| inviato il 06 Marzo 2019 ore 14:11
Io consiglio di leggere "La realtá non é come ci appare" di Carlo Rovelli. Di approdondire l'ascolto di Claudio Rocchi ("La realtá non esiste"). Di leggere James Matthew Barrie (fondamentale la vita dell'autore) ed il suo personaggio Peter Pan, per confrontarlo con la distorsione che ne é stata fatta ai giorni nostri. Poi la fotografia e la post produzione dell'ultimo film di Villeneuve. Seppur possa apparire come un metodo piuttosto anarchico, in veritá la mia é una ricerca mirata, con un'idea ben precisa dietro di essa. Ovviamente la volontá é quella di espandere il metodo di approfondimento e di osservare l'universo attraverso un'ottica alternativa e personale. Tutto ció é possibile ed é incredibilmente stimolante, perché nessuno di noi puó esprimere una veritá assoluta in tal senso, ma ognuno puó raccontare qualcosa in modo unico, come la sua esperienza di vita. Saluti. For NB: non sono mai contro la cultura, figuriamoci quella in ambito fotografico. Ben venga la conoscenza e l'approfondimento degli autori fotografici. Quanto riportato sopra, viene portato ad esempio per stimolare un metodo di ricerca personalizzato, atto ad ampliare il proprio orizzonte. |
user39791 | inviato il 06 Marzo 2019 ore 14:14
Paolo ti aggiungo questa piccola recensione su Julia Blackmon www.collater.al/julie-blackmon-homegrown/ Anche io non mi vergogno di dire che cerco isperazione dal lavoro degli altri, non vuol dire copiare ma appendere dagli artisti che meritano la mia attenzione. |
| inviato il 06 Marzo 2019 ore 14:20
Sulla Blackmon: E' vero il richiamo ai Fiamminghi. Qualcuno potrebbe obiettare ( obiezione del tutto aperta ): è Fotografia, questa? Perché no? Perché sì ? Che cosa c'è di 'buono' ( buona Fotografia ) o di forte, in questo linguaggio fotografico? Suppongo che, partendo da qui, il discorso si possa allargare e approfondire, fino a parlare anche della nostra concezione di Fotografia. E la Blackmon è solo un esempio... |
| inviato il 06 Marzo 2019 ore 14:44
“ e a tutto quel filone fotografico che Charlotte Cotton, nel suo libro Fotografia come arte contemporanea, definisce con il termine di "estetica dell'impassibilità", filone tra i miei preferiti. „ arcinemica qui sul forum di ogni amatore, non nominare certi fotografi che si scatena inferno! |
| inviato il 06 Marzo 2019 ore 15:22
" Una fotografia è una lotta tra il cercare di rendere più bella possibile la scena che abbiamo davanti e quella di rappresentarla in modo veritiero." E' prerogativa di un certo tipo di fotografia, non della fotografia. |
user90373 | inviato il 06 Marzo 2019 ore 15:27
@ Paolo Longo “ Spesso, infatti, mi imbatto, anche nei nostri topics, in persone che hanno quasi orrore di tener conto di altri autori, per il timore di perdere un proprio filo stilistico. Invece, da sempre, nell'Arte, la conoscenza e lo studio dei predecessori non ha mai spento l'energia di una ricerca personale. C'è quasi l'obbligo di 'essere se stessi' prescindendo dal resto. Mia opinione. „ Questo mi fa riflettere su certe cose. Per la ricerca personale è proprio necessaria la conoscenza degli altri o non è forse meglio conoscersi? Detta conoscenza degli altri non potrebbe portare al voler esser diversi, una volta venuti a conoscenza di come "me stesso" lo è già stato un'altro? E' un giochino psicologico sottile sul quale potrebbe valer la pena discutere. |
| inviato il 06 Marzo 2019 ore 15:41
“ Per la ricerca personale è proprio necessaria la conoscenza degli altri o non è forse meglio conoscersi? Detta conoscenza degli altri non potrebbe portare al voler esser diversi, una volta venuti a conoscenza di come "me stesso" lo è già stato un'altro? E' un giochino psicologico sottile sul quale potrebbe valer la pena discutere. „ concordo sul tema.... Ritengo che uno degli usi della fotografia sia esprimere se stessi.......e la mia scarsa cultura fotografica fa a pugni col timore di "imitare" involontariamente altre persone, non nella tecnica o bravura, ma nel modo di essere. Conoscere, a mio parere, aiuta a percorrere nuove strade, perché i sentieri già battuti non ci danno la soddisfazione di noi stessi. |
