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Leggere una fotografia


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user158139
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inviato il 20 Gennaio 2019 ore 14:50

Utilizzare termini con un significato preciso (come "pornografia") per indicare tutt'altro indica semplicemente un lessico limitato, incapace di trovare termini più calzanti.

Poi ciascuno può decidere di chiamare "gatto" un canarino, ma è evidente che si perde la capacità di comunicare in modo sensato ed efficace.

Questo prima ancora di discutere l'affermazione di Riggi secondo la quale è pornografia ciò che "blocca il pensiero". Ma che significa? Non puoi bloccare il pensiero, mentre puoi indurlo verso certe direzioni. Puoi offuscare la capacità di ragionamento, o la capacità critica. Puoi sviare l'attenzione, puoi sollecitare risposte automatiche e istintive.

Ma bloccare il pensiero no. Altrimenti dovremmo essere perfino grati alle fotografie pornografiche che ci consentirebbero di farlo, quando secoli di pratiche meditative non riescono a conseguire lo stesso risultato così facilmente.

Poi posso anche d'accordo con i concetti di fondo, ma le parole sono importanti.

avatarsenior
inviato il 21 Gennaio 2019 ore 12:44

termini con un significato preciso (come "pornografia") per indicare tutt'altro indica semplicemente un lessico limitato

GIORGIO CAPRONI in RICORDO:

... e si scheggia ogni voce
sotto l'arcata del cielo.

Come mai una voce si scheggia: forse Giorgio Caproni in 'Ricordo' non conosceva il lessico?
Il linguaggio figurato fa parte non solo della poesia. Es. Hai la coda di paglia? ... il significato è chiaro a tutti!

Inoltre Pornografìa dal greco Porné < pèrnemi=vendo... non solo il proprio corpo ma anche il proprio sapere, senso artistico della bellezza per lucro, per speculazione, per soldi in quanto potere. In questo senso figurato Leo l'ha portato alla nostra attenzione.

Quanto al blocco del pensiero, anche qui da intendersi 'cum grano salis', significa che la Bruttezza che vediamo nelle città dei palazzinari, nell'Aria e nell'Acqua sempre più inquinata, nella Natura deturpata, nel Rumore che uccide silenzio e meditazione.
La parte 'grafica' (= tutti i media, anche virtuali) del Pornè che ci circonda, si riferisce alle masse perché le eccezioni interessano meno al marketing e più, eventualmente, al Potere.

Poi posso anche d'accordo con i concetti di fondo
Questo è l'importante.
... ma le parole sono importanti.
Le parole sono importanti ma non bastano: c'è l'ipocrisia che le manipola e qui gli esempi ognuno ne ha a decine nella vita quotidiana reale e virtuale. ;-) Basta ricordare il detto 'Dagli amici mi guardi Dio, che dai nemici mi guardo io.' ;-)
Ad maiora! Confuso



avatarsenior
inviato il 21 Gennaio 2019 ore 12:45

Mah, io non trovo nel testo linkato nessuna affermazione come hai riferito, e relazione tra pornografia e blocco del pensiero.

Inizio ad avere dubbi sulla mia comprensione di un testo... o forse no.

Ad ogni modo siamo decisamente fuori tema, e rimane il solito topic di parole.


avatarsenior
inviato il 21 Gennaio 2019 ore 14:57

Pornografia, per me, non è ciò che mette in mostra l'osceno, ma è ciò che blocca il pensiero. Il troppo saturo è pornografia, a prescindere dai contenuti.
pag. 11. Prima aveva parlato del 'less is more'.

user158139
avatar
inviato il 21 Gennaio 2019 ore 15:27

@Fabrizio
1. Non puoi confondere il lessico e la sintassi di una poesia con quella di un saggio.
2. Riggi NON usa il termine pornografia nel senso di "mercificazione", ma di "trivialità" ("bellezza esibita ma infeconda", "ciò che blocca il pensiero").
3. La bruttezza non blocca il pensiero, tutt'altro, perché stimola una reazione (tra le quali, fotografare: basta rileggere la Sontag sulla capacità della fotografia di assurgere ad oggetto di elaborazione artistica il brutto e il banale).
4. Le parole sono fondamentali. Conosciamo attraverso le parole, addirittura pensiamo attraverso le parole. Non a caso, "in principio era il Verbo". Se esprimi un concetto in modo approssimativo, retorico, strizzando l'occhio, o mi stai prendendo in giro oppure non hai le idee chiare.

