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quale futuro per i negozi di materiale ottico ...


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avatarsenior
inviato il 17 Novembre 2019 ore 12:34

Manco pe' gnente. Le importazioni da qualsiasi paese extra-UE sono soggette ai medesimi oneri (IVA, dazi, etc.) indipendentemente dal paese europeo nel quale avviene l'ingresso delle merci. Se non fosse così, verrebbe meno il principio stesso dell'unità doganale europea (al quale, infatti, il Regno Unito intende sottrarsi con Brexit).


IVA
Non è esatto perchè:
all'interno dell'UE le aliquote IVA sono diverse (allego documentazione)

DAZI DOGANALI
support.packlink.com/hc/it/articles/208492135-Quando-Vengono-Addebitat
Ci sono vari scaglioni, diciamo che oltre i € 150 di valore intrinseco si paga l'IVA del paese dove si sdogana + il Dazio che varia dal 4 al 6% + Oneri del vettore che sono nell'ordine di alcuni Euro.
I dazi doganali sono unificati ma ogni porto ha la discrezionalità relativa al valore (intrinseco) del bene in arrivo oppure considerano il valore "farlocco" indicato in fattura per cui, come succede in alcuni porti del Mar Nero un bene che vale € 1.000 viene valutato € 200 e quindi la differenza dell'imposizione doganale diventa la seguente:

Imposizione esatta (valore reale del bene € 1.000)
IVA € 1.000 x 22% = € 220,0
DAZI € 1.000 x 5% = € 50,0
Oneri di spedizione = € 5,5
Totale = € 275,5
Quindi il costo complessivo del bene è di € 1.275,50

Impostazione Evasiva o Elusiva (valore intrinseco del bene € 200)
IVA € 200 x 22% = € 44,0
DAZI € 200 x 5% = € 10,0
Oneri di spedizione = € 5,5
Totale = € 59,5
Quindi il costo complessivo del bene è di € 1.059,50

Quindi la differenza diventa di € 216,00
che in termini percentuali è il 21,6% del valore iniziale.

Fatta le legge, fatto l'inganno ...

MrGreen MrGreen




user177356
avatar
inviato il 17 Novembre 2019 ore 13:24

Salt, stavo per risponderti quando ho letto il commento sull'impero romano, che mi fa capire che oltre che ad avere cognizioni molto rudimentali di economia, ne sai davvero poco di storia romana. Se c'è stato un apparato "inclusivo" nella storia mondiale, quello è stato l'impero romano. Per pragmatismo, non per principio, sia ben chiaro.

@Old_pentax
Stai mischiando due cose che c'entrano poco l'una con l'altra.

La prima sono i differenziali di aliquote IVA nell'Unione Europea, che però sono piuttosto contenute e non spiegano le differenze di prezzo (ad esempio, importare in UE passando dal Regno Unito invece che dall'Italia comporterebbe un risparmio del 2%).

La seconda è l'evasione dell'IVA mediante sottostima del valore normale del bene, che è un illecito (non è un aggiramento legale della norma, o elusione, ma una vera e propria evasione).

Ora, per quanto ne so (ma è un "sentito dire", appunto), le dogane britanniche non brillano per scrupolosità nei controlli, quindi è sicuramente possibile che i venditori di materiale fotografico di Hong Kong stiano sfruttando qualche "buco" nei controlli. Questo non vuol dire che io possa essere accusato di acquistare sapendo di contribuire ad un'evasione delle imposte, perché la merce viene regolarmente sdoganata.

Non solo: di recente sto valutando l'acquisto di un obiettivo il cui costo di listino è circa 2.500 euro. Su eBay lo trovo, da un venditore di HK, a poco meno di 1.800 euro circa, ma un noto operatore italiano che importa parallelamente lo offre a poco più di 1.900. Insomma, la differenza tra i canali ufficiali e quelli paralleli è notevole, ma quella tra l'importazione parallela "legale" e quella "cinese" è molto ridotta. Mi viene da pensare che il vero vantaggio sia nell'assenza di una struttura commerciale e organizzativa e dei relativi costi più che qualche imbroglio doganale.

PS: noto adesso che il rivenditore di Hong Kong fa transitare la merce dalla Spagna, per cui l'ipotesi delle dogane di Sua Maestà Britannica conniventi o disattente sembrerebbe non valere, almeno in questo caso.

avatarsenior
inviato il 17 Novembre 2019 ore 13:59

che oltre che ad avere cognizioni molto rudimentali di economia, ne sai davvero poco di storia romana.


sara'… sei libero di pensarla come vuoi… MrGreenMrGreenMrGreen

ma l'iva al 5% in GB te la scordi se sei Italiano…
ad esempio, importare in UE passando dal Regno Unito invece che dall'Italia comporterebbe un risparmio del 2%

Se lo stesso prodotto è venduto al consumatore finale all'interno dell'UE, occorre applicare l'IVA all'aliquota vigente nel suo paese.

quindi quando compri in GB devi dichiarare alla dogana italiana l'ingresso e pagare la differenza d'iva..

