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Ok.. ora finiamola.. con la street.


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avatarsenior
inviato il 20 Novembre 2018 ore 18:25

e' un piacere vedere immagini cosi'.

e, visto che sono presenti in un importante concorso, mi chiedo, ma sono io che non riesco a capirle? Oltre al "simpatico gioco di prospettive" c'è altro che rende queste foto particolarmente rilevanti?


Il momento colto .. ecco cosa... una foto street non deve essere per forza come un film di Sorrentino... ;-)

avatarsenior
inviato il 20 Novembre 2018 ore 18:25

Però poi vedo alcune foto (che per altro girano un sacco su social tipo instagram) che a me lasciano perplesso


Sono "giustapposizioni".
Sovrappongono diversi elementi presenti nella scena in modo da mostrare qualcosa di differente.
Gli elementi si sommano e si esaltano a vicenda per farti apparire altro che altrimenti non vedresti e che si verifica solo lì e in quel momento. E' un tipo (uno stile) di SP ben precisa, che a molti piace, ad altri meno. Ma non viene meno alla filosofia di base che caratterizza il genere. Spontaneità, momento irripetibile, visione inconsueta...
Tra l'altro le foto di Daniele Zarri (autore che conosco piuttosto bene, per più di un motivo) sono state premiate molte volte e in contesti di rilievo.

Io sono nella categoria di coloro che dopo averne viste un po' di quel tipo si stufano con facilità. Ma comprendo che le si possa apprezzare molto più di quanto faccia io.

avatarjunior
inviato il 20 Novembre 2018 ore 18:27

Le 4 foto trattano tematiche di giustapposizioni...un genere di SP molto diffuso...
ovvio che in questo caso si tende ad esaltare una situazione grottesca che può non piacere...

avatarsenior
inviato il 20 Novembre 2018 ore 18:30

Continuo a non essere totalmente d'accordo. Concordo sul fatto che, in questo genere, la capacità di osservare ciò che circonda è infinitamente più importante dei settaggi della fotocamera e che quindi preimpostare tutto, MAF compresa, possa essere d'aiuto. Ma prenderlo come un'assioma è a mio avviso limitante.


Bravo.
Studia tutto e fai le scelte che ritieni per te funzionali.
Prova e conosci più focali, ognuna ha caratteristiche peculiari da utilizzare.


Oltre al "simpatico gioco di prospettive" c'è altro che rende queste foto particolarmente rilevanti?

Si. La difficoltà di esecuzione.
Devi andare oltre il mero bello, o mi piace.
E' vero che certe situazioni sono ormai consuete, ma non tutte le situazioni sono uguali e non tutti i risultati sono uguali.
Provane qualcuna e comprenderai quello che dico. Tutti possono trovare certe cose, più difficile è trovarne ed eseguirne alcune rispetto ad altre, con un risultato finale che può andare dall'accettabile al perfetto. Tanto più sarà difficile la realizzazione tanto più sarà apprezzato e "giustificate" piccole imperfezioni.

avatarjunior
inviato il 20 Novembre 2018 ore 18:34

Il momento colto .. ecco cosa... una foto street non deve essere per forza come un film di Sorrentino...


Vedi l'interpretazione è molto personale... Concordo che cogliere il momento sia una delle pietre miliari della SP e non a caso è "il motto" di uno dei più noti fondatori del genere. Ma quelle foto per me rientrano molto più in quello che descrive Pierfranco

Sono "giustapposizioni".
Sovrappongono diversi elementi presenti nella scena in modo da mostrare qualcosa di differente.


ok che quella sovrapposizione c'è stata solo in quell'attimo, ma la forza della foto la vedo appunto nella sovrapposizione, e non nell'attimo perduto, al contrario di questa ( italianstreetphotofestival.com/wp-content/uploads/2018/04/Jeffrey-De-K ) che, per me, coglie veramente il momento. E infatti anche io, come a Pierfranco, dopo la terza di questo genere mi stufo ;-) degustibus

@Mirko Fambrini proverò Cool

avatarsenior
inviato il 20 Novembre 2018 ore 18:41

@Pierfranco: parteciperai anche tu ?