Purtroppo, sulla fotografia (in senso artistico, percettivo e filosofico) pochissimi autori hanno scritto qualcosa di illuminante, e Riggi non è tra di loro.

@Mirko
Pagina 11:

"Questo può avvenire a patto che la foto non sia “pornografica”, nell'accezione già accennata. Pornografia, per me, non è ciò che mette in mostra l'osceno, ma è ciò che blocca il pensiero. Il troppo saturo è pornografia, a prescindere dai contenuti. E può esserlo,talvolta, per eccesso di “bellezza”.

avatarjunior
inviato il 21 Gennaio 2019 ore 15:53

Purtroppo, sulla fotografia (in senso artistico, percettivo e filosofico) pochissimi autori hanno scritto qualcosa di illuminante, e Riggi non è tra di loro.


In parte mi sento di condividere, temo che l'articolo, sia appunto molto pretenzioso per certi versi, vedi il fantomatico paragone tra formato quadrato e la percezione di sentirsi Dio, e molto aleatorio per altri.

avatarsenior
inviato il 21 Gennaio 2019 ore 15:55

ho trovato l'inciso, mi ero fermato al primo a pag. 7.

Non sono sicuro che quanto si legge non sia in sintonia con quanto scrivi al punto 3.
Anzi.
Il riferimento all'osceno (tu parli di bruttezza) mi pare sia in sintonia; pornografia come infecondità.

Ad ogni modo... passo.



avatarsenior
inviato il 21 Gennaio 2019 ore 19:39

1) Il linguaggio figurato si usa anche nella prosa (saggio o linguaggio di ogni giorno)
2)
Riggi NON usa il termine pornografia nel senso di "mercificazione", ma di "trivialità" ("bellezza esibita ma infeconda", "ciò che blocca il pensiero").
Infatti PER ME la mercificazione della società diventa trivialità non certo solo in fotografia ma soprattutto nei rapporti umani incattiviti, nel caos delle città, nella natura violata.
3) Susan Sontag in 'Sulla fotografia' parla della trivialità del turismo di massa (grande business!): '... per la prima volta nella storia, grandi masse di persone abbandonano regolarmente, per brevi periodi,il loro ambiente abituale; le fotografie dimostreranno in modo indiscutibile che il viaggio è stato fatto, che il programma è stato attuato, che il divertimento è stato raggiunto'. Tutti noi andiamo a vedere monumenti di grandi civiltà del passato, straripanti di turisti, bancarelle, auto che tolgono ogni fascino al luogo. Pensiamo alle auto parcheggiate nel piano grande di Castelluccio, almeno prima del terremoto.
4) ALL'INIZIO era il Verbo ... ma poco dopo (vedi Caino) i verbi si prestavano già ad ogni turpe delitto.
Se esprimi un concetto in modo approssimativo, retorico, strizzando l'occhio, o mi stai prendendo in giro oppure non hai le idee chiare.
Il linguaggio figurato è preciso nel suo significato.
Se invece IO non sono stato chiaro o approssimativo me ne scuso ma è umano, troppo umano. Non mi sento all'altezza di giudicare Riggi nè mi interessa: da Riggi o dalla presente ottima discussione (finalmente non sulle novità del mercato) prendo qualcosa che mi era prima oscuro o consigli di lettura. Per esempio ho appena acquistato il libro di Szarkowski - L'occhio del fotografo. Prima dell'intervento di Frenkie non l'avevo nemmeno sentito nominare! E' ricchissimo di fotografie ed è di poche parole.


user158139
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inviato il 21 Gennaio 2019 ore 22:30

Fabrizio,
una cosa è la figurazione, un'altra è la distorsione del significato originario: ad esempio, nel mondo anglosassone si usa il termine food porn per riferirsi alla presentazione di un piatto in modo particolarmente voluttuoso, il che è del tutto coerente con il significato di pornografia (anche con riferimento alla "vacuità" di entrambi).

