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Aumento prezzi Adobe, dichiarazione ufficiale #2


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avatarjunior
inviato il 05 Maggio 2019 ore 16:12

Non per difendere gli interessi di Adobe ne per accusare nessuno, ma quando per anni la gente scaricava versioni crakkate di PS o Lr, nessuno si preoccupava di come avrebbero gestito i files negli anni a venire


Adobe è arrivata al monopolio proprio grazie a questo.

ad oggi secondo me ragionevole per quanto offerto


Costa più di altri e ti vincola a un servizio... prima ti pagavi un programma e lo usavi "a vita".

Quale sarebbe il problema ad emigrare verso un altro software se non soddisfatti del servizio o dei costi?


Il problema è proprio il monopolio, ormai difficile da scalfire, io uso ancora premiere perché quando lavoro con agenzie e case di produzione molti usano quello. Altrimenti me ne sarei già andato.

Per il mercato questo non fa bene per nulla, mi sembra facile da capire, qui molti difendono e giustificano tranquillamente l'operato e sono disposti anche a pagare il raddoppio del prezzo.

avatarsenior
inviato il 05 Maggio 2019 ore 16:33

Lecter, ma pensi davvero che oggi nessuno crakki PS? Forse il fenomeno si è ridotto, visto che 12 euro/mese un fotoamatore li potrebbe pure spendere, ma c'è ancora, se però arrivassero a 24 credo aumenti parecchio, o uno crakka o segue altre strade.

Comunque non è che, se ci sono dei disonesti crakkatori, questo autorizzi moralmente Adobe a raddoppiare i canoni, anche lei si mette su un piano simile.........

Se i canoni raddoppieranno, la cosa però non mi pare ancora certa e spero proprio che non succeda, temo che in molti troveranno altre soluzioni

avatarjunior
inviato il 05 Maggio 2019 ore 17:28

Lecter, ma pensi davvero che oggi nessuno crakki PS? Forse il fenomeno si è ridotto, visto che 12 euro/mese un fotoamatore li potrebbe pure spendere, ma c'è ancora, se però arrivassero a 24 credo aumenti parecchio, o uno crakka o segue altre strade.

Concordo, se raddoppiassero il canone andrebbero in crisi, credo. La soglia dei 10-12 euro mensili per un abbonamento è psicologica, non credo che un fotoamatore pagherebbe di più, avendo magari l'amico, collega o vicino di casa smanettone che ti installa tutto crakkato in cambio di una birra.

avatarsenior
inviato il 05 Maggio 2019 ore 17:54

Concordo, se raddoppiassero il canone andrebbero in crisi, credo. La soglia dei 10-12 euro mensili per un abbonamento è psicologica, non credo che un fotoamatore pagherebbe di più, avendo magari l'amico, collega o vicino di casa smanettone che ti installa tutto crakkato in cambio di una birra.


ovviamente si parla di fotoamatori....

avatarsenior
inviato il 05 Maggio 2019 ore 18:08

Un professionista con partita iva, non riesco proprio ad immaginare che abbia programmi piratati. Una visita della finanza ed è morto.

avatarsenior
inviato il 05 Maggio 2019 ore 18:28

Un professionista con partita iva, non riesco proprio ad immaginare che abbia programmi piratati. Una visita della finanza ed è morto.


Per uso privato o professionale, mi pare che la mancanza di licenza prevede una sanzione pecuniaria di 154€.

user177356
avatar
inviato il 05 Maggio 2019 ore 18:41

Letter, la questione è questa: il software è di proprietà di Adobe che mi concede una licenza temporanea. Ma sono invece di mia proprietà non solo i files che elaboro, ma anche il processo (workflow, see preferisci), cioè i singoli passaggi di postproduzione articolati secondo una mia personale metodologia, che ho utilizzato per elaborarli. È mio, voglio legittimamente volerlo riprendere, modificare, ri-applicare, etc.

Insomma, è il mio know-how, non di Adobe.

Con il modello a canone, Adobe mi lascia la proprietà degli elaborati ma mi sottrae il processo, che è invece la cosa più importante.

user177356
avatar
inviato il 05 Maggio 2019 ore 18:50

Non solo la sanzione è modesta rispetto al prezzo del software, ma si tratta di una mera sanzione amministrativa, insomma una multa.

