user14103 | inviato il 08 Dicembre 2019 ore 23:24
Peccato che io abbia usato la pellicola da quando avevo 6 anni fino ai 30, lasciandola poi in disparte a favore del digitale. Allora 35mm. Ora voglio semplicemente provare nuovi formati, che il 35mm lo conosco benissimo e con il 6x6 non è scattata del tutto la scintilla. Ma sentenze così a caso ne abbiamo?? Azz da quando hai sei anni che fai pellicola e chiedi consigli dai ne sai piu di tutti ..compra due rulli una macchina un 'ottica e scatta..che problema c'e hai gia 24 anni di pellicola alle spalle che devi chiedere ? |
user175007 | inviato il 09 Dicembre 2019 ore 8:40
Sem non ti nascondo che la rangefinder Fuji 67 o 69 sia sempre stata il mio sogno proibito molti anni fa, ora che potrei averla senza problemi visti i costi ne sorge un altro, dare uno sviluppo e stampa degni del formato senza svenarsi, cosa impossibile purtroppo |
| inviato il 09 Dicembre 2019 ore 8:49
Un servizio di qualità costa caro Flarelux, comunque se ti affidi a professionisti seri il prodotto che te ne ritorna è anch'esso di altissima qualità. Ovviamente parlo di sviluppo accurato e stampa rigorosamente da ingranditore, quindi niente scansioni né tantomeno derive digitali di alcun tipo. |
user175007 | inviato il 09 Dicembre 2019 ore 9:54
Concordo con te Paolo, scattare a pellicola e poi stampare da un file è un non senso, io lo faccio con la Nikon Fm e ne sono consapevole, ma mi accontento di formati piccolo come 10-15, la classica foto casalinga senza nessuna pretesa artistica |
| inviato il 09 Dicembre 2019 ore 10:02
Già, come dice giustamente Paolo, la voce (dopo l'attrezzatura) la voce da tenere presente è il costo di una stampa tradizionale di qualità, scattare in analogico per poi passare a una stampa digitale è il massimo della illogicità. |
user120016 | inviato il 09 Dicembre 2019 ore 10:22
Con il Bianco e Nero non mi passa nemmeno per l'anticamera del cervello di fare stampe digitali perché le mie stampe chimiche in camera oscura hanno raggiunto una qualità che difficilmente potrei trovare altrove. Per il colore, invece, è una cosa che prendo in considerazione per stampe di grosse dimensioni, per questioni di comodità e di qualità. Ad ogni modo, ho visto che rimane una certa differenza tra una stampa digitale da file digitale ed una stampa digitale da negativo scansionato. E per me, ripeto, solo per il colore e per stampe grandi, tanto basta per dire che vale la pena utilizzare questa commistione. |
| inviato il 09 Dicembre 2019 ore 11:48
Credo l'aspetto più importante che avete trascurato riguarda la fruibilità del risultato. Con la pellicola produci per te stesso e pochi intimi salvo rarissime eccezioni. Col digitale produci per il mondo. Che quanto produci poi interessi al mondo è un'altra cosa ovviamente. Poi ci divertiamo in tanti con la vecchiette a pellicola. Lo vedo comunque un approccio un po' snob ed elitario. Non credo in nessun modo che la pellicola, di qualsiasi formato, potrà avere un futuro se non di nicchia estremamente limitata. Un po' come gli LP in vinile. Ciononostante mi diverto moltissimo ancora oggi a stampare in camera oscura. Credo anche che scattare in B/N poi affidare ad altri lo sviluppo oltre che a dilatare enormemente i costi gia alti, mortifichi spesso quanto il fotografo immagina durante il suo scatto creativo. La sintonia tra fotografo e sviluppatore era ed è indispensabile e riproporla al giorno d'oggi credo sia riservato a pochi personaggi di élite anche molto benestanti. Col digitale questo mondo si apre a chiunque (o quasi) con un minimo di buona volontà. E i risultati, permettetemi, non tanto spesso si differenziano in positivo/negativo. |
user120016 | inviato il 09 Dicembre 2019 ore 12:29
“ Con la pellicola produci per te stesso e pochi intimi salvo rarissime eccezioni. „ E ti pare poco? “ Col digitale produci per il mondo. „ La qual cosa non mi interessa minimamente “ Che quanto produci poi interessi al mondo è un'altra cosa ovviamente. „ appunto... “ Lo vedo comunque un approccio un po' snob ed elitario. „ Scattavo a pellicola anche quando la massa scattava a pellicola. Sono gli altri che hanno cambiato, non io “ La sintonia tra fotografo e sviluppatore era ed è indispensabile e riproporla al giorno d'oggi credo sia riservato a pochi personaggi di élite anche molto benestanti. „ Faccio tutto da me, per cui credo di essere abbastanza in sintonia con me stesso. Altrimenti starei bene in sul lettino dello psichiatra Riguardo all'essere benestante, è vero che non è economico mantenere una camera oscura ma non è proibitivo. di sicuro non mi lamento ma non ho stipendi a 4 zeri, intendiamoci... “ Col digitale questo mondo si apre a chiunque (o quasi) con un minimo di buona volontà. „ Il problema è che a volte manca anche quel minimo e si vede “ E i risultati, permettetemi, non tanto spesso si differenziano in positivo/negativo. „ Su questo siamo d'accordo |
