| inviato il 19 Aprile 2019 ore 1:15
Anch-io con sensore da 1" ( Sony Rx10 ) faccio 3 esposizioni a forcella distanziate di 2 EV cercando nella più scura di far apparire il sole: flic.kr/p/2ebPrC6 flic.kr/p/2etJWUQ flic.kr/p/24Y86Ap poi uso la funzione esposizioni multiple di Corel Paint Shop che è l-unico software di fotoritocco che uso oltre a PhotoScape per il focus stacking. flic.kr/p/2fv5Dzd |
| inviato il 19 Aprile 2019 ore 1:18
Ambhè però Macchio, una buona tecnica la tua... bravo! |
| inviato il 19 Aprile 2019 ore 1:29
Grazie. PS se ne hai modo prova photomatix pro. Per fare quello che fai tu, che sostanzialmente è un processo HDR, secondo me è il software migliore. Io lo usavo in maniera piuttosto intensa anni fa, adesso lo uso solo in rari casi. Devi però stare un attimino attento ad una cosa: nello scatto piu scuro devi fare in modo che non ci siano zone bruciate, altrimenti il processo non restituisce ottimi risultati. Quindi parti da quello, e poi vai a salire. ;) |
| inviato il 19 Aprile 2019 ore 2:34
C'è l'ho, ma ho capito come fondere le esposizioni con le maschere di luminosità e anch'io lo uso più poco... Grazie della dritta però, sei molto gentile. |
user172437 | inviato il 19 Aprile 2019 ore 6:19
Da quando ho la R, ma anche con la 5DIV ovviamente, quelle rare volte che mi serve più GD mi limito a 2 soli scatti... e nella post produzione, come si diceva ad inizio topic, lascio comunque le alte luci leggermente bruciate e le ombre un filo chiuse
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| inviato il 19 Aprile 2019 ore 7:57
Non so che fotocamera usiate, e non so il workflow, ma quando cerco di recuperare le luci va a finire che il bianco diventa grigio. Quando cerco di recuperare le ombre compare rumore. Devo quindi stare entro il range massimo di 1 stop. Magari son fissato io, che guardo lo scatto al 100% invece che nella totalità. |
| inviato il 19 Aprile 2019 ore 8:03
Personalmente ho imparato a scendere a compromessi col rumore. Entro certi limiti lo tollero. Altrimenti se guardassi lui dovrei scattare sempre entro i 400 iso. Alla fine (almeno io) non sono un professionista. Non devo fare una stampa fine art 70*100. Se la fotocamera ha dei limiti perchè è preistorica non è nemmeno colpa mia. E soprattutto non sarà certo un filo di rumore a rendere brutta una foto bella (ammesso di riuscire a scattarne una, un giorno!) Per la questione bianco che diventa grigio, facci gedere un esempio. Di solito succede quando cerchi di recuperare una zona bruciata...li poco puoi fare... |
| inviato il 19 Aprile 2019 ore 8:34
Quanto è giusto forzare il recupero? Non è oggi una domanda tecnica, ma culturale. La fotografia digitale ha introdotto la possibilità di alterare fortemente la curva tonale che conoscevamo come caratteristica della pellicola, questo ha cambiato il modo di leggere le fotografie e anche di farle. Ha "culturalmente" cambiato i fotografi. Questa famosissima foto di Koudelka del 1963 è molto conosciuta anche perché ne esiste la versione "senza post produzione", cioè senza mascherature in camera oscura. È praticamente tutta nera... Eppure se l'autore pubblicasse questo "recupero" oggi qui sul forum, riceverebbe diverse critiche per le "ombre troppo chiuse"... Prima del digitale, nessuno si sarebbe sognato di dire una cosa simile...
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| inviato il 19 Aprile 2019 ore 8:37
A parte alcune foto come ad esempio quelle di -zeppo-, vedo che l'opera di recupero porta a risultati spesso disastrosi. Foto scattate senza cura mancanti di dettaglio che con la postproduzione si riempiono di rumore, foto postprodotte sul surreale, che viste al 100% sono piene di rumore anche se la giornata era di pieno sole etc etc.. Capisco il recuperare , ma fare più danni del previsto, invece di cestinare la foto, mi sembra masochistico. IMHO |
| inviato il 19 Aprile 2019 ore 8:41
Ale a mio avviso Koudelka se la foto gli interessava, giustamente ha fatto bene a recuperarla, altrimenti era meglio cestinarla e rifarla. I tempi di analogico, evidentemente koudelka non ha tenuto conto del sistema zonale di Adams |
| inviato il 19 Aprile 2019 ore 9:25
Quella di zeppo è una doppia espo a me piace ma nn condivido e il risultato è quasi un hdr sottolineato che mi piace per compo post p e tutto. Io punto ad un unico scatto e ho recepito che forzo troppo appena ho un po' di tempo la ripost produco il mio problema non è aprire le ombre ma andarci piano con la chiarezza che oltre ad aprire ulteriormente le ombre aggiunge contrasto e microcontrasto tirando fuori ulteriori dettagli creando quell'effetto "finto". Oggi c'è la possibilità di fare certe cose in pp perché nn sfruttarlo... basta nn esagerare. Io ho scelto la d 610 proprio per la gd. |
| inviato il 19 Aprile 2019 ore 9:44
Bergat , sto dicendo un'altra cosa. I fotografi "analogici" hanno utilizzato i limiti del loro mezzo come parte della costruzione dell'estetica della fotografia. Qui parliamo di limiti di gamma dinamica, ma potremmo dire lo stesso per il limite di sensibilità ISO o per il "rumore". Chi è nato fotograficamente all'interno di quel paradigma, accetta perfettamente questi limiti e non pensa "questa foto ha le ombre tappate". Chi è "nato fotograficamente digitale" ha visto imporsi un nuovo paradigma estetico che si è evoluto a partire da un mezzo (digitale) per tante cose molto diverso dal precedente (chimico). E quindi oggi mal si sopportano le ombre tappate, le luci bruciate, il micromosso, il rumore... C'è stato un cambiamento culturale oltre che tecnico. E la diatriba "per me recuperi troppo" oppure "per me dovresti recuperare di più" sta tutta qui dentro. “ evidentemente koudelka non ha tenuto conto del sistema zonale di Adams „ Vabbè.... tu trovami un fotogiornalista che (ieri come oggi) scatta preoccupandosi del sistema zonale..... Ci sono ben altri problemi per quel genere di foto... |
| inviato il 19 Aprile 2019 ore 10:06
Che fig.ata! Una gara a chi tira su con più classe il cursore delle ombre!!!! Ehi amico, mò ti faccio vedere io con che classe te lo tiro su..... Dammi il raw e ti mostro come sposto il cursore col sigaro in bocca, le infradito e la canotta da tedesco..... classe immensa...... |
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