Se però un fotografo professionista è organizzato in formadi impresa (ad esempio, si avvale strutturalmente di collaboratori), si configura un reato con sanzioni più severe.

Va da sé che se un professionista usa software senza regolare licenza, dubito che lo faccia su computer facilmente accessibili ad una verifica da parte degli organismi di controllo e verifica. Come minimo, l'hard disk dev'essere criptato. Nessuno può obbligare qualcuno a ricordare una password che ha dimenticato.

avatarjunior
inviato il 05 Maggio 2019 ore 18:51

Comunque capture one, quello completo e non finalizzato ad un solo marchio in abbonamento costa 24€ al mese, se prepagato come Photoshop va a 220€.

avatarsenior
inviato il 05 Maggio 2019 ore 18:59

Viva l'Italia.... immagino negli Usa arriva l'FBI e io tizio gli fa "non mi ricordo la password"

avatarsenior
inviato il 05 Maggio 2019 ore 19:06

Therealb io a quanto ho capito, in relazione alla sentenza della cassazione di luglio 2018, scatta il penale e sanzioni pesanti solo se fai pirateria per scopo di lucro. E non è il caso di avere un software senza licenza in uno studio professionale.

avatarsupporter
inviato il 05 Maggio 2019 ore 19:07

@Luke471
Io non parlo solo di Photoshop e lightroom ma di un monopolio e della suite.

Forse confondi il termine monopolio con larga diffusione o presenza sul mercato (market share e leadership).
Sono due cose molto diverse.
Il monopolio si impone e non mi risulta ci siano norme che impediscano lo sviluppo o l'acquisto di prodotti concorrenti nel settore di Adobe. Tanto è vero che tu stesso scrivi che puoi comprarti altri prodotti più conformi alle tue esigenze(es.: Davinci resolve).
La leadership, invece, si conquista. Chi ci riesce è bravo, acquisisce un vantaggio competitivo e cerca di mantenerlo più possibile. Si chiama "libera competizione ".

Potrei anche tenermi DaVinci 7/8 anni su una macchina adibita a lui e non aggiornata solo per aprire file di vecchi clienti, sempre pagando 270 € una volta sola con Adobe mi è impossibile

Il tuo esempio non fa una grinza e soddisfa le tue esigenze e quelle dei tuoi clienti, ma pensi che le software house stendano un tappeto rosso a clienti come te?
Pensi che paghino gli sviluppatori e manutengano i prodotti per anni in attesa che tu ti risvegli e gli allunghi un altro paio di centoni? Forse un piccolo team, uno sviluppatore solitario, un azienda che finanzia il settore di sviluppo sw anche in perdita usando altri proventi possono farlo, ma senza nessuna garanzia che li troverai ancora lì dopo 10 anni. I cicli di sopravvivenza delle imprese si sono fortemente accorciati nel tempo. Quante ottime soluzioni sono nate, vendute e sparite (fallite, fagocitate, o semplicemente abbandonate) in 1 o 2 anni?
Non c'è nulla di strano se Adobe non considera te un cliente interessante e non ti fa proposte interessanti.
Il tuo tipo di domanda non si incontra con il loro tipo di offerta.

Hai ragione tu o loro?
Tutti e due:
-loro hanno proposte commerciali che gli permettono di tenere le loro politiche industriali e di sviluppo dei prodotti/servizi, oltre che di espandere la base di milioni di clienti soddisfatti (rinnovano gli abbonamenti);
- tu hai competitori di Adobe che ti offrono prodotti alternativi da comprare in licenza d'uso e ti permettono di realizzare le tue politiche personali.
Il monopolio, in questo caso, non esiste. Prova ad andare in auto da Milano a Roma evitando l'autostrada, così ti fa una idea chiara di cosa è un monopolio.

Nessuno può obbligare qualcuno a ricordare una password che ha dimenticato.

