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Cercasi consigli. Mi hanno fatto una proposta


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user1856
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inviato il 15 Luglio 2019 ore 13:38

Donnie, anche la più famosa catena al mondo di pizza ha immagini poco curate su ig.
Ovviamente per scelta considerando il target di riferimento.
Ci sta anche solo per differenziarsi.

Un po' come McDonald che ha spesso foto fatte peggio del concorrente con la corona.
Ma li ci hanno ragionato su n persone prima della scelta.
La foto è comunque costata una certa cifra.
Anche gli fosse stata regalata dallo studio.

avatarsenior
inviato il 15 Luglio 2019 ore 14:41

Raga state confermando quello che sostengo io, cioè che non è sempre la foto perfetta a trainare il social, e che questo dipende dal target a cui ci si rivolge oltrechè alle idee (a mio modo di vedere di primaria importanza per chi vuole pubblicizzarsi su queste piattaforme).
Questo ovviamente non significa che non ci si spendono soldi, anzi, l'agenzia di comunicazione da me suddetta è più che ben pagata, ma semplicemente per quel tipo di attività e per il target di riferimento non è di primaria importanza l'investimento in foto perfette dal punto di vista tecnico.

Generalizzare dicendo che l'enoteca sotto casa per pubblicizzarsi ha bisogno delle stesse foto perfette (con tutta la attrezzatura che ne consegue per chi le fa) di Dom Perignon mi sembra un eresia. Dipende sempre caso per caso a mio modo di vedere.

avatarjunior
inviato il 15 Luglio 2019 ore 16:14

ma tu… fotografo .. ti metteresti mai a fare le fotografie social per un artigiano che infila perline?


Io si, l'ho fatto e non mi sono per nulla sentito sminuito nella mia professionalità. Non è il mio settore e non lo diventerà mai. Se l'artigiano, il negoziante o l'enoteca di quartiere vogliono mettere sui loro social delle foto e sono disposti ad investire una cifra che io ritengo congrua al mio impegno non vedo il problema.

Forse non avete capito che la "piccola attività" attraverso i social non deve "far pubblicità al prodotto" ma comunicare che "ha in vendita quel prodotto"

Non è mio cliente a un negozio di scarpe della zona usa in modo intensivo Instagram e pubblica giornalmente le foto degli ultimi arrivi in un miniset con sfondo il logo del negozio... chi vede quelle foto non è interessato a vedere come è fatta la Nike super X o la Adidas Iper Y (quello lo vede dal profilo ufficiale dove ci sono le foto da millemila €) ma il messaggio che passa deve essere "al negozio Pipposcarpe sono disponibili le Nike supe X e le Adidas Iper Y"




avatarsenior
inviato il 15 Luglio 2019 ore 23:23

Raga state confermando quello che sostengo io, cioè che non è sempre la foto perfetta a trainare il social




il social con le foto perfette non c'entra nulla,anzi,il social è il sogno,non la comunicazione istituzionale,ben altra cosa.

user1856
avatar
inviato il 16 Luglio 2019 ore 9:56

Forse non avete capito
...cut...
non DEVE


Già, forse non abbiamo capito nulla.
Meno male che qualcuno ha la verità!

Davvero! ^_^

D'altronde probabilmente sono le agenzie che non hanno ben chiaro questo quando valutano a che studio, esterno o a volte interno, far fare le foto.

Mi torna in mente "la grande t*fa della pubblicità" di Errede, un testo interessante tanto quanto può esserlo uno di Ries.
O anche "la pubblicità uccide la tua impresa" di Turbati.

avatarjunior
inviato il 16 Luglio 2019 ore 11:15

io non pretendo di avere la verità in tasca ma esprimo il mio punto di vista con educazione e rispetto per il lavoro altrui...

è vero, non ho esperienza diretta di quello che può costare una campagna pubblicitaria di alto livello, posso immaginare ma non la saprei quantificare non avendo avuto esperienze dirette nel settore ma solo di riflesso per piccole attività della mia zona.

Il mio settore è la fotografia sportiva, seguo alcune discipline a livello europeo e con il mio team siamo attrezzati ed organizzati per trasferire le immagini "in tempo reale" coordinando anche 8 fotografi sullo stesso evento... non per questo denigro chi si approccia alla fotografia sportiva in modo più "semplice".

La polisportiva del mio paese non ha lo stesso budget di un team di serie A, non potrà mai permettersi di acquistare un servizio dal mio team, non sarà MAI un nostro cliente... io stesso ho favorito che entrassero in contatto con un universitario appassionato di fotografia, al quale sono sempre ben disposto a dare consigli e suggerimenti. Son foto professionali? NO son foto gradevoli? SI La squadra e i genitori son contenti? SI, tantissimo



user1856
avatar
inviato il 16 Luglio 2019 ore 11:37

Guarda che non sto denigrando nessuno.
Servono tutte le fasce di servizio e di prodotto.
Nessuna esclusa se il mercato lo richiede.

Prima dicevo per davvero: magari non abbiamo capito nulla.
Ma il mercato è comunque premiante.
Tanto ci basta.