user36220 | inviato il 09 Dicembre 2019 ore 12:37
Nove, bello spunto, ti ringrazio Flarelux, non sono d'accordo. Ovviamente se vuoi sviluppare e stampare da pellicola, ti do ragione. Ma io seguo un procedimento diverso. L'unica fase in cui sono "solo" è lo scatto. Una volta riempito il rullino, comincio ad interagire con lo stampatore. Lui mi sviluppa il rullino, mi fa una stampa provino in formato A3 in cui vedo una anteprima della foto, e mi fa una scansione digitale in alta risoluzione del negativo. Scegliendo dalla stampa provino, seleziono le foto da stampare su carta cotone o comunque fine art, usando il file digitale, a cui applico, se serve, un minimo di post. Nella foto fatta con la Hasselblad messa qualche pagina fa la post è stata un paio di timbro clone per rimuovere segni di pelucchi, ed un +5 di luminosità. Ho a casa una stampa su carta cotone di quella foto che è a dir poco commovente per quanto rende bene. Costo di sviluppo rullino, provino e scansione digitale, sui 30 euro. Non mi sembra sta cifra impossibile da sostenere. |
user36220 | inviato il 09 Dicembre 2019 ore 12:46
Sergio, se scatti a pellicola e scansioni hai un file digitale ma che di digitale ha poco e nulla. Non dimentichiamo che non solo ogni lente ha la sua impronta, ma nel caso della pellicola anche ognuna di queste si distingue dalle altre. Per rimanere sul bianco e nero, il risultato di una pellicola 125 ASA è ben diverso da una 400 ASA. E lo si nota anche se si fanno scansioni dalla pellicola. Io comunque stampo tanto, sia che lo scatto sia a pellicola, sia esso digitale, e fruisco il tutto su alcuni album che sfoglio regolarmente. Domenico, io non so cosa darei per avere anche solo una minima parte della tua conoscenza analogica. |
user120016 | inviato il 09 Dicembre 2019 ore 13:36
@SemT, quando hai piacere ti aspetto in studio da me. Porti qualche rullino da sviluppare e magari qualcuno già sviluppato da stampare. Stiamo organizzando una giornata con Paco e secondo me, mettere le mani in opera fa più di mille chiacchiere! |
| inviato il 09 Dicembre 2019 ore 13:43
Domenico, mi trovo in sintonia con molto di quello che dici. Non mi rivolgevo a te ma era un discorso generale. Dipende ovviamente da quello che uno ci vuole/deve fare con i suoi scatti. Volevo solo sottolineare che scattare su pellicola tramite dia o al limite anche colore è relativamente semplice e alla portata di tutti. Metti una o quello che ti piace, componi con cura poi fuoco, esposizione al meglio e passi tutto al laboratorio. Poi visioni col proiettore, se tutto è andato bene. Col B/N, e tu me lo insegni, il tutto diventa estremamente più complicato e se vogliamo piacevole. Partendo dalla scelta della pellicola, attraverso la sensibilità che gli attribuisci, alla sviluppo che scegli (io uso Rodinal perché mi piace la sua acutanza) alla sua diluizione, temperatura. Poi stampi e scegli carta, gradazione, maschere e così via. Un processo che richiede esperienza, dedizione tempo e soldini. E se questo lo riportiamo al 6x6 o 6x9 il tutto si complica ulteriormente. Anche a causa dello scarso/assente progresso nel campo dell'analogico registrato nel settore negli ultimo 20 anni. A mio modo di vedere un rituale bello ed interessante ma che devi essere in grado di gestire da solo, pena non fare la foto come vuoi tu ma come “ti viene” oppure come vuole la sviluppatore. Riguardo la resa Sem, ci andrei piano. Col digitale odierno le cose commoventi le vedi lo stesso se sei sei capace. Specialmente tu che ami il MF. Dovresti provare la 100 MPX fuji. Non la prendo perché non me la posso permettere. Con un parco di ottiche decente, poi... Rimane un sogno nel cassetto, purtroppo. Ti posso però assicurare che anche con quanto utilizzo oggi, una banale digitale con buone ottiche i risultati possono essere magnifici, anche in B/N e se non lo sono la colpa è solo mia. Ogni tanto però per me lo sono ed il merito allora lo attribuisco al sottoscrtitto |
| inviato il 09 Dicembre 2019 ore 13:46
“ Credo anche che scattare in B/N poi affidare ad altri lo sviluppo oltre che a dilatare enormemente i costi gia alti, mortifichi spesso quanto il fotografo immagina durante il suo scatto creativo. „ quindi il 90% dei fotografi del'900 sono stati tutti mortificati visto che quasi nessuno si stampava le foto.. |
| inviato il 09 Dicembre 2019 ore 13:50
“ Perché su sto forum ci sono così tanti talebani per cui “scattare in analogico per poi passare a una stampa digitale è il massimo della illogicità”? „ eh vedi.. è pieno di gente con la verità in tasca |
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