Vero, ma loro lo sanno e cercano di beccarti con il computer acceso. Il finanziere, normalmente in borghese, si avvicina, si presenta e approfittando di quel brivido gelido che ti percorre la schiena, ti invita in modo perentorio ad alzarti senza mettere un dito sul computer. Alla tua postazione si siede immediatamente un loro consulente esperto che fa tutte le operazioni necessarie a clonare il tuo computer quando ha le braghe calate.
Usare software pirata, specie in ambito professionale, è sempre un grosso rischio.

avatarjunior
inviato il 05 Maggio 2019 ore 19:35

La leadership, invece, si conquista. Chi ci riesce è bravo, acquisisce un vantaggio competitivo e cerca di mantenerlo più possibile. Si chiama "libera competizione ".


Ci sono quelli che credono che la "libera competizione" porti solo a vantaggi (per le aziende si ma per i consumatori e i cittadini no e abbiamo ben visto dove ci sta portando) e poi gli organismi di controllo che ogni tanto (dopo molto) si svegliano e danno multe. Ricordo Microsoft, Google e tutti i difensori a spada tratta delle loro politiche, quando non capivano che i primi a perderci erano loro, giustificavano l'azienda similmente e con la stessa retorica che stai usando anche tu... dopo un pò arrivò l'antitrust a elargire multe per abuso di posizione dominante e tanto altro. Inezie certo ma almeno hanno fatto capire ad alcuni quello che c'era di sbagliato in quel tipo di politiche.

avatarsupporter
inviato il 05 Maggio 2019 ore 20:10

@Luke471
Abuso di posizione dominante?
Microsoft ha preso la multa da 500 milioni perché forniva a pagamento la documentazione necessaria a rendere altri sistemi interoperabili con Windows che è un sistema operativo venduto in binding con i computer, non un software applicativo di settore che nessuno ti obbliga a comprare.
Google ha preso la multa per le clausole su AdSense che impedivano ai concorrenti di vendere la pubblicità.
Questi sono abusi su posizioni dominanti. Sono fatti molto specifici, non generiche punizioni della comunità verso aziende grandi, brutte e cattive, leader nei loro settori.
Non dimenticare che nelle aziende ci lavorano cittadini e consumatori, che altrimenti sarebbero a spasso, e il lavoro va pagato non piratato.
Vuoi perorare una causa ad Adobe per abuso di posizione dominante nonostante tu stesso abbia dichiarato di essere nella possibilità di usare prodotti concorrenti? In bocca al lupo, ma ti servirà qualcosa in più di quello che hai scritto.

user177356
avatar
inviato il 05 Maggio 2019 ore 21:25

scatta il penale


Guarda, quello che può spaventare un imprenditore è la sanzione pecuniaria, perché se è incensurato se la cava con tre mesi, sospesi, e non menzione della pena sulla fedina penale.

Un professionista è assimilato ad un privato, a meno che non abbia un'organizzazione di impresa che lo renda, appunto, imprenditore. Lo scopo di lucro in sé non è rilevante, anche perché è molto difficile da dimostrare la diretta connessione tra uso del software e lucro. Su questo la giurisprudenza è piuttosto garantista (purtroppo o per fortuna, a seconda di come la vedi).

D'altronde, si tratta di un reato economico, e credo sia più corretta, e soprattutto più efficace, la pena pecuniaria.

Il finanziere, normalmente in borghese, si avvicina


Il finanziere per entrare negli uffici di un'azienda deve qualificarsi. Se qualcuno ha qualcosa da nascondere ed è ben organizzato per farlo, è difficile stanarlo.

Poi c'è chi infrange la legge e si comporta come un fesso, è ovvio. Se sei un imprenditore (ribadisco che le sanzioni penali valgono solo per gli imprenditori e non per i "semplici" professionisti) o ti comporti onestamente oppure sei abbastanza scaltro da non farti beccare con le mani nella marmellata. Vale per il piccolo artigiano di Treviso come per Zuckerberg.

Adobe non è monopolista, non abusa della sua posizione. Io non accetto il suo modello di servizio, e me ne tengo alla larga. Fortunatamente ci sono alternative, per me anche superiori a LR (di PS non so che farmene).

Che cosa ne pensi di questo argomento?


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