| inviato il 05 Febbraio 2020 ore 12:53
Se non si parla di sicurezza di mantenimento dei dati di cosa si parla?. Stiamo parlando di fare copie di sicurezza appunto. Alla fine quello che vorrei far notare e' che qualsiasi dispositivo e' "sicuro" se e' "messo al sicuro". Cioe' se e' protetto e fatto lavorare in condizioni da non venir danneggiato. Le condizioni che possono danneggiare un HD sono nell'ordine di probabilita': URTI SCARICHE ELETTRICHE TEMPERATURE E UMIDITA FUORI PARAMETRI. CORTOCIRCUITI DOVUTI A LIQUIDI O POLVERI. DANNEGGIAMENTO MECCANICO (roditori e simili) INTRUSIONI INFORMATICHE ERRORI DI USO Poi esiste la mortalita' per guasto del dispositivo (che oggi parlando di materiale buono e' molto bassa per almeno 10 anni) Insomma, alla fine se un sistema di back up si rompe quasi sempre e' perche' non stava lavorando in modo corretto. Soprattutto quasi sempre si rompe per cause esterne. Fine. Piuttosto che avere dodici copie che diventano rapidamente ingestibili perche' poco organizzate. Conviene avere UNA copia ben organizzata. Alla fine se hai 50mila fotografie sparse in quintuplice copia su dieci hd diversi e te ne serve una...come diavolo la ritrovi? Per una soluzione casalinga, ripeto. Un Hd dotato di wifi posizionato in un punto sicuro e acceso solo quando c'e' da scaricarci sopra roba e' soluzione pratica. P.S. per quanto riguarda Supporti riscrivibili come cd e affini DIMENTICATEVELI per il backup. Mi e' capitato anni fa di essere perito di parte in una causa (grossa) che verteva appunto sulla perdita di dati memorizzati su supporti riscrivibili ottici. Bene, andando a fondo nessun produttore di cd e dvd riscrivibili ha garantito la durata dei dati per piu di 18 mesi. |
| inviato il 05 Febbraio 2020 ore 12:59
Si ok, ma va pure commisurato, altrimenti entro in data center, mi affitto un rack e contratto il costo di una CDN in FO fino sotto al culo della mia sedia dai un pò di obiettività. Lavoro in questo settore da oltre 20 anni e non vado a consigliare un blade con una San in FO, piuttosto mi preme sottolineare pro e contro di soluzioni casalinghe, semplice. Poi se si adottano soluzioni almeno x3 in luoghi geograficamente diversi almeno per una, una sortya di DR, può andare bene anche un disco usb se lo spazio basta....poi qui entriamo nel campo di possibili errori umani nel gestire il flusso, ma se mi tiri giù le best practice per un backup, DR, e BC per un consiglio di come salvaguardare foto personale a cui magari teniamo tantissimo certo, ma come dico contestaulizziamo.... Il bluray è un plus e ci sono dischi e dischi, ne ho alcuni di 10 anni, che poi rinfresco, non facciamo terrorismo, anche qui cum grano salis.....è uno dei sistemi in una logica x4 |
| inviato il 05 Febbraio 2020 ore 13:02
“ MO disc? 100 anni? „ hai mai visto quelle scatole con il pulsante panic che vanno molto di moda in certi ambienti della finanza "creativa"?. Ci tieni dentro tutti i tuoi MO e se ti arriva un controllo a sorpresa, una pestata sul fungo e in un flash tutti i tuoi supporti diventano illeggibili.  Tanto per dire.. basta che ci sia una calamita e una temperatura che superi il punto di Curie del materiale e tutto svanisce in una frazione di secondo. Non e' il supporto il problema. Statisticamente e' come viene gestito il supporto che provoca i problemi. |
| inviato il 05 Febbraio 2020 ore 13:06
riporto dal sito che hai linkato : ….Con un indice di difettosità di 1 errore ogni 100.000 dischi dopo più di 1000 anni di archiviazione ad una temperatura di 25°C e il 50% di umidità relativa, i dati possono essere archiviati in sicurezza per secoli in un MDISC riposto in un tipico armadietto per classificatori domestico o per ufficio….. a 25 gradi e al 50% di umidita le pitture rupestri son arrivate a diecimila anni.. poi quando hanno aperto le grotte l'umidita' del fiato dei visitatori le ha danneggiate in pochi mesi. Quelle case, dicono cosi in pubblicita'. Davanti ad un giudice e per dispositivi tenuti in ambienti NORMALI scrivono cose diverse. i 25 C 50% hum sono condizioni costose da ottenere. |
| inviato il 05 Febbraio 2020 ore 13:09
“ Lavoro in questo settore da oltre 20 anni e non vado a consigliare un blade con una San in FO „ Si appunto. Nessuno consiglia questo. Personalmente ho solo fatto notare che conviene scegliere bene il luogo dove posizionare l'unita' di Backup piuttosto che spendere centinaia di euro in nas piazzati magari vicino ad un termosifone. |
user177356 | inviato il 05 Febbraio 2020 ore 13:30
