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Quanto conta il luogo dove viviamo?


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avatarjunior
inviato il 24 Marzo 2019 ore 7:04

Remember... Io rispetto il tuo punto di vista... Per certi versi lo ammiro anche, probabilmente anche per noi arriverà il momento di essere folgorati sulla via di Damasco e capiremo ciò che dici. O forse realizzeremo di non avere talento o visione, a prescindere dal luogo...
Tuttavia continuo a ritenere la tua esposizione se non "snob" come ho detto prima -e come hai rimarcato citandolo- almeno sarcastica, cosa di cui non vedo la necessità...
Anche perché torni a ripetere il concetto della foto ricordo o della gita, che non è quello su cui volevo incentrare la discussione...
Ti faccio un esempio: oggi sono uscito alle 5 per andare al lavoro, traversando una Roma ancora assonnata e semi deserta, percorsa da pochi soggetti... Lavoratori tipo me, nottambuli reduci da serate per locali e rom mattinieri, coi loro carrellini...
Se avessi scattato una bella foto alle due zingare intente a rovistare nel secchione, coi loro foulard e le loro gonne lunghe così caratteristiche, ed in mano uno "spadino" fatto con le stecche di ombrello e qualche rifiuto da riciclare, sarebbe stata una bella foto di reportage, magari anche in b/n?
Probabilmente si, al netto della mia capacità di realizzarla... Il fatto è che a me questa vista urta, invece di ispirarmi. Questa come mille altre cose che vedo, è una questione di estetica, non sono Pasolini, non lo vedo il bello nelle periferie (o comunque non sento il desiderio né l'ispirazione per documentare ciò che vedo) anzi vorrei vedere altro. Se alzandomi al mattino, come diceva Andnol prima, vedessi cerbiatti e tassi, o comunque albe su di un bel campo di grano in crescita credimi sarei molto più motivato a scattare. Perché in definitiva, se proprio vogliamo spostarla sulla dissertazione estetica, penso che sia un senso soggettivo e che scatti con ciò che ci piace, che non è necessariamente ogni cosa che ci circonda...
Io NON DEVO scattare foto... Io devo mangiare, devo respirare, devo andare in bagno. Invece le foto le VOGLIO scattare a ciò che mi piace, che mi stimola e mi ispira. Perché é un hobby, una passione, non un fatto compulsivo... E se quel che ho attorno mi fa cagare (il più delle volte) ecco che mi passa la voglia.
Quindi il luogo mi influenza eccome, ma non perché vorrei gite esotiche, foto ricordo di paesi lontani o fregnacce varie ma banalmente un quotidiano più di mio gradimento...

avatarsenior
inviato il 24 Marzo 2019 ore 7:41

@ArinZ direi che non potevi essere più chiaro di così.
Intervengo riguardo alle zingare che hai citato nell'ultimo intervento, o comunque in merito alle foto di strada. Qualche anno fa mi stavo recando al Photoshow a Milano, ero quasi arrivato e stavo cercando la via, quando sopra il ponte della ferrovia vedo una scena che mi fa capire di essere a pochi metri dal traguardo. A ciglio strada c'era un clochard seduto, ed era attorniato indovina da chi? Uno stuolo di fotografi che con le loro super moderne macchine e ed obiettivi da migliaia di euro lo stavano fotografndo neanche avessero visto un orso bianco.
Al di la della scena che ha urtato anche me, la prima domanda che mi sono fatto è stata cosa se ne sarebbero fatti di quelle foto. Le avrebbbero pubblicate su Juza? Le avrebbero converite in BW per stamparne magari una ed appenderla dietro la testiera del letto?
Quindi ti capisco eccome, quando dici che la fotografia di strada, di quel tipo, non ti attrae. Faccio invece molta fatica a capire come tu non possa trovare spunti fotografici a Roma, sarà perchè è una città che amo, ma va beh ognuno giustamente ha il proprio gusto.