Tornando a prima, dico solo che ragionare per assoluti non dà la reale situazione di un contesto.

Esempio (su quanto scrivi):

La polisportiva del mio paese non potrà mai permettersi di acquistare un servizio dal mio team.


Ne sei sicuro al cento per cento?
Ci metteresti la mano sul fuoco?
Io no di certo fossi nella tua situazione. Confuso
Perchè magari vincono un bando pubblico per avere fondi per pubblicizzarsi e BAAMM, ecco il budget per il tuo studio.
Mai dire mai...

ed è l'esempio del kebabbaro di cui scrivevo sopra: nuovo arredamento, nuovi menu e nuova immagine da mettere nel punto vendita per aumentare la differenziazione dalla concorrenza, agenzia interpellata, servizio in studio in 6 persone e via.
Ma prima di allora non avevo idea del fatturato di uno street food del genere.
Mi immaginavo meno di un ottavo.
Ed ho peccato di presunzione, mea culpa, perchè presumevo dati che non erano quelli reali.

Prima si parlava di negozio di scarpe e li si apre un mondo fatto anche di estremi: tra quelli che provano in negozio fisico, senza comprare per poi acquistare su amazon a quelli che sono affezionatissimi al tale modello di tale marca.
In mezzo c'è un mondo.
Va da se che anche li, considerando ordini con serie e seriette, gli investimenti non sono da artigiano che infila perline ma molto più alti.
Aggiungiamoci le grandi catene, i negozi cinesi e similari e ne esce un quadro per cui come in altri settori, o ti differenzi (dalla concorrenza) o muori.
Idem il commercio.
Idem la ristorazione.
Ma non lo dico io.
Lo dicono i numeri e le chiusure annue. Triste

Nel 2018 in Ialia ad esempio han chiuso la baracca 26'000 locali.
un'ecatombe.

C'è da dire che oltre a tasse e spese varie, ma quelle le abbiamo tutti, molti hanno aperto senza essere veri professionisti O senza essee differenti da altri.
Se sei unico avrai una nicchia, magari piccola ma tua.
Se sei come gli altri non è detto tu riesca ad avere le entrate necessarie per andare avanti.
Spesso neanche la location è sufficiente.
Molti puntano sui social e qui ecco che rifacendomi a Donnie, serve ovviamente l'idea.
ma DEVE essere differenziante.

Insomma Focus di Al Ries è del 1996.
Non di ieri...

user1856
avatar
inviato il 16 Luglio 2019 ore 11:37

PS ovviamente se coach e genitori sono contenti tanto basta: a quel target basta quel servizio.

avatarsenior
inviato il 16 Luglio 2019 ore 17:30

Attenzione.. qui non si denigra nessuno.
Ed infatti io all'autore del 3d ho suggerito di mettere bene in chiaro prima le cose e. poi, di provare ad eseguire il lavoro. Senza fasciarsi troppo la testa, ma anche osservando le foto "social" di alcuni fotografi professionisti.


Insomma e' chiaro che si debba avere ben in testa qual è lo standard attuale di un prodotto professionale.
Poi non e' detto che si sia in grado di produrlo, non e' neppure detto che sia richiesto dal cliente (che spesso vuole spendere poco).


Ammetto che per iniziare,si possa far spendere poco fornendo un prodotto scarso, non e' etico ma puo' starci.

Bisogna essere pero' coscienti che stai preparando la strada per l'inferno.

Uno perche' il cliente spende poco , ma ottiene poco.. e lo sa. Prima o poi ti abbandonera' per spendere di piu da un tuo concorrente.

Due perche' il tuo nome restera' legato ad una campagna poco efficace e poco professionale.


Tanto per dire… Pur con tutta la simpatia,io non andrei dal fotografo che ha scattato per la societa' di panini che fattura 7milioni di euro in 4 anni, di cui e' stato messo il link sopra.

vabbe' che ti pagano poco… ma una foto cosi'

www.instagram.com/p/BvtQ0r1FQDe/


a che serve? dov'e' il sogno di cui si parlava?MrGreen

Il lavoro che ha fatto, anche se pagato poco, non e' funzionale.
E si che aveva come sfondo la cattedrale di Trani.. mica bruscolini...Sorriso


La mia impressione e' che una start up che parte da zero ed in 4 anni arriva ad avere 5 filiali nelle principali citta' ed un giro di 7milionidi euro anno vendendo panini da 5 euro, ha fatto il botto.
Commercialmente e' un unicorno..
Significa che ha venduto in un anno unmilione e mezzo di panini. Settemila panini al giorno...

ma non credo che Instagram abbia ocntribuito al suo successo. Anzi, credo il contrario. Cioe che i clienti soddisfatti dai panini abbiano trainato Instagram.


Poi al mondo si e' visto di tutto… dai foglietti stampati per le offerte del supermercato sottocasa alle pubblicita' rolex.

Ognuno si colloca nel settore che riesce ad occupare.

Che cosa ne pensi di questo argomento?


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