Sarò sicuramente presente

avatarsenior
inviato il 20 Novembre 2018 ore 19:15

Pierfranco grazie mille per la spiegazione inerente la seconda foto ed anche per il link. Sorriso

avatarjunior
inviato il 20 Novembre 2018 ore 19:37

Si sono sovrapposizioni, a me piacciono ma ci sono alcuni gruppi di street su flickr o instagram che pubblicano quasi solo foto di questo tipo. come se la street fosse solo questo. Anche a me dopo un pò stancano sinceramente.

avatarsenior
inviato il 20 Novembre 2018 ore 20:49

Ho da sempre lavorato in iperfocale é una delle prime nozioni fotografiche che ho imparato all'età di 14 anni quando tutti gli obbiettivi anche gli zoom (rari e costosi all'epoca) avevano una bella scala di profondità di campo impressa sur barilotto e una corsa della ghiera di messa a fuoco sufficentemente ampia per accogliere le tacche di PdC di tutte le aperture di diaframma, con un 28 o un 35mm era molto comodo. Purtroppo con gli obbiettivi AF tutto questo tende a sparire, ma lavorare in iperfocale mi é talmente caro che le tacche sugli obbiettivi me li fabbrico io....

per esempio questi sono i riferimenti che ho incollato (stampati su carta adesiva) sul mio Tamron 24-70mm mi indica l'iperfocale a f.8, 11, 16 e 22 per le focali di 24 e 35mm...é una scala non convenzionale, ma avendo la chiave di lettura (le tacche sono tarate sulla distanza di 1m. e non all'infinito per ragioni di spazio della finestrella delle distanze) funziona benissimo e l'utilizzo quasi quatidianamente...








questo invece l'ho creato per il Leitz vario-Elmarit 35-70, é la scala classica.
Quando sono usati li ristampo su carta adesiva e li reincollo su gli obbiettivi rispettivi...MrGreen

avatarjunior
inviato il 20 Novembre 2018 ore 21:38

non ci avevo mai pensato a riprodurre le scale con un adesivo, veramente un'idea simpatica

Io con i nuovi obiettivi ho sempre usato il seguente metodo:

- app per il calcolo dell'iperfocale
- MAF con autofocus su un oggetto indicativamente alla distanza desiderata
- Cambio da AF a MF

ma la tua soluzione mi sembra decisamente più funzionale MrGreen

avatarsenior
inviato il 20 Novembre 2018 ore 22:02

il mondo è vario , ma non voglio precludermi lo stacco dei piani sempre comunque contestualizzando il soggetto, usando un grand'angolare luminoso tipo il 24 1,4.
Poi penso che l'importante sia fare ottimi scatti, poi lasciamo agli altri attaccarci l'etichetta, oltre il momento dello scatto e poi la realizzazione su carta della visione personale ripresa, penso ci sia poco.
La moda della street porta ad un business collegata ad essa con il rischio della saturazione del filone. Concorsi a destra ed a manca con titoloni letture portfolio tutto pagando naturalmente, poco ma paghi e poi prova a moltiplicare per il numero dei partecipanti idem per WS come noccioline altro bel giro di danaro, non so se questo è un bene per questa categoria, ma di tutto ciò a me importa poco o nulla, mi interessa trovare la mezzora da passare con una macchina in mano....;-)

avatarsenior
inviato il 20 Novembre 2018 ore 22:45

Concorsi a destra ed a manca con titoloni letture portfolio tutto pagando naturalmente, poco ma paghi e poi prova a moltiplicare per il numero dei partecipanti idem per WS come noccioline altro bel giro di danaro


Non hai torto.
Ma conosci filoni in cui queste cose non siano la normalità?
Il business è legato a qualunque cosa...

Col reportage forse non è così? E che dire della fotografia di matrimonio? (cose come quelle citate si sprecano, quando addirittura non si sfrutta il praticante facendolo lavorare e pagandolo con le noccioline). Parliamo dei viaggi fotografici organizzati dai fotografi? e le fotowalk con tizio e caio? e le Masterclass coi nomi famosi dove il "nome" lo vedi per due ore su 4 lezioni? e i corsi delle "Akademie"? ...