Dal tuo ultimo intervento mi sembra di capire che ami la natura, animali e paesaggi. Se proprio Roma ti ripugna (scherzo MrGreen), basta uscire qualche chilometro per avere splendidi paesaggi. Da Roma hai la fortuna di essere vicino all'appennino, quindi collina e montagna, di avere la pianura e di avere il mare a due passi.

avatarsenior
inviato il 24 Marzo 2019 ore 7:44

Secondo me non dipende solo da dove vivi ma da cosa ti piace fotografare. Io abito in abruzzo, mare e monti a 100km,trabocchi, rocca Calascio, campo imperatore, campotosto ecc. Ma dopo 10 anni che li fotografi in tutte le salse ti passa comunque la voglia di tornarci. Ed allora sperimenti altri generi (macro, still life) e ti rendi conto che sei una pippa anche lì. E quindi torni a fotografare i trabocchi che tanto ad f8 vengono bene a tutti (meglio con un filtro nd).

avatarsenior
inviato il 24 Marzo 2019 ore 7:57

L'amore per la fotografia, il desiderio interiore di poter esprimersi, se non gestiti bene possono creare frustrazione. Certamente che se uno nasce a Parigi ed ama la caccia fotografica o vuole fotografare i serfisti sarebbe meglio la california. Non sempre il fotografo di surf nasce in california e l'amante della street a Parigi. Vi porto un banale esempio personale, forse più dell'80/90% delle foto della mia galleria juza è stato fatto in due tratti di territorio di fascia lunga 1km e larga 50metri mettiamo 100 mt mettendoli assieme sono 2km in lunghezza x 100mt in larghezza.Nulla da dire sulle potenzialità del posto, nn è la mia citta, è la mia seconda residenza.Ma se della street nn mi importasse nulla e mi interessasero le formiche o la moda o il nudo che mene faccio di quello che posso usurfruire? ;-)
Ripeto che è importante che nulli crei frustrazione nella fotografia, ne il modello di macchina, ne l'obiettivo che non si ha, nemmeno il luogo dove si è nati abbinato al genere. Nemmeno i costi che qualcuno non può sostenere per questo o quel viaggio deve essere frustrazione semplicemente perchè la fotografia è GIOIA punto e basta. GIOIA di fotografare anche le uova al supermercato.;-)

avatarsupporter
inviato il 24 Marzo 2019 ore 8:40

Quoto in toto l'intervento di RobBot, fotografare deve essere innanzitutto un piacere per sé stessi, sia che si fotografi con la macchina ultra carrozzata, sia che lo si faccia con un cellulare. Ho l'impressione che spesso le foto vengano fatte per stupire gli altri e ricevere like, cosa che anche su questo forum succede spesso. Quando cambia la luce i soggetti fotografici si trasformano e tu puoi ricavare uno scatto completamente diverso dallo stesso soggetto, basti pensare alle città viste di giorno e viste di notte. È chiaro che non sempre sei predisposto, magari devi andare a lavorare e sei di corsa, non hai certo voglia di fermarti a fotografare. Ma la fortuna di fotografare per passione ti permette di farlo solo quando hai voglia, l'importante è averne. Se non l'hai più forse la passione sta passando. Diverso è il discorso di chi lo fa di professione perché in quel caso oltre a fare un progetto ben definito hai anche dei tempi di lavorazione che ti condizionano. Concludo dicendo che pur amando viaggiare e fotografare i posti che visito, paradossalmente sono le volte in cui è più difficile ottenere dei buoni risultati perché non conoscendo i posti od avendo tempi limitati, devo scattare in modo quasi obbligato perchè magari non ci ritornerai più a meno che non diventi la tua seconda casa. Ciò non toglie che se la passione ti stimola puoi fare le foto anche all'orto dietro casaMrGreen
P.S. ho visto a Madrid una mostra di foto di Ghirri dove una parte di foto era realizzata ad Italia in miniatura, parco divertimenti vicino a Rimini, altre foto ritraevano distributori di benzina od incroci stradali vicino a Modena. Queste foto trasmettevano comunque un messaggio.

user81826
avatar
inviato il 24 Marzo 2019 ore 9:05

ArinZ, invidio la capacità espositiva de tuo ultimo commento, che condivido.
Ho letto interessato anche gli altri, e alla fine mi ritrovo con la tua visione, che ho anche avuto modo di sperimentare in un periodo di vita in città. Qualche foto usciva anche in quei luoghi, ma le "parole" erano molte meno perché meno erano le cose che volevo raccontare. Nell'ambiente giusto invece la passione per la fotografia è ben diversa e c'è appunto tanta voglia di esprimersi e migliorarsi. Le cose che dico magari sono banali, già dette in maniera simile o anche comunicate male (emotivamente e tecnicamente), però, come detto sopra, vedo la fotografia come una forma di espressione personale ed anche come intrattenimento ed un mezzo in più per godere della natura, passione primaria. Alla fine questo mi basta e li l'influenza del luogo dove ci troviamo è presente, perché è proprio l'interazione con il luogo che esce fuori dalle fotografie.
Altri vivono la cosa in maniera sicuramente differente, e magari ad un livello più profondo.