Fileo, il fatto che tu abbia bisogno che ti spieghi cosa siano i problemi cognitivi prova che li hai. Prendila in po' come ti pare, ad esempio bannami. Mi farò forza e sopporterò l'immensa perdita del non leggere più le frequenti opinioni prive di fondamento che dispensi. Giusto per l'audience, tanto tu non capisci: Fileo ha sostenuto che un NAS non serve per il backup di dati, poi si è contraddetto quando gli ho dimostrato che la tua affermazione era falsa. |
| inviato il 05 Febbraio 2020 ore 14:08
@TheRealB “ Fileo, il fatto che tu abbia bisogno che ti spieghi cosa siano i problemi cognitivi prova che li hai. Prendila in po' come ti pare, ad esempio bannami. Mi farò forza e sopporterò l'immensa perdita del non leggere più le frequenti opinioni prive di fondamento che dispensi. Giusto per l'audience, tanto tu non capisci: Fileo ha sostenuto che un NAS non serve per il backup di dati, poi si è contraddetto quando gli ho dimostrato che la tua affermazione era falsa. „ Evidentemente c'è qualcuno che non ha proprio nulla di meglio da fare, che rompere le scatole al prossimo. Sono passate un paio di pagine, la discussione è andata avanti, ma tu continui a prendertela con me. Ci siamo conosciuti da qualche parte? Ti ho fatto qualche torto? Comunque visto che continui a tirarmi in ballo, mi vedo costretto a replicare. Un nas non è un dispositivo di backup, è semplicemente una unità multipla (perché è composta da più dischi) di storage, da inserire in una rete locale. Rispetto ad un singolo hard disk di rete ha il vantaggio di continuare a funzionare, e quindi di mantenere i dati a disposizione degli utenti collegati, nel caso della rottura di un disco, almeno per le configurazioni speculari (raid 1). Per questo motivo lo possiamo ritenere più sicuro rispetto ad un singolo hard disk, ma, se abbiamo come unica copia, i dati in un nas, non lo possiamo definire un backup. Nulla vieta di utilizzare un nas per fare backup, anche se è più costoso rispetto a prendere un disco semplice, volevo solo evitare che qualcuno, avendo i dati salvati SOLO sul nas, fosse convinto di aver realizzato un sistema di backup. Mi sembra che questa posizione sia stata espressa anche da altri senza per questo essere stati apostrofati come dei minorati mentali da te. |
| inviato il 06 Febbraio 2020 ore 8:34
Vedo che ultimamente la discussione si è allargata ad altre problematiche. Mi sembra che il problema posto inizialmente, fosse quello della sicurezza dei dati archiviati in singoli computer personali, o, al massimo in reti di pochi PC casalinghi. La problematica della sicurezza dei dati nelle grandi aziende, dove abbiamo a che fare con centinaia o migliaia di computer in rete, è di tutt'altro genere, e, infilarla in questa discussione, può servire solo a confondere le idee. Il problema di tutti i computer è rappresentato dai propri dati, visto che, in caso di rottura, tutto quello che concerne il SO ed i software applicativi, può essere recuperato e installato nuovamente, magari con una discreta perdita di tempo. I dati personali, e per personali intendo i propri documenti, le proprie foto, i propri filmati, non sono recuperabili da nessuna parte. I dischi di oggi sono molto capienti ed economici, quindi è facile mettere i ricordi di tutta una vita in una scatola pagata poche decine di €. Purtroppo però possono guastarsi, a volte senza preavviso, per questo motivo è opportuno effettuare almeno un backup su un supporto valido. I dati possiamo tenerli in diverse maniere: 1) disco interno al computer. Vantaggi, connessione veloce e sicura (SATA), disco non soggetto a colpi e cadute, svantaggi, dati non condivisibili con altri computer a meno di mettere in condivisione il disco. 2) disco esterno. Vantaggi, possibilità di connetterlo a più computer, svantaggi, connessione (usb) più lenta, possibilità che il disco cada e si guasti. Al problema della velocità minore si può ovviare con un case dotato di porta E-SATA, se anche il computer ha questo tipo di presa, in tal caso il disco, anche se esterno, è come se fosse collegato SATA alla scheda madre. 