Sontag non giudica il turismo di massa, si limita a descriverlo e a sottolinearne l'impatto sulla fotografia.

No, non è "all'inizio" ma "in principio". Sono due concetti diversi, il primo temporale, il secondo causale. Come vedi, le parole sono importanti.

Per tornare al tema del thread, il libro più interessante che ho letto su come "leggere" una fotografia è Criticizing Photographs di Terry Barrett, ma è introvabile.

avatarsenior
inviato il 21 Gennaio 2019 ore 22:35

Sontag non giudica il turismo di massa
... ma io sì! :-P
il libro più interessante che ho letto su come "leggere" una fotografia è Criticizing Photographs di Terry Barrett, ma è introvabile.
Parlamene un pò. ;-)

user158139
avatar
inviato il 21 Gennaio 2019 ore 23:51

Barrett è soprattutto un critico d'arte, ma ha scritto anche questo libro sulla critica della fotografia. L'ultima edizione (la 5) è del 2011 ma è fuori catalogo. Dovrebbe uscirne una riedizione (o forse una nuova edizione) presso un editore diverso. Io mi sono procurato qualche tempo fa un pdf della terza edizione, ma sembra che le due successive siano migliori.

Barrett propone un approccio sistematico alla critica della fotografia attraverso quattro fasi: descrizione (ed è sorprendente come il solo atto di descrivere una foto faccia compiere all'osservatore un salto notevole nella sua comprensione ), interpretazione, valutazione e teorizzazione. Si tratta di un testo destinato a studenti universitari in fotografia, arte, etc. ma è abbastanza "pratico", nel senso che si propone di fornire una metodologia concretamente applicabile da chiunque.

L'obiettivo è "comprendere" la fotografia che si analizza, negli aspetti estetici, storici, sociali, semantici.

avatarjunior
inviato il 22 Gennaio 2019 ore 14:34

Barrett è soprattutto un critico d'arte, ma ha scritto anche questo libro sulla critica della fotografia. L'ultima edizione (la 5) è del 2011 ma è fuori catalogo. Dovrebbe uscirne una riedizione (o forse una nuova edizione) presso un editore diverso. Io mi sono procurato qualche tempo fa un pdf della terza edizione, ma sembra che le due successive siano migliori.

Barrett propone un approccio sistematico alla critica della fotografia attraverso quattro fasi: descrizione (ed è sorprendente come il solo atto di descrivere una foto faccia compiere all'osservatore un salto notevole nella sua comprensione ), interpretazione, valutazione e teorizzazione. Si tratta di un testo destinato a studenti universitari in fotografia, arte, etc. ma è abbastanza "pratico", nel senso che si propone di fornire una metodologia concretamente applicabile da chiunque.

L'obiettivo è "comprendere" la fotografia che si analizza, negli aspetti estetici, storici, sociali, semantici.


Ciao Sono interessato a questo (direi l'ultima versione) del libro, sapresti indicarmi dove si può trovare?
Grazie mille
seguo con interesse l'argomento :)

un saluto a tutti

user158139
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inviato il 22 Gennaio 2019 ore 14:41

È fuori catalogo, si trova usato su Amazon.com.

Sul sito dell'autore è indicato che una nuova edizione è in preparazione e sarà pubblicata dall'editore Bloomsbury, ma sul sito di quest'ultimo non ci sono conferme.

avatarsenior
inviato il 22 Gennaio 2019 ore 15:00

qui trovi il pdf della terza edizione:

monoskop.org/images/8/80/Barrett_Criticizing_Photographs_3ed_2000.pdf

user158139
avatar
inviato il 22 Gennaio 2019 ore 15:07

Sì, è quello che ho letto io, qualità grafica pessima.

Ho scritto all'autore chiedendo lumi sulla sesta edizione, se e quando mi risponde vi farò sapere.

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