P. S.
Faccio una precisazione: ho parlato di natura perché è indubbiamente il soggetto per me più importante da raccontare, questo non vuol dire che sia l'unico soggetto, ma molto semplicemente che alcuni soggetti siano per me molto meno stimolanti rispetto ad altri.

avatarsenior
inviato il 24 Marzo 2019 ore 9:43

Dove nasce l'ispirazione? Io dico che nasce dentro di noi. Roma ad esempio è un palcoscenico incredibile. Se non troviamo stimoli vivendo a Roma, il problema è il luogo? Certo a Roma non possiamo fotografare l'aurora boreale, potremmo quindi dire che siamo molto sfortunati a vivere in questa città, e invidiare i nordici abbandonando la macchina fotografica. Oppure possiamo allenarci a cogliere le infinite opportunità che ogni luogo offre. Come l'autore del post anche io non ho molto tempo per fotografare, ma nel tragitto tra casa e lavoro, nella borsa ho sempre la macchina fotografica. Nella pausa pranzo esco e me la porto dietro. Quindi alla fine, in un modo o nell'altro dedico a questa passione almeno un paio di ore al giorno.
E' poco? È molto? Non saprei. Io non amo fotografare i fiori, ma un giorno, passeggiando ne ho visto uno, niente di eccezionale, molto comune e banale, in un vaso con altri. lo ho osservato, studiato e fotografato. Per quanto sia uno scatto banale, ho ottenuto il risultato che volevo e questo mi ha soddisfatto molto. Ho riflettuto sulla composizione, sui colori, sulla messa a fuoco, sui tempi fino a giungere al risultato. Non è una gran foto, ma è la mia foto, e tutto questo mi basta e mi spinge a continuare ad andare in giro con la fotocamera, ovunque io sia, a cercare ispirazione ;-)

user81826
avatar
inviato il 24 Marzo 2019 ore 10:00

Ognuno di noi è diverso, non dovremmo dimenticarci che la nostra personale esperienza non è necessariamente l'unica possibile e non è necessariamente sovrapponibile agli altri.
Stimoli ve ne sono ovunque, è indubbio, però lo è altrettanto che alcuni luoghi siano più adatti ad una persona piuttosto che ad un'altra. A me Roma trasmette molte emozioni, perlopiù non così piacevoli, e che magari non sono interessato a raccontare. Se ci vivessi probabilmente fotograferei comunque, anche se di meno; l'influenza del luogo esiste.

avatarsenior
inviato il 24 Marzo 2019 ore 23:19

Il più grande sciatore italiano post Thoeni, è Aberto Tomba... da Bologna.
Il più grande navigatore Giovanni Soldini... da Milano.
Il più grande artista-fotografo italico Mario Giacomelli... da Senigallia, dove tranne la serie su Scanno, ha fotografato tutta la vita nella sua cittadina di 20.000 abitanti... che però non gli ha precluso di arrivare a realizzare foto poi ospitate nei musei e gallerie del globo intero.

Il comune abbaglio, anzi probabilmente il più diffuso alibi per coprire ben altri limiti, è quello di riversarlo sul territorio dove si vive.

Il miraggio che per potersi esprimere e vedersi ispirati sia da ricercare nei luoghi lontani ed esotici, è uno degli errori "di gioventù fotografica" più grandi.
Ma è assolutamente normale che la maggioranza degli appassionati non lo condivida. Mi stupirei del contrario come già riportato infatti nel mio primo post di pag.1.

SE hai davvero gli "attributi" e qualcosa da dire che si distingua dalla moltitudine di immagini stra-viste, ebbene non c'è sfida e palestra più grande, che quella nel trovarla nella solita propria routine territoriale.

Ovvio che fare reportage di viaggio possa essere attrattiva comune a tutti, ma anzichè ritrovarsi magari a fare gli anonimi emulatori o epigoni di McCurry... Sviluppa una tua personale visione, forgiandola con reportage dietro l'angolo.
Poi magari quando avrai realizzato questo, formandoti e crescendo con l'esperienza, potrai ambire a viaggi chilometrici dove realizzerai finalmente qualcosa di "fresco" e fortemente tuo... senza prescindere appunto dalle idee e capacità.

Chi vuol intendere...intenda.


porca tr0ia... che dire... chapeau !