Quello di cui parli non è il male della Street Photography. E' piuttosto secondo me un aspetto che contraddistingue la fotografia in generale, che si manifesta quelle volte in cui non è la passione fotografica a indurre qualcuno a tenere (ad esempio) delle letture portfolio o organizzare un concorso o editare una pubblicazione, ma è piuttosto la "passione" di voler arrivare a fine mese senza dover fare altri lavori.(evitiamo i nomi ma ne avrei almeno 4 o 5 di rilievo)

E comunque, a ben guardare, quelli bravi che fanno le letture portfolio gratuitamente, si trovano.

avatarsenior
inviato il 21 Novembre 2018 ore 0:05

Un modo diverso di fare la street:

www.alexeytitarenko.com/

(e scoprire anche come il "selective color" - forse una delle tecniche di post-produzione più odiate e malamente abusate - possa essere fatto con grazia e maestria)

avatarsenior
inviato il 21 Novembre 2018 ore 7:00

C'è da dire che buona parte di questi fotografi street considerati maestri del genere pubblicano quasi sempre le stesse immagini per cui è tutto business Concordo in pieno con Rob. Via l'etichette. "Col reportage forse non è così?"... si perchè il mercato della fotografia è cambiato, i rischi sono tanti e non si lavora più su commissione per cui anche a livello burocratico le cose si complicano.Fare workshop rende tutto più facile e vincere un concorso ti dà credibilità...anche qui c'è da discuterne;-)

avatarsenior
inviato il 21 Novembre 2018 ore 8:49

La moda della street porta ad un business collegata ad essa con il rischio della saturazione del filone. Concorsi a destra ed a manca con titoloni letture portfolio tutto pagando naturalmente, poco ma paghi e poi prova a moltiplicare per il numero dei partecipanti idem per WS come noccioline altro bel giro di danaro, non so se questo è un bene per questa categoria, ma di tutto ciò a me importa poco o nulla, mi interessa trovare la mezzora da passare con una macchina in mano


Quello che dici è condivisibile, ed un fattore di rischio inquinamento legato ad autoreferenzialità e/o cooptazione.
Ci sono due aspetto contrapposti da considerare:
1) la necessità che un certo "movimento" ha di essere portato a conoscenza di un pubblico più vasto, almeno nelle linee guida, per essere compreso ed apprezzato. Vogliamo aggiungere sdoganato? Forse. Quali possono essere gli strumenti di "pubblicità" per veicolare l'attenzione se non festival con mostre, talk, e workshop. Organizzare queste cose richiede tempo ed anche denaro da spendere.
Le aggregazioni di persone che condividono intenti di pensiero sono certamente un punto di forza e di coordinamento e spesso quello che viene fatto è solo frutto di tempo volontario per passione.
2) il rischio che queste aggregazioni diventino punti di interesse oltre la passione per la fotografia.

Personalmente ho avuto modo di vedere che vi sono manifestazioni, incontri ed uscite ancora a titolo gratuito, di con interessanti momenti di incontro, confronto, e scambio di idee.
Un bell'esempio si è svolto a Prato un paio di settimane fa, bel luogo autori interessanti, letture port, uscite work, talk, tutto gratuito. Bel luogo, tanta gente, giovane e meno giovane, davvero interessante. Bravi loro davvero. Seguendo l'attività di qualche fotoclub ho avuto modo di partecipare come spettatore a vari incontri tutti interessanti e senza impegno economico.
Esiste quindi una linea e più linee in cui almeno al momento l'interesse economico è secondario.

Pur non avendo partecipato a concorsi mi pare peraltro che i costi di partecipazione per questi concorsi sia nell'ordine di 10 euro ed i work siano assolutamente in linea con quello di altri settori se non decisamente più bassi.
Trovo anche giusto che quando uno sia bravo debba essere pagato e se ritengo che possa essere utile un confronto le cifre di cui stiamo parlando sono assai inferiori ad un economico tuttofare (la fotografia è un hobby costoso di principio).
Tutta 'sta pippa per dire che condivido il pensiero di prestare molta attenzione a quello che sta tutto intorno al movimento, ma non sono nemmeno così superficiale da pensare che certe manifestazioni non siano fondamentali per far crescere o anche solo conoscere quello che è il pensiero e la filosofia della SP.


Che cosa ne pensi di questo argomento?


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