| inviato il 06 Marzo 2019 ore 16:59
@ Ettore: l'una cosa non esclude l'altra. Anzi: secondo me la conoscenza di se stessi è una conoscenza che cresce a poco a poco per esclusione. Mi spiego: non potrò mai sapere chi io sia veramente, se non mi confronto con chi mi sta accanto o di fronte, perchè la conoscenza è un processo che procede per differenza, per esclusione, per contrasto... E, come dici tu, voler essere diverso da un altro, è possibile soltanto se ho capito chi è veramente uesto 'altro'. Faccio un paragone credo molto semplice: per scrivere bene è molto utile leggere molto. Detta così, può lasciare il dubbio che una propria originalità e talento possano manifestarsi soltanto 'imitando' gli altri le cui opere leggiamo. Non è così. Come posso trovare la mia via, se non conosco almeno alcune delle vie battute da altri? Per differenziarmene, per capirne le diversità e gli elementi che in altri mi piacciono o non mi piacciono. Le prime fasi della vita di un uomo sono sempre imitative: soltanto con la maurazione si è in grado di esprimere la propria 'cifra'. Non so se mi sono spiegato. |
| inviato il 06 Marzo 2019 ore 17:12
Molto chiaro Paolo e concordo. |
user90373 | inviato il 06 Marzo 2019 ore 17:15
@ Paolo Longo Come già accennato è una questione sottile della quale non ho ancora ben chiari i contorni però sento che c'è tensione fra quel che sono (inteso come uomo) e ciò che son diventato (inteso come persona), se ci mettiamo anche quel che vorrei essere e quello che gli altri credono io sia, si possono capire anche i miei piccoli dilemmi "fotografici". |
| inviato il 06 Marzo 2019 ore 17:18
Ettore: “ Come già accennato è una questione sottile della quale non ho ancora ben chiari i contorni però sento che c'è tensione fra quel che sono (inteso come uomo) e ciò che son diventato (inteso come persona), se ci mettiamo anche quel che vorrei essere e quello che gli altri credono io sia, si possono capire anche i miei piccoli dilemmi "fotografici". „ stai descrivendo lo 'status' di ciascuno di noi, nè più nè meno |
user39791 | inviato il 06 Marzo 2019 ore 18:55
Per ritornare su temi più fotografici dato che sono stati proposti vari autori, che possono essere o meno piaciuti, mi interessa sottolineare due cose che hanno tutti in comune. La prima è di lavorare con uno o più progetti molto chiari in testa, progetti non solo estetici ma anche e sopratutto concettuali. La seconda è che sono arrivati a sviluppare uno stile personale molto caratterizzante. A mio avviso sono due strade assolutamente da perseguire, valgono molto di più di una buona attrezzatura. |
| inviato il 06 Marzo 2019 ore 19:14
“ A mio avviso sono due strade assolutamente da perseguire, valgono molto di più di una buona attrezzatura. „ Eh sì, sono concetti così evidenti che non varrebbe neppure la pena di esporre; eppure in un sacco di luoghi "fotografici" (non dico solo qui) si tratta spesso più di (marca X) vs (marca Y) e sono quindi rari, e pure oggetto di qualche polemica, gli interventi che trattano di... fotografia. In questo senso - con la puntuale proposizione di fotografi e fotografie - sei stato in questi anni e sei per fortuna tornato a essere una boccata d'aria fresca. |
user39791 | inviato il 06 Marzo 2019 ore 20:03
Grazie sei troppo gentile. Premetto che uno fotografa e pubblica ciò che vuole e che io non sono nessuno per giudicare, però mi capita spesso di girare tra le gallerie di utenti anche bravi e mi capita spesso di vedere una grande disomogeneità di temi e di modi espressivi. Un paesaggio, un ritratto, un animale, la fidanzata, la figlia, una casetta, il tramonto, una street, ecc. Se si fotografa per ricordare e fissare certi attimi della propria vita va bene tutto, se si vuole seguire un certo percorso fotografico bisogna ragionare in modo diverso. |
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