Tutti grandi economisti qui..MrGreenMrGreenMrGreen

europa.eu/youreurope/business/taxation/vat/cross-border-vat/index_it.h


tanto per dire riportando dal sito ufficiale europeo:

"Vendite di beni al consumatore finale in un altro paese dell'UE
L'impresa che vende e spedisce beni a consumatori in un altro paese dell'UE è normalmente tenuta ad iscriversi in tale paese e applicare l'aliquota locale, a meno che il valore complessivo delle sue vendite annuali nel paese nel relativo esercizio fiscale non sia inferiore alla soglia fissata dalle autorità nazionali. "

Solitamente son soglie piuttosto basse..

Questo non vuol dire che io possa essere accusato di acquistare sapendo di contribuire ad un'evasione delle imposte, perché la merce viene regolarmente sdoganata.


COL CAVOLO questa e' fantasia pura..!!!

Interessante notare, che in caso di evasione iva.. NON e' responsabile il venditore.. MA L'ACQUIRENTE FINALE.
Che e tenuto a saldare L'iva contestata, le multe e tutto il resto.

In alcuni casi.. c'e' addirittura il SEQUESTRO del bene che non puo' essere RECUPERATO ma viene distrutto d'ufficio.

Per esempio sigarette, ma anche automobili. E' recente il caso di piu di 600 proprietari che, importata l'auto acquistata in GB, se la son vista sequestrare (dopo un paio di anni) perche' le carte non erano in regola. Auto che verranno distrutte.

A te , acquirente finale, resta il diritto di rivalerti sul venditore e fargli causa...

avatarsenior
inviato il 17 Novembre 2019 ore 14:53

giusto per chiarire, l'articolo 200 e 201 delle norme realtive all'imposta sul valore aggiunto, pubblicate sulla Gazzetta ufficiale dell'Unione europea, recitano testualmente:


Articolo 200
L'IVA è dovuta dalla persona che effettua un acquisto intracomunitario di beni imponibile.
Articolo 201
All'importazione l'IVA è dovuta dalla o dalle persone designate o riconosciute come debitrici dallo Stato membro d'importazione.

identificando l'acquirente COME DEBITORE DELL'IVA.
Il Venditore solitamente PAGA l'iva in nome e per conto del CLIENTE. Ogni evasione quindi e' responsabilita' dell'acquirente che ha consegnato il denaro dell'IVA al venditore (t*faldino) perche' lo versasse.


L'Alternativa e' quella di comprare per esportazione (esente iva) presentarsi in dogana , pagare l'iva ed importare il bene legalmente.

user109536
avatar
inviato il 17 Novembre 2019 ore 17:20

In Svizzera i negozi fisici di fotografia stanno scomparendo anche nelle grandi e ricche città come Zurigo e non parliamo del Ticino. Quelli che restano hanno pochissima scelta in negozio, e prezzi decisamente più alti dei siti online ( e mi riferisco solo a siti online svizzeri senza scomodare Anazon o altro ) spesso legati a catene di grandi magazzini che ti garantiscono consegne rapidissime ( ho ordinato 3 filtri ed una luce Led venerdì alle 14 e sabato mattina alle 10 ho ricevuto il pacchetto per posta, roba da non credere ma è vero ), scelta enorme di prodotti, garanzie, possibilità di rispedire la merce, ecc. Ai negozi fisici dovrebbe restare la consulenza e il contatto con il cliente ma alcune esperienze mi lasciano qualche dubbio anche su questo.
Penso, come ha scritto qualcuno che il negozio fisico per sopravvivere deve avere anche la vendita online e aggiungo anche molta competenza per dare una buona consulenza. Altrimenti sarà dura.

avatarsenior
inviato il 17 Novembre 2019 ore 17:33

@salt

perche' le carte non erano in regola


ti risulta che lenti e macchine fotografiche hanno il libretto di circolazione e l'atto di proprietà ?

Secondo te, legalmente (lasciamo i discorsi morali a chi fa propaganda per mestiere, perché tra il dire il fare c'è sempre molta differenza), quando si acquista su un sito europeo (ma vale anche per un sito italiano perché non vi è alcuna differenza né pratica né concettuale) si deve verificare che il venditore sia in regola con i pagamenti dell'IVA ?

Se questo fosse vero, varrebbe anche per il negoziante sotto casa ......

avatarsenior
inviato il 17 Novembre 2019 ore 17:49

ti risulta che lenti e macchine fotografiche hanno il libretto di circolazione e l'atto di proprietà ?


mi risulta pero' che abbiano N.Di matricola e fattura. Quindi sono tracciabili esattamente come una automobile.

Se questo fosse vero, varrebbe anche per il negoziante sotto casa ......


certo, infatti spesso ne pescano a fare i furbetti. Sorriso

avatarsenior
inviato il 17 Novembre 2019 ore 17:51

Scusate ma allora... perché nessuno mette un freno?
Sarebbe interesse di tutti i venditori sul territorio italiano fare qualche azione in merito

avatarsenior
inviato il 17 Novembre 2019 ore 18:00


@SALT
N.Di matricola e fattura. Quindi sono tracciabili esattamente come una automobile.