3) nas. Vantaggi, direttamente collegabile a tutti i computer connessi alla rete casalinga, affidabilità superiore ad un disco singolo, svantaggi, costo più elevato, per esempio pensando ad un volume di dati di 3-4 tera, si va dai circa 100 € di un disco esterno ai 350-400 di nas più due dischi da server. Sta ad ognuno di noi, esaminata la propria situazione, stabilire cosa convenga di più. Personalmente ritengo che sia meglio gestire l'archivio dati con il minor numero di supporti possibili, e visto il costo dei dischi di oggi, credo sia possibile, nel 99% dei casi, cavarsela con un solo disco. Veniamo ora al backup, finora abbiamo parlato solo della prima copia, quella a cui facciamo normalmente accesso. Il backup è (almeno) una seconda copia che viene aggiornata periodicamente dalla prima. Se siamo riusciti a contenere l'archivio in una sola unità, sarà agevole effettuare il backup su un'altra unità. Possiamo scegliere un hard disk da connettere per l'occasione. Nulla ci vieta di optare per un nas, il vantaggio, oltre ad una maggiore sicurezza della copia, sarebbe quello di poter automatizzare il processo periodico, visto che il nas è un computer con il suo piccolo SO. Potremmo avere quindi il nas 1 utilizzato per il normale lavoro, e poi il nas 2 che periodicamente esegue il backup. Lo stesso si potrebbe ottenere collegando un disco alle porte usb del nas, tenendolo sempre acceso o accendendolo per l'occasione. La spesa andrebbe da 200 € (disco esterno + disco di backup), ai 900 € (nas per i dati + nas per il backup), con una soluzione intermedia a 500 € (nas + disco di backup). I tutti e tre i casi, il backup sarebbe la seconda copia, effettuata su nas o su disco esterno. I questi casi siamo ragionevolmente protetti da guasti, ma non dall'ipotesi remota, ma possibile di furto in casa con asportazione dei dischi, o addirittura distruzione a causa di incendio, terremoto ecc ... La seconda copia di backup potrebbe essere effettuata, più di rado, con un disco che si tiene in luogo diverso: ufficio, casa di parenti ecc ... , oppure si potrebbe usare un cloud. Personalmente sono contrario ad affidare a soggetti esterni l'unica copia dei miei dati, ma vedo molto remota la possibilità di avere in contemporanea l'incendio totale dell'appartamento e il messaggio di scuse di Amazon che mi comunica con sommo dispiacere che si sono fumati il server con le mie foto . |
| inviato il 06 Febbraio 2020 ore 10:07
che poi, alla fine… nella mia esperienza queste immagini sono senza prezzo solo virtualmente. Quando viene scassato un HD quelli disposti a pagare il lavoro di recupero delle immagini si contano sulle dita di una mano. Io comunque, investirei piu' sul luogo in cui verra conservata l'unita' di backup che sull'unita' stessa. Un HD USB se lo mantieni al riparo da cadute, umidita', polvere e scariche elettriche e' altrettanto sicuro di un HD montato in una serverfarm. Il problema sorge quando hai l'unita' di backup sulla scrivania e la domestica spolverando lo fa cadere o quando ci rovesci sopra accidentalmente un bicchiere di birra. |
| inviato il 07 Febbraio 2020 ore 20:20
Parlate di raid 1, 5, 6... allora 1 ho capito che è il mirroring. 5,6? Quando si usa uno piuttosto che l'altro? |
| inviato il 07 Febbraio 2020 ore 20:48
RAID 5 o 6 richiedono più dischi , con un raid 5 supporti la rottura di 1 disco con il 6 fino a 2, il rovescio della medaglia é che questi dischi non concorrono allo spazio utile. Esempio hai 4 dischi da 1 tera, in raid 5 hai 3 tera utilizzabili, se ti si rompe 1 disco puoi cambiarlo a caldo e ricostruire il raid, in raid 6 avresti solo 2 tera disponibili a reggi anche 2 dischi rotti.....diciamo che il raid 6 hanno senso su catene molto lunghe di dischi, magari in sistemi da 8 dischi a salire, c'è poi da dire che questi sistemi non sono molto performanti in scrittura (per cui si affiancano a sistemi raid 50 o 60...ma qui si va oltre). Un raid 5 richiede un minimo di 3 dischi , il 6 un minimo di 4. Se quindi N é il numero dei dischi lo spazio utile in raid 5 é N-1 mentre in raid 6 é N-2. Con il 6 quindi hai 2 dischi di parità che ti danno una doppia garanzia in caso di rottura , ma perdi la possibilità di utilizzarli come spazio di archiviazione e scrivi ancor più lentamente di un raid 5, sicurezza prima della velocità. it.m.wikipedia.org/wiki/RAID |
| inviato il 07 Febbraio 2020 ore 22:55
Grazie, quindi che modell consigliate? Credo che un due dischi sia sufficiente per aver archivio foto/video e backup |
| inviato il 07 Febbraio 2020 ore 23:10
backup non si fa con il solo nas devi avere qualcosa extra archivio ok poi ti serve backup su disco esterno che metti in altro posto magari. 2 copie fisiche in luogo diverso l archivio e il backup. ps ci vuole un UPS poi per gli sbalzi di tensione magari. |
| inviato il 07 Febbraio 2020 ore 23:11
“ Io ho un WD mycloud da 6 tera , ma è vuoto da un anno , il collegamento avviene attraverso la rete domestica e caricare 1 tera di foto ci mette una vita „ Mi sa che lo fai tramite wifi... e con un wifi lento... :-D |
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