Io NON DEVO scattare foto... Io devo mangiare, devo respirare, devo andare in bagno. Invece le foto le VOGLIO scattare a ciò che mi piace, che mi stimola e mi ispira. Perché é un hobby, una passione, non un fatto compulsivo... E se quel che ho attorno mi fa cagare (il più delle volte) ecco che mi passa la voglia.


sarò diretto e conciso (e un pò brutale):
il tuo problema non è la fotografia o il luogo dove vivi che non ha spunti/piaceri fotografici.
il nodo qui risiede in te ma su questo remember ed io possiamo far ben poco, lo sai : )
mi spiego meglio: fotografare è come tutto il resto che dici (mangiare, respirare, cagare). ci sono persone che dicono che se fossero così e colà mangerebbero bene, che se vivessero là respirerebbero bene, ecc ecc. uguale la fotografia. quindi il tuo problema con la fotografia è nella tua testa e non nelle convinzioni che la tua testa vede fuori di te.
esempio inutile ma tanto per capirci: ci sono persone che hanno creato meraviglie scattando solo paesaggi padani con la nebbia che non si vede un caxxo. quindi praticamente foto bianche.
e non l'hanno fatto perchè non avevano di meglio da fotografare ma perchè hanno visto dentro di loro "cosa" fotografare.
quello che tu vuoi fotografare è fuori di te e non dentro di te: ecco il nocciolo della questione.

tu mi dirai: ok zen... tu fai ritratti, se non avessi soggetti cosa faresti ? cosa farei ? fotograferei me, oppure tutto ciò che mi ricordo un volto: un tavolo, una nuvola, un albero, un dettaglio.

potrei andare avanti all'infinito con gli esempi ma hai capito benissimo il concetto su cui voglio portar luce.

un abbraccio :-P



p.s.
per fortuna che nel mondo esistono 7 miliardi di persone (anzi ormai 8), per cui il problema su cosa fotografare direi che per me non sussiste MrGreenMrGreen
p.p.s.
abbandona la paesaggistica e datti al ritratto: è più semplice e meno stressante ;-)

avatarjunior
inviato il 25 Marzo 2019 ore 0:06

Zen come sei psicologo... :-P

Cmq rifletterò su quanto hai detto, ogni pensiero personale ha una sua soggettiva dignità ed è giusto considerarlo e trarne degli spunti...
Non lo rifiuto a priori, ma così di primo acchito non mi vede neanche troppo concorde. Ma ci ragionerò sopra...

Del resto se tutti la pensassimo allo stesso modo sai che @@

avatarsenior
inviato il 25 Marzo 2019 ore 5:29

Rieccomi... non amo lasciare cadere nel vuoto considerazioni rivoltemi.

@ - Enzillo ti avevo posto ad personam una domanda dopo quanto di tuo avevo quotato nel post della pagina precedente.
Mi sarebbe bastato anche un semplice sì, no, non so, atti a togliermi una semplice curiosità, ed invece inaspettatamente mi hai snobbato completamente... e allora... come disse Schettino, vabbuò. Sorriso

@ - Zentropa ti sono grato per avermi fatto fugare la sindrome dell'incompreso... o del millantatore fantasioso... o di parlare al vento. ;-)

@ - Arinz, chiarisco che l'illuminazione fotografica non è arrivata nella metaforica via di Damasco, ma bensì in un monastero Zen, dove appresi che il giorno prima Mc Curry era passato a fotografarlo.

Comunque sui post precedenti nessun sarcasmo, solo una leggera ironia e pizzico di goliardia (non rivolti poi a te ma assolutamente in generale), e che tu da romano non penso debba travisarla, visto che poi a Roma lo sfottò è una sorta di pseudo-religione.

Su quanto già affrontato anche se ne avrei da snocciolare ancora... ma ormai suonerebbe come se volessi convincere a tutti i costi qualcuno, che è nella predisposizione di non voler essere convinto di nulla, e che probabilmente sono aspetti che non so fino a che punto interessino.

Posso solo aggiungere che mi fa una certa impressione il tuo lamentarti di Roma, che offre ed è una miniera inesauribile di spunti e con una miriade di soggetti fotografici... tranne per foto subacquee e la caccia fotografica (anche se poi i volatili non mancano di certo e anche qualche acquario suppongo si trovi MrGreen).

La cosa è comune, ci sono passati tutti e molti ci sono rimasti:

Che sia Roma, Venezia, Cuneo o Canicattì è uguale.
L'abitudine di ciò che si ha sott'occhio quotidianamente da una vita, ti fa desiderare altro per trovare ispirazione da ciò che vedi e che il nuovo sia necessario per essere stimolati.

