale ascenderai come fotografo torniamo a quanto detto prima, è una pippa mentale. Tutto questo non vuole ovviamente precludere il tuo desiderio di arrivare a scattare in manuale. Anzi, una volta raggiunto il traguardo e guardando i risultati forse avrai le idee più chiare. |
| inviato il 06 Febbraio 2020 ore 20:28
Mauro, ma tu... scatti M o no? |
| inviato il 06 Febbraio 2020 ore 20:44
“ Mauro, ma tu... scatti M o no? MrGreen „ Di questi tempi solo priorità dei tempi |
| inviato il 06 Febbraio 2020 ore 20:59
La domanda è incomprensibile. Se ti serve lavorare scegliendo la profondità di campo, priorità di diaframmi, se la variabile artistica che vuoi dare è sul tempo (ed esempio panning o foto con movimento sulla scena) userai la priorità dei tempi. In tutti e due casi sceglierai l'esposizione compensandola, cosa che nn puoi fare in M dove scegli tu tutto. Per me la velocità del semiautomatica è fondamentale per essere rapidi nella street e anche nella ritrattistica. |
| inviato il 06 Febbraio 2020 ore 21:05
Concordo Francesco. Bisognerebbe capire una cosa però: parliamo di valore "artistico" della foto, o di tecnica di ripresa? Nel primo caso son discorsi inutili, "tanto anche con l'Iphone" nel secondo caso si possono valutare le varie opzioni per risultati diversi e controllo sull'immagine. |
| inviato il 06 Febbraio 2020 ore 21:09
Mauro, perché a priorità di tempi? Tempo di sicurezza per aver maggiore profondità di campo? |
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