Libretto di circolazione e certificato di proprietà sono documenti pubblici, gestiti da un ente pubblico.

N. di matricola è un dato di produzione privato e in quanto tale può essere gestito nel modo, metodo, numerazione, ec.ec. che il produttore ritiene.

Sono due cose nettamente diverse di cui una ha finalità di "attestazione pubblica", anche a favore dei terzi; l'altra no.

Se esiste la fattura, ll pagamento dell'IVA dovrebbe essere stato soddisfatto.

Io credo che quando si voglia fare affermazioni "urbi e orbi", un minimo di competenza su quello che si afferma sia necessaria...... e quando non si è precisi meglio prenderne atto che insistere .....

avatarsenior
inviato il 17 Novembre 2019 ore 18:07

Nel caso di materiale fotografico quando esporti la dogana segna i numeri di matricola del bene esportato.
Il numero di matricola e' riportato in fattura (da questo dipende la tua garanzia).
La fattura va tenuta a disposizione della GdF per dieci anni. Se non dal privato, almeno dal venditore.
Se pescano il venditore con le mani nella marmellata, vengono a bussare anche da te.

Certo che dipende dal valore del bene..(per fortuna)


avatarsenior
inviato il 17 Novembre 2019 ore 18:13

Ma sono comunque milioni di euro.... e non sono solo le macchine fotografiche.... e poi è sotto la luce del sole... è tutto visibile in rete.... Boh.... ???

avatarsupporter
inviato il 17 Novembre 2019 ore 18:23

Non vorrei scivolare nella politica o nell'ot ma Nessunego ha messo il dito nella piaga: con la sua inefficienza/cattiva amministrazione e quindi la sua inesausta sete di denaro, è lo Stato il vero nemico del commercio, dell'industria e, in definitiva, del cittadino e da anni (dal 2001?) ha innescato una spirale viziosa che sta portando il Paese al disastro e la caduta sta diventando sempre più precipitosa , come i dati quotidiani dimostrano; la abusatissima frase, riferita alle tasse, "pagare tutti per pagare meno" non è che uno slogan perché se anche si azzerasse l'evasione, il recupero sarebbe comunque ingoiato dallo spreco e dalla cattiva gestione delle risorse, non cambierebbe nulla insomma, se non cambiano gli amministratori e di migliori non ne vedo all'orizzonte!
A Torino, ad esempio, è una moria continua di attività commerciali (negozi di fotografia inclusi!) e questo cosa vuol dire? Gettito fiscale minore che i nostri Soloni della politica, ormai ridotti alla canna del gas, non sanno far altro che tentare di contrastare con altre (micro)tasse, come le chiamano ora, inutili e ridicole.
In questo panorama votato al disastro, è chiaro che l'utente si rivolge all'e-commerce, cosa che contribuirà a dare il colpo di grazia a quei negozi che non sapranno adeguarsi.

user177356
avatar
inviato il 17 Novembre 2019 ore 18:23

Salt, stai facendo confusione tra l'IVA che deve essere corrisposta al momento dell'importazione (che viene calcolata in base all'aliquota del paese europeo dove la merce entra dall'estero, a meno che non sia destinata direttamente ad un altro paese, nel qual caso si applica quella vigente in quest'ultimo) e quella applicata al momento della vendita (per la quale vige il sistema che hai riportato).

La prima costituisce un costo, la seconda una partita di giro (incasso dal cliente e verso all'erario).

Questo nell'ipotesi che sia l'importazione sia la vendita siano effettuate rispettando le norme. Altrimenti è evasione, non "aggiramento" della normativa. L'evasione va provata, non la si può indurre (tanto è vero che le norme sull'incauto acquisto non si estendono alla responsabilità fiscale).

Il caso delle auto che hai riportato è diverso poi da quello che stiamo discutendo, sia per il fatto che si tratta di beni mobili registrati, sia perché l'acquisto è materialmente avvenuto in UK (o è stato simulato che fosse tale, con la connivenza del compratore).

avatarsenior
inviato il 17 Novembre 2019 ore 18:24


@Salt
Se pescano il venditore con le mani nella marmellata, vengono a bussare anche da te.


Conosci qualche caso concreto nell'ambito fotografico .. per prodotti spediti da paesi europei all 'Italia .. ???

avatarsenior
inviato il 17 Novembre 2019 ore 18:27


Se l'importatore parallelo, con sede in UE, vende facendo ricevuta fiscale (con Iva) e relativi obblighi di legge sulla tutela di chi acquista, si fa una transizione intracomunitaria. Li se il venditore non è onesto con le tasse, ma vige la buona fede.

L'asiatico, che fa arrivare il prodotto dalla UE, fornendo la sua ricevuta non fiscale in UE. In quel caso l'acquisto è extra UE, dovrebbero fornirti anche una ricevuta per lo sdoganamento. Che invece fa un terzo sconosciuto.



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