In realtà è una sacrosanta verità, ossia che l'ispirazione va trovata dentro se stessi, e se riuscirai a provarla o viverla, anche i luoghi dell'abitudine e della routine, ti offriranno un'infinità di foto da fare e che prima non notavi e non vedevi. ;-)


avatarsenior
inviato il 25 Marzo 2019 ore 7:48

@Remember, mi era sfuggita la tua domanda, onestamente non ho fatto percorsi particolari.
Ciao

user81826
avatar
inviato il 25 Marzo 2019 ore 8:55

L'ispirazione va trovata dentro di sé come va trovata dentro di sé la capacità di essere felici nella vita in generale; se si esce dal giardino della fotografia penso che quasi tutti in qualche maniera abbiano fatto esperienza di questa cosa nella vita.
Questo non va in contrapposizione con l'importanza dei fattori terzi, che sono esterni a noi e che ci condizionano. Questi influiscono anche sulla fotografia, in base, prima di tutto, al nostro carattere ma anche al genere che facciamo o al modo in cui ci piace vivere la fotografia.
È indubbio che qualcuno dove si trova, si trova, e si adatta a tutto con facilità, come è indubbio che fotograficamente parlando ci siano soggetti ovunque, ma non è questo il punto.
Ognuno di noi avrà scelto in qualche maniera dove vivere, all'interno di una certa area in cui magari si è trovato per cause maggiori. Per la fotografia vale lo stesso se se ne ha la possibilità.
Vivere in una grande città quando si preferirebbe vivere in montagna, più a contatto con la natura, e più prossimi ad un ambiente con cui piace relazionarsi fotograficamente (che non vuol dire località esotiche, foto turistiche od altre amenità citate sopra) non è la migliore delle condizioni, quella che quantomeno uno che si trovasse a scegliere preferirebbe.

Anziché imporre la propria visione della fotografia (perché sinceramente io non faccio alcuna fatica a credere a chi dice che dovunque si trovi è felice fotograficamente parlando) perché non si accetta piuttosto che dipende molto dalla persona ed anche dal genere fatto?
Anche persone dal grande talento fotografico (a parer mio!) come Salgado hanno fatto fotografia di reportage viaggiando. Non è che sotto casa non avrebbero trovato soggetti, tutt'altro, ma evidentemente in un certo momento della propria vita hanno voluto viaggiare per portare avanti dei soggetti specifici, che dove abitavano non c'erano. E qui stavamo parlando di appassionati di fotografia, anche chi la usa per comunicare, non solo chi la usa per prendere like con la cartolina come qualcuno voleva far intendere prima; al contempo però non necessariamente professionisti né artisti.

Non mi ripeterò ulteriormente; non ho visto una grande capacità di interazione con le esperienze altrui, bensì convinzioni personali che si pretende di generalizzare a teorema a qualunque casistica, pur senza apportare fondamenta valide.

avatarsenior
inviato il 25 Marzo 2019 ore 10:11

Leggere Remember e Zen è uno dei motivi principali per cui continuo (di tanto in tanto) a leggere il Forum!
Provo ogni volta un senso di gratitudine!

Non sono in grado di aggiungere nulla, da tempo per motivi personali vari ho perso "ispirazione", leggervi è il modo migliore per ritrovarne un senso fotografico !

L'abitudine di ciò che si ha sott'occhio quotidianamente da una vita, ti fa desiderare altro per trovare ispirazione da ciò che vedi e che il nuovo sia necessario per essere stimolati.


Una larga fetta di 'fotografatori' cerca altresì nuove ispirazioni in nuove attrezzature e nuove tecnologie.
Il meccanismo è il solito.
La soluzione è valida solo nel breve periodo e non produce risultati concreti e duraturi. Come un viaggio ha un inizio e una fine che coincide con un'altro stallo e nuove frustrazioni !

fotografare è come tutto il resto che dici (mangiare, respirare, cagare)


Ecco ;-)


avatarjunior
inviato il 25 Marzo 2019 ore 10:48

Credo che più che il luogo in cui si vive, sia più importante avere il tempo per fotografare!


Concordo, è importante disporre del tempo necessario per trovarsi al posto giusto nel momento giusto. Il luogo conta perché il contesto geografico e sociale può suscitare emozioni o viceversa apatia. Se abito in Alto Adige e prediligo le foto del mare in tempesta avrò qualche difficoltà in più rispetto a chi abita a La Spezia, essere troppo selettivi